L’IMPORTANZA DELLA
RACCOLTA DIFFERENZIATA - IL RECUPERO DEL LEGNO
di
Maria Antonietta Amato
Il nostro paese ha una storia di scarsa
sensibilità nei confronti dei problemi collegati al sistema di gestione
dei rifiuti che, con passare del tempo, hanno subito una forte crescita
in termini quantitativi causa delle abitudini moderne orientate sempre
più verso lo stile di vita dell’”usa e getta”.
E’ chiaro che necessita orientare la
produzione dei beni verso una maggiore e migliore consapevolezza del
valore del “recupero” e puntare sullo sviluppo di una maggiore
sensibilità nei cittadini a partire dall’età scolare.
Si devono certamente progettare nuovi
sistemi di smaltimento e recupero in modo tale da limitare la fase del
conferimento in discarica a percentuali ben al di sotto di quelle
attuali e privilegiare le fasi del recupero e del riciclaggio.
La raccolta differenziata dovrebbe subire
una svolta decisiva, voluta con determinazione da chi è preposto all’
amministrazione della cosa pubblica, tale da realizzare il passaggio
fondamentale affinchè il sistema del recupero entri a far parte delle
attività quotidiane di ciascun cittadino.
A livello locale è il sistema di gestione
comunale che deve promuovere una corretta cultura dell’ambiente ed
avviare un circuito di raccolta aggiuntivo o addirittura sostitutivo a
quello tradizionale che allo stato attuale in alcuni Comuni, in
particolare del nord Italia, soprattutto dei piccoli centri, è stato
avviato con risultati anche ottimi (vedi comuni come Bolzano, Trento
ecc..).
Come e perché promuovere un sistema
innovativo di raccolta rifiuti?
Vogliamo analizzare il “perché”
:
La tutela dell’ambiente dovrebbe far parte
del nostro patrimonio genetico, patrimonio prezioso, che i cittadini
devono valorizzare e mettere al centro di tutta l’economia allo scopo di
creare un meccanismo virtuoso di una economia circolare:
ambiente (attività che si
occupano della cura e tutela dell’ambiente, creazione di nuove attività
e mercati).........................................
..............sviluppo economico (forme di
green economy)...................................
..............ambiente (ritorno in termini di
salvaguardia ambientale).
“Perché” promuovere una corretta
cultura dell’ambiente significa proteggere i capolavori della natura
attraverso la valutazione e la valorizzazione di ogni singolo contesto
ambientale.
Analizziamo “come”:
Innanzi tutto sono le leggi vigenti che
regolano ed impongono il corretto trattamento dei rifiuti e gli
obiettivi da raggiungere, e saranno le normative future in materia
ambientale che dovranno prevedere sempre maggiori obiettivi di
protezione dell’ambiente da raggiungere.
Spetta alle amministrazioni pubbliche ed ai
singoli comuni attivare e far funzionare il sistema di raccolta
differenziata.
Il servizio è espletato per diverse
tipologie merceologiche: vetro, carta, cartone, lattine, plastica,
legno ecc..
La raccolta funziona in quei comuni che
privilegiano un sistema integrato mettendo a disposizione del territorio
dei servizi personalizzati ed aggiuntivi per le diverse categorie di
produttori:
es. piattaforme di conferimento/isole
ecologiche
raccolta porta a porta
messa a disposizione di scarrabili.
Tra le diverse categorie di rifiuti
che oggi è possibile recuperare analizziamo il
“legno”
Separare il legno dai rifiuti urbani fa
risparmiare ai Comuni i costi per il mancato smaltimento in discarica
(raccolta, trasporto, costo smaltimento e sopratassa per il mancato
raggiungimento degli obiettivi previsti dalla norma) e grazie
all’istituzione del Consorzio Nazionale Rilegno è possibile per i
Comuni ricevere il contributo CONAI
La produzione maggiore dei rifiuti di legno
proviene dal circuito commerciale ed industriale e grazie alle aziende
di recupero che costituiscono le piattaforme del Consorzio Rilegno
questo rifiuto viene captato pertanto “recuperato”
A sua volta l’incidenza maggiore dei rifiuti
di legno prodotti dalle aziende commerciali ed industriali è quella
degli imballaggi che nell’economia contemporanea hanno un ruolo evidente
e preponderante.
