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L'automobile Italiana riparte dal lusso
di Daniele Amore
Il
mercato dell'Automobile,
ha visto una delle crisi più nere della sua storia. La Fiat più di tutti
nel mondo dell'Auto ha dovuto affrontare la crisi partendo da un
disastro finanziario senza precedenti. Un impresa a cui fu chiamato
Sergio Marchionne. Il manager italocanadese si è rimboccato le maniche e
con una politica fatta di tagli drastici agli sprechi, una
riorganizzazione della gamma più funzionale e più efficacie soprattutto
mirata alle uniche situazioni di mercato che ancora portavano profitti,
ha traghettato fuori dalle acque difficili il costruttore nazionale al
punto da potersi permettere la scalata alla americana Chrysler/Jeep. Da
quel momento la Fiat è diventata il gruppo FCA che si colloca di fatto
nei primi dieci costruttori al mondo di automobili. Al di la delle
considerazioni politiche sulle riforme per il mercato del lavoro fatte
dal governo italiano, o quelle economiche che di recente ha messo il
campo la banca centrale europea, quella che si respira è un'aria di
ripresa per l'Auto. Il mercato da segni di ritrovata fiducia. Il gruppo
FCA si appresta ad approfittare della ripresa sfruttando al massimo
quello che di buono è riuscita a seminare in questi anni di crisi
profonda. La 500 che è diventata una vera e propria gamma a se stante
sta diventando sempre più ampia e variegata, in grado di soddisfare le
esigenze di tutta la clientela del mercato andando ad infastidire le
marche che fanno dell'immagine la loro arma fondamentale come può essere
la Mini.
Una delle
novità più importanti degli ultimi tempi, sta nel fatto che il mercato
ha una sorta di autoregolamentazione che tende a sfuggire alle logiche
industriali, che non si fa imbrigliare dalle sirene del marketing. Dopo
anni in cui le industrie delocalizzavano per ridurre i costi,
recentemente la tendenza si sta invertendo. Il merito è tutto del
consumatore. Infatti in condizioni di crisi così grave, chi acquista un
bene di consumo tende a volere un prodotto costruito Made in Italy
piuttosto che fatto altrove. Il prodotto delocalizzato viene visto come
la causa delle condizioni difficili perchè di fatto sottrae lavoro in
Italia. Ecco allora che molte aziende tornano sui loro passi sfoggiando
sui loro prodotti un ritrovato orgoglio usando il marchio Made in Italy
rimettendo in piedi stabilimenti nel nostro paese. Sergio Marchionne,
navigato manager non poteva sottovalutare il fenomeno. Essendo comunque
un manager molto legato alla visione americana di fare economia, non
poteva non considerare ciò che le case costruttrici americane, le big three fecero negli anni 80 per contrastare l'avanzata delle auto
giapponesi sul territorio americano. Una campagna che faceva leva sulla
appartenenza, il patriottismo e il fatto che chi comprava giapponese
impoveriva i lavoratori americani. I giapponesi poi risposero
impiantando fabbriche negli USA, le famose fabbriche cacciavite, che
rovesciarono la medaglia. In ogni caso Marchionne e il suo direttivo
alla FCA hanno pensato che delocalizzare non ha molto senso se poi non
si vende il prodotto per un problema di immagine. Allora tanto vale che
la 500x e la Renegade vengano prodotte in Italia, e tanto vale
sottolinearlo con una campagna importante che punta tutto sull'orgoglio
nazionale ritrovato. Il risultato è un'accoglienza oltre le aspettative
di questi due modelli che sono prodotti a Melfi in Basilicata dove sono
previste per far fronte alla domanda 1000 e passa assunzioni.
Una volta
che si è messa in moto la macchina per la conquista del mercato nei
segmenti medio compatti, è il momento di portare l'attacco più difficile
alla concorrenza tedesca. La decisione di accorpare Ferrari, Maserati e
di recente Alfa Romeo in un unico polo del lusso che fa capo a
Maranello, è il primo passo per sfruttare al massimo sinergie per creare
una serie di modelli che avranno il compito di aggredire la produzione
tedesca sul terreno della tecnologia, lo stile e la qualità. Ovviamente
questo comporta che la produzione si debba fare in Italia, per la
precisione a Mirafiori, un altro stabilimento che aveva avuto
ripercussioni fortissime dalla crisi con una diffusa cassa integrazione.
Oggi nello storico stabilimento torinese si costruisce la Maserati
Ghibli. La berlina alto di gamma della Maserati sarà anche la base di
partenza per una serie di modelli che partiranno da un SUV di lusso
chiamato Levante le cui linee di montaggio vengono ultimate in questo
periodo.
L'obiettivo
è quello di aumentare le vendite senza nel contempo sminuire l'immagine
del marchio Maserati portando le vendite ad una realistica previsione di
75mila unità a regime, relegando a produttore di massa per vetture
premium l'altro costruttore del polo, l'Alfa Romeo che sempre attingendo
alle piattaforma tecnica Ghibli dovrebbe dare vita ad una serie di
modelli che andrebbero a competere ad armi pari con vetture leader del
mercato come Mercedes e BMW per non parlare di Audi. Un impegno che
vedrà la capostipite Levante vedersela con una serie di avversari che
non faranno sconti. Non sarà facile togliere lo scettro di SUV di lusso
sportiva alla Porsche Cayenne. L'idea dei dirigenti Maserati è proprio
quello di poter calcare le orme del costruttore tedesco che è riuscito a
mettere sul mercato un modello che a distanza di anni ancora calca le
scene del mercato senza mostrare il minimo accenno di affaticamento. Per
fare ciò non basteranno i contenuti, sarà necessaria la qualità, lo
stile e un piacere di guida che solo le gran turismo italiane possono
regalare anche su veicoli dal baricentro alto come le SUV.
Quale sia
l'esito di questa ennesima battaglia tra Italia e Germania è tutt'altro
che scontato. I tedeschi hanno tutto dalla loro parte, sono talmente
forti che nessuno è riuscito fino ad oggi a scalfire la loro posizione
predominante sul mercato del lusso. Nemmeno i giapponesi dopo decenni
costretti ad inventarsi marchi indipendenti per il settore lusso come
Lexus e Infiniti sono riusciti appieno a creare difficoltà alle
corazzate tedesche.
Ma come i ricorsi storici stanno ad insegnare,
l'Italia nelle difficoltà trova l'orgoglio per fare cose che vanno oltre
le possibilità. Volendo usare termini calcistici giocare una partita
contro l'Italia per la Germania non è mai stato facile. Vincere per il
polo Ferrari, Maserati, Alfa Romeo non è impossibile, se alla base c'è
la passione e la competenza delle persone che lavorano nel nostro paese.
L'ampliamento dello stabilimento di Mirafiori alla presenza del Premier, con il rientro della cassa integrazione e forse nuove assunzioni è il
vero motore della rivincita italiana. L'Italia riparte dal lusso per
riconquistare il posto che gli spetta nel mercato automobilistico d'
Europa.
Daniele Amore
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