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In arrivo le
auto robot per il traffico cittadino: Lo stress di guidare
nel traffico, il ritorno dai week end con code chilometriche, per non
parlare degli scioperi dei mezzi pubblici e dei taxi...
Tra qualche anno
tutto questo sarà solo un brutto ricordo! Come?
L'evoluzione è iniziata nel 2005 quando si è tenuta la Grand
Challenge, una corsa tra auto-robot, prive di qualunque tipo di
conducente, nel deserto. Il successo della gara ha fatto sì che il Pentagono decidesse di organizzare, quest'anno, una nuova prova: la
Darpa Gran Challenge, ancora una gara tra auto-robot, ma stavolta su
un percorso cittadino. Per sei ore consecutive, ben undici team si sono
sfidati su un percorso che ricreava tutte le più comuni situazioni del
traffico cittadino. Per migliorare la simulazione durante la gara alcune
auto guidate da persone comuni, circa cinquanta, sono entrate nel
percorso. Le auto-robot hanno dovuto prendere decisioni e dimostrare di
essere in grado di guidare senza alcun tipo di aiuto esterno in
una situazione comune.
Tra i team partecipanti anche l'università di Parma, con il
prototipo Oshkosh Truck erede di Terra Max una delle poche auto-robot
che già nel 2005 riuscì a completare il percorso. Il futuro sarà sempre
più sicuro!
Patente: - 26 milioni di punti:
A luglio 2007 ha compiuto 4 anni, ma è già tempo di bilanci
per la patente
a punti. Si calcola infatti che, tra il luglio 2003 e il dicembre 2006,
siano
stati decurtati ben 26 milioni di punti, pari in media a
73 ogni 100 patenti per 20 infrazioni.
In teoria, 1 guidatore su 5
ha commesso un’infrazione con conseguente decurtazione di circa
3,75
punti.
Ma dove si sono persi più punti?
Le grandi città, come prevedibile, guidano la poco invidiabile
classifica dei punti sottratti.
La sorpresa è che la regione più
colpita dalle decurtazioni è l’Emilia Romagna: a
Ravenna, Rimini e
Modena sono stati tolti 108 punti ogni 100 patenti per circa 30
infrazioni.
Le province più indisciplinate risultano poi essere La
Spezia, Treviso, Forlì, Brescia, Massa,
Rovigo, Ferrara, Novara e Parma.
Le città più virtuose, invece, sono concentrate al Sud e nelle
isole: a Cagliari, Lecce,
Brindisi ed Enna sono stati persi circa 44/47
punti ogni 100 patenti per 10 violazioni.
Se si considera invece il numero di punti tolti per ogni infrazione,
emerge che quelle più gravi sono state compiute nel meridione,
con una media di oltre 4 punti tolti.
Ma attenzione, potrebbe entrare in
gioco il fattore “reddito”: è probabile che al Nord ci siano
più
conducenti presumibilmente disposti a pagare la multa supplementare con
la quale
restare anonimi e evitare pesanti decurtazioni.
SURF ELETTRICO TRA LE AUTO: Fare surf in città:
non in mezzo al mare, certo, ma tra le auto. Ad avere l'idea è stato uno
sconosciuto signore francese, che ha coniugato la passione per le
onde e la tecnologia. Il nome del nuovo mezzo di trasporto è
Groundsurf! Accantonato il vecchio skateboard, ormai fuori moda, il
groundsurf è dotato di un piccolo motore elettrico nella ruota
anteriore, di un carrello semovente e di un acceleratore che funziona
con l'inclinazione del corpo e delle ruote. Il freno invece funziona in
base a dei sensori di movimento. Il mezzo è può essere controllato da
un cellulare di ultima generazione, grazie a connessioni bluetooth.
Il surf elettrico sarà disponibile nei negozi dalla prossima primavera e
la data precisa per il suo lancio in Italia non è ancora disponibile. La
controindicazione? Il prezzo ancora alto. Per averlo si dovrà
pagare tra i millecinquecento e i duemila euro, non proprio alla portata
di tutti quindi.
I cinesi copiano la Smart:
Nasce la Smart made in Cina. O almeno così dicono i giornali.
A
produrla è la Cmec, che ha infatti messo a punto una macchina che
nelle dimensioni e
nella forma ricorda la famosa vettura.
In realtà le somiglianze sembrano fermarsi al design (gli stessi
produttori mostrano a riguardo
una certa consapevolezza). Le
caratteristiche tecniche sono diverse: la nuova vettura dagli
occhi a
mandorla ha uno stretto feeling con l'ecologia, essendo alimentata a
energia elettrica e non supera i 50 chilometri all'ora (insomma
nessun rischio di multe per eccesso
di velocità).
