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Anno XV num.1
Gen/Feb. 2016

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WEB DEVELOPER

 di Giovanni Minieri

 

In Italia il lavoro c’è, ma non ci sono i lavoratori. E’ questo il quadro che emerge da uno studio di Modis secondo il quale il 22% dei posti di lavoro nell’Information Comunication Tecnology in Italia rimangono vuoti. Negli Stati Uniti, una ricerca promossa da Forbes ci informa che il lavoro dei programmatori e degli sviluppatori ICT è tra le prime quattro professionalità richieste. In Italia i 198 laureati al Politecnico di Milano nel 2013 hanno trovato lavoro entro un anno dal giorno in cui hanno indossato la corona d’alloro. Tutt’altro destino invece per i laureati in giurisprudenza, infatti dei 13.000 neo dottori forensi sfornati dall’università nel 2014, circa il 75% non ha ancora trovato lavoro. Ed è proprio nel senso dello sviluppo in ambito ICT che si muove il Talent Garden, un campus CoWorking con sede a Milano, che ha dato vita alla TAG Innovation School, dove il 22 febbraio 2016 verrà lanciata la seconda edizione di CodeMaster, un master che consentirà a 20 talenti di diventare Web Developer Junior. Le domande per le borse di studio devono essere presentate entro il 22 novembre.

Gli ideatori del Master sottolineano: “I 20 studenti selezionati per la prima edizione, in aula dal 5 ottobre, hanno voglia di imparare, di crescere e soprattutto di credere in un futuro nuovo, un futuro fatto di collaborazione e di condivisione, all’interno dell’hub dell’innovazione numero uno nel nostro Paese, non un semplice spazio di lavoro, ma un’esperienza vera e propria, un punto di aggregazione tra imprenditori digitali e giovani creativi italiani.” Ed ancora:” È grazie all’energia di questi 20 talenti, che potete seguire quotidianamente online, che il progetto di CodeMaster continua a crescere e a fare innovazione, con un modello educativo nel quale le lezioni frontali sono sostituite da metodologie flipped classroom e peer-to-peer education, che permettono un apprendimento più rapido e di qualità”. Terminato lo stage della durata di 12 settimane, segue una esperienza della durata di 5 giorni al Talent Garden Barcelona.

Subito dopo ai 20 studenti viene garantito uno stage di 6 mesi interamente retribuito. Tutto ciò per prepararli ad affrontare il mondo del lavoro nel miglior modo possibile. Quelli di Talent Garden tengono a precisare che:” Il nostro obiettivo è quello di non formare mai disoccupati, ma in questi giorni ci siamo accorti che quello che realmente muove noi e i nostri studenti è la volontà di fare della propria passione un lavoro, per avere davvero un impatto significativo su tutto ciò che ci circonda: noi stessi, il nostro business, la societàà in cui viviamo e tutto ciò che per noi ha davvero valore”. Delle 6 borse di studio, 2 sono state sponsorizzate da Appathon2015, l’hackathon di UniCredit che avrà luogo contemporaneamente in Italia, Austria e Germania, a totale copertura della retta di frequenza, borse che saranno assegnate durante l’evento del 7 e 8 novembre. Altre 2 da Modis, societàà del Gruppo Adecco specializzata nel fare entrare in contatto i professionisti dell’ICT con le migliori opportunitàà lavorative, le ultime 2 da DigitasLBI, l’agenzia digitale globale che fonde strategia, creativitàà, marketing e tecnologia, a copertura del 50% della retta di frequenza.

(G.M.)


 

WAZE MISURA LA SODDISFAZIONE

Tra le diverse applicazioni da usare come navigatore sul proprio smartphone ce n’è una che ha riscosso un discreto successo: Waze. Questa app, nata in Israele per poi essere successivamente acquisita da Google, basa il suo funzionamento sui dati inviati dai propri utenti mentre sono alla guida. Dati che vengono condivisi e resi disponibili in tempo reale sul display del cellulare, segnalando ad esempio un incidente e consentendo quindi agli automobilisti che devo transitare su quel tratto stradale di valutare una strada alternativa. E’ facile quindi intuire che una applicazione del genere permette anche di valutare quali sono le città più trafficate o quelle più a rischio di incidente. E infatti ecco che i dati inviati da 50 milioni di utenti in 32 paesi e 167 città forniscono un quadro d’insieme molto preciso. Tra i paesi dove si guida meglio ci sono i Paesi Bassi, mentre quello meno guidabile è El Salvador. Phoenix è la città in cui gli automobilisti sono meno stressati.

Di tutt’altro tenore la vita in auto dei cittadini di San Salvador. Allora, vediamo un po’ quali sono i paesi driver friendly. Dopo l’Olanda segue a sorpresa la Lettonia, subito dopo gli Stati Uniti, seguiti dalla Svezia e dalla Repubblica Ceca. E l’Italia? Pare che nel nostro paese gli automobilisti siano abbastanza soddisfatti. Il Bel Paese si classifica infatti ottavo, poco dietro la Francia e il Belgio. Il merito è del capoluogo lombardo. Milano vanta il numero utenti Waze più numero di tutta Italia, sono infatti 225.000 i wazer sparsi per la città, molti dei quali sono soddisfatti sia del traffico comunque scorrevole che dei servizi offerti, ma anche per il contesto socio economico.

Con 220.000 utenti Roma si piazza subito dopo la città meneghina, ma i romani restano spesso imbottigliati nel traffico cittadino. Bologna invece conta solo 20.000 utenti attivi, ma sembrano quasi tutti soddisfatti delle strade del capoluogo emiliano. La classifica della cosiddetta Driver Satisfation Index è stata stilata tenendo conto delle indicazioni fornite dagli automobilisti che potevano esprimere un voto da 1, corrispondente al minimo, a 10, corrispondente al massimo ai seguenti elementi: condizioni del traffico, servizi per l’automobilsta, infrastrutture e qualità delle strade, sicurezza dei guidatori rispetto agli incidenti, prezzo del carburante, facilità di acquisto di un’auto e infine un parametro molto particolare: la Wazeyness, cioè la felicità degli utenti della community di Waze. E nonostante le lusinghiere note che contraddistinguono le nostre città, purtroppo dobbiamo fare i conti con il traffico congestionato al punto che per andare a lavorare impieghiamo in media quasi un’ora e mezza. Insomma, c’è poco da essere Wazeyness.

 

Giovanni Minieri

 

 


 

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