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Anno XV num.1
Gen/Feb. 2016

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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E L'UTILITA' DEGLI ECOCENTRI (centri di raccolta)

 

di Gesuino Ghiani

 

Premessa

Oggigiorno viviamo in un mondo che produce sempre più rifiuti con conseguenti aumenti dei costi di gestione e danni irreversibili per l’ambiente.

La Terra e l'intero ecosistema hanno da sempre provveduto a smaltire in modo naturale i rifiuti prodotti, in un processo di assorbimento integrato ed indispensabile alla sopravvivenza del sistema stesso.

Noi al momento, non siamo in grado di imitare e riprodurre questo circolo virtuoso e per questa ragione, fino a che ciò non sarà possibile, dobbiamo abituarci a valorizzare anziché gettare i rifiuti che produciamo, considerando gli stessi come una risorsa.

Partendo dal presupposto che dobbiamo cercare di produrne il meno possibile (meno imballaggi, utilizzo di materiali naturali, messa al bando di prodotti inutili e usa e getta) e che dobbiamo cercare di far durare il più a lungo possibile ciò che utilizziamo e, in seguito, valorizzare quello che scartiamo riutilizzando tutti i materiali che possono essere riciclati grazie alla raccolta differenziata.

La raccolta differenziata è infatti oggi l'unico modo sostenibile di smaltire i nostri rifiuti. Il riciclo nasce per fini ambientali ma ha anche effetti collaterali positivi e crea valore per la comunità, perché i suoi effetti producono non solo un miglioramento all'Ambiente e quindi alla qualità della vita, ma anche lavoro ad una lunga filiera.

I benefici sono evidenti basti pensare che:

- con il riciclo della plastica è possibile ottenere dei grossi risparmi in termini economici (Con il riciclo di 1.000 tonnellate di plastica si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, l'equivalente dell'energia usata da 15.000 frigoriferi in un anno) a cui sono da sommare dei benefici ambientali in termini di quantità di CO2 prodotta,

-il riciclo della carta consente, oltre a dei grossi benefici in termini economici, di contribuire a contrastare la deforestazione si tenga presente che produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica, mentre per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica e nessun albero.

- il riciclo del vetro e alluminio consente un risparmio sia in termini energetici sia in termini di minori emissioni di CO2

-con il riciclo dell’umido (il più importante in quanto rappresenta il 40% della nostra raccolta differenziata) vengono prodotti fertilizzanti organici, che hanno la funzione di migliorare la qualità del suolo. Più del 70% del compost di qualità viene impiegato in agricoltura, mentre il restante 30% è trasformato in prodotti per il giardinaggio/florovivaismo e per le opere di recupero paesaggistico. L'utilizzo del compost, oltre a ridurre la quantità di scarti da destinare a discarica o ad incenerimento, consente un minor impiego di fertilizzanti minerali, derivanti da risorse non rinnovabili.

Anche quando di smaltiscono correttamente altri generi di rifiuti i benefici sono evidenti in quanto si evitano danni irreparabili per l’ambiente si tenga infatti presente che molti prodotti elettrici o elettronici contengono al loro interno materiali assai inquinanti, (piombo, mercurio). i frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico. Come un discorso a parte meriterebbero altri generi di rifiuti quali olii vegetali, olio minerale, pneumatici ecc., prodotti altamente nocivi e fonti di inquinamento ambientale con gravi conseguenze alla salute pubblica e per i quali è necessaria una attenta differenziazione e smaltimento.

 

Utilità dei centri di raccolta comunali

Quindi per quanto suddetto ad oggi il quadro normativo è orientato ad una gestione integrata  dei rifiuti  con tutte le politiche, procedure e metodologie volte a  ridurre gli effetti sulla salute umana e l'impatto sull'ambiente.

Pertanto in un’ottica di gestione integrata dei rifiuti rivestono un ruolo di primaria importanza sia il circuito di raccolta sia le modalità di smaltimento.

