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Cannabis: la morte arriva anche sulle
strade
di Isabella Dallapiccola (Mar.2008)
Poco meno di un anno fa, tutti i mezzi di informazione, hanno dato la
notizia dell’ incidente stradale, avvenuto a Vercelli, nel quale è
rimasto coinvolto uno scuolabus e che ha causato la morte di due bambini
che viaggiavano su di esso. Nel sangue dell’autista sono state trovate
tracce di cannabis. Le indagini riveleranno in seguito che aveva fumato
uno spinello qualche ora prima di mettersi al volante.
Nel nostro Paese hashish e marijuana sono considerate droghe leggere e
quindi innocue. Peccato che così non sia. I governi di molti paesi da
molto tempo hanno capito che l’uso di queste sostanze psicoattive può
essere letale, se vengono consumate prima o addirittura durante la
guida. Negli Stati Uniti, per esempio, alcune ricerche effettuate
mediante l’analisi del capello, hanno dimostrato che oltre il 15% delle
persone che hanno avuto, o provocato, gravi incidenti stradali, spesso
anche mortali, aveva fumato marijuana.
E’ anche emerso che nei giovani tra i 15 e i
20 anni le principali cause di morte sono due: l’inesperienza alla
guida, che spesso significa alta velocità, e l’uso di droghe cosiddette
“leggere”.
Per quanto riguarda il panorama europeo, abbiamo i dati della Francia:
230 morti all’anno per “ubriachezza da cannabis”, tutti sotto i 25 anni.
Per questi motivi, negli Stati Uniti ed in quasi tutti i Paesi Europei,
sono sempre più massicce gli interventi di informazione e prevenzione:
cartelloni ai lati delle strade, campagne mediatiche, programmi
educativi nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle scuola-giuda, per
non parlare dei siti internet. In Italia purtroppo non si fa nulla, il
problema sembra non esistere.
Eppure già nel 1999, la relazione annuale
del Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze, aveva messo in luce
i gravissimi rischi cui espone questo tipo di droghe in associazione
alla guida. I dati che il documento riportava sono davvero allarmanti:
chi utilizza cannabis ha disturbi della percezione visiva ed acustica,
perde la capacità di cogliere tempi e spazi in modo adeguato, non è in
grado di controllare i propri arti in modo efficace per frenare,
sterzare o cambiare la traiettoria del veicolo in modo utile, ha i tempi
di reazione molto rallentati ed il sistema di allerta dell’organismo
completamente offuscato e di conseguenza fuori uso. Tutti fatti noti
anche all’Istituto Superiore di sanità che ha verificato molto
attentamente la strettissima relazione tra incidenti gravi e mortali,
soprattutto nei giovani, e uso di sostanze pscicotrope. Sono stati anche
somministrati dei questionari nelle scuole superiori che hanno messo in
luce la consapevolezza da parte dei ragazzi del pericolo che ha la guida
del motorino o di un veicolo sotto l’effetto di cannabis. Eppure nulla.
Si continua a pensare che siccome la cannabis è una droga molto diffusa,
soprattutto tra i giovanissimi, sia una “non droga”.
(Mar.2008)
Isabella Dallapiccola |
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