2 RUOTE:
CONTROLLO OBBLIGATORIO GAS DI SCARICO A NAPOLI ED IN ALTRE CITTA' D'ITALIA
Il “bollino blu” obbligatorio anche per
le moto. Ma molti non ne sanno niente.
di Massimiliano Giovine (Giu.
2007)
Per le auto esiste già da alcuni
anni. Per i 2 ruote invece, l’obbligo del “bollino blu” è scattato da
marzo di quest’anno.
Ma sono in tanti a Napoli e provincia (come in
tante altre città d'Italia) a non saperne nulla. Specie,
paradossalmente, tra le migliaia di centauri.
E pure il territorio partenopeo
“se ne cade” di moto, motorini e scooter. E anche nel resto del nostro
Paese il numero dei 2 ruote è elevatissimo. Basta guardarsi attorno.
I numeri, come sempre, ci rendono
più chiara la situazione:
negli ultimi 3 anni,
in Italia, la media dei veicoli a due ruote circolanti
(fonte ANCMA-ACI), si aggira
intorno ai 9,8 milioni. Dopo cinque anni di crescita.
La distribuzione di veicoli a
due ruote per 100 abitanti in alcune tra le maggiori province
italiane, denota una certa uniformità di distribuzione.
Andiamo nel dettaglio:
*Numero di veicoli a 2 ruote ogni 100 abitanti:
|
NAPOLI: 17 |
MILANO: 17 |
ROMA: 21 |
PALERMO: 14 |
I dati diventano più interessanti
se andiamo a guardare la distribuzione dei veicoli a 2 ruote per Km/2.
Qui Napoli svetta subito in testa:
*Numero di veicoli a 2 ruote per Km/2: |
NAPOLI: 441 |
MILANO: 115 |
ROMA: 372 |
PALERMO: 34 |
Si è
stimato che gli inquinanti emessi da
un veicolo a due ruote possono superare anche
di 20-40 volte quelli prodotti da
un’auto catalizzata (si, avete letto bene). Per cui
anche Napoli, seconda città d’Italia dopo Roma ad emanare un
provvedimento del genere, ha deciso di attivare, come già da anni per le
4 ruote, il controllo annuale
obbligatorio dei gas di scarico (“Bollino Blu”) per tutti i
veicoli a due ruote con più di quattro anni.
Ciò anche alla luce della campagna “Due Ruote Pulite”
con cui nel 2005 il Comune di Napoli, in collaborazione con l'Agenzia
Napoletana Energia e Ambiente (ANEA), ha realizzato la campagna "Due
Ruote Pulite", che puntava a sensibilizzare il motociclista
sull'importanza di un utilizzo corretto del proprio veicolo e sulla
necessità di effettuare un'attenta manutenzione per ridurre il consumo
di carburante e l'inquinamento. Su oltre 1.300 controlli dei gas di
scarico circa il 50 % dei
veicoli risultò non essere in regola con i limiti di legge per le
emissioni.
Ma quanto e come inquinano
i 2 ruote?
In primis bisogna fare una
suddivisione generale tra motori a 2 e a 4 tempi. Per i meno tecnici i 2
tempi sono in genere quei motori più “chiassosi” e “tirati” che fanno
parecchio fumo. I 4 tempi hanno invece un “tono” più soft e corposo.
Quello, per capirci, tipico dei maxiscooter.
Il motore a 2 tempi non ha un
impianto di lubrificazione per cui tale operazione viene affidata all’olio che, mescolato
alla benzina, viene immesso nel condotto di aspirazione e si deposita sulle varie parti in
movimento; la inevitabile presenza di olio in eccesso, bruciando, dà origine alla
formazione di idrocarburi incombusti allo scarico.
Il motore a 4 tempi, invece,
avendo un impianto di lubrificazione proprio che invia olio in pressione solo alle parti in
movimento da lubrificare, brucia solo benzina e, quindi, a parità di cilindrata e di tipo di
omologazione, inquina di meno per la ridotta presenza di idrocarburi incombusti presenti
nei gas di scarico.
Sono stati realizzati
diversi studi scientifici sull’impatto ambientale dei veicoli a due
ruote. Le analisi condotte hanno portato ai seguenti risultati:
Assumendo le emissioni di
un’auto a benzina catalizzata come termine di paragone è stato stimato che:
i motocicli a 2 tempi e a 4 tempi
(catalizzati e non) hanno un’emissione di monossido di carbonio (CO) da 20 a 30 volte
maggiore;
i ciclomotori e i motocicli a 2
tempi (catalizzati e non) hanno un’emissione di idrocarburi (HC) da 50 a 170 maggiore mentre i
motocicli a 4 tempi (catalizzati e non) da 7 a 11 volte maggiore;
i ciclomotori e i motocicli a 2
tempi (catalizzati e non) hanno un’emissione di benzene da 20 a 50 volte maggiore, mentre i
motocicli a 4 tempi (catalizzati e non) da 5 a 10 volte maggiore.