Per quel che concerne il circuito di raccolta l’orientamento è quello delle raccolte domiciliari che comportano il passaggio dei mezzi di raccolta a orari e in giornate prefissate, ma questo comporta delle esigenze per le utenze che avvertono la necessità di strutture che consentano il conferimento diretto sia delle frazioni di rifiuti per le quali risulta difficile rispettare i vincoli temporali del servizio di raccolta, sia di quelle frazioni per le quali non è previsto specifico circuito di raccolta,  specialmente nel caso di attivazione dei servizi di raccolta prevalentemente domiciliari, infatti in seguito alla rimozione dal territorio dei cassonetti di grandi dimensioni, la raccolta differenziata porta a porta elimina dal circuito tipologie di rifiuti come gli ingombranti, i beni durevoli in generali, i rifiuti urbani pericolosi, gli olii di diversa tipologia ed altre tipologia di rifiuti urbani ed assimilati cosi come nel caso di carichi straordinari di rifiuti che non trovano nelle tempistiche del porta a porta una immediata soluzione.

Per queste ragioni l’Ecocentro riveste un ruolo ecologico fondamentale essendo in grado di soddisfare le molteplici esigenze. Esso rappresenta la stazione intermedia nel sistema di gestione dei rifiuti, luogo dove i rifiuti già differenziati dagli utenti nelle proprie abitazioni vengono suddivisi dagli addetti in attesa di essere trasferiti ai centri di recupero.

Una volta intercettati i materiali, questi vengono sottoposti a lavorazioni primarie che consentono sia una maggiore trattabilità (separandoli e posizionandoli negli appositi contenitori) che una ottimizzazione delle fasi di trasporto dove alcuni materiali vengono compattati e pressati per ridurne i volumi (in particolare la carta ed il vetro) e facilitarne il trasporto.

 

Definizione di Centro di raccolta Comunale (Ecocentro)

Un centro comunale è costituito da un’area presidiata e allestita ove si svolge l’attività di raccolta dalle utenze domestiche e non domestiche, nonché dagli altri soggetti tenuti in base alle vigenti normative settoriali al ritiro di specifiche tipologie di rifiuti dalle utenze domestiche (ad esempio i distributori di apparecchiature elettriche ed elettroniche obbligati al ritiro gratuito ai sensi del D. Lgs. n. 151/2005) mediante raggruppamento per frazioni omogenee, per il trasporto agli impianti di recupero-trattamento e, per le frazioni non recuperabili, di smaltimento, dei rifiuti urbani e assimilati conferiti in maniera differenziata.

La stessa struttura può essere utilizzata anche dal gestore del servizio pubblico di raccolta, per ottimizzare i successivi trasporti dei materiali da raccolta differenziata agli impianti di recupero o smaltimento attraverso, esclusivamente, operazioni di movimentazione e stoccaggio per partite omogenee di materiali tipologie di ingombranti.

 

Normativa di riferimento e regime di approvazione:

La realizzazione di un centro di raccolta (Ecocentro) viene eseguita in conformità con la normativa vigente in materia urbanistica ed edilizia pertanto il progetto deve essere approvato dal Comune territorialmente competente ai sensi della normativa vigente (concessione edilizia, autorizzazione edilizia). Copia del provvedimento di approvazione del centro di raccolta, che dovrà riportare esplicito riferimento al D.M. 8.4.2008 e ss.mm.ii., dovrà essere inviata alla R.A.S. - Assessorato della Difesa dell’Ambiente - Servizio tutela dell’atmosfera e del territorio, all’A.R.P.A.S. e all’Amministrazione provinciale competente per territorio.

Qualora il centro di raccolta si discosti da quanto previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente 8 aprile 2008 e ss.mm.ii. (per esempio riguardo ai codici CER conferibili, a trattamenti aggiuntivi, etc.), si deve richiedere all’Amministrazione provinciale il rilascio dell’autorizzazione ai sensi del D. Lgs. n. 152/2006.

Il gestore del centro di raccolta è tenuto all’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali di cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche, nella Categoria 1 “Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani” di cui all’articolo 8 del decreto del Ministero dell’Ambiente 28 aprile 1998, n. 406, ovvero, i soggetti gestori di centri di raccolta che sono già iscritti all'Albo gestori ambientali nella Categoria 1 sono tenuti ad integrare l'iscrizione alla Categoria stessa per l'attività "Gestione dei centri di raccolta" e non sono tenuti alla prestazione di ulteriori garanzie finanziarie. L'iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali nella Categoria 1 è subordinata alla prestazione di idonea garanzia finanziaria secondo quanto disposto dal decreto del Ministro dell'Ambiente 8 ottobre 1996, e successive modifiche, relativamente alla categoria "raccolta e trasporto di rifiuti urbani e assimilati".

