LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
E L'UTILITA' DEGLI ECOCENTRI (centri di raccolta)
di Gesuino Ghiani
Premessa
Oggigiorno viviamo in un mondo che produce sempre più rifiuti con
conseguenti aumenti dei costi di gestione e danni irreversibili per
l’ambiente.
La
Terra e l'intero ecosistema hanno da sempre provveduto a smaltire in
modo naturale i rifiuti prodotti, in un processo di assorbimento
integrato ed indispensabile alla sopravvivenza del sistema stesso.
Noi
al momento, non siamo in grado di imitare e riprodurre questo circolo
virtuoso e per questa ragione, fino a che ciò non sarà possibile,
dobbiamo abituarci a valorizzare anziché gettare i rifiuti che
produciamo, considerando gli stessi come una risorsa.
Partendo dal presupposto che dobbiamo cercare di produrne il meno
possibile (meno imballaggi, utilizzo di materiali naturali, messa al
bando di prodotti inutili e usa e getta) e che dobbiamo cercare di far
durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in
seguito, valorizzare quello che scartiamo riutilizzando tutti i
materiali che possono essere riciclati grazie alla raccolta
differenziata.
La
raccolta differenziata è infatti oggi l'unico modo sostenibile di
smaltire i nostri rifiuti. Il riciclo nasce per fini ambientali ma ha
anche effetti collaterali positivi e crea valore per la comunità, perché
i suoi effetti producono non solo un miglioramento all'Ambiente e quindi
alla qualità della vita, ma anche lavoro ad una lunga filiera.
I
benefici sono evidenti basti pensare che:
- con
il riciclo della plastica è possibile ottenere dei grossi
risparmi in termini economici (Con il riciclo di 1.000 tonnellate di
plastica si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio,
l'equivalente dell'energia usata da 15.000 frigoriferi in un anno) a cui
sono da sommare dei benefici ambientali in termini di quantità di CO2
prodotta,
-il
riciclo della carta consente, oltre a dei grossi benefici in
termini economici, di contribuire a contrastare la deforestazione si
tenga presente che produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15
alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica, mentre
per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800
litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica e nessun albero.
- il
riciclo del vetro e alluminio consente un risparmio sia in
termini energetici sia in termini di minori emissioni di CO2
-con
il riciclo dell’umido (il più importante in quanto rappresenta il
40% della nostra raccolta differenziata) vengono prodotti fertilizzanti
organici, che hanno la funzione di migliorare la qualità del suolo. Più
del 70% del compost di qualità viene impiegato in agricoltura, mentre il
restante 30% è trasformato in prodotti per il giardinaggio/florovivaismo
e per le opere di recupero paesaggistico. L'utilizzo del compost, oltre
a ridurre la quantità di scarti da destinare a discarica o ad
incenerimento, consente un minor impiego di fertilizzanti minerali,
derivanti da risorse non rinnovabili.
Anche
quando di smaltiscono correttamente altri generi di rifiuti i benefici
sono evidenti in quanto si evitano danni irreparabili per l’ambiente si
tenga infatti presente che molti prodotti elettrici o elettronici
contengono al loro interno materiali assai inquinanti, (piombo,
mercurio). i frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da
acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate
clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico.
Come un discorso a parte meriterebbero altri generi di rifiuti quali
olii vegetali, olio minerale, pneumatici ecc., prodotti altamente nocivi
e fonti di inquinamento ambientale con gravi conseguenze alla salute
pubblica e per i quali è necessaria una attenta differenziazione e
smaltimento.
Utilità dei centri di raccolta comunali
Quindi per quanto suddetto ad oggi il quadro normativo è orientato ad
una gestione integrata dei rifiuti con tutte le politiche, procedure e
metodologie volte a ridurre gli effetti sulla salute
umana e l'impatto sull'ambiente.
Pertanto in un’ottica di gestione integrata dei rifiuti rivestono un
ruolo di primaria importanza sia il circuito di raccolta sia le modalità
di smaltimento.
