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MANUTENZIONE E REVISIONE PERIODICA DELLE COSTRUZIONI

di Eraldo Colosio

 

La tragedia provocata dal crollo del ponte Morandi a Genova ha portato all’attenzione dei cittadini i temi della sicurezza e manutenzione delle opere pubbliche e delle strade in particolare.
Gli stessi temi vanno considerati ed analizzati anche nell’ambito delle abitazioni, dove troviamo edifici costruiti parecchi anni orsono.
La tecnologia e la normativa sono nel frattempo evolute, la sensibilità per la protezione ambientale è aumentata, così come la volontà di ridurre il consumo energetico e incrementare l’uso delle energie rinnovabili.
Tutti aspetti questi che impongono una revisione periodica dello stato degli edifici abitativi, per pianificare le necessarie attività di manutenzione e garantirne così la sicurezza.
L’articolo 2053 del Codice civile statuisce che il proprietario di un edificio, o di altra costruzione, è responsabile dei danni cagionati dalla loro rovina, salvo che provi che questa non sia dovuta a difetto di manutenzione o a vizio di costruzione.
Pertanto Il proprietario di un edificio o di altra costruzione è tenuto a risarcire i danni cagionati da vizio di costruzione o da difetto di manutenzione.
Nell’ambito delle opere pubbliche le verifiche e le relative attività di manutenzione sono pianificate con cadenza regolare.
Nell’ambito delle costruzioni private le verifiche sono invece lasciate alla discrezione del proprietario.
Si consideri che in Italia oltre il 60% degli edifici costruiti ha più di 50 anni e sussistono diversi segnali che mostrano il naturale degrado dovuto alla vetustà degli immobili, degradi che purtroppo, a volte, diventano problemi di sicurezza per le comunità che vivono in questi edifici.
Un patrimonio immobiliare che necessiterebbe, quindi, di una manutenzione preventiva costante sui differenti elementi costruttivi del fabbricato, sia strutturali che non strutturali.
Anche le differenti legislazioni, succedutesi negli ultimi quindici anni in Italia, hanno sempre più preso consapevolezza dell’importanza della prevenzione per una gestione sicura dei fabbricati.
Già nel 2003, infatti, con l’OPCM n.3274, il Governo aveva iniziato ad imporre l’obbligo di verifiche sismiche per gli edifici di interesse strategico e per le infrastrutture, con precedenza per quelli dislocati in zona sismica 1 e 2 ed è stata resa obbligatoria la verifica sismica per le scuole nelle medesime zone, con scadenza ultima il 31 dicembre 2018.
La complessità del compito, la scarsità delle risorse finanziarie e i sismi accaduti hanno contribuito alla decisione, nel 2018, di stanziare importanti finanziamenti in ambito sismico per gli edifici scolastici.
Se la sismica è un tema di attualità, esistono altre patologie, che interessano sia gli elementi strutturali sia non strutturali, che potrebbero sorgere nei fabbricati mettendo a rischio la sicurezza e la vita degli occupanti. Tra questi lo sfondellamento dei solai è stato di interesse del legislatore, che nel 2015 ha stanziato 40 milioni di euro per la verifica dello sfondellamento e della stabilità dei controsoffitti negli edifici scolastici.
Il solco tracciato dal Governo è quindi evidente, per la gestione e manutenzione degli immobili in completa sicurezza il primo passo è la diagnostica: ossia la branca dell’edilizia che si occupa di rilevare la presenza o meno di pericoli e vulnerabilità all’interno degli edifici, sia in caso di evento sismico, sia in condizioni di normale attività e gestione dei fabbricati.

Considerando che la sicurezza, la tutela della salute delle persone e dell’ambiente sono delle priorità, per valutare e sanare situazioni di rischio si auspica l’introduzione del “Certificato di idoneità” da far redigere periodicamente per gli edifici abitativi, sulla falsariga del “Certificato di revisione” prodotto per le auto a seguito di un controllo obbligatorio a cui sono sottoposte periodicamente.
Si potrebbe prendere come esempio quanto già fatto dal Comune di Milano, che dopo un lungo percorso di analisi e confronto con l’Ordine degli Ingegneri, ha definito delle Linee Guida per la redazione e l’emissione del Certificato di idoneità statica (CIS) che il Comune di Milano ha introdotto nel regolamento edilizio unitamente al concetto di “Manutenzione e revisione periodica delle costruzioni”.
Infatti con l’articolo 11 del Regolamento edilizio il Comune di Milano ha dato vita a una disciplina innovativa riguardante gli obblighi di manutenzione delle costruzioni presenti all’interno del territorio comunale, che per la prima volta prevede l’obbligo di sottoporre gli edifici con più di 50 anni a controlli di idoneità statica delle strutture portanti e delle parti accessorie, il cui crollo potrebbe costituire un serio pericolo per l’incolumità pubblica.
Il CIS, documento che deve essere redatto nel rispetto dei DD.MM. del 15/05/1985 e del 20/09/1985, attesta che le strutture portanti di un immobile sono sicure e conformi alle leggi vigenti al momento della costruzione e una volta rilasciato, ha una validità di 15 anni.
Scaduto questo lasso di tempo, si dovrà richiedere una nuova indagine statica per rinnovare il Certificato. Tale periodo corrisponde a ciò che la buona prassi indica per la manutenzione dei materiali e delle strutture degli edifici.
L’introduzione della “Manutenzione e revisione periodica delle costruzioni” consente pertanto di individuare e sanare situazioni anomale negli edifici e garantire una maggior sicurezza e tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente in cui si vive e ci si muove
(gen.2020).
 

Eraldo Colosio

 

 


 

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