Operazione Mesopotamia
di Gabriele
Zaffiri
Un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di rifiuti
pericolosi con la Cina è stata sgominata, all’inizio del 2007, dal
Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, portando all’arresto di
un imprenditore friulano, mentre altre 14 persone sono stati denunciati,
ricevendo avvisi di garanzia, tutti legali rappresentanti di aziende
operanti nel settore plastico e cartario del nord d’Italia, Liguria,
Veneto, Lombardia e Friuli.
L’attività investigativa, effettuata nell’ambito dell’Operazione
Mesopotamia, è stata condotta dal Nucleo operativo ecologico carabinieri
di Udine, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Trieste, e
con l’appoggio della polizia provinciale di Udine e dell’Agenzia delle
Dogane del capoluogo giuliano e di Venezia, dopo aver iniziato le
indagini su merci in transito presso l’area portuale di Trieste e di
Marghera (Venezia).
L’Operazione Mesopotamia dei Carabinieri ha tra l’altro consentito di
smascherare un losco traffico trasnazionale di rifiuti che vedeva
implicati anche cittadini di nazionalità siriana e cinese.
L’indagine del NOE dei carabinieri di Udine sarebbe iniziata nel 2005,
relativo al traffico illecito di rifiuti che veniva messa in atto
mediante il sistema della triangolazione e/o del girobolla. Rifiuti che
venivano fatti confluire in ingenti quantitativi presso un sito di
stoccaggio non autorizzato, ad Aiello del Friuli in provincia di Udine.
Poi,
tali rifiuti, senza aver subito alcun trattamento, venivano portati,
tramite il “Centro recupero carta SpA”, in Siria e/o in Cina.
Nell’Operazione Mesopotamia, i carabinieri del NOE hanno sequestrato nei
porti di Trieste e Marghera ben 18 container, contenenti rifiuti in
plastica e carta.
Ad
Aiello in Friuli è stata invece sequestrata un’area di 12.000 metri
quadrati usata come stoccaggio, con 5.000 tonnellate di rifiuti
speciali, soprattutto plastica. Poi sono stati sequestrati ulteriori 78
container carichi di 2.500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi,
composta in maggior parte di plastica e elettrodomestici di varia
natura.
Il
volume d’affari stimato di questo traffico illecito ammonterebbe a circa
1 milione e mezzo di euro in un solo anno.
Questi
fatti e altri correlati, sono stati ampiamente trattati nel “Rapporto
Ecomafia 2007”.
Un
volume coordinato da “l’ Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente”
con la collaborazione delle Forze dell’ Ordine, come Carabinieri,
Polizia Forestale, Capitanerie di Porto, Guardia di Finanza, Polizia di
Stato, Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e da magistrati impegnati
nella lotta alla criminalità ambientale. Quindi proprio grazie a tale
Rapporto annuale si costituirebbe uno strumento completo e aggiornato
per inquadrare il fenomeno dell’ ecomafia che svelerebbe il
funzionamento di tale settore.
Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente
Cenni
storici
L'Italia è stata la prima nazione in Europa che ha istituito una forza
scelta ed orientata, in via prioritaria, all'applicazione della
normativa ambientale. Sulla spinta delle sempre più pressanti
problematiche legate alla difesa delle risorse del patrimonio ambientale
italiano, nel 1986 venivano istituiti il Ministero dell'Ambiente ed il
Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri, posto alle
dipendenze funzionali dello stesso ministero con compiti di vigilanza,
prevenzione e repressione delle violazioni compiute in materia
ambientale. Con la Legge 23 marzo 2001, n° 93, il N.O.E. ha assunto la
nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e
la struttura organizzativa del Reparto è stata potenziata e calibrata su
base interprovinciale, in modo da garantire una presenza qualificata su
tutto il territorio nazionale.
Comando Carabinieri Tutela per l'Ambiente
Organizzazione
Il Comando
Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente è retto da un Generale
di Brigata ed è organizzato in:
-
una struttura centrale, con sede in Roma, articolata
su un Ufficio Comando, un Reparto Operativo ed un Reparto Analisi
(articolato su un Nucleo Analisi, una Sala Situazione ed un Centro
Elaborazione Dati);
-
una struttura periferica composta da 29
Nuclei Operativi Ecologici (N.O.E.), riuniti sotto 3
"Gruppi CC TA", a competenza areale (Nord - Centro - Sud) e con sede
rispettivamente a Treviso, Roma e Napoli, la cui caratteristica
peculiare è quella di operare in piena osmosi con i Reparti delle
Organizzazioni Territoriale e Speciale dell'Arma.
Il
Reparto Operativo ed i tre Gruppi T.A. operano alle dirette dipendenze
del Vice Comandante del Cdo T.A.
Il Reparto Operativo, con competenza su tutto il
territorio nazionale, è deputato al coordinamento dei N.O.E. ed allo
svolgimento delle indagini più complesse ed ha alle proprie dipendenze:
-
una Sezione Operativa Centrale, che
ha compiti essenzialmente investigativi in indagini di più ampio
respiro riguardanti espressioni di criminalità ambientale
particolarmente ampie o con risvolti internazionali;
-
una Sezione Inquinamento da Sostanze
Radioattive, orientata al contrasto di traffici illeciti di
rifiuti e materiali radioattivi e dotata di complessi laboratori
mobili di rilevamento;
-
una Sezione Inquinamento Atmosferico,
Industrie a rischio ed acqua rifiuti suoli, adibita al
controllo di industrie sottoposte a speciale normativa.
In virtù delle
competenze specifiche, il Reparto costituisce interlocutore
specialistico per le Forze di Polizia a livello EUROPOL, sulla base
delle direttive emanate dal Consiglio Generale per la Lotta alla
Criminalità Organizzata (gennaio 1992), ed a livello INTERPOL, in una
logica di collaborazione e di coordinamento che vede la sicurezza
ambientale dimensionata sempre più chiaramente in un contesto
sovranazionale.
L'attività informativa è
delegata al Reparto Analisi, che ha compiti di gestione
dei flussi informativi; monitoraggio e valutazioni previsionali sulla
sicurezza dell'ambiente, indispensabili per ottimizzare l'impiego delle
risorse; pianificazione e coordinamento dell'attività di controllo;
definizione delle linee strategiche su cui far evolvere l'attività di
contrasto all'illegalità ambientale.
Incardinato nel Reparto Analisi è, inoltre, l'Ufficio
di Analisi Strategica per la Sicurezza Ambientale, istituito il 15 giugno 2004 per il supporto
diretto delle scelte strategiche del Ministro dell'Ambiente.
Gabriele Zaffiri |
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