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LA BICI TARGATA EU
di
Giovanni Minieri
Anche l’Europa mostra finalmente quella sensibilità a
temi come la viabilità ed il benessere dei propri cittadini tipici di
quei paesi del nord del continente dove la bici è il mezzo di
spostamento più usato in assoluto. Certo, la Spagna e la Francia hanno
compiuti numerosi sforzi in direzione della sostenibilità degli
spostamenti urbani puntando sull’uso della bicicletta. Ovviamente,
neanche a dirlo, noi italiani siamo sempre cronicamente in ritardo
rispetto a tutti gli altri, specie su quelle criticità che riguardano
temi con poco appeal sull'opinione pubblica. Però, stavolta a quanto
pare, dovremo per forza “pedalare”. Infatti nel corso dell’ultimo
Consiglio dei Ministri dei Trasporti tenutosi a Lussemburgo pochi giorni
or sono, si è discusso di un solo punto all’ordine del giorno: mobilità
su bicicletta. I venti ministri rappresentanti dei paesi dell’Unione
hanno deciso che entro i prossimi 10 anni il numero dei cittadini
europei che usano la bici deve raddoppiare.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha subito tradotto
tale iniziativa in un sensibile calo della mortalità su strada pari a
100 mila. Non solo, a giovarne sarebbero anche i produttori di bici, i
quali vedrebbero impennarsi la curva della domanda, costringendoli,
forse loro mal grado, ad assumere nuovo personale, una stima prudenziale
parla di circa 76 mila nuovi posti di lavoro. Il nostro ministro Delrio
ha inoltre spiegato che lasciare nel box l’auto e inforcare la bici,
vuol dire meno traffico in città, quindi meno smog.
Di riflesso il centro cittadino diventa più vivibile, più
umano. Tutto ciò sarà possibile solo se verrà approntato un piano
europeo condiviso dai paesi membri, ed è proprio qui che il presidente
della Commissione Europea Jean Claude Junker dovrà dare il meglio di sé.
Approntare un piano significa destinare parte della liquidità del
bilancio europeo alla promozione dell'uso delle due ruote a pedali. Il
fondo è costituito dal programma per la ricerca Horizon, dal fondo Cosme,
nato per volontà della PMI e da altri fondi strutturali. Tra i progetti
anticipati dal ministro Delrio c'è anche il GRAB, Grande Raccordo
Anulare delle Biciclette, che collegherebbe i quartieri di Roma con una
pista ciclabile anulare della lunghezza pari a 40 chilometri. Il nostro
ministro dei trasporti, in realtà, ha in serbo progetti che interessano
tutto il territorio nazionale, prevedendo la realizzazione di
infrastrutture studiate ad hoc per la viabilità delle biciclette e
l'interscambio tra la bici e bus-treno. Infatti chi fa uso della bici
per spostarsi da una città all'altra oppure per muoversi con la metro
urbana, risulta spesso penalizzato da divieti oppure da tariffe per il
trasporto della bici, talvolta troppo esose che non fanno altro che
disincentivarne l'uso.
Giovanni Minieri
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