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AMBIENTI URBANI SOSTENIBILI: L’ESEMPIO DI MALMO – BO01

di Federica Galli

 

Il degrado dell'ambiente naturale e le modificazioni del clima sono legate in modo diretto alle attività umane e generano la necessità di rimettere in discussione il modello economico dei paesi industrializzati cercando nuove strade per uno sviluppo che risponda ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai loro.

Il concetto di sviluppo sostenibile esprime una presa di coscienza dei rischi ambientali , ma è anche il progetto di una società che cerca di conciliare criteri ecologici , economici e sociali. 

Affrontare l'urbanistica e l'architettura con un approccio rispettoso dell'ambiente è una delle risposte ai problemi sopracitati; attraverso la valutazione dei cicli di vita dei materiali, lo sviluppo dell'uso delle materie prime e delle energie rinnovabili, la riduzione delle quantità di materia e di energia utilizzate durante tutto il ciclo di vita dei prodotti , dall'estrazione della materia prima allo smaltimento o al riciclo. 

Per edilizia bio-ecologica si intende genericamente un approccio alla costruzione che tenga conto degli aspetti ambientali dell’atto del costruire e delle sue conseguenze sulla salute degli abitanti.

La bioarchitettura o “architettura bioclimatica” nasce in Germania alla fine degli anni Settanta quando, in seguito alla crisi energetica mondiale del 1973, sulla spinta dei movimenti ecologisti, il mondo della produzione edilizia comincia a pensare all'utilizzo dell'energia solare nelle abitazioni.

Tale interesse viene condiviso ben presto in molti Stati dell'Europa del Nord, negli Stati Uniti e in alcuni paesi africani.

Con il diffondersi della coscienza ambientale, una certa parte di progettisti interessati alle relazioni tra consistenza formale e funzionamento del sistema costruito ha cominciato a sperimentare un nuovo linguaggio per l'architettura in grado di esprimere i caratteri del rispetto ecologico e del miglioramento delle condizioni di vivibilità senza dover per questo accettare il prezzo di una riduzione dei valori qualitativi ed estetici.

Un grande passo avanti nelle sperimentazioni è stata la valorizzazione di una serie di principi fondamentali come l'ombreggiamento, la ventilazione, l'isolamento termico, la deumidificazione, la protezione dalle precipitazioni, la riduzione dalle dispersioni termiche, l'illuminamento naturale..

I problemi che si pongono gli architetti, sempre più attenti a ogni aspetto formale, tecnico e metodologico della bioarchitettura, sono quelli di progettare edifici in cui non siano più distinguibili i sistemi solari attivi da quelli passivi ma in cui l'intero sistema edificato rappresenti la soluzione insieme formale e tecnica al problema climatico locale; impiegare alcune risorse naturali come l'acqua, la luce, il suono, la vegetazione; e infine realizzare architetture “reattive”, capaci cioè di adeguarsi nel tempo alle condizioni esterne.

Nelle opere di nuova generazione ricorrente è la sperimentazione di materiali scelti tra quelli con rendimento più elevato, costo minore e impatto ambientale più limitato come il legno, la pietra, la calce, il gesso. Ciò vuol dire conoscere i processi di produzione del materiale stesso cioè i costi energetici, di trasporto, di ricaduta di eventuali emissioni nell'atmosfera e sostituire colle, pitture, smalti e vernici di origine chimica con prodotti che utilizzino pigmenti naturali, cera d'api ecc. Particolare cura è posta nell'indagine geologica del sito scelto per la costruzione nell'individuare gli elementi visibili (cavi di alta tensione, corsi d'acqua, faglie del terreno) e gli elementi perturbativi (radioattività globale, gas radon, inquinamento elettromagnetico). Completamente rivoluzionata è anche l'organizzazione degli impianti della casa.

Per questo i nuovi esempi di bioarchitettura non si limitano allo studio delle prestazioni del sistema tecnologico, alla ricerca di soluzioni climaticamente compatibili ed energicamente non disperdenti, ma comprendono anche l'indagine conoscitiva di tutto il contesto ambientale sia interno che esterno, e inseriscono come variabili di progetto anche le componenti vitali dell'ecosistema preesistente come l'acqua e la vegetazione.

