Navigando su questo sito web si accettano i cookie utilizzati per fornire i Nostri servizi. Per maggiori informazioni leggere l'informativa sui cookie

SPAZIO MOTORI HOME PAGE- Testata giornalistica telematica autorizzata dal Tribunale di Napoli con n.5141-Dir. Resp. Dott.Massimiliano Giovine   Il primo periodico telematico di informazioni ed inserzioni auto,moto,nautica,trasporti,viabilità,ambiente,sicurezza stradale,ecc.Testata Giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registraz.n.5141-Provv.del 27/6/2000-Direttore Responsabile Dott.Massimiliano Giovine - © Tutti i diritti riservati

|HOME|

|Presentazione|

|Note/GeRENZA| Cookie |

|Lettere|

|Spazio Motori "Ambiente"|

|Inserzioni gratis|

|Links auto|

|Links moto|

|Links utili|

|Assicuraz. web|

Anno XV num.3
Mag./Giu. 2016

|C E R C A|

 

ARTICOLI di questo numero

 

SEGNALAZIONI LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI. Scrivi anche Tu!

 
Pillole/News
 
Rubrica "Spazio AMBIENTE"
 
ARCHIVIO articoli
Scrivi a:redazione1@spaziomotori.it

 

Scrivici

Torna alla Home page

 | Gerenza |

 

 

> DUCATI, 90 ANNI E NON SENTIRLI

> LA FINE DEL BOLLO AUTO

di Giovanni Minieri

 

Questo 2016 vede ricorrere l’anniversario di uno dei marchi storici delle moto italiani, la Ducati festeggia infatti i sui 90 anni.

Nel lontano 1926 un gruppo di imprenditori bolognesi, tra cui la famigli Ducati, decide di investire in quella che allora era una delle ultime scoperte: la radio. Viene così fondata la Società Radio Brevetti Ducati, il cui stabilimento è a Villa Lydia dove viene prodotto il condensatore Manens, un piccolo gioiello per quell’epoca. Nel giugno del 1935 viene costruito quello che diventerà poi lo stabilimento ufficiale della Ducati, quello di Borgo Panigale. La famiglia Ducati vuole, però, farsi conoscere in tutta Europa e nel mondo, aprono così le filiali di Londra, Parigi, New York e Caracas.

Ma scoppia la Seconda Guerra mondiale, e tutte le industrie dell’epoca sono costrette ad una conversione bellica della propria produzione. Ciò costerà allo stabilimento di Borgo Panigale il bombardamento degli alleati.

Ma questo invece di segnarne la fine, ne rilancerà la produzione. Alla fiera di Milano del 1946, Ducati presenta un motore da montare sulle biciclette, si chiama Cucciolo. Ma si pensa anche ad un telaio prodotto dalla Caproni di Trento. La piccola moto guidata da Glauco Zitelli inanella i primi successi in alcune gare di moto.

Oramai il marchio bolognese incomincia a farsi notare. Ma diventerà conosciuto in tutta Italia nel 1949, con il lancio della Ducati 60, una moto con un motore monocilindrico, leggera e affidabile che sarà venduta in moltissimi esemplari.

La vera svolta si avrà con l’arrivo dell’ingegnere romagnolo Fabio Taglioni, un vero e proprio genio. Le sue idee erano talmente all’avanguardia, che ancora oggi vengono applicate per realizzare le moto Ducati. Tra tutte, sue sono i tre elementi che contraddistinguono le sue moto: il telaio a traliccio, il motore bicilindrico e il sistema desmodromico.

Sue sono la Gran Sport Marianna, il Siluro, il Turismo, la Special e la Sport. Nel 1960 il motore desmodromico viene montato sulla 250 bicilindrica che, guidata da Mike Hailwood, lancia definitivamente il marchio Ducati tra le moto più belle e veloci dell’epoca.

Nel 1962 nasce una nuova moto, che introdurrà un nuovo genere di due ruote, la Scrambler 250. Mentre l’inventiva di Taglioni lo porta a sviluppare un nuovo tipo di motore ad L da 90°, unico nel suo genere che verrà montato sull’Apollo, anche se non avrà molto successo.

Neanche i giapponesi alla fine degli anni 60 riescono ad insidiare il primato della casa di Borgo Panigale dalla cui linea di produzione esce la 250Mach 1 che tocca i 150 Km/h, la Super Sport con il suo motore da 750 cc, la trasmissione a cinghia e il telaio a traliccio della 500 Pantah.

Non si può non fare una menzione a parte per la Monster, introdotta sul mercato italiano nel 1988, la prima naked che ha fatto storia tra tutte le moto, ancora oggi molto richiesta.

Nel 1993 Massimo Tamburini disegna quella che è stata definita la moto più bella di tutti i tempi, la 916.