Si pensi che gli imballaggi sono
insostituibili per la conservazione, trasferimento dei beni nello spazio
e nel tempo e svolgono una funzione economica fondamentale, il loro
utilizzo infatti è fino ad un certo punto riducibile perchè riguarda
praticamente tutto il sistema commerciale.
Gli imballaggi hanno il difetto che
diventano rapidamente rifiuti per i quali è previsto il “recupero” che
deve essere attivato su larga scala.
La responsabilità del recupero del legno è
una responsabilità “condivisa” che prevede il
coinvolgimento di tutti gli operatori interessati alla filiera
dell’imballaggio con lo scopo di conseguire il risultato: garantire la
tutela dell’ambiente.
Perché recuperare rifiuti di legno risponde
alle esigenze di tutela dell’ambiente?
Perché usare il legno riciclato risparmia lo
sfruttamento, in parte, di uno dei capolavori della natura: “le
foreste”
La foresta, i boschi ecc. sono una
straordinaria risorsa della natura, una delle poche risorse rinnovabili,
ed è grande responsabilità, soprattutto da parte delle aziende, quella
di utilizzare in maniera sostenibile questa risorsa.
Salvaguardare le foreste, ridurre il taglio
degli alberi, significa non intaccare la loro funzione fondamentale
(produzione di ossigeno) ed allo stesso tempo si evitano l’aumento delle
emissioni di gas in atmosfera e ci si protegge dai dissesti ecologici,
desertificazioni ecc.
L’Italia è un paese che trasforma molto
legno (ne importa addirittura anche dall’Europa) mentre i boschi (con
una percentuale rispetto all’estensione del territorio del 35% circa)
sono utilizzati meno rispetto ad altri paesi europei, in Europa comunque
nel complesso le foreste crescono, grazie ad una discreta valorizzazione
e responsabilità verso i fenomeni globali ed alla gestione sostenibile
delle risorse.
Un riciclo virtuoso è anche quello del legno
utilizzato nelle costruzioni industriali, nell’industria edile ecc. che
può essere recuperato e reimpiegato anche in altri settori oggi di
tendenza (es. in manufatti per arredo esterno, bar, locali, ecc. ),
legno, che nel passato, era destinato in discarica.
Un progetto innovativo è quello di riciclare
i pannelli in truciolare, ci sono attualmente ricerche ed un progetto in
fase sperimentale da parte della società MDF_Recovery.
Il pannello di truciolare è quello che si
trova all’interno dello strato di legno esteriore di quasi la totalità
dei mobili realizzati in legno. Non tutti sanno che trattasi di impasto
di legno e colla ed ogni pannello può avere bassa, media o alta densità
di impasto.
Questo tipo di materiale, largamente
diffuso, presenta problematiche di riciclo a fine utilizzo quando
diventa un “rifiuto” e sono milioni le tonnellate che si producono
annualmente nel mondo.
Se il progetto vedrà attuazione si potrà
avere un processo di separazione dell’impasto di legno e colla ed il
legno recuperato potrebbe a sua volta diventare materia prima per le
aziende di recupero del legno e di produzione del truciolare e di
imballaggi.
Sarebbe un esempio di “recupero a ciclo
chiuso nel luogo di produzione” infatti i produttori di pannelli in
truciolare potrebbero a loro volta ricevere la materia prima “rifiuti a
fine vita” dalla propria clientela.
E’ compito delle pubbliche amministrazioni
promuovere ed organizzare sistemi adeguati di raccolta e garantire la
copertura del servizio su tutto il territorio geografico e prevedere
alcuni divieti sulla destinazione dei rifiuti di legno (es. divieto di
conferimento in discarica)
Il rifiuto di legno raccolto può essere
impiegato:
-
come materia prima nelle
industrie del riciclo (industria del pannello, industria del mobile)
-
come materia prima nelle
cartiere
-
nella produzione di compost o
nel recupero energetico.
E’ auspicabile creare nuovi mercati di
utilizzo del legno riciclato, spingere verso il ricorso al legno
riciclato, indirizzare il comportamento dei cittadini verso la cultura
della green economy al pari di una missione.