I principi per una corretta progettazione secondo i principi della bioarchitettura posso essere così schematizzati e sintetizzati:

1. Controllo del microclima

Consente lo sfruttamento passivo degli apporti energetici solari, l'ottimizzazione dell'illuminazione e della ventilazione naturale con un sensibile risparmio energetico e un elevato comfort climatico.

2. Risparmio energetico

 Importanti fattori per il risparmio energetico sono il rapporto tra la superficie esterna, la volumetria e l'isolamento termico dell'involucro. Un buon isolamento comporta meno perdite di calore così come l'utilizzo di sistemi ad alto rendimento e a basso consumo per la ventilazione, l'illuminazione artificiale e le apparecchiature elettriche.

3. Utilizzo di fonti energetiche rinnovabili

L'integrazione di tecnologie derivanti da fonti di energia rinnovabili (energia solare, geotermica, eolica), consentono la produzione di acqua calda sanitaria tramite collettori solari, la produzione di calore con caldaie ad alto rendimento e pompe di calore e infine la produzione di energia elettrica con sistemi di cogenerazione, pannelli fotovoltaici e generatori eolici.

4. Utilizzo di materiali sostenibili e riciclabili

L'impiego di materiali certificati per la bioedilizia, ottenuti da materie prime rigenerabili e con processi che necessitano di poca energia, che non contengano sostanze dannose per la salute dell’uomo e il cui impatto sull’ambiente e sulla gestione delle risorse, nel corso del ciclo di vita, sia minimo riducono sensibilmente gli impatti ambientali. L'utilizzo di materiali riciclabili prolunga
la permanenza delle materie nei cicli ecologici ed economici, di conseguenza riduce il consumo di materie prime e la quantità dei rifiuti. La crescente sensibilizzazione delle aziende verso queste tematiche ha ampliato l'offerta di materiali a certificazione bio sul mercato.

5. Corretto utilizzo dell'acqua

L'uso razionale dell'acqua consiste nell'impiego di dispositivi che riducono il consumo idrico giornaliero pro-capite (nebulizzatori nei rubinetti, doppio pulsante nella cassetta di scarico, utilizzo della doccia invece che del bagno ecc.) e recuperando le acque grigie di scarico o quelle piovane per usi diversi da quello potabile, una volta filtrate o depurate.

6. Progettazione del verde

Un'area verde strettamente connessa agli edifici svolge due funzioni bioclimatiche fondamentali: creare condizioni climatiche più favorevoli per i frequentatori e contribuire alla riduzione del surriscaldamento dell'ambiente urbano.

Nel panorama europeo i più attenti alla realizzazione dei criteri sostenibili tanto discussi all’interno dei programmi lanciati dalla Comunità Europea si sono dimostrati i paesi nordici e la Germania; il lavoro di questi paesi si dimostra esemplare su più livelli: quello istituzionale centrale con la disposizione di Programmi operativi sulla gestione dei progetti, sul coordinamento fra le diverse competenze (architetto, paesaggista, geologo, imprese e tecnici), sull’innovazione tecnologica e sui possibili finanziamenti; quello dei cittadini che hanno un’alta consapevolezza ambientale e sociale; quello delle imprese, non solo costruttrici, ma anche le imprese che forniscono i servizi e le nuove tecnologie, che si sono dimostrate in grado di rispondere alla sfida della sostenibilità, con soluzioni tecnologiche, architettonica e urbane di alta qualità.

La più moderna realizzazione di un ambiente sostenibile in ambito urbano si trova in Svezia e si tratta del quartiere sperimentale di Malmo, BO01, la cui inaugurazione è avvenuta il 18 maggio 2001, in occasione dell’Expo.