A "batterie" piene si possono percorrere 100 chilometri.
Considerate queste prestazioni è difficile pensare che una macchina di
questo genere possa
affrontare viaggi anche solo di media percorrenza,
tra l'altro non supera pendenze superiori al 30%. Tuttavia i
prezzi (la versione base dovrebbe costare 4.200 euro) e i consumi
contenuti
ne potrebbero fare un'ottima soluzione per circolare
all'interno dei congestionati centri cittadini,
venendo per altro
incontro allo spirito di normative nazionali e comunitarie tese a
penalizzare
le auto più inquinanti, attraverso una tassazione più
elevata.
COME USARE I SEGGIOLINI PER BAMBINI IN AUTO:
Un uso non corretto dei seggiolini per bambini può provocare notevoli
danni. Ma se cinture e seggiolini venissero utilizzati in maniera
adeguata, i rischi per i più piccoli si ridurrebbero addirittura del
71%.
Le regole da seguire sono semplici quanto essenziali: tutti i bambini,
in auto, devono viaggiare utilizzando due tipi di "dispositivi di
ritenuta", i seggiolini e gli adattatori, piccoli sedili che,
sollevando il bambino, permettono di usare le cinture di sicurezza
dell’auto. Queste vanno passate sotto le alette poste ai lati, in senso
longitudinale al torace.
I "dispositivi di ritenuta" sono obbligatori dalla nascita fino al
raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare
solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli
adattatori. Fino a 9 chili di peso, inoltre, il bimbo deve essere
trasportato in senso contrario alla marcia dell'auto, e, in ogni
caso, il posto più adatto è il sedile posteriore, al centro, che
protegge anche da eventuali urti laterali. Far sedere un minore nel
sedile anteriore lo espone infatti al rischio di traumi anche molto
gravi in caso di attivazione dell'airbag.
SICUREZZA STRADALE E
PEDONI: Auto che sfrecciano ad alta
velocità in città, parcheggio selvaggio sui
marciapiedi e sulle strisce pedonali, automobilisti
distratti e scortesi. La vita del pedone diventa
ogni giorno più difficile. Se si pensa che il 50%
degli intervistati dichiara di camminare a piedi dai
15 ai 45 minuti al giorno, il problema assume
dimensioni ancora più vaste. A confermare la gravità
del problema i dati diffusi dalla Polizia di Stato,
secondo cui nei
primi quattro mesi del 2008 su 419 incidenti
stradali mortali ben 47 hanno coinvolto dei pedoni.
Secondo i risultati di un’indagine commissionata
all’istituto di ricerca Nextplora e resi noti dal
Centro Studi e Documentazione Direct Line,
gli italiani si
sentono poco sicuri a camminare per le strade della
propria città. Solo il 15% degli
intervistati dichiara infatti di sentirsi “molto
sicuro” mentre il 38% ammette di “non sentirsi
sicuro”.
Inoltre pare che gli automobilisti, quando sono alla
guida, dimentichino di essere anche dei pedoni e
oltre che distratti e indisciplinati sono spesso
anche scortesi. Il 59% degli intervistati dichiara
di essere poco tollerante nei confronti degli
automobilisti che passano in velocità nelle
pozzanghere noncuranti dei pedoni, il 56% è invece
infastidito dagli automobilisti che occupano il
passaggio per i disabili, da quelli che parcheggiano
sui marciapiedi (52%) e in doppia o tripla fila
(53%).
Quali sono i pericoli che preoccupano ogni giorno
i pedoni? Il 70% degli intervistati ritiene che
un grande pericolo sia rappresentato dall’elevata
velocità di guida in città, il 68% considera invece
pericolosi gli automobilisti che passano con il
semaforo rosso, il 59% ritiene che un altro rischio
sia rappresentato da una guida distratta e dall’uso
del cellulare alla guida, infine il 52% considera
pericolosi gli automobilisti che non rispettano i
pedoni negandogli la precedenza e non fermandosi in
prossimità delle strisce pedonali. Non sono solo le
auto a mettere a rischio la vita dei pedoni. Dalla
ricerca emerge infatti che un altro pericolo per i
pedoni è costituito dalle condizioni disastrate
delle strade cittadine e dalla mancanza di
controlli e di una corretta segnaletica stradale. Il
54% degli intervistati giudica pessime le condizioni
delle strade italiane, il 49% considera un pericolo
i marciapiedi occupati, il 44% ritiene che ci siano
scarsi controlli da parte dei vigili urbani e infine
il 34% considera pericolose le strisce pedonali
invisibili a causa della mancanza di una corretta
illuminazione e segnaletica. Jaguar e Land
RovER PRESTO prodotte in CINA: Lo ha rivelato
Carl-Peter Forster, direttore generale della JLR che nel corso
di una conferenza stampa ha anche dichiarato il suo interesse
nell’espandere le vendite dei due marchi di lusso nei Paesi emergenti.
