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Anno XIX num.1
Gen./Feb. 2020

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CORONAVIRUS: COME CI CAMBIERA'

di Valentina Stanzani

Visti i cambiamenti “sociali” di questo particolare momento e data la mia preparazione sanitaria, vorrei trattare nella mia tesina il Coronavirus SARS-CoV-2 e le relative sfaccettature che in questo momento ci obbligano a restare a casa ma hanno come conseguenza positiva un notevole calo dell’inquinamento nelle città.

 

La ricostruzione tridimensionale del SARS-CoV-2,
con le diverse proteine di superficie, fatta dai CDC di Atlanta.

 

I coronavirus (CoV) sono unampia famiglia di virus che, se inalati, attaccano il nostro sistema respiratorio, causando malattie che spaziano dal comune raffreddore a sindromi molto più gravi  come la MERS (sindrome respiratoria medio- orientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Tali virus prendono questo nome per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. I coronavirus sono comuni in molte specie animali ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare luomo per poi diffondersi nella popolazione.

I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio.

Coronavirus umani comuni:

1.       229E (coronavirus alpha)

2.       NL63 (coronavirus alpha)

3.       OC43 (coronavirus beta)

4.       HKUI (coronavirus beta)

5.       MERS –CoV (il coronavirus beta che causa la Middle East respiratory syndrome)

6.       SARS-CoV (il coronavirus beta che causa la Severe acute respiratory syndrome)

7.       SARS-CoV-2 (il coronavirus che causa la COVID-19).

Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. In particolare quello denominato provvisoriamente all'inizio dell'epidemia 2019-nCoV, non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.

Nella prima metà del mese di febbraio l'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV), che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere, famiglia, ecc.), ha assegnato al nuovo coronavirus il nome definitivo: "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). Ad indicare il nuovo nome è stato un gruppo di esperti appositamente incaricato di studiare questo nuovo ceppo di virus .Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.

Il nuovo nome del virus (SARS-Cov-2) sostituisce quello precedente (2019-nCoV).

Sempre nella prima metà del mese di febbraio (precisamente l'11 febbraio) l'OMS ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus Disease e dell'anno d'identificazione, 2019.

La comparsa di nuovi virus patogeni per luomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spill over o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base anche dellorigine del nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Al momento la comunità scientifica sta cercando di identificare la fonte dellinfezione. Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, e a inizio lento; circa 1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie  rendendo obbligatorio il ricovero in ambiente ospedaliero.

 

Il periodo di incubazione di questo virus rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici e attualmente si stima che vari fra 2 e 11 giorni e, a scopo prudenziale, sino anche a 30 giorni, ecco perché precauzionalmente si tende a mettere in quarantena o in isolamento fiduciario i pazienti per 14 giorni, in quanto è il periodo medio in cui si dovrebbero sviluppare i sintomi. Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus.

Con il fatto che si deve rimanere a casa e gli spostamenti sono legati esclusivamente a motivazioni lavorative o eccezionali (non considerando la spesa), meno persone si spostano, quindi meno auto circolanti, ma anche le industrie sono chiuse o lavorano a ritmi ridotti, come conseguenza viene riscontrato, secondo i dati raccolti da gennaio all’11 marzo 2020 dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea), sono quelli di un significativo calo delle emissioni di diossido di azoto (NO2) che è uno dei principali gas inquinanti che favorisce tra l’altro asma e altri problemi polmonari. I dati raccolti coinvolgono l’Europa ma in particolare modo il Nord Italia, una delle aree più inquinate del vecchi continente, dove da metà febbraio la concentrazione di NO2 è diminuita del 10%; il diossido di azoto viene usato come indice generale di inquinamento dell’aria in quanto la CO2 non viene prodotto da animali, piante o fonti naturali, ma esclusivamente dall’uomo e dalle sue attività. Si spera che, con il ritorno alla normalità, vengano rivalutati anche questi dati e che dai Governi delle varie nazioni venga presa in considerazione la possibilità di mantenere lo smart working, riducendo cosi gli spostamenti dei pendolari, e che vengano finanziati ulteriormente i settori delle fonti delle energie rinnovabili con meno impatto sull’inquinamento stesso.

