LA QUESTIONE
DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
di Giuseppe San
Martino
La questione della
transizione ecologica
Oggi l’energia sembra
essere a base dell’economia: se muta il costo dell’energia questo
scivola o si rialza secondo i costi di produzione di tutti i beni.
Cerchiamo di andare in nuce.
Il periodo chiamiamolo
pure post-Covid relativo alla transizione ecologica da anni augurata e
mai realmente operativa, ci sta “donando” un aumento dei costi delle
materie prime che, volendo o no, incide com’è ovvio sugli asset delle
famiglie alle opzioni commerciali delle aziende, soprattutto delle PMI.
I costi della
transizione sono riconducibili a ricerca e sviluppo, approvvigionamento
delle materie prime e/o dei dispositivi tecnologici, industrializzazione
e commercializzazione.
Non è difficile dedurre
come il work-flow dal derivante all’economia dei fossili a un’energia
pulita non sia affatto indolore. I vincitori e i vinti non mancheranno
se si considera che l’andamento del mercato dell’industria estrattiva
relativa ai materiali imprescindibili per i dispositivi che generano
energia pulita si sostanziano al momento sulle batterie dei veicoli
elettrici e ibridi su tutti.
In altre parole per i
vinti, si hanno errori dovuti alle scarse conoscenze, certo, ma anche
all’aver sublimato la sostenibilità e il percorso per raggiungerla senza
essersi comparati con le sue conseguenze economiche e sociali. Solo oggi
ci si si rende conto che, per supportare il progresso tecnologico
riveste prioritaria importanza l’industria estrattiva dei minerali e dei
metalli che vengono utilizzati per costruire i dispositivi dei
cosiddetti materiali critici.
Per quel che concerne i
vincitori, c’è da tener conto delle contestualità sociali, culturali,
tecniche temporali.
In realtà, non è
abbastanza disporre di grandi emolumenti da dover spendere; ciò che
conta è come, per cosa, quanto.
Occorre considerare che
l’energia pulita è ad ogni modo fluttuante, che occorrono sistemi di
stocker, il ribilanciamento delle reti di distribuzione, larga fruizione
dei materiali critici.
Che sia chiaro: nessun
legislatore ha la bacchetta magica neanche i decreti legge, per quanto
opportuni, possono brevi tempore dar soluzione ai problemi di
approvvigionamento, di adeguamento, di transizione culturale, di
distribuzione, di mancanza di investimenti.
Gli investimenti
rientrano tra i problemi dar risoluzione, specie in alcuni settori
specifici della green economy nella transizione ecologica.
L’industria mineraria
globale è stata sfornita di capitali adeguati, negli ultimi 20 anni,
anche perché gli la trasformazione di denaro in capitale è stata
indirizzata verso la digitalizzazione (internet, cloud, banda larga) e
per mantenere le miniere – ingrandendole, ma con andamenti sempre più
bassi – si è assistiti ad un aumento dell’inquinamento atmosferico.
Passando ai fatti
(l’importanza del cambiamento ecologico nel nostro futuro,la Soft Power
Conference i suoi passaggi), oggi il cambiamento ecologico è uno dei
temi più discussi, oggetto di dibattiti politici, grandi progetti
europei e globali. Per “transizione ecologica” si intende innanzitutto
il passaggio da un sistema produttivo intensivo ad un modello basato su
principi quali la sostenibilità ecologica, sociale ed economica
attraverso l'economia circolare.
Nell'attuale sistema
produttivo, infatti, non c'è sostenibilità in termini di gestione e
conservazione delle risorse, situazione che attualmente non tutela il
pianeta in cui viviamo.
Ecco perchè il 26
febbraio 2021 è stato istituito il MiTE (Ministero delle Transazioni
Ecologiche), che si occupa delle risorse che garantiscono la tutela del
territorio, del mare e della politica energetica. L'obiettivo del
ministero è pianificare il passaggio a uno stile di vita rispettoso
dell'ambiente (e anche più economico) e contrastare così efficacemente
l'attuale crisi climatica.
