UN 2009 PIENO DI SORPRESE
Ripercorriamo insieme l’ultima
stagione di Formula 1
di Roberto Maurelli
Ancora
una volta, quasi come se nulla fosse accaduto, è calato il sipario sulla
passata stagione di Formula 1. Il circus ha levato le tende ed ha
cominciato a prepararsi per la prossima stagione. Eppure abbiamo vissuto
un’annata incredibile, piena di colpi di scena, che meriterebbe
un’analisi approfondita gara per gara.
Cominciamo con il rendere il giusto tributo
al nuovo Campione del Mondo, Jenson Button. Le considerazioni poco
carine a cui molti si sono lasciati andare non sminuiscono affatto il
successo finale del pilota inglese. Quando si guida una vettura di
Formula 1 e si lotta per vincere, la determinazione e la concentrazione
necessarie per conquistare l’alloro sono semplicemente inimmaginabili
per chiunque non gareggi per mestiere. Certo, forse Jenson non era il
pilota più forte schierato sulla griglia di partenza, ma questo non può
essere un argomento valido per negare la legittimità del suo trionfo. In
molte altre occasioni è stato incoronato un pilota che non era
considerato “il più forte”, e questo è logico se si pensa che
l’automobilismo è uno sport di squadra. Evidentemente il pacchetto della
Brawn era superiore a quello della concorrenza e Button si è fatto
trovare pronto al momento opportuno.
A questo punto vale la pena di menzionare
anche un’altra polemica ossia quella suoi regolamenti. Le incertezze
dovute all’interpretazione delle specifiche aerodinamiche, combinate ad
un momento di “impasse” per il cambio della guida della FIA, hanno
effettivamente penalizzato alcuni e favorito altri. Anche questa, però
non è per nulla una novità, bensì una costante di tutte le stagioni in
cui vengono introdotte regole nuove. In quest’ottica è auspicabile che
la Formula 1 ritrovi al più presto una certa stabilità e che le gare non
siano più il palcoscenico privilegiato per polemiche e veleni.
Nonostante le tante incomprensioni abbiamo
comunque assistito ad alcune prove di forza da parte dei grandi
campioni. Nel finale di stagione siamo stati tutti affascinati dalla
testardaggine di Hamilton che, alla guida di una McLaren in crescita, è
andato ad imporsi con autorevolezza in più di una gara. La sua voglia di
vincere sembra intatta, così come la capacità di guidare la squadra
nonostante la sua giovane età. Non vediamo l’ora di poter ammirare
ancora una volta le sue incredibili staccate al limite.
Anche Raikkonen ha fatto vedere alcune buone
prestazioni, soprattutto a SPA, dove è andato a cercare con convinzione
una vittoria che mancava da troppo tempo. Speriamo che, dopo questo anno
sabbatico, possa tornare più forte di prima e mostrarci quelle capacità
a cui ci ha abituati in passato.
Anche Massa avrebbe potuto ottenere grandi
risultati, se non fosse stato per quel malaugurato incidente che gli ha
impedito di terminare la stagione al volante della sua Ferrari. La sua
voglia di tornare immediatamente a guidare e la fiducia che ha saputo
trasmettere ai familiari e alla squadra dopo il ricovero fanno sperare
bene per il prossimo campionato. E poi l’anno prossimo dovrà essere al
massimo della concentrazione per misurarsi con il suo nuovo compagno di
squadra, Alonso.
Fernando ha avuto una stagione difficile,
senza particolari acuti, probabilmente per colpa di una vettura non
propriamente all’altezza. Anche il “caso Briatore-Piquet” e le
trattative con la casa di Maranello, comunque, non devono averlo aiutato
a rendere al meglio.
È indubbio, tuttavia, che lo spagnolo resta il
pilota più completo del circus, oltre che uno dei più talentuosi della
storia di questo sport.
Venendo alle nuove promesse, il 2009 è stato
l’anno della consacrazione del giovane Vettel. Il pilotino tedesco ha
mostrato di avere ottime doti di guida e ha saputo esaltare la qualità
meccaniche della sua vettura, progettata dal genio Newey. Non sapremo
mai fino a che punto avrebbe potuto impensierire le inarrivabili Brawn,
ma certamente qualche errore di inesperienza in meno avrebbe reso molto
più incerto l’esito del Mondiale.
Non ci vuole la sfera di cristallo per
immaginare un futuro radioso per questo pilota, formatosi sulla pista di
Michael Schumacher, soprattutto se riuscirà ad imparare dai suoi errori
ed avrà l’opportunità di guidare una vettura competitiva.
Qualche errore di troppo va rimproverato
anche a Rubens Barrichello. Il brasiliano ha pagato molto un inizio di
stagione non entusiasmante, nel corso del quale il suo compagno di
squadra, invece, ha accumulato ben sei vittorie.
Nonostante ciò il suo
campionato è stato in crescendo e gli ha consentito di arrivare a
giocarsi il Campionato quasi fino alla fine. Non male per un pilota che
tutti credono “bollito”.
Naturalmente anche le imprese dei vari
Kubica, Trulli, Rosberg, Sutil, ecc. meriterebbero di essere citate.
Peccato che le loro vetture non sempre li abbiano messi in condizione di
dare il meglio. A tutti voi, ragazzi, arrivederci al 2010!
Roberto Maurelli |