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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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IL CANTIERE SOSTENIBILE

di Emiliano Cinque

 

Il cantiere rappresenta, nell’ambito del processo produttivo di un edificio, la fase di maggior impatto ambientale. Nel cantiere edile si susseguono attività di movimentazione, stoccaggio, deposito, raccolta e trasporto di materiali e rifiuti generati da lavorazioni che investono tutte le tematiche ambientali, con ricadute su ACQUA, SUOLO, ARIA.

La gestione sostenibile del cantiere implica l’analisi, già in fase di progettazione, delle problematiche ambientali che emergeranno in fase esecutiva al fine di dare indicazioni e linee guida ai responsabili e al personale che opereranno nella fase di costruzione ed avviamento dell’opera. Occorre, in tale fase preliminare, creare presidi-osservatorio nei confronti di quelli che sono gli aspetti ambientali più significativi: rifiuti solidi e liquidi, terre e rocce da scavo, acque di scavo, acque di lavaggio, acque di scarico e reflue, stoccaggio di prodotti pericolosi, emissioni in atmosfera, emissioni acustiche, emissioni di campi elettromagnetici significativi, fibre artificiali e vetrose, utilizzo di prodotti chimici, amianto, ecc..

Il controllo di questi molteplici fattori che spesso vanno a sommarsi ed intrecciarsi all’interno del cantiere edile deve essere gestito già in fase di approccio progettuale/amministrativo e documentale  mediante la predisposizione di Piani di Controllo ambientale, specifiche tecniche di appalto/fornitura, linee guida di gestione, strumenti di auditing da utilizzare in cantiere per verifica e registrazione dati, importanti sia per il monitoraggio della qualità del cantiere, sia in sede di dimostrabilità delle buone prassi ad enti di controllo,  sia in tema di certificazioni (EMAS, LEED,ISO 14001, ecc.).

Questi buoni propositi normalmente si scontrano con fattori socio culturali ormai consolidati, in particolare in piccole realtà imprenditoriali e soprattutto in ambiti privati, laddove quasi mai si hanno a disposizione risorse organizzative, professionali ed economiche che supportino  il processo di gestione ambientale nelle diverse fasi. Le normali prassi di fatto portano a gestioni approssimate o a non gestioni degli aspetti legati alle tematiche ambientali e conseguentemente della salute  e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il piccolo imprenditore che consapevolmente si sbarazza della tanica di olio esausto nello scarico fognario, che lava “alla buona” la canala della betoniera o che scarica lungo le rogge gli sfridi provenienti dal rifacimento di un bagno, è consapevole che  quelle azioni sono illegali ma lo fa lo stesso perché “lo fanno tutti” o perché “tanto sono piccole quantità che non fanno male a nessuno”, gocce nell’oceano dell’inquinamento globale.

Non vi sono solo i materiali derivanti da processi di costruzione e demolizione, ma anche una serie di altri rifiuti che sono prodotti nei dai processi secondari del cantiere.

Basti pensare ai rifiuti prodotti a seguito di attività, anche amministrative, a servizio delle lavorazioni edili (carta, mozziconi di sigaretta, cartucce e toner per stampanti, le capsule vuote delle cialde della macchina del caffè, ecc.), e i rifiuti prodotti dalla manutenzione delle attrezzature e dei mezzi d’opera.

E’ importante pertanto stoccare tutti i rifiuti prodotti in apposite aree ben definite ed in appositi contenitori; essi saranno chiusi e dotati di vasca di contenimento se lo stoccaggio riguarda materiali pericolosi; è importante l’identificazione dei materiali/rifiuti effettivamente prodotti o da considerarsi come tali; è importante la caratterizzazione secondo il codice CER (Catalogo Europeo Rifiuti) e la loro tipologia, l’adozione di principi di produzione selezionata dei rifiuti e di differenziazione della loro raccolta, nonché di elevata salvaguardia ambientale nella fase del deposito temporaneo. Recuperare il materiale possibile e privilegiare la raccolta differenziata rappresentano il modello corretto di approccio al trattamento dei materiali e rifiuti.

Nella preparazione dell’area di Stoccaggio rifiuti pertanto sarà opportuno prevedere una piazzola con soletta in calcestruzzo o il posizionamento di cassoni di tipologia idonea al materiale da contenere da adibirsi al deposito temporaneo dei rifiuti e/o sfridi di lavorazione /imballaggio quali: ferro, cavi, plastica, legno, misto.

Le terre e rocce da scavo  devono essere gestite come da relativo piano , secondo modalità di comportamento diversificate a seconda dello specifico cantiere e di n base alle casistiche (terre da riporre in sito, terre da smaltire come rifiuti, terre da reimpiegare in  altro sito come da progetto di riutilizzo).

Per le acque di scavo, lavaggio e processo il deposito deve avvenire mediante apposite cisterne/contenitori, con relativa caratterizzazione. Le acque di scarico dei servizi igienici devono essere raccolte in appositi serbatoi da collegare alla rete fognaria previa relativa autorizzazione.

I Prodotti chimici devono essere stoccati in apposite aree dotate di sistemi anti spandimento ed è necessario che siano presenti dei kit di emergenza per eventuali sversamenti.

Le emissioni acustiche devono essere mitigate e contenute , valutate preliminarmente e, se necessario, accompagnate da deroghe specifiche secondo regolamenti e zonizzazioni comunali.