Gli anni duemila hanno visto la vittoria di Casey Stoner nel mondiale MotoGP 2007 , la nascita di moto che hanno confermato lo spirito sportivo tutto made in Italy della Ducati con i modelli 999, la Desmosedici RR, la 1199 Panigale, la Hypermotard, la Multistrada e la Diavel.

 

(G.M.)


LA FINE DEL BOLLO AUTO

Il deputato della Repubblica Italiana Caon Roberto ha recentemente depositato una proposta di legge che prevede finalmente l'abolizione di una delle tasse meno sopportate da tutti gli italiani: il bollo auto. Ricordiamoci che questo ennesimo balzello fu introdotto nel lontano 1953 ed era pagato solo se l'autoveicolo oppure il motoveicolo circolavano. Nel 1999 la bella idea di estendere la tassa a tutti i veicoli, anche quelli non circolanti, trasformandola di fatto, in una tassa di possesso. Dal 1999 la tassa riscossa fino ad allora dallo Stato, passa nelle competenze delle Regioni, e si decide che non è dovuta dai proprietari di veicoli che abbiano più di 30 anni. L'importo è stabilito dalla Regione di residenza e si ottiene moltiplicando i Kilowatt indicati sul libretto di circolazione per la tariffa regionale che ovviamente cambia da regione a regione, con differenze, in alcuni casi, molti importanti. Ma tutto questo sembra non preoccupare alcuni automobilisti, infatti alcuni di questi hanno comunque trovato il modo di non pagare il bollo. Il gioco è facile, basta immatricolare l’auto in un paese dove il bollo non è previsto.

E se si sceglie bene il paese, ad esempio uno di quelli dell’est Europa, le agevolazioni si moltiplicano, si pensi alle tariffe di immatricolazione e al costo della copertura assicurativa che sono molto più basse di quelle italiane.

Ora il mancato gettito nelle casse dello Stato per il passaggio regionale dell’imposta e diciamo per l’esistenza di alcuni furbetti, dovrà pur essere compensato da altre entrate. Tenendo tra l’altro conto che si parla di una cifra notevole, circa 6 miliardi di euro. Per compensare quindi il mancato introito proveniente dal bollo, il progetto di legge Caon prevede un aumento pari al 15% delle accise sui carburanti. Ovvio che una iniziativa del genere si traduce in una penalizzazione per quegli automobilisti che percorrono molti chilometri, come i rappresentati di commercio, e, di contro, vantaggioso per quanti usano l'auto pochissimo come i pensionati, le casalinghe oppure chi fa largo uso dei mezzi di trasporto pubblici per andare a lavoro.

Gli ecologisti sono entusiasti perché leggono questa iniziativa come una svolta verso una maggiore tutela dell’ambiente. Infatti se si vuole risparmiare sulle accise carburanti, si dovrà consumare meno carburante e cioè usare meno l’auto con conseguenti ripercussioni positive sull’ambiente e l’aria che respiriamo. L’abolizione del bollo auto e l’aumento delle accise sui carburanti renderebbe anche poco conveniente immatricolare l’auto all’estero, non servirebbe proprio a nulla.

E allora si potrebbe assistere all’improvvisa iscrizione al registro PRA di migliaia di auto prima immatricolate nel paesi ex comunisti. Così, aumentando i contribuenti, aumenterebbe anche la base imponibile, con la conseguente diminuzione dell’importo del bollo. Tutto questo almeno nelle ipotesi ottimistiche di chi perora la messa a morte di uno dei tanti balzelli che gravano sugli automobilisti.

    

 

Giovanni Minieri

 


 

Home pageCopyright 2000/2016 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved - Testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registr. n. 5141-Provv.del 27-06-2000.

Editore: associazione culturale no-profit "Confgiovani"- Iscr. ROC n.19181. Direttore Resp. Dott.Massimiliano Giovine - giornalista (Tes. Prof. n.120448, già n.84715).

Direzione, Redazione: via D. De Dominicis, 20 c/o Giovine-cap. 80128 Napoli. E' vietata la riproduzione o trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma, di testi, immagini, loghi ed ogni altra parte contenuta in questo sito web senza autorizzazione.

La Redazione non è responsabile di eventuali errori imputabili a terzi, nè del contenuto delle inserzioni riservandosene, pertanto, la pubblicazione.

Nomi e numeri sono citati a puro titolo informativo, per offrire un servizio al lettore. Proprietà artistica e letteraria riservata ©. Vedi gerenza e note legali/tecniche.

|Anno XV num.3 - Mag./Giu. 2016| - Per informazioni e contatti e-mail: redazione1@spaziomotori.it

Sito web ottimizzato per "Firefox", Internet "Explorer 5.0" o superiore - Risoluzione schermo consigliata: 1024 x 768 pixel - >>Privacy/Cookie<<