Per
quel che concerne il circuito di raccolta l’orientamento è quello delle
raccolte domiciliari che comportano il passaggio dei mezzi di raccolta a
orari e in giornate prefissate, ma questo comporta delle esigenze per le
utenze che avvertono la necessità di strutture che consentano il
conferimento diretto sia delle frazioni di rifiuti per le quali risulta
difficile rispettare i vincoli temporali del servizio di raccolta, sia
di quelle frazioni per le quali non è previsto specifico circuito di
raccolta, specialmente nel caso di attivazione dei servizi di raccolta
prevalentemente domiciliari, infatti in seguito alla rimozione dal
territorio dei cassonetti di grandi dimensioni, la raccolta
differenziata porta a porta elimina dal circuito tipologie di rifiuti
come gli ingombranti, i beni durevoli in generali, i rifiuti urbani
pericolosi, gli olii di diversa tipologia ed altre tipologia di rifiuti
urbani ed assimilati cosi come nel caso di carichi straordinari di
rifiuti che non trovano nelle tempistiche del porta a porta una
immediata soluzione.
Per
queste ragioni l’Ecocentro riveste un ruolo ecologico fondamentale
essendo in grado di soddisfare le molteplici esigenze. Esso rappresenta
la stazione intermedia nel sistema di gestione dei rifiuti, luogo dove i
rifiuti già differenziati dagli utenti nelle proprie abitazioni vengono
suddivisi dagli addetti in attesa di essere trasferiti ai centri di
recupero.
Una
volta intercettati i materiali, questi vengono sottoposti a lavorazioni
primarie che consentono sia una maggiore trattabilità (separandoli e
posizionandoli negli appositi contenitori) che una ottimizzazione delle
fasi di trasporto dove alcuni materiali vengono compattati e pressati
per ridurne i volumi (in particolare la carta ed il vetro) e facilitarne
il trasporto.
Definizione di Centro di raccolta Comunale (Ecocentro)
Un
centro comunale è costituito da un’area presidiata e allestita ove si
svolge l’attività di raccolta dalle utenze domestiche e non domestiche,
nonché dagli altri soggetti tenuti in base alle vigenti normative
settoriali al ritiro di specifiche tipologie di rifiuti dalle utenze
domestiche (ad esempio i distributori di apparecchiature elettriche ed
elettroniche obbligati al ritiro gratuito ai sensi del D. Lgs. n.
151/2005) mediante raggruppamento per frazioni omogenee, per il
trasporto agli impianti di recupero-trattamento e, per le frazioni non
recuperabili, di smaltimento, dei rifiuti urbani e assimilati conferiti
in maniera differenziata.
La
stessa struttura può essere utilizzata anche dal gestore del servizio
pubblico di raccolta, per ottimizzare i successivi trasporti dei
materiali da raccolta differenziata agli impianti di recupero o
smaltimento attraverso, esclusivamente, operazioni di movimentazione e
stoccaggio per partite omogenee di materiali tipologie di ingombranti.
Normativa di riferimento e regime di approvazione:
La
realizzazione di un centro di raccolta (Ecocentro) viene eseguita in
conformità con la normativa vigente in materia urbanistica ed edilizia
pertanto il progetto deve essere approvato dal Comune territorialmente
competente ai sensi della normativa vigente (concessione edilizia,
autorizzazione edilizia). Copia del provvedimento di approvazione del
centro di raccolta, che dovrà riportare esplicito riferimento al D.M.
8.4.2008 e ss.mm.ii., dovrà essere inviata alla R.A.S. - Assessorato
della Difesa dell’Ambiente - Servizio tutela dell’atmosfera e del
territorio, all’A.R.P.A.S. e all’Amministrazione provinciale competente
per territorio.
Qualora il centro di raccolta si discosti da quanto previsto dal decreto
del Ministero dell’Ambiente 8 aprile 2008 e ss.mm.ii. (per esempio
riguardo ai codici CER conferibili, a trattamenti aggiuntivi, etc.), si
deve richiedere all’Amministrazione provinciale il rilascio
dell’autorizzazione ai sensi del D. Lgs. n. 152/2006.
Il
gestore del centro di raccolta è tenuto all’iscrizione all’Albo
nazionale gestori ambientali di cui all’articolo 212 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche, nella
Categoria 1 “Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani” di cui
all’articolo 8 del decreto del Ministero dell’Ambiente 28 aprile 1998,
n. 406, ovvero, i soggetti gestori di centri di raccolta che sono già
iscritti all'Albo gestori ambientali nella Categoria 1 sono tenuti ad
integrare l'iscrizione alla Categoria stessa per l'attività "Gestione
dei centri di raccolta" e non sono tenuti alla prestazione di ulteriori
garanzie finanziarie. L'iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali
nella Categoria 1 è subordinata alla prestazione di idonea garanzia
finanziaria secondo quanto disposto dal decreto del Ministro
dell'Ambiente 8 ottobre 1996, e successive modifiche, relativamente alla
categoria "raccolta e trasporto di rifiuti urbani e assimilati".