Il centro di raccolta deve anche essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell'uomo e dell'ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro. Le operazioni ivi eseguite non dovranno creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la fauna e la flora, o inconvenienti da rumori e odori né danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.

Inoltre bisogna far sì che vengano rispettate le norme che prevedono ai punti:

2.2.1. Ubicazione del centro di raccolta.

2.2.1.1. Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l'accesso degli utenti.

2.2.1.2. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata per consentire l'accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento.

2.2.1.3. Costituisce fattore preferenziale la localizzazione:

a) in prossimità dei centri abitati ma lontano da zone densamente popolate;

b) all’interno di centri abitati ma in aree non densamente popolate (per i soli centri di raccolta che svolgano esclusivamente la funzione di centri di conferimento diretto di

materiali da raccolta differenziata a livello di quartiere per i grandi centri abitati);

c) in aree destinate a tale uso dagli strumenti urbanistici comunali (aree con destinazione urbanistica per servizi e attrezzature ad uso pubblico e aree artigianali);

d) in aree in posizione baricentrica rispetto ai centri abitati serviti, qualora il centro di raccolta serva diversi Comuni consorziati;

e) in aree facilmente accessibili, in considerazione della funzione di pubblica utilità che questi impianti svolgono per la cittadinanza;

f) in aree adiacenti ad impianti tecnologici (depuratori comunali) o ad altre infrastrutture come depositi di mezzi di trasporto e grandi centri di distribuzione;

g) in assenza di altre alternative, in aree caratterizzate dalla presenza delle discariche comunali dismesse ma preventivamente messe in sicurezza e/o bonificate ai sensi della normativa vigente.

2.2.1.4. Il centro di raccolta deve essere dotato di viabilità interna adeguata, ben segnalata e di facile lettura per agevolare il conferimento da parte dell’utenza; dovranno essere previsti appositi spazi destinati al parcheggio delle autovetture.

2.2.1.5. Deve essere redatto un piano di ripristino a chiusura dell'impianto al fine di garantire la fruibilità del sito, in coerenza con la destinazione urbanistica dell'area.

 

Prescrizioni e attività:

Le operazioni di conferimento e allontanamento dei rifiuti urbani vengono disciplinate dai regolamenti comunali, con apposita sezione nell’ambito più generale della disciplina delle operazioni di raccolta dei rifiuti urbani.

Vengono quindi solitamente attuate le seguenti prescrizioni gestionali di carattere generale:

a) prestare particolare attenzione alle operazioni di conferimento e movimentazione dei rifiuti ingombranti e pericolosi di origine domestica (ad esempio dei frigoriferi) in modo da evitare la fuoriuscita delle sostanze pericolose in essi contenuti (ad esempio le sostanze lesive dell’ozono); in particolare è necessario che tali rifiuti siano depositati in posizione verticale, che non siano impilati gli uni sugli altri e che siano stoccati in modo distinto e ben ordinato secondo tipologia omogenea (metallici, non metallici, etc.) in modo da facilitare il successivo trasporto;

b) le operazioni di lavaggio dei contenitori di rifiuti avverranno in un’apposita piazzola realizzata all’interno del centro oppure presso impianti specifici.

I rifiuti conferiti al centro di raccolta, a seguito dell'esame visivo effettuato dall'addetto, dovranno essere collocati in aree distinte del centro per flussi omogenei, attraverso l'individuazione delle loro caratteristiche e delle diverse tipologie e frazioni merceologiche, separando i rifiuti potenzialmente pericolosi da quelli non pericolosi e quelli da avviare a recupero da quelli destinati allo smaltimento.