 BO01- Il quartiere sostenibile di Malmo

 

L’obiettivo di Bo01 è quello di sviluppare una Città del Futuro basata sulla sostenibilità ambientale, cioè la rivalutazione del capitale naturale e sulla costruzione di una società nella quale la comunità è al centro delle scelte e stimola i soggetti per l’innalzamento della qualità ambientale, sociale e fisica. Il quartiere è stato scelto dalla Comunità Europea e dal Dipartimento Europeo per l’Energia, come uno dei migliori esempi per l’applicazione dell’utilizzo di energia rinnovabile in Europa; è la prova che l’architettura può essere non solo esteticamente bella, ma anche la soluzione per coniugare sostenibilità e competenze cosmopolite, raggiungendo un obiettivo di tutto rispetto: integrare in una nuovo quartiere l’etica del futuro. L'area, un tempo industriale, è stata ripulita, bonificata per far posto a nuove case ecosostenibili e autoefficienti energicamente.  

Il maggior problema del quartiere, negli anni ’80, era la frequenza delle inondazioni; il restauro lo ha interamente risolto creando una nuova rete di canali che, oltre a riorganizzare i percorsi dell’acqua, è in grado di irrigare spazi e tetti verdi.

Su un’area portuale di 30 ettari, che si affaccia su Copenaghen, di fronte al ponte Oresund, si articola il programma che comprende: la costruzione del quartiere Bo01 Vastra Hamnen, City of Tomorrow, con 800 appartamenti, parchi e infrastrutture pubbliche, e l’esposizione sull’edilizia sostenibile e sulla società dell’informazione, ospitata da una decina di stands temporanei.

Il lay-out della nuova area urbana ha una media densità, con edifici bassi,  eccetto la torre di 54 piani, alta 190 m, inaugurata nel novembre 2006. Il  progetto di Santiago Calatrava, che sovrapponendo nove parallelepipedi di cinque piani ciascuno che si avvita verso l'alto, si è ispirato ad una forma organica, ha creato un grattacielo-corpo che sembra girare come un busto. La destinazione d'uso della maggior parte dei piani, ben 39, è residenziale. Gli appartamenti grandi e piccoli hanno stanze a spicchi, pareti divisorie in diagonale, arredi di design. Non si possono acquistare perché tutti sono di proprietà della società costruttrice che li  affitta, alcuni anche per brevi periodi.  Il Turning Torso rappresenta il contemporaneo di Malmo: è indubbio che sia un edificio spettacolare, che faccia parlare di sé e attiri i visitatori.

 Turning Torso – Il grattacielo di Bo01

 

L’altezza degli altri edifici varia da uno a sei piani e l’area ha uno sviluppo di 175.000 mq, di cui due terzi sono residenziali e un terzo commerciali.

La tipologia delle case varia: da case isolate, a case a schiera e alcuni blocchi di appartamenti.

Gli appartamenti seguono diversi regimi: appartamenti in affitto, appartamenti in diritto di superficie, case e appartamenti in proprietà assoluta; la maggior parte è costituita da appartamenti in diritto di superficie.

Le case lungo la banchina sono alte cinque piani per riparare tutto il quartiere dal forte vento proveniente da ovest, dietro gli edifici sono più bassi.

Grande importanza è data agli spazi aperti e collettivi che si articolano in una serie di parchi artistici, giardini e banchine lungo il mare e il canale che attraversa l’area.

A livello compositivo il progetto è articolato in diverse parti tematiche:

La biodiversità nel quartiere. La costruzione del paesaggio del quartiere ha come paradigma principale la biodiversità e il riutilizzo delle acque. L’obiettivo è quello di far crescere la vegetazione locale e di rinforzare lo sviluppo della fauna acquatica. Il programma prevede dieci “azioni verdi” che tutti i promotori devono attuare sia nelle parti pubbliche che nei giardini privati delle abitazioni.

La consapevolezza ambientale. L’area urbana include molte aree verdi e tre parchi: il Kanalpark che varierà continuamente ospitando diverse piante e animali acquatici, con diversi biotopi; il Beach Park, lo Skania Park e i giardini progettati da dieci architetti internazionali.