In più, tale passaggio
aiuterà a ridurre la dipendenza energetica dai paesi esteri e dalle
fossili, e di contenere - e riequilibrare - i dislivelli sociali emersi
ancor più in periodo di pandemia mondiale.
Per aderire al nuovo
modello di economia circolare, il MiTE ha individuato i punti cardine
che, applicati e sviluppati con coerenza, possono accompagnare l'Italia
nel cammino verso un'efficace transizione ecologica:
-
Transizione energetica basata su energie rinnovabili. Sono previste
misure a favore della transizione energetica, fondamentale per ridurre
il consumo di combustibili fossili e le emissioni giornaliere di CO2.
L'Unione Europea si impegnerà quindi a ridurre le proprie emissioni
inquinanti entro il 2050 per poi azzerarle;
-
Agricoltura ed economia circolare. Si stanno introducendo misure di
miglioramento anche nel settore agricolo, per il quale sono necessari
investimenti per arrivare a un modello agroecologico. Le emissioni di
CO2 vengono ridotte riducendo il numero di animali da allevamento e di
pesticidi nocivi, favorendo così l'agricoltura biologica. Inoltre, il
programma include la prevenzione dei rifiuti al fine di attuare
un'economia circolare e il riciclaggio dei rifiuti;
-
Mobilità a
emissioni zero. Attualmente, la maggior parte delle emissioni di
anidride carbonica sono rilasciate dal settore dei trasporti:
l'obiettivo è la mobilità sostenibile con agevolazioni e incentivi per
aumentare significativamente la circolazione dei veicoli elettrici entro
il 2030;
-
Un
regolamento più restrittivo per le trivelle.Mira a ridurre la
perforazione di nuovi giacimenti di combustibili fossili che da tempo
hanno un impatto negativo sull'area. L'obiettivo è promuovere la
conversione dell'energia e un maggiore utilizzo di azionamenti elettrici
per i mezzi di trasporto;
-
Tutela
della biodiversità. La necessità di preservare l'integrità degli
ecosistemi è oggi un dovere morale: tale necessità dovrebbe tradursi in
misure concrete per la tutela della biodiversità marina e del patrimonio
forestale.
La Soft Power Conference
si è svolta il 30 e il 31 agosto, a Venezia, incontro organizzato dal
Soft Power Club. Si tratta di un’associazione internazionale che pone al
centro dell’attenzione temi relativi alla transizione ambientale e al
ruolo che giocano scienza e ricerca nella protezione della salute e
della cultura, soprattutto nel periodo post pandemico.
Giusto qualche giorno
prima in Italia il Presidente del Consiglio Draghi aveva inviato un
intervento breve ma di impatto per la Soft Power Conference: “Sono
particolarmente felice che l'evento si svolga a Venezia: poche città al
mondo sono tanto ricche di cultura come lo è Venezia, e allo stesso
tempo così vulnerabili.Nel luglio scorso, il Governo ha deciso di
limitare severamente l'accesso delle grandi navi da crociera nella
Laguna veneziana. Vogliamo promuovere un paradigma di sempre maggiore
sostenibilità per la nostra industria turistica e siamo pronti a
sostenere cittadini e imprese in questa impegnativa e costosa
transizione." E inoltre: "Crediamo che questa decisione possa servire da
modello per altri governi, nel loro impegno a promuovere una maggiore
consapevolezza ambientale e a proteggere il patrimonio culturale. Non
credo ci sia modo migliore per esercitare il nostro soft power".
Essenziale per il
percorso di transizione ecologica ed energetica è la competenza e la
professionalità di figure altamente qualificate che possano
concretamente sostenere interventi, programmi e piani d’azione di un
governo votato al cambiamento.
(Nov. 2021).
Giuseppe
San Martino |