COS'E' E COME AVVIENE LA BONIFICA DEI SITI
CONTAMINATI
di
Tania Magazzù
Per
sito si intende quell’area o porzione di territorio intesa nelle diverse
matrici ambientali (suolo, sottosuolo ed acque sotterranee) comprese di
eventuali strutture edilizie e impiantistiche.
Un
sito può essere:
·
non contaminato
(i valori di concentrazione soglia di contaminazione sono inferiori);
·
potenzialmente contaminato
( uno o più valori di concentrazione delle sostanze inquinanti sono
superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione CSC);
·
contaminato.
Il
sito contaminato è quell’area in cui si è verificata un’alterazione
delle caratteristiche qualitative dei terreni e delle acque in seguito
ad attività umane svolte che hanno portato al superamento dei valori
delle concentrazioni soglia di rischio CSR.
Il
D.Lgs. 152/2006 riporta quindi due soglie: la concentrazione soglia di
contaminazione (CSC) e la concentrazione soglia di rischio (CSR).
I
valori di CSC rappresentano le concentrazioni al di sopra delle quali è
necessario effettuare la caratterizzazione e l’analisi del rischio sito
specifica: sono pertanto valori di attenzione, che conferiscono al sito
lo stato si sito potenzialmente inquinato.
I
valori di CSR rappresentano, invece, le concentrazioni di accettabilità
per un sito: per concentrazioni al di sopra di CSR un sito viene
definito contaminato e si deve dunque procedere ad interventi di
bonifica e/o messa in sicurezza.
Caratterizzazione di un sito
La
caratterizzazione di un sito prevede attività di indagine, modalità di
esecuzione delle stesse e ricerca delle sostanze contaminanti in
funzione delle conoscenze storiche di un sito e delle attività/impianti
potenzialmente critici presenti.
Analisi del rischio
L’analisi del rischio sito specifica è lo strumento più avanzato di
supporto alle decisioni nella gestione dei siti contaminati che consente
di valutare gli effetti sulla salute umana derivanti dall’esposizione
prolungata all’azione delle sostanze presenti nelle matrici ambientali
contaminate ( suolo, sottosuolo, acque sotterranee). Permette quindi, di
verificare se un sito, nel quale si sono registrati superamenti delle
CSC sia da considerarsi contaminato oppure no.
Le
componenti da parametrizzare riguardano:
1.
contaminanti indice
2.
sorgenti
3.
vie e modalità di esposizione
4.
ricettori finali
Messa in sicurezza
La
messa in sicurezza si suddivide in :
1.
Emergenza
2.
Operativa
3.
Permanente
La
messa in sicurezza d’emergenza avviene in caso di eventi di
contaminazione repentina di qualsiasi natura. In attesa di interventi di
bonifica ambientale e ripristino permanente dei siti inquinati, si
agisce con interventi d’urgenza o a breve termine al fine di rimuovere
le fonti inquinanti e contenere al minimo la diffusione degli stessi,
impedire il contatto con altre matrici presenti nel sito ( rimozione o
copertura temporanea di rifiuti, svuotamento vasche e fusti,
contenimento e raccolta liquidi sversati, recupero liquidi in
galleggiamento sulla falda).
La
messa in sicurezza operativa è l’insieme degli interventi
eseguiti in un sito con attività atti a garantire un adeguato livello di
sicurezza per le persone e per l’ambiente e per evitare la diffusione
della contaminazione all’interno della stessa matrice o tra matrici
diverse, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza
permanente o bonifica. Devono inoltre essere predisposti idonei piani di
monitoraggio e controllo che consentono di verificare l’efficacia delle
soluzioni adottate ( sistemi di emungimento delle acque sotterranee,
sistemi di estrazioni di vapori dal sottosuolo, misure di sbarramento di
tipo fisico).
La
messa in sicurezza permanente comprende tutti gli interventi atti
a isolare in modo risolutivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici
ambientali circostanti e a garantire un elevato e definitivo livello di
sicurezza per le persone e l’ambiente nel momento in cui le stesse sono
rappresentate da rifiuti stoccati e non sia possibile procedere alla
loro rimozione pur applicando le migliori tecniche e costi ammissibili.
Devono quindi essere previsti piani di monitoraggio e controllo e
limitazione d’uso ( isolamento che si ottiene mediante barriere fisiche,
come gli isolamenti superficiali e laterali, o barriere idrauliche come
i pozzi di emungimento trincee drenanti).
Bonifica
La
bonifica di un sito contaminato è l’insieme degli interventi atti ad
eliminare la fonte dell’inquinamento, arrestare la migrazione delle
sostanze inquinanti in altri settori e non causare danni all’ambiente,
limitare la concentrazione dell’agente inquinante ad un livello
inferiore ai limiti di tollerabilità previsti.
Ripristino ambientale
Il
ripristino ambientale riguarda quegli interventi di riqualificazione
ambientale e paesaggistica che consentono di recuperare il sito dalla
effettiva e definitiva fruibilità per la destinazione d’uso conforme
agli strumenti urbanistici (set. 2012).
Tania Magazzù |