Come può essere incentivato da parte delle
amministrazioni pubbliche l’uso del legno riciclato?
Ecco alcuni esempi :
-
promuovere campagne di
sensibilizzazione nelle scuole a partire dalle scuole primarie;
-
incentivare la manifattura con
materiale da riciclo
-
imporre l’utilizzo di arredi e
suppellettili in legno riciclato in tutti gli uffici delle
amministrazioni pubbliche
-
arredo urbano e scolastico
esclusivamente in legno riciclato
-
promuovere concorsi di idee
per l’utilizzo del legno riciclato.
Per esempio di recente il “codice degli
appalti” obbliga le Pubbliche Amministrazioni a richiedere, per
l’accesso ai bandi di gara pubblici, prodotti a basso impatto ambientale
al fine di aumentare, nelle aziende, la sensibilità verso
l’ambiente.
Alcune delle iniziative appena richiamate
sono portate avanti egregiamente dal Consorzio Nazionale Rilegno che in
alcune regioni promuove eventi nelle scuole e concorsi di idee e
creatività, è cresciuto infatti negli ultimi anni anche il ricorso alla
realizzazione di opere d’arte realizzate con legno riciclato e destinate
ad organizzazione di eventi culturali.
Ogni nuova iniziativa può fare, a sua volta,
sviluppare nuove proposte e creare nuovi circuiti di recupero virtuoso,
un contributo può senz’altro dare la divulgazione della materia
ambientale nel settore artistico/culturale che stimola interessi da
parte di ogni classe sociale della popolazione.
E’ interessante richiamare tra le nuove
tendenze della green economy qualche esempio progettuale di architettura
con legno lamellare con il quale è stato realizzato, per esempio,
un’opera di grande rilievo architettonico per l’isolamento energetico
(vedi il centro culturale Tjibaou in Nuova Caledonia dall’arch. Renzo
Piano) opera considerata di “modernità della natura.
Al pari si potrebbe pensare di usare il
legno riciclato per realizzare opere ad impatto ambientale sostenibile,
esempi di “edilizia verde”.
In Europa, ed anche in Italia, si comincia a
parlare di progetti per la costruzione di strutture sportive interamente
realizzate in legno tali da garantire bassi consumi energetici e
rispettosi dell’ambiente.
Certo il mondo dell’edilizia ha fatto dei
grandi passi in avanti verso “l’edilizia verde” con l’auspicio che certi
progetti, come quello di realizzare strutture sportive, e non solo,
possano diventare presto realtà.
E’ compito e missione dei cittadini
rispettare le disposizioni normative e modificare lo stile di vita nella
direzione del “recupero” contrariamente all’ ”usa e getta” protagonista
delle abitudini degli ultimi decenni.
I giovani hanno una sensibilità ambientale
più sviluppata, rispetto alle generazioni precedenti, nel senso che
fanno attenzione, nella scelta dei loro acquisti, alle pratiche
ambientali delle aziende, tuttavia non sono molto propensi al riciclo
forse a causa di un atteggiamento passivo e di sfiducia nelle proprie
possibilità di contribuire singolarmente al miglioramento
dell’ambiente.
Il ruolo della scuola nella formazione delle
generazioni future è fondamentale ed essenziale, è importante investire
in questa direzione, nelle scuole di ogni ordine e grado, fino ad
indirizzare i giovani verso scelte personali e professionali “green".
Come esempio si segnala quest’anno che la
Confindustria di Cuneo ha organizzato una iniziativa “A Scuola di legno”
progetto didattico, con la collaborazione di aziende del territorio, che
prevede anche un concorso “Disegna un mobile per la tua scuola".
Sono già attivi nel territorio centri di
formazione professionale che trattano i temi delle filiere del legno,
delle certificazioni, della sostenibilità ecc.
Non si deve trascurare tra l’altro che si
possono creare anche nuove opportunità di lavoro e che il legno può
diventare una delle fonti essenziali per lo sviluppo economico.
Mi piace pensare che la cultura della
raccolta differenziata e del recupero/riciclo dei rifiuti diventi
materia di insegnamento nelle scuole a partire dalla scuola primaria,
perché il futuro e la conservazione del pianeta è nelle mani dei nostri
bambini!!!
(Ott.2017)
Maria Antonietta Amato |