Car pooling, una nuova realtà in arrivo
di Ilario Baccichet
Sono sempre più pressanti oggi le tematiche
ambientali e la stretta economica che versa sul nostro paese ci fa
essere sempre più attenti anche ai nostri consumi. Inutile nascondere
che, il costo dei carburanti, che per fortuna ha avuto una leggera
flessione in questi giorni, è una voce nella nota spese della nostra
gestione familiare sempre più pesante.
Ci si industria dunque in ogni modo pur di
risparmiare qualche spicciolo che, come i nostri lettori ben sanno,
dipende anche dai km della nostra cara autovettura. D’altro canto anche
i servizi pubblici risultano essere sempre più onerosi e discostanti
divenendo sempre meno favoriti nelle nostre analisi benefici/costi.
Perché quindi non cercare di accordarsi con persone che vivono nella
nostra stessa zona e che hanno i nostri stessi orari al fine di usare
una sola auto per andare in città?
Se qualcuno di voi lo fa già, usando a turno
la propria auto o pagando un rimborso spese a chi mette a disposizione
la propria partecipa, forse senza saperlo, ad un servizio di Car
pooling. Organizzandovi in questo modo non solo risparmiate rispetto
alle vostre finanze, ma rispettate anche l’ambiente facendo si da
ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico ambientale dovuti
alla riduzione di traffico che state portando alla vostra città. Le
uniche pecche di questo servizio, se può averne, sono legate alla
sicurezza personale e alla garanzia del servizio che è correlata alla
serietà delle persone coinvolte.
E’ anche per valutare queste due cose che in
un’università italiana si è passati alla sperimentazione di questo
servizio su piccola scala. Infatti a seguito di un’indagine svolta su un
discreto campione di studenti universitari si è visto come il 55% degli
stessi si è detto disposto a prendere parte a questo servizio se
opportunamente organizzato mediante sottoscrizione ad un servizio
internet che metta in luce l’identità degli utenti.
Il dato che stupisce forse più di tutti è
legato alla popolazione femminile di questo campione che si è dimostrata
più aperta rispetto a quella maschile nei confronti di questo servizio
dando la sua adesione quasi nel 60% dei casi.
Lo studio, basato sulla precedente
esperienza maturata su iniziativa degli stessi studenti, ha portato oggi
alla sperimentazione del servizio. Basta infatti girare per i corridoi
della facoltà di ingegneria di Napoli Federico II per trovare appesi
degli inviti a partecipare a questa nuova iniziativa.
Prima che si possa
pensare ad una offerta ai cittadini da parte delle istituzioni ci vorrà
un bel poco di tempo ma nel frattempo perché non prendere esempio dagli
studenti ed organizzarsi in modo autonomo con i colleghi dell’ufficio?
Ilario Baccichet |