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WEB DEVELOPER
di
Giovanni Minieri
In Italia il
lavoro c’è, ma non ci sono i lavoratori. E’ questo il quadro che emerge
da uno studio di Modis secondo il quale il 22% dei posti di lavoro
nell’Information Comunication Tecnology in Italia rimangono vuoti. Negli
Stati Uniti, una ricerca promossa da Forbes ci informa che il lavoro dei
programmatori e degli sviluppatori ICT è tra le prime quattro
professionalità richieste. In Italia i 198 laureati al Politecnico di
Milano nel 2013 hanno trovato lavoro entro un anno dal giorno in cui
hanno indossato la corona d’alloro. Tutt’altro destino invece per i
laureati in giurisprudenza, infatti dei 13.000 neo dottori forensi
sfornati dall’università nel 2014, circa il 75% non ha ancora trovato
lavoro. Ed è proprio nel senso dello sviluppo in ambito ICT che si muove
il Talent Garden, un campus CoWorking con sede a Milano, che ha dato
vita alla TAG Innovation School, dove il 22 febbraio 2016 verrà lanciata
la seconda edizione di CodeMaster, un master che consentirà a 20 talenti
di diventare Web Developer Junior. Le domande per le borse di studio
devono essere presentate entro il 22 novembre.
Gli ideatori
del Master sottolineano: “I 20 studenti selezionati per la prima
edizione, in aula dal 5 ottobre, hanno voglia di imparare, di crescere e
soprattutto di credere in un futuro nuovo, un futuro fatto di
collaborazione e di condivisione, all’interno dell’hub dell’innovazione
numero uno nel nostro Paese, non un semplice spazio di lavoro, ma
un’esperienza vera e propria, un punto di aggregazione tra imprenditori
digitali e giovani creativi italiani.” Ed ancora:” È grazie all’energia
di questi 20 talenti, che potete seguire quotidianamente online, che il
progetto di CodeMaster continua a crescere e a fare innovazione, con un
modello educativo nel quale le lezioni frontali sono sostituite da
metodologie flipped classroom e peer-to-peer education, che permettono
un apprendimento più rapido e di qualità”.
Terminato lo stage della durata di 12 settimane, segue una esperienza
della durata di 5 giorni al Talent Garden Barcelona.
Subito dopo
ai 20 studenti viene garantito uno stage di 6 mesi interamente
retribuito. Tutto ciò per prepararli ad affrontare il mondo del lavoro
nel miglior modo possibile. Quelli di Talent Garden tengono a precisare
che:” Il nostro obiettivo è quello di non formare mai disoccupati, ma in
questi giorni ci siamo accorti che quello che realmente muove noi e i
nostri studenti è la volontà di fare della propria passione un lavoro,
per avere davvero un impatto significativo su tutto ciò che ci circonda:
noi stessi, il nostro business, la societàà
in cui viviamo e tutto ciò che per noi ha davvero
valore”. Delle 6 borse di studio, 2 sono state sponsorizzate da
Appathon2015, l’hackathon di UniCredit che avrà
luogo contemporaneamente in Italia, Austria e Germania, a
totale copertura della retta di frequenza, borse che saranno assegnate
durante l’evento del 7 e 8 novembre. Altre 2 da Modis, societàà
del Gruppo Adecco specializzata nel fare entrare in
contatto i professionisti dell’ICT con le migliori opportunitàà
lavorative, le ultime 2 da DigitasLBI, l’agenzia digitale
globale che fonde strategia, creativitàà,
marketing e tecnologia, a copertura del 50% della retta di frequenza.
(G.M.)
WAZE MISURA LA SODDISFAZIONE
Tra le
diverse applicazioni da usare come navigatore sul proprio smartphone ce
n’è una che ha riscosso un discreto successo: Waze. Questa app, nata in
Israele per poi essere successivamente acquisita da Google, basa il suo
funzionamento sui dati inviati dai propri utenti mentre sono alla guida.
Dati che vengono condivisi e resi disponibili in tempo reale sul display
del cellulare, segnalando ad esempio un incidente e consentendo quindi
agli automobilisti che devo transitare su quel tratto stradale di
valutare una strada alternativa. E’ facile quindi intuire che una
applicazione del genere permette anche di valutare quali sono le città
più trafficate o quelle più a rischio di incidente. E infatti ecco che i
dati inviati da 50 milioni di utenti in 32 paesi e 167 città forniscono
un quadro d’insieme molto preciso. Tra i paesi dove si guida meglio ci
sono i Paesi Bassi, mentre quello meno guidabile è El Salvador. Phoenix
è la città in cui gli automobilisti sono meno stressati.
Di tutt’altro
tenore la vita in auto dei cittadini di San Salvador. Allora, vediamo un
po’ quali sono i paesi driver friendly. Dopo l’Olanda segue a sorpresa
la Lettonia, subito dopo gli Stati Uniti, seguiti dalla Svezia e dalla
Repubblica Ceca. E l’Italia? Pare che nel nostro paese gli automobilisti
siano abbastanza soddisfatti. Il Bel Paese si classifica infatti ottavo,
poco dietro la Francia e il Belgio. Il merito è del capoluogo lombardo.
Milano vanta il numero utenti Waze più numero di tutta Italia, sono
infatti 225.000 i wazer sparsi per la città, molti dei quali sono
soddisfatti sia del traffico comunque scorrevole che dei servizi
offerti, ma anche per il contesto socio economico.
Con 220.000
utenti Roma si piazza subito dopo la città meneghina, ma i romani
restano spesso imbottigliati nel traffico cittadino. Bologna invece
conta solo 20.000 utenti attivi, ma sembrano quasi tutti soddisfatti
delle strade del capoluogo emiliano. La classifica della cosiddetta
Driver Satisfation Index è stata stilata tenendo conto delle indicazioni
fornite dagli automobilisti che potevano esprimere un voto da 1,
corrispondente al minimo, a 10, corrispondente al massimo ai seguenti
elementi: condizioni del traffico, servizi per l’automobilsta,
infrastrutture e qualità delle strade, sicurezza dei guidatori rispetto
agli incidenti, prezzo del carburante, facilità di acquisto di un’auto e
infine un parametro molto particolare: la Wazeyness, cioè la felicità
degli utenti della community di Waze. E nonostante le lusinghiere note
che contraddistinguono le nostre città, purtroppo dobbiamo fare i conti
con il traffico congestionato al punto che per andare a lavorare
impieghiamo in media quasi un’ora e mezza. Insomma, c’è poco da essere
Wazeyness.
Giovanni Minieri
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