Il
centro di raccolta deve anche essere allestito nel rispetto di tutte le
norme vigenti in materia di tutela della salute dell'uomo e
dell'ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro. Le operazioni ivi
eseguite non dovranno creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la
fauna e la flora, o inconvenienti da rumori e odori né danneggiare il
paesaggio e i siti di particolare interesse.
Inoltre bisogna far sì che vengano rispettate le norme che prevedono ai
punti:
2.2.1. Ubicazione del centro di raccolta.
2.2.1.1. Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite
dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l'accesso degli
utenti.
2.2.1.2. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata per consentire
l'accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai
mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o
smaltimento.
2.2.1.3. Costituisce fattore preferenziale la localizzazione:
a)
in prossimità dei centri abitati ma lontano da zone densamente popolate;
b)
all’interno di centri abitati ma in aree non densamente popolate (per i
soli centri di raccolta che svolgano esclusivamente la funzione di
centri di conferimento diretto di
materiali da raccolta differenziata a livello di quartiere per i grandi
centri abitati);
c)
in aree destinate a tale uso dagli strumenti urbanistici comunali (aree
con destinazione urbanistica per servizi e attrezzature ad uso pubblico
e aree artigianali);
d)
in aree in posizione baricentrica rispetto ai centri abitati serviti,
qualora il centro di raccolta serva diversi Comuni consorziati;
e)
in aree facilmente accessibili, in considerazione della funzione di
pubblica utilità che questi impianti svolgono per la cittadinanza;
f)
in aree adiacenti ad impianti tecnologici (depuratori comunali) o ad
altre infrastrutture come depositi di mezzi di trasporto e grandi centri
di distribuzione;
g)
in assenza di altre alternative, in aree caratterizzate dalla presenza
delle discariche comunali dismesse ma preventivamente messe in sicurezza
e/o bonificate ai sensi della normativa vigente.
2.2.1.4. Il centro di raccolta deve essere dotato di viabilità interna
adeguata, ben segnalata e di facile lettura per agevolare il
conferimento da parte dell’utenza; dovranno essere previsti appositi
spazi destinati al parcheggio delle autovetture.
2.2.1.5. Deve essere redatto un piano di ripristino a chiusura
dell'impianto al fine di garantire la fruibilità del sito, in coerenza
con la destinazione
urbanistica dell'area.
Prescrizioni e attività:
Le
operazioni di conferimento e allontanamento dei rifiuti urbani vengono
disciplinate dai regolamenti comunali, con apposita sezione nell’ambito
più generale della disciplina delle operazioni di raccolta dei rifiuti
urbani.
Vengono quindi solitamente attuate le seguenti prescrizioni gestionali
di carattere generale:
a)
prestare particolare attenzione alle operazioni di conferimento e
movimentazione dei rifiuti ingombranti e pericolosi di origine domestica
(ad esempio dei frigoriferi) in modo da evitare la fuoriuscita delle
sostanze pericolose in essi contenuti (ad esempio le sostanze lesive
dell’ozono); in particolare è necessario che tali rifiuti siano
depositati in posizione verticale, che non siano impilati gli uni sugli
altri e che siano stoccati in modo distinto e ben ordinato secondo
tipologia omogenea (metallici, non metallici, etc.) in modo da
facilitare il successivo trasporto;
b) le
operazioni di lavaggio dei contenitori di rifiuti avverranno in
un’apposita piazzola realizzata all’interno del centro oppure presso
impianti specifici.
I
rifiuti conferiti al centro di raccolta, a seguito dell'esame visivo
effettuato dall'addetto, dovranno essere collocati in aree distinte del
centro per flussi omogenei, attraverso l'individuazione delle loro
caratteristiche e delle diverse tipologie e frazioni merceologiche,
separando i rifiuti potenzialmente pericolosi da quelli non pericolosi e
quelli da avviare a recupero da quelli destinati allo smaltimento.