In un momento delicato come questo che stiamo vivendo punterei la mia attenzione su ciò che quotidianamente siamo tenuti a fare all’interno delle nostre case per cercare di evitarci ed evitare agli altri eventuali contagi, tale situazione però ci consente di riassaporare la calma e la lentezza del quotidiano che la frenesia lavorativa ci aveva sempre negato.

Ora abbiamo la possibilità di gestire alla meglio il nostro “modus vivendi” adeguandolo alle modalità ecologiche da più parti richieste. Cercheremo di limitare i consumi non necessari, ad esempio : far partire lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, chiudere l’acqua del rubinetto mentre ci si sta lavando i denti o ci si sta insaponando, prediligere la doccia alla vasca per evitare sprechi e utilizzare solo la quantità di acqua necessaria … e tutto questo va insegnato anche ai piccoli in casa perché diventi per loro la giusta modalità di rispetto per quello che ci è stato dato e che per noi risulta essere “tutto dovuto”!

Ci faremo aiutare nella gestione dei rifiuti, insegnando loro il significato di “raccolta differenziata”,  cercando di far loro capire che questo è per il bene comune, che è un obbligo ma presentandolo come un gioco per farlo accettare senza problemi. Oltre a quanto detto cercheremo di consumare meno energia elettrica, così da diminuire la produzione di CO2, spegnendo le luci che non servono e prediligendo in generale l’acquisto di elettrodomestici di ultima generazione che a parità di prestazioni hanno un minor consumo di energia .

La chiusura delle fabbriche ed il blocco della circolazione hanno comportato in poco tempo un miglioramento  della qualità dell’aria e ciò, oltre a dimostrarci che volendo si può riparare ai danni fatti al nostro pianeta, mi ha confortata non poco; abitando a Ferrara, infatti, l’aria che respiriamo è tutto fuorché salubre (umidità elevata, inquinamento dovuto al traffico ed alla presenza del polo chimico) ed è la causa primaria delle malattie asmatiche diagnosticate ai bambini. L’unico modo per riuscire a “purificare” i loro polmoni è quello di spostarci in luoghi più salubri come località marine e montane.

 

Vorrei fare una piccola parentesi su cosa sia l’asma: é una malattia cronica dei bronchi nella quale le vie aeree sono ristrette come risultato della contemporanea presenza di broncospasmo, di infiltrato infiammatorio e di secrezioni nel lume bronchiale che provocano mancanza o difficoltà di respiro, tosse, respiro fischiante o sibilante, senso di oppressione al torace. Tutti questi sintomi non si presentano contemporaneamente e non si verificano sempre con la medesima intensità (quando sono molto intensi si parla anche di crisi d'asma) e possono svilupparsi in tempi diversi nel corso della vita. L'asma costituisce oggi la terza voce di spesa dell'Assistenza Sanitaria Italiana. Molti ricercatori in tutto il mondo ritengono che alla base ci sia una predisposizione genetica; su questa agiscono fattori cosiddetti scatenanti (come aria inquinata o grande presenza di umidità appunto), che rendono clinicamente manifesta la malattia, la possono aggravare fino a scatenare una vera e propria crisi. Il rischio maggiore lo corrono anziani e bambini. Nei bambini esposti a un grave inquinamento atmosferico è maggiore il rischio di malattie croniche, specie respiratorie come lasma. In particolare  linfiammazione delle vie aeree laumento delle resistenze respiratorie sono in stretta relazione con l’inquinamento atmosferico dato dalle cosiddette “polveri sottili”  .

