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AnnoXVI num. 5
Set./Ott. 2017

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L’IMPORTANZA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA - IL RECUPERO DEL LEGNO

di Maria Antonietta Amato

 

Il nostro paese ha una storia di scarsa sensibilità nei confronti dei problemi collegati al sistema di gestione dei rifiuti che, con passare del tempo, hanno subito una forte crescita in termini quantitativi causa delle abitudini moderne orientate sempre più verso lo stile di vita dell’”usa e getta”.

E’ chiaro che necessita orientare la produzione dei beni verso una maggiore e migliore consapevolezza del valore del “recupero” e puntare sullo sviluppo di una maggiore sensibilità nei cittadini a partire dall’età scolare.      

Si devono certamente progettare nuovi sistemi di smaltimento  e recupero in modo tale da limitare la fase del conferimento in discarica a percentuali ben al di sotto di quelle attuali e privilegiare le fasi del recupero e del riciclaggio.

La raccolta differenziata  dovrebbe subire una svolta decisiva, voluta con determinazione da chi è preposto all’ amministrazione della cosa pubblica, tale da realizzare il passaggio fondamentale affinchè il sistema del recupero entri a far parte delle attività quotidiane di ciascun cittadino.

A livello locale è il sistema di gestione comunale che deve promuovere una corretta cultura dell’ambiente ed avviare un circuito di raccolta aggiuntivo o addirittura sostitutivo a quello tradizionale che allo stato attuale in alcuni Comuni, in particolare del nord Italia, soprattutto dei piccoli centri, è stato avviato con risultati anche ottimi (vedi comuni come Bolzano, Trento ecc..).

Come e perché promuovere un sistema innovativo di raccolta rifiuti?

Vogliamo analizzare il “perché” :

La tutela dell’ambiente dovrebbe far parte del nostro patrimonio genetico, patrimonio prezioso, che i cittadini devono valorizzare e mettere al centro di tutta l’economia allo scopo di creare un meccanismo virtuoso di una economia circolare:

 

ambiente (attività che si occupano della cura e tutela dell’ambiente, creazione di nuove attività e mercati).........................................

..............sviluppo economico (forme di green economy)...................................

      

..............ambiente (ritorno in termini di salvaguardia ambientale).

“Perché” promuovere una corretta cultura dell’ambiente significa proteggere i capolavori della natura attraverso la valutazione e la valorizzazione di ogni singolo contesto ambientale.

Analizziamo “come”:

Innanzi tutto sono le leggi vigenti che regolano ed impongono il corretto trattamento dei rifiuti e gli obiettivi da raggiungere, e saranno le normative future in materia ambientale che dovranno prevedere sempre maggiori obiettivi di protezione dell’ambiente da raggiungere.   

 

Spetta alle amministrazioni pubbliche ed ai singoli comuni attivare e far funzionare il sistema di raccolta differenziata.    

 

Il servizio è espletato per diverse tipologie merceologiche:  vetro, carta, cartone, lattine, plastica, legno ecc..

La raccolta funziona in quei comuni che privilegiano un sistema integrato mettendo a disposizione del territorio dei servizi personalizzati ed aggiuntivi per le diverse categorie di produttori:  

es. piattaforme di conferimento/isole ecologiche

      raccolta porta a porta

      messa a disposizione di scarrabili.

 

Tra le diverse categorie di rifiuti che oggi è possibile recuperare analizziamo il “legno” 

Separare il legno dai rifiuti urbani fa risparmiare ai Comuni i costi per il mancato smaltimento in discarica (raccolta, trasporto, costo smaltimento e sopratassa per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dalla norma) e grazie all’istituzione del Consorzio Nazionale Rilegno  è possibile per i Comuni ricevere il contributo CONAI

La produzione maggiore dei rifiuti di legno proviene dal circuito commerciale ed industriale e grazie alle aziende di recupero che costituiscono le piattaforme del Consorzio Rilegno questo rifiuto viene captato pertanto “recuperato”  

A sua volta l’incidenza maggiore dei rifiuti di legno prodotti dalle aziende commerciali ed industriali è quella degli imballaggi che nell’economia contemporanea hanno un ruolo evidente e preponderante.