Solitamente possono essere conferite le seguenti tipologie di rifiuti:
1. toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui
alla voce 08 03 17* (provenienti da utenze domestiche) (codice CER 08 03
18)
2. imballaggi in carta e cartone (codice CER 15 01 01)
3. imballaggi in plastica (codice CER 15 01 02)
4. imballaggi in legno (codice CER 15 01 03)
5. imballaggi in metallo (codice CER 15 01 04)
6. imballaggi in materiali compositi (codice CER 15 01
05)
7. imballaggi in materiali misti (codice CER 15 01 06)
8. imballaggi in vetro (codice CER 15 01 07)
9. imballaggi in materia tessile (codice CER 15 01 09)
10. contenitori T/FC (codice CER 15 01 10* e 15 01 11*)
11. pneumatici fuori uso (solo se conferiti da utenze
domestiche) (codice CER 16 01 03)
12. filtri olio (codice CER 16 01 07*)
13. componenti rimossi da apparecchiature fuori uso
diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15. (limitatamente ai toner e
cartucce di stampa provenienti da utenze domestiche) (codice CER 16 02
16)
14. gas in contenitori a pressione (limitatamente ad
estintori ed aerosol ad uso domestico) (codice CER 16 05 04* codice CER
16 05 05)
15. miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle,
ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06* (solo da piccoli
interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della
civile abitazione) (codice CER 17 01 07)
16. rifiuti misti dell’attività di costruzione e
demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01*, 17 09 02* e
17 09 03* (solo da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente
dal conduttore della civile abitazione) (codice CER 17 09 04)
17. rifiuti di carta e cartone (codice CER 20 01 01)
18. rifiuti in vetro (codice CER 20 01 02)
19. frazione organica umida (codice CER 20 01 08 e 20 03
02)
20. abiti e prodotti tessili (codice CER 20 01 10 e 20 01
11)
21. solventi (codice CER 20 01 13*)
22. acidi (codice CER 20 01 14*)
23. sostanze alcaline (codice CER 20 01 15*)
24. prodotti fotochimici (20 01 17*)
25. pesticidi (CER 20 01 19*)
26. tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti
mercurio (codice CER 20 01 21)
27. rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
(codice CER 20 01 23*, 20 01 35* e 20 01 36)
28. oli e grassi commestibili (codice CER 20 01 25)
29. oli e grassi diversi da quelli al punto precedente,
ad esempio oli minerali esausti (codice CER 20 01 26*)
30. vernici, inchiostri, adesivi e resine (codice CER 20
01 27* e 20 01 28)
31. detergenti contenenti sostanze pericolose (codice CER
20 01 29*)
32. detergenti diversi da quelli al punto precedente
(codice CER 20 01 30)
33. farmaci (codice CER 20 01 31* e 20 01 32)
34. batterie ed accumulatori di cui alle voci 16 06 01*,
16 06 02*, 16 06 03*, (provenienti da utenze domestiche) (codice CER 20
01 33*)
35. batterie ed accumulatori diversi da quelli di cui
alla voce 20 01 33* (codice CER 20 01 34)
36. rifiuti legnosi (codice CER 20 01 37* e 20 01 38)
37. rifiuti plastici (codice CER 20 01 39)
38. rifiuti metallici (codice CER 20 01 40)
39. rifiuti prodotti dalla pulizia di camini (solo se
provenienti da utenze domestiche) (codice CER 20 01 41)
40. sfalci e potature (codice CER 20 02 01)
41. terra e roccia (codice CER 20 02 02)
42. altri rifiuti non biodegradabili (codice CER 20 02
03)
43. ingombranti (codice CER 20 03 07)
44. cartucce toner esaurite (20 03 99)
45. rifiuti assimilati ai rifiuti urbani sulla base dei
regolamenti comunali, fermo restando il disposto di cui all'articolo
195, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
e successive modifiche.
Conclusioni
Il
Centro Comunale di Raccolta è quindi una struttura di fondamentale
importanza che permette di ridurre la quantità totale di rifiuti da
smaltire nelle discariche ormai in fase di esaurimento, a vantaggio
dell’ambiente e riducendo l’impiego delle risorse naturali. Per questa
ragione bisogna incentivarne sempre più il suo utilizzo ed in
quest’ottica l’Ecocentro può fornire servizi complementari come servizi
volti alla gratificazione dell’utente (premi, concorsi ecc.) e che
mirano alla riduzione dei rifiuti.
Gli
utenti devono, d’altro canto, poter contare su una capillare azione
informativa. L’informazione deve illustrare da un lato la funzionalità
del servizio (ubicazione dei centri, orari di apertura, cosa è possibile
conferire, modalità di fruizione, regolamento) e dall’altro attirare
l’utente attraverso la possibilità di fruire dei servizi complementari.
(marzo 2016)
Gesuino Ghiani |