di
Loredana Bossi (lug.2008)
Il risparmio energetico è un vantaggio economico per le
imprese, oltre che una pratica di responsabilità socio-ambientale e una
leva di reputazione aziendale. Questo il messaggio che emerge chiaro da
questo primo workshop AnimAmbiente organizzato da Anima per il sociale
nei valori d'impresa, l'associazione no profit dell'Unione degli
Industriali e delle imprese di Roma, presso il Tecnopolo Tiburtino, in
collaborazione con UIR, Confindustria Lazio, Tecnopolo, Agenzia
Regionale per l'Ambiente, Azienda Ambiente e Territorio della Camera di
Commercio di Roma.
"I tempi sono maturi perché la sostenibilità e l'efficienza energetica
diventino anche in Italia un fattore di competitività, oltre che un
elemento della responsabilità d'impresa", ha dichiarato la presidente di
Anima, Ilaria Catastini che ha aperto i lavori insieme a Brunetto Tini,
Presidente del Tecnopolo: "Il nostro obiettivo è quello di garantire
alle aziende insediate all'interno dei tecnopoli romani le migliori
condizioni di operatività in termini di gestione e risparmio. Con un
investimento complessivo di circa 20 milioni di euro, verranno a breve
realizzati al Tecnopolo Tiburtino un impianto di cogenerazione
centralizzato ed impianti fotovoltaici su aree pubbliche e private".
Carlo Noto La Diega, Consigliere Anima, Presidente di Secit e di Fise,
ha moderato l'incontro. "Il risparmio energetico che di solito viene
affrontato nel sistema 'macro', ha invece un grande ed importante
risvolto nel 'micro', nelle piccole e medie imprese" ha dichiarato.
Secondo Marina Migliorato, Vicepresidente di Anima e Responsabile CSR e
Rapporti con le Associazioni di Enel "è necessario coniugare
responsabilmente ambiente ed energia: questa è la sfida della
Sostenibilità.
Filippo Tortoriello, Incaricato dal Presidente di Confindustria Lazio
per Energia e Ambiente lancia l'idea del "risparmio energetico come
'fonte virtuale' di approvvigionamento. L'efficienza energetica
associata all'utilizzo di tecnologie per produrre energia da fonti
rinnovabili è il binomio vincente" - sostiene. Secondo Unione degli
Industriali e delle imprese di Roma "L'aumento del costo dell'energia
sta dando sempre di più una connotazione strategica a tutte le attività
e le iniziative che puntano al risparmio e all'efficienza energetica.
Per questo UIR e' impegnata da tempo sulle tematiche di energie e
ambiente attraverso il Consorzio Energia Roma che eroga servizi in tale
ambito e una specifica consiliatura incaricata che si confronta con i
soggetti istituzionali locali di riferimento".
"Dal nostro punto di vista - dichiara infine Corrado Carrubba,
Commissario straordinario di ARPA Lazio - un'impresa attenta
all'ambiente e alle sfide dell'innovazione e' un soggetto maggiormente
affidabile e responsabile con il quale confrontarsi in un'ottica moderna
del controllo ambientale".
(L.B.)
MERCATO DELL’AUTO: A GIUGNO
2008 -
7,9%
Il mercato dell'auto in Europa continua a scendere.
Secondo i dati diffusi dall'Acea (l'Associazione dei costruttori
automobilistici europei), a giugno nell'Ue allargata a 27 Paesi più area
Efta (Islanda, Svizzera e Norvegia) sono state immatricolate 1.427.008
nuove autovetture, segnando un calo del 7,9% rispetto alle 1.549.574
unità di giugno 2007. Nel primo semestre dell'anno, invece, la flessione
del mercato è stata del 2,2%, a fronte di 8.327.922 vetture
immatricolate (8.516.006 nel primo semestre 2007).
Pesante il calo di vendite anche per l'Italia che a
giugno ha ceduto il 19,5% (con 184.275 immatricolazioni) e nel semestre
l'11,5% (con 1.259.365 immatricolazioni). Il calo segnato a giugno dal
mercato europeo non è stato influenzato dall'effetto calendario di
maggio visto che - precisa l'Acea - il mese scorso i giorni lavorativi
erano gli stessi del giugno 2007 per la gran parte dei Paesi. La
flessione quindi, così come nel primo semestre, è legata «alle difficili
circostanze economiche». Il gruppo Fiat è a -6,3% annuo, e rispetto al
primo semestre 2007 ha venduto complessivamente il 2,5% in meno di
vetture con una quota di mercato che rimasta stabile all'8,2% del
totale. Una performance cui ha contribuito nei sei mesi soprattutto il
marchio Fiat (+3,3% a 556.780), mentre Lancia (-10% a 64.747) e Alfa
Romeo (-34,6% a 53.689) hanno registrato segni negativi.
Tra le principali cause del calo delle vendite di auto l'Acea cita «la
crescente inflazione ed il rialzo del prezzo dei carburanti». Fattori di
crisi a cui i principali mercato dell'auto europei hanno risposto però
in maniera differente.
La Germania e la Francia, per esempio, sono cresciuti nel semestre
rispettivamente del 3,6% (a 1.633.169 unità) e del 4,5% (a1.128.895
unità), in contrasto con il sensibile calo segnato in Spagna (-17,6% a
702.368 unità) ed in Italia (-11,5%). Più leggero il calo del Regno
Unito (-1,6% a 1.247.479 unità). Andamento simile anche nelle vendite
del solo mese di giugno, con la Francia (+1,5%) e la Germania (+1%) in
progresso e Spagna (-30,8%), Italia (-19,5%) e Regno Unito
(-6,1%) in negativo. Nell'Europa occidentale il mercato si è contratto
a giugno dell'8,2% (a 1.320.102 unità) e nel semestre
del 2,7% (a 7.732.574 unità). In controtendenza nel semestre il mercato
dell'auto nei nuovi Stati membri dell'Unione, che hanno segnato un
progresso del 4,1% (a 595.348 unità), mentre a giugno hanno subito
un calo del 3,7% (a106.906 unità).
Loredana Bossi |