Si pensi che gli imballaggi sono insostituibili per la conservazione, trasferimento dei beni nello spazio e nel tempo e svolgono una funzione economica fondamentale, il loro utilizzo infatti è fino ad un certo punto riducibile perchè riguarda praticamente tutto il sistema commerciale.   

Gli imballaggi hanno il difetto che diventano rapidamente rifiuti per i quali è previsto il “recupero” che deve essere attivato su larga scala.

La responsabilità del recupero del legno è una responsabilità “condivisa”   che prevede il coinvolgimento di tutti gli operatori interessati alla filiera dell’imballaggio con lo scopo di conseguire il risultato:  garantire la tutela dell’ambiente.

Perché recuperare rifiuti di legno risponde alle esigenze di tutela dell’ambiente?

Perché usare il legno riciclato risparmia lo sfruttamento, in parte, di uno dei capolavori della natura: “le foreste”

La foresta, i boschi ecc. sono una straordinaria risorsa della natura, una delle poche risorse rinnovabili, ed è grande responsabilità, soprattutto da parte delle aziende, quella di utilizzare in maniera sostenibile questa risorsa.

Salvaguardare le foreste, ridurre il taglio degli alberi, significa non intaccare la loro funzione fondamentale (produzione di ossigeno) ed allo stesso tempo si evitano l’aumento delle emissioni di gas in atmosfera e ci si protegge dai dissesti ecologici, desertificazioni ecc.

L’Italia è un paese che trasforma molto legno (ne importa addirittura anche dall’Europa) mentre i boschi (con una percentuale rispetto all’estensione del territorio del 35% circa) sono utilizzati meno rispetto ad altri paesi europei, in Europa comunque nel complesso le foreste crescono, grazie ad una discreta valorizzazione e responsabilità verso i fenomeni globali ed alla gestione sostenibile delle risorse.   

Un riciclo virtuoso è anche quello del legno utilizzato nelle costruzioni industriali, nell’industria edile ecc. che può essere recuperato e reimpiegato anche in altri settori oggi di tendenza (es. in manufatti per arredo esterno, bar, locali, ecc. ), legno, che nel passato, era destinato in discarica.

Un progetto innovativo è quello di riciclare i pannelli in truciolare, ci sono attualmente ricerche ed un progetto in fase sperimentale da parte della società MDF_Recovery.

Il pannello di truciolare è quello che si trova all’interno dello strato di legno esteriore di quasi la totalità dei mobili realizzati in legno. Non tutti sanno che trattasi di impasto di legno e colla ed ogni pannello può avere bassa, media o alta densità di impasto.

Questo tipo di materiale, largamente diffuso, presenta problematiche di riciclo a fine utilizzo quando diventa un “rifiuto” e sono milioni le tonnellate che si producono annualmente nel mondo.

Se il progetto vedrà attuazione si potrà avere un processo di separazione dell’impasto di legno e colla ed il legno recuperato potrebbe a sua volta diventare materia prima per le aziende di recupero del legno e di produzione del truciolare e di imballaggi.

Sarebbe un esempio di “recupero a ciclo chiuso nel luogo di produzione” infatti i produttori di pannelli in truciolare potrebbero a loro volta ricevere la materia prima “rifiuti a fine vita” dalla propria clientela.                               

E’ compito delle pubbliche amministrazioni promuovere ed organizzare sistemi adeguati di raccolta e garantire la copertura del servizio su tutto il territorio geografico e prevedere alcuni divieti sulla destinazione dei rifiuti di legno (es. divieto di conferimento in discarica)

Il rifiuto di legno raccolto può essere impiegato:

-          come materia prima nelle industrie del riciclo (industria del pannello, industria del mobile)    

-          come materia prima nelle cartiere

-          nella produzione di compost o nel recupero energetico.

 

E’ auspicabile creare nuovi mercati di utilizzo del legno riciclato, spingere verso il ricorso al legno riciclato, indirizzare il comportamento dei cittadini verso la cultura della green economy al pari di una missione.