Le emissioni in atmosfera quali polveri, emissioni gas automezzi e macchinari, dovranno essere limitate mediante: bagnatura delle superfici ed attraversamenti, lavaggio delle gomme degli automezzi in uscita dal cantiere, riduzione dei limiti di velocità, copertura di stoccaggi e trasporti polverulenti, evitare di tenere accesi inutilmente i mezzi d’opera, utilizzo di depolverizzatori per i silos cementi, manutenzione di mezzi ed attrezzature.

Lo stoccaggio di materiali pericolosi deve avvenire in idonei contenitori muniti di etichettatura ed indicazioni di pericolo, facendo riferimento alle specifiche schede di sicurezza.

La presenza di amianto implica la necessaria attenzione alla normativa di riferimento e dalle relative prescrizioni autorizzative, nonché nei piani di lavoro. I prodotti quali fibre per coibentazioni dovranno essere conservati nelle confezioni originali stagne e conservate in maniera tale da impedire il dilavamento del materiale.

L’Eco-costruzione e successivamente l’ eco-gestione del cantiere permette di avere la minimizzazione degli impatti sul’ambiente naturale (flora e fauna) e su quello antropizzato (popolazione).

Tale processo passa da azioni semplici quali l’ottimizzazione del carico dei mezzi di trasporto,  la predisposizione di vasche per il lavaggio delle betoniere, l’utilizzo di fog-cannon per le bagnature, barriere-recinzioni antipolvere ed antirumore, l’approvigionamento di materiali a “km 0”, utilizzo di sostanze prodotti quanto più naturali possibile.

Un Cantiere ad impatto zero vuol dire alta efficienza, basse emissioni, altissima professionalità quindi minori probabilità di infortunio sul lavoro o incidenti ambientali.

L’edilizia sostenibile parte dalla fase progettuale e viene esplicitata dal cantiere e dalla ciclo di vita e di esercizio dell’opera.

Un piano di efficienza energetica non può prescindere da un piano di efficienza di ristrutturazione delle normali prassi .

L’esperienza degli ultimi anni di alcuni cantieri sostenibili (es. Cantiere Citylife e Porta Nuova Varesine di Milano o Stazione Tiburtina di Roma) ci auspicano che le coscienze, nel tempo, si sensibilizzino nei confronti delle problematiche ambientali, diventando fattore di conoscenza inconsapevole. Un cantiere Green  può, se ben gestito, oltre a riconoscimenti di immagine,  avere ritorni economici importanti.

Le caratteristiche, ad esempio, del cantiere certificato Leed(Leadership in Energy and Environmental Design)è quello di Prevenzione dell’inquinamento da attività di cantiere, attuando misure di controllo dei fenomeni di erosione del suolo, di sedimentazione  nelle acque riceventi e la produzione di polveri nocive per l’ambiente esterno e per le stesse attività di cantiere.
Il prerequisito Leed non chiede solo che tali misure siano previste in cantiere, ma obbliga anche a prevedere una programmazione periodica, a cadenza settimanale di verifica dello stato delle misure implementate e delle relative attività di manutenzione.

Il LEED, ha rilevanza mondiale, ma esistono  altri protocolli di valutazione nell’edilizia (ITACA); in Italia sono ormai decine di edifici che hanno avuto certificazione LEED,(i protocolli dipendono dalla tipologia di intervento), che  tiene conto di edifici da 7 piani in su, quindi per altre tipologie possono essere adottati altri processi di verifica come ad esempio il GBC Home (GREEN BUILDING COUNCIL).

La certificazione LEED viene assegnata al temine di un controllo di qualità che assegna dei punti Platino, Oro, Argento, Base), i crediti sono suddivisi sulla base di diverse aree: sostenibilità del sito (es. qual è il livello di accesso al trasporto pubblico), gestione delle acque (l’acqua piovana viene riciclata o no?), energia ed atmosfera (es. quanta CO2 viene emessa per il riscaldamento e il raffrescamento), materiali e risorse (es. quanto materiale riciclato viene utilizzato nell’acciaio), qualità ambientale interna (es. quanti composti organico volatili vengono emessi dai materiali utilizzati negli ambienti interni), innovazione nella progettazione (es. quanto innovativa è la forma dell’involucro), la priorità regionale (es. da quanti chilometri arrivano i materiali).

Le certificazioni sono un ottimo strumento per la valorizzazione delle opere edilizie  e per garantire la visibilità dei cantieri ed edifici green tramite specifici portali informatici, riviste di settore, stampa, facendo nascere nel lettore/acquirente il senso positivo che un’opera  bella e funzionale può essere anche sostenibile.

Bisogna dunque partire dall’esperienza dei cantieri ecosostenibili e portare nella piccola scala le verifiche e gli accorgimenti ambientali necessari a garantire il rispetto delle leggi in vigore e dell’ambiente che gravita attorno all’attività di costruzione.

Il futuro passa da un presente spesso incerto ma che chiama tutti al rispetto dei valori di ecologia e sostenibilità ambientale che garantiranno un futuro ai nostri figli.

“Conservare nel modo migliore possibile la dotazione limitata di risorse che ci è stata lasciata e rispettare nel modo migliore il ritmo naturale che governa il processo del divenire significa esprimere il nostro amore supremo per ogni forma di vita che seguirà. Essere consapevoli di questa duplice responsabilità costituisce il primo stadio da un sistema di colonizzazione a un sistema eco-compatibile.” (JEREMY RIFKIN-economista).

 

Emiliano Cinque

 


 

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