I ciclomotori ed i motocicli, in
particolare quelli dotati di motori a 2 tempi, sono caratterizzati da emissioni che contengono particolato di granulometria fine (c.d. polveri sottili). A queste polveri sono attribuiti effetti
particolarmente dannosi sul piano della salute perché in grado di penetrare profondamente nelle vie
respiratorie. *
Nel
caso degli “euro 1” ed “euro 2”, il confronto evidenzia le differenze
effettivamente esistenti fra i ciclomotori (fino a 50 cc. e 45 km/h
di velocità max) ed i motocicli, questi ultimi, dotati di motore a
quattro tempi presentano emissioni allo scarico certamente inferiori
rispetto ai ciclomotori appartenenti alla stessa classe di omologazione.
Nel caso degli “euro 3” invece, le emissioni si abbassano per entrambi.
In
analogia ai dati del parco circolante in provincia di Napoli, i veicoli
più vecchi sono proprio i ciclomotori, che presentano un’età media pari
a 6 anni, con una percorrenza media di 2.417 km/anno, contro i motocicli
che presentano invece un’età media di circa 3,5 anni ed una percorrenza
media di 4.255 km/anno.
Ma vi è un altro dato, più strettamente socio-culturale, che
impressiona: il 41% dei ragazzi sceglie il veicolo secondo la moda del
momento, il 26% in base alla convinzione che un certo tipo di moto è
poco appetibile per i ladri, solo l’8% si fa guidare nella scelta dai
bassi consumi
(dati: “Anea”).
BOLLINO BLU: CHI, COME E QUANDO
Allora,
come fare per essere in regola?
Dal 1° marzo 2007
vi è il divieto di circolazione sul territorio del comune di Napoli a
tutti i veicoli a due ruote, tre ruote, quadricicli e quadricicli
leggeri che non siano in grado di attestare (tramite il Bollino Blu) il
contenimento delle emissioni inquinanti entro i limiti previsti dalla
normativa (ordinanza sindacale n. 1717 del 06/11/2006)..
Il bollino autoadesivo di colore
blu, contrassegnato da numerazione progressiva, viene applicato sulla
scheda di controllo rilasciata dall'officina. Il conducente è obbligato
a tenere a bordo del veicolo la suddetta scheda per esibirla ad ogni
richiesta degli organi accertatori.
Sono invece esclusi dal
divieto:
§
i veicoli
catalizzati secondo le direttive comunitarie 97/24/CE cap. 5, fase II,
fase A e 2002/51 CE fase B e successivi aggiornamenti, immatricolati da
non oltre quattro anni;
§
i veicoli ad
emissione nulla (motori elettrici);
§
i veicoli registrati
come storici.
Il Bollino Blu ha una validità di
12 mesi indipendentemente dall’anno di immatricolazione.
Dunque:
entro il 2007 devono comunque essere sottoposti a controllo tutti i
veicoli (sopra elencati) immatricolati entro il 2003, secondo le
rispettive scadenze desumibili dalla carta di circolazione o dal
certificato di idoneità tecnica per ciclomotori. Entro il 2008 toccherà
poi a tutti quelli immatricolati entro il 2004 e così via per gli anni
successivi.
Sanzioni:
La constatazione, ad opera degli
organi preposti, della circolazione di un veicolo non idoneo, privo del
Bollino Blu, comporterà l'applicazione della sanzione prevista dall'art.
7, comma 13, del Nuovo Codice della Strada.
Costi:
Il costo massimo del controllo è
stabilito in 14,00 euro (IVA
inclusa).
In caso di concomitanza del controllo "Bollino Blu" con la revisione
periodica del veicolo, ai sensi dell'art. 80 del codice della strada, il
costo massimo del Bollino Blu è stabilito per l'utente in 4,00 euro (IVA
inclusa). In quest’ultimo caso, quindi, si pagano 46,00 euro. 42,00 per
la revisione + 4,00 per il bollino blu.
Dove:
Presso tutte le officine
autorizzate dal Comune di Napoli. L’elenco è disponibile all’indirizzo
web:
www.comune.napoli.it
Per le altre città Italiane
consigliamo di consultare i siti web dei rispettivi comuni.
Non dimentichiamo infine che, al
di là di leggi e divieti, una corretta manutenzione del proprio
motoveicolo può servire a ridurre i consumi ed a rendere migliore l’aria
che respiriamo.
(*Fonte: Ancma-Aci)
- (Giu.2007)
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