Come può essere incentivato da parte delle amministrazioni pubbliche l’uso del legno riciclato?

 

Ecco alcuni esempi :

-          promuovere campagne di sensibilizzazione nelle scuole a partire dalle scuole primarie;

-          incentivare la manifattura con materiale da riciclo

-          imporre l’utilizzo di arredi e suppellettili in legno riciclato in tutti gli uffici delle amministrazioni pubbliche

-          arredo urbano e scolastico esclusivamente in legno riciclato   

-          promuovere concorsi di idee per l’utilizzo del legno riciclato.

 

Per esempio di recente il “codice degli appalti” obbliga le Pubbliche Amministrazioni a richiedere, per l’accesso ai bandi di gara pubblici, prodotti a basso impatto ambientale al fine di aumentare, nelle aziende, la sensibilità verso l’ambiente.    

Alcune delle iniziative appena richiamate sono portate avanti egregiamente dal Consorzio Nazionale Rilegno che in alcune regioni promuove eventi nelle scuole e concorsi di idee e creatività, è cresciuto infatti negli ultimi anni anche il ricorso alla realizzazione di opere d’arte realizzate con legno riciclato e destinate ad organizzazione di eventi culturali.

Ogni nuova iniziativa può fare, a sua volta, sviluppare nuove proposte e creare nuovi circuiti di recupero virtuoso, un contributo può senz’altro dare la divulgazione della materia ambientale nel settore  artistico/culturale che stimola interessi da parte di ogni classe sociale della popolazione.  

E’ interessante richiamare tra le nuove tendenze della green economy qualche esempio progettuale di architettura con legno lamellare con il quale è stato realizzato, per esempio, un’opera di grande rilievo architettonico per l’isolamento energetico (vedi il centro culturale Tjibaou in Nuova Caledonia dall’arch. Renzo Piano) opera considerata di “modernità della natura.

Al pari si potrebbe pensare di usare il legno riciclato per realizzare opere ad impatto ambientale sostenibile, esempi di “edilizia verde”.

In Europa, ed anche in Italia, si comincia a parlare di progetti per la costruzione di strutture sportive interamente realizzate in legno tali da garantire bassi consumi energetici e rispettosi dell’ambiente.

Certo il mondo dell’edilizia ha fatto dei grandi passi in avanti verso “l’edilizia verde” con l’auspicio che certi progetti, come quello di realizzare strutture sportive, e non solo, possano diventare presto realtà.   

E’ compito e missione dei cittadini rispettare le disposizioni normative e modificare lo stile di vita nella direzione del “recupero” contrariamente all’ ”usa e getta” protagonista delle abitudini degli ultimi decenni.

I giovani hanno una sensibilità ambientale più sviluppata, rispetto alle generazioni precedenti, nel senso che fanno attenzione, nella scelta dei loro acquisti, alle pratiche ambientali delle aziende, tuttavia non sono molto propensi al riciclo forse a causa di un atteggiamento passivo e di sfiducia nelle proprie possibilità di contribuire singolarmente al miglioramento dell’ambiente. 

Il ruolo della scuola nella formazione delle generazioni future è fondamentale ed essenziale, è importante investire in questa direzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, fino ad indirizzare i giovani verso scelte personali e professionali “green".

Come esempio si segnala quest’anno che la Confindustria di Cuneo ha organizzato una iniziativa “A Scuola di legno” progetto didattico, con la collaborazione di aziende del territorio, che prevede anche un concorso “Disegna un mobile per la tua scuola".

Sono già attivi nel territorio centri di formazione professionale che trattano i temi delle filiere del legno, delle certificazioni, della sostenibilità ecc.   

Non si deve trascurare tra l’altro che si possono creare anche nuove opportunità di lavoro e che il legno può diventare una delle fonti essenziali per lo sviluppo economico.

Mi piace pensare che la cultura della raccolta differenziata e del recupero/riciclo dei rifiuti diventi materia di insegnamento nelle scuole a partire dalla scuola primaria, perché il futuro e la conservazione del pianeta è nelle mani dei nostri bambini!!! (Ott.2017)

                                                                                                                                                                                              Maria Antonietta Amato

 


 

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