Solitamente possono essere conferite le seguenti tipologie di rifiuti:

1. toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17* (provenienti da utenze domestiche) (codice CER 08 03 18)

2. imballaggi in carta e cartone (codice CER 15 01 01)

3. imballaggi in plastica (codice CER 15 01 02)

4. imballaggi in legno (codice CER 15 01 03)

5. imballaggi in metallo (codice CER 15 01 04)

6. imballaggi in materiali compositi (codice CER 15 01 05)

7. imballaggi in materiali misti (codice CER 15 01 06)

8. imballaggi in vetro (codice CER 15 01 07)

9. imballaggi in materia tessile (codice CER 15 01 09)

10. contenitori T/FC (codice CER 15 01 10* e 15 01 11*)

11. pneumatici fuori uso (solo se conferiti da utenze domestiche) (codice CER 16 01 03)

12. filtri olio (codice CER 16 01 07*)

13. componenti rimossi da apparecchiature fuori uso diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15. (limitatamente ai toner e cartucce di stampa provenienti da utenze domestiche) (codice CER 16 02 16)

14. gas in contenitori a pressione (limitatamente ad estintori ed aerosol ad uso domestico) (codice CER 16 05 04* codice CER 16 05 05)

15. miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 17 01 06* (solo da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della civile abitazione) (codice CER 17 01 07)

16. rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01*, 17 09 02* e 17 09 03* (solo da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della civile abitazione) (codice CER 17 09 04)

17. rifiuti di carta e cartone (codice CER 20 01 01)

18. rifiuti in vetro (codice CER 20 01 02)

19. frazione organica umida (codice CER 20 01 08 e 20 03 02)

20. abiti e prodotti tessili (codice CER 20 01 10 e 20 01 11)

21. solventi (codice CER 20 01 13*)

22. acidi (codice CER 20 01 14*)

23. sostanze alcaline (codice CER 20 01 15*)

24. prodotti fotochimici (20 01 17*)

25. pesticidi (CER 20 01 19*)

26. tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio (codice CER 20 01 21)

27. rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (codice CER 20 01 23*, 20 01 35* e 20 01 36)

28. oli e grassi commestibili (codice CER 20 01 25)

29. oli e grassi diversi da quelli al punto precedente, ad esempio oli minerali esausti (codice CER 20 01 26*)

30. vernici, inchiostri, adesivi e resine (codice CER 20 01 27* e 20 01 28)

31. detergenti contenenti sostanze pericolose (codice CER 20 01 29*)

32. detergenti diversi da quelli al punto precedente (codice CER 20 01 30)

33. farmaci (codice CER 20 01 31* e 20 01 32)

34. batterie ed accumulatori di cui alle voci 16 06 01*, 16 06 02*, 16 06 03*, (provenienti da utenze domestiche) (codice CER 20 01 33*)

35. batterie ed accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33* (codice CER 20 01 34)

36. rifiuti legnosi (codice CER 20 01 37* e 20 01 38)

37. rifiuti plastici (codice CER 20 01 39)

38. rifiuti metallici (codice CER 20 01 40)

39. rifiuti prodotti dalla pulizia di camini (solo se provenienti da utenze domestiche) (codice CER 20 01 41)

40. sfalci e potature (codice CER 20 02 01)

41. terra e roccia (codice CER 20 02 02)

42. altri rifiuti non biodegradabili (codice CER 20 02 03)

43. ingombranti (codice CER 20 03 07)

44. cartucce toner esaurite (20 03 99)

45. rifiuti assimilati ai rifiuti urbani sulla base dei regolamenti comunali, fermo restando il disposto di cui all'articolo 195, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche.

 

Conclusioni

Il Centro Comunale di Raccolta è quindi una struttura di fondamentale importanza che permette di ridurre la quantità totale di rifiuti da smaltire nelle discariche ormai in fase di esaurimento, a vantaggio dell’ambiente e riducendo l’impiego delle risorse naturali. Per questa ragione bisogna incentivarne sempre più il suo utilizzo ed in quest’ottica l’Ecocentro può fornire servizi complementari come servizi volti alla gratificazione dell’utente (premi, concorsi ecc.)  e che mirano alla riduzione dei rifiuti.

Gli utenti devono, d’altro canto, poter contare su una capillare azione informativa. L’informazione deve illustrare da un lato la funzionalità del servizio (ubicazione dei centri, orari di apertura, cosa è possibile conferire, modalità di fruizione, regolamento) e dall’altro attirare l’utente attraverso la possibilità di fruire dei servizi complementari. (marzo 2016)

 

Gesuino Ghiani

 


 

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