Questo nuovo traguardo spingerà il colosso indiano Tata, che da
poco ha acquisito Jaguar e Land Rover, alla chiusura di due
fabbriche inglesi del gruppo e a una serie di attività che porteranno,
nel giro di due anni, al consolidarsi delle prime partnership locali e
all’apertura di nuovi stabilimenti più grandi.
L’espansione verso il Sol Levante non è uno sdoganamento del prodotto
britannico: tutte le attività principali avranno sempre sede nel Regno
Unito, nonostante l’intenzione di spostare tutta la produzione in
Cina. Del resto, la Cina ha scavalcato gli Stati Uniti nella
classifica di automobili più vendute. Ma non è solo la Cina che avanza,
tutta l’Asia dell’auto è in gran rispolvero: in Giappone, ad
esempio, la Subaru ha aumentato le vendite del 14% e la Suzuki ha chiuso
il 2009 con +19%, alla faccia della crisi economica! Inoltre, sta
circolando voce che la rampante indiana Tata nel 2011 dovrebbe arrivare
sul mercato europeo con la sua vettura economica Nano, prima di
sbarcare alla conquista degli Stati Uniti. L’America sarà pronta a
subire l’influsso del grande sorpasso Made in China?
65.000 TELEPASS DIFETTOSI IN ITALIA:
capita che lotti interi di prodotti
siano difettosi, magari anche pericolosi,
quindi necessitano di essere ritirati dal
mercato. Accade con i computer, giocattoli,
auto e per la prima volta anche per il
Telepass.
Il servizio offerto dal Gruppo
Autostrade, che ha raggiunto
proprio in questi giorni gli 8 milioni di
utilizzatori, offre la comodità di
pagare il casello autostradale
velocemente e senza fare lunghe code. Un
servizio idoneo sia alle famiglie che ai
lavoratori, proposto in tante varianti
diverse con servizi e agevolazioni
aggiuntive, è caratterizzato dal dispositivo
che permette il pagamento automatico del
pedaggio attraverso corsie preferenziali.
Una
comunicazione ufficiale ha
annunciato un potenziale
malfunzionamento in un lotto costituito da
65 mila dispositivi, che andrebbero
sostituiti non solo per il mal funzionamento
che si potrebbe verificare ma soprattutto
per la possibilità che questi esplodano
provocando danni. Il problema è limitato
essenzialmente alla batteria a litio
– contenuta all’interno del dispositivo –
che per un piccolo lotto sono risultate
difettose. Una prevenzione che riguarda
tutti gli automobilisti, ma in particolare i
motociclisti che molto spesso “indossano” il
dispositivo.
L’azienda ha comunicato l’accaduto
ai singoli possessori dei Telepass
appartenenti al lotto difettoso attraverso
e-mail, sms e raccomandate, chiedendo loro
di recarsi nel più vicino Punto Blu
aperti dalla 8.30 alle 17.00 per la
sostituzione immediata.
Una comunicazione semplice, che non metta in
agitazione i possessori del dispositivo ma
atta a tutelare la sicurezza stradale.
La società sottolinea come si utilizza
correttamente il prodotto: occorre restare
sotto il limite di velocità di 30km/h
imposto nelle corsie preferenziale, in modo
da non incorrere in pericoli dovuti a
potenziali malfunzionamenti.
Una pubblicazione ufficiale dei numeri
seriali dei dispositivi potenzialmente
difettosi potrebbe tranquillizzare gli
utenti, ma l’accaduto per quanto singolare
non deve mettere in agitazione tutti i
possessori del Telepass. Ad oggi
solo lo 0.02% dei dispositivi è risultato
potenzialmente difettoso o meglio mal
funzionante. Chi non ha ricevuto
una comunicazione ufficiale, una
notifica all’interno della sezione “Il tuo
contratto” sul sito web e/o non ha notato
nessun mal funzionamento può viaggiare
tranquillo.
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