Ogni giorno, nel mondo, circa il 93% dei bambini di età inferiore ai 15 anni respira aria così inquinata da mettere in serio pericolo la loro salute e il loro sviluppo arrivando persino a causarne la morte. lOrganizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel 2016 siano morti 600 mila bambini per infezioni acute delle basse vie respiratorie causate da aria inquinata. Lallarme è stato lanciato nel corso della Prima Conferenza mondiale dellOMS sullinquinamento atmosferico e la salute, dal 30 ottobre al 1 novembre 2018 a Ginevra.

Arrivo al punto: essendo stata diagnosticata una patologia asmatica a mio figlio mi sono attivata cercando un luogo che potesse darmi garanzie di miglioramento e guarigione..Ci siamo recati perciò, con ottimi risultati, all’Istituto Pio XII” Onlus di Misurina (*), nella convinzione che specifiche condizioni climatiche, come quelle presenti proprio a Misurina, possano rappresentare una preziosa risorsa nel percorso di cura e riabilitazione dei pazienti con asma.  

A Misurina, dove sorge lIstituto, condizioni climatiche peculiari garantiscono una ridotta esposizione agli inquinanti ambientali ed agli allergeni (acari e pollini), abbattendo cioè due tra le condizioni  primarie che provocano l’asma,  favorendo così il successo della terapia  nei giovani pazienti che ne soffrono. I controlli effettuati dallARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale) e dalla Regione  Veneto ne certificano infatti lottima qualità dellaria.

Durante il soggiorno terapeutico al Pio XII, lassenza di inquinanti respirati riduce linfiammazione polmonare consentendo un migliore controllo della malattia e una più sicura sospensione della terapia di fondo nel bambino asmatico o con respiro sibilante. I soggetti entrati a Misurina con uno scarso controllo dei sintomi asmatici al momento di tornare a casa sperimentano spesso una netta riduzione degli stessi (potendo così ridurre o addirittura sospendere la terapia inalatoria di fondo) che rimane tale anche distanza di mesi dalla dimissione, ciò comporta un miglior controllo dellasma anche a casa consentendo così molto spesso la diminuzione del  dosaggio dei farmaci.

Nelle nostre città inquinate, dove spesso la vita è considerata meno del denaro, in questo preciso momento ci è stata data la possibilità di capire che la natura è nettamente più forte di noi; un piccolissimo virus, le cui dimensioni sono di circa 100-150 nm (circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano), ci ha messo davanti alla realtà che tutti possono essere contagiati e tutti possono contagiare, che la vita è appesa davvero ad un filo e che la cosa più importante non è il denaro ma sono le persone di cui ci attorniamo.

La Terra è una e adesso forse, dopo ripetuti segnali, ci ha bloccato e messo alle strette, mi piacerebbe che tutti al ritorno alla normalità non si limitassero a riprendere le loro routine ma si fermassero un attimo a considerare  che siamo forse utili ma non necessari al proseguimento della vita sul nostro pianeta ragionando di conseguenza sulle azioni da intraprendere per cercare di mantenerlo in salute.

(*) Aderisce allo European Healthcare Climate Council, una coalizione” di ospedali e strutture sanitarie impegnate a sostenere la risposta del settore sanitario al cambiamento climatico.

Fonti:

·         OMS

·         WHO (World Health Organization)

·         ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani)

·         http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus

Fonti per la parte sull’asma e Misurina:

·         Lucia H et al. Eur Respir J 2012;40(6):1374-1380.

·         Bodini A et al. Pediatr Allergy Immunol 2004; 15:26-31.

·         Kulkarni NS et al. J Allergy Clin Immunol. 2010;126(1):61-69.

·         Rijssenbeek-Nouwens LH et al. Eur Respir J 2012 40:1374-1380.

·         Charpin D. Eur Respir J. 2012 Dec;40(6):1320-1321.

·         Skloot G et al. J Clin Invest 1995; 96:2393-2403.

·         Pellegrino. J Appl Physiol 2010;108:256.

 

(Feb.2020) Valentina Stanzani

 

 

 


 

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