Pochissimi gli automobilisti interessati
dall’obbligo dell’aggiornamento della carta di circolazione
di
Giovanni Minieri
L’aggiornamento della carta di circolazione sta
letteralmente creando scompiglio tra tutti quegli automobilisti che si
trovano talvolta a prestare l’auto al figlio neo patentato, alla
fidanzata oppure al nipote, spaventati soprattutto dalle sanzioni
previste che partano da euro 705 fino al ritiro del libretto di
circolazione.
Tentiamo di fare chiarezza. Innanzitutto la misura era
già contenuta nel Codice della Strada dalla Legge n. 120/2010 con
regolamento attuativo adottato con D.P.R. n. 198/2012 ed operatività dal
03 novembre 2014.
Ora, la circolare del Ministero dei Trasporti parla
chiaro, l’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione entra in
vigore dal 3 novembre 2014 e vige per un soggetto che abbia la
temporanea disponibilità, per un periodo superiore a 30 giorni,
di un veicolo intestato ad un terzo, a titolo di comodato, in forza di
un provvedimento di affidamento in custodia giudiziale o di un contratto
di locazione senza conducente. Ciò significa che se presto la mia auto
alla mia ragazza per una sera e la stessa viene fermata ad un posto di
controllo, gli operatori di polizia non potranno contestare nulla poiché
l’uso del mezzo è temporalmente limitato ad una sera.
A ciò si aggiunga che lo stesso Ministero, visto il
clamore che la norma aveva procurato, il 27 ottobre ha emanato una
circolare di chiarimento in cui si specifica che i familiari conviventi
sono esclusi dall’applicazione della legge e che l’uso del mezzo
intestato a persona diversa dal conducente deve essere personale,
esclusivo e continuativo per 30 giorni consecutivi. Inoltre la
norma non è retroattiva, quindi chi già usava un autoveicolo intestato
ad altri prima del 3 novembre, può continuare a farlo tranquillamente,
infatti la stessa si applica alle cessioni senza intestazioni avvenute
dopo il 3 novembre facendo salve tutte quelle antecedenti a tale data.
L’obiettivo della norma è semplicemente quella di
combattere il fenomeno delle intestazioni fittizie, obbligando le
agenzie di noleggio, le amministrazione pubbliche e le flotte aziendali
a mettersi in regola qualora una delle loro auto sia ad uso esclusivo e
personale di una persona per un periodo superiore ai 30 giorni.
Resta il problema non secondario di come sia possibile
stabilire quando effettivamente il guidatore ha ottenuto in uso il
mezzo, se non in forza di una scrittura privata che attesti l’avvenuto
passaggio.
Giovanni
Minieri |