Il ciclo dell’edificio. Sia il quartiere Bo01, che l’Expo sperimentano un nuovo modo di progettare che parte dalla scelta di materiali sostenibili, alla progettazione di un edificio energeticamente autosufficiente, fino al riciclo o riuso dei materiali o di parti di edificio alla fine del suo ciclo di vita. Non si progetta l’edificio solo per il momento in cui entreranno i proprietari, ma si inserisce l’edificio in un ciclo di vita che tiene in considerazione le risorse utilizzate, l’energia consumata e il flusso di queste attraverso l’edificio.

Quindi sia la scelta dei materiali che delle tecniche costruttive devono essere valutati attraverso i criteri di durabilità, flessibilità, riciclo e riuso, quantità di energia utilizzata nella produzione, nel trasporto e nella messa in opera.

Certificazione di qualità dell’impresa. Per assicurare un processo costruttivo di qualità, le imprese e i fornitori lavorano secondo un “sistema di gestione ambientale”, applicando la certificazione ISO 14001 o EMAS e la riqualificazione ambientale degli addetti.

 

I temi che hanno realizzazioni pratiche nel quartiere, sono principalmente tre: la sostenibilità ambientale degli interventi e la rivalutazione del capitale naturale, la rivalutazione del capitale sociale e la costruzione di una “società intelligente”.

Al fine di ottenere questo risultato è stato articolato un programma che ha come obiettivi la qualità ambientale e la qualità della vita, mettendo in risalto le nuove opportunità tecnologiche.

Il tema centrale è l’efficienza energetica, il quartiere, difatti utilizza al 100% energia da fonti rinnovabili: vento, sole e acqua. Il sistema energetico è stato pensato con tre obiettivi:

-         rispondere all’abbattimento delle emissioni atmosferiche, dettato dal Protocollo di Kyoto, con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e nuove tecnologie

-         soddisfare al 100% il fabbisogno di energia (produco quello che consumo)

-         aumentare il comfort degli abitanti

Per raggiungere questi scopi il programma ha stabilito delle regole base alle quali devono sottostare tutti i progetti:

-         utilizzo di pannelli solari per il condizionamento dell’aria e il riscaldamento dell’acqua

-         utilizzo dell’energia eolica proveniente dalla vicina macchina eolica, e dell’energia prodotta da celle fotovoltaiche, per la produzione di elettricità

-         utilizzo del calore prodotto dal mare

-         recupero di gas da biomassa


La circolazione della conoscenza, a livello globale e all’interno del quartiere è assicurata da un sistema tecnologico di comunicazione che lo attraversa pervasivamente.

I residenti possono usare Internet per gli acquisti, per prenotare il turno alla lavanderia comune, per controllare elettrodomestici e sicurezza della casa. Oltre a questi servizi, gli abitanti possono dividere l’utilizzo di automobili offerte dal Comune di Malmo (car sharing) e di un parco di auto elettriche, a gas metano e ibride che appartengono alla Comunità.

 

Il quartiere ospita 1400 mq di pannelli solari; i numerosi giardini sono irrigati con acqua piovana raccolta in appositi sistemi, un impianto eolico rende auto-sufficienti 1000 appartamenti della zona e altri 48 nuovi impianti eolici sono in costruzione; la varietà biologica è garantita dall’inserimento, nei vari cortili, di piante autoctone,che a loro volta, richiamano specie ornitologiche locali. Tetti verdi garantiscono l’isolamento termico per un efficace risparmio energetico . Autobus elettrici o a gas naturale collegano i vari punti del quartiere.

Tra gli altri interventi, l’inserimento di centri di rifornimento di energia elettrica per le automobili e il posizionamento di punti, molto frequenti, per la raccolta differenziata, comprendendo anche, per ciascuno, il sistema per il compostaggio.

 

Soltanto negli ultimi anni Malmo è passata dall’essere una grigia città industriale di tipo tradizionale ad una delle città più calde del design. Ciò crea un’atmosfera speciale in cui è tangibile la volontà forte di dare molto spazio alla creatività, all’innovazione e alle nuove idee.

 

Federica Galli

 

 

 

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