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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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di Vittoria Caso

LA STRADA MAESTRA

Il progetto biennale “La strada maestra”, 2008-2010, giunto a più di metà del suo percorso, ha ritenuto opportuno fare il punto della situazione, il 15 ottobre 2009, presso l’auditorium del 29° Distretto Scolastico.

A finanziare il progetto, la FONDAZIONE PER IL SUD, il cui rappresentante Dott. Pietro Ferrari Bravo, ha avuto parole di elogio per l’Associazione Agenzia Arcipelago onlus che, attraverso una mega organizzazione, è riuscita a creare una straordinaria rete, in partenariato con scuole e associazioni culturali, articolata in attività miranti tutte a prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il disagio.

Il convegno, organizzato dall’Associazione Arcipelago assieme al 29° Distretto Scolastico,  è stato coordinato dal presidente del distretto prof. Francesco Palladino, il quale nella sua relazione introduttiva ha precisato quanto sia sempre stato vivo il   dibattito sull’evasione dall’obbligo e sulla dispersione scolastica nel nostro territorio, che si è attrezzato adeguatamente per prevenire tali dannosi fenomeni, riuscendo anche ad arginarli con discreto successo, soprattutto perché tra Arzano, Casavatore e Casoria c’è ormai da molti anni l’abitudine a lavorare in rete; anzi, la sinergia d’intenti e la collaborazione fra EE.LL., associazioni/agenzie educative  e scuole ha indotto a progettare assieme per     soddisfare i bisogni del territorio. Chi meglio, del resto, di Palladino può esprimersi in merito, giacché a suo tempo è stato esperto di rete? E che la rete era finalizzata per l’appunto a prevenire e combattere la dispersione?

La parola è poi passata per i saluti istituzionali ai vertici dei tre comuni del 29° Distretto.  Innanzitutto al Prefetto dott. Fausto Gianni, capo della commissione che governa Arzano, che si è dichiarato colpito molto favorevolmente dall’intensità e dall’attenzione con cui si lavora nella nostra periferia al fine di arginare le situazioni di disagio, a monte del fenomeno dispersione; Stefano Ferrara, sindaco di Casoria, ha analizzato con precisione il fenomeno nelle sue molteplici componenti  e variabili, sottolineando la concretezza delle attività poste in essere per prevenire  i problemi e sostenere le famiglie;  Pasquale Sollo, sindaco di Casavatore,  ha riportato una serie di esempi molto eloquenti che hanno testimoniato il ruolo della scuola come strumento di riscatto sociale.  “ Ogni alunno che perdiamo è un futuro delinquente” ha rilevato il dott. Espedito Piscone, in rappresentanza della Provincia, evidenziando nella sinergia tra scuola e istituzioni il punto focale per recuperare gli alunni che si allontanano, rischiando di non costruirsi un avvenire. Ha garantito che la provincia vuole essere di sostegno ai giovani, alle famiglie e alle scuole soprattutto nelle nostre periferie, bisognose di tutto e di più.

    Il dott. Giuseppe Errico, psicologo, direttore del progetto “La strada maestra” ha spiegato che l’Associazione Arcipelago, di cui è presidente Angela La Torre, ha costituito un gruppo di lavoro composto di formatori ed esperti nel campo psicosociale con l’obiettivo di costruire percorsi progettuali in rete contro il disagio e la dispersione scolastica. A tal fine ha svolto corsi, ha aperto sportelli per l’orientamento, ha creato consulenze, attività laboratoriali/ludiche/culturali, i cui fruitori , soprattutto i giovani, hanno potuto non solo formarsi , ma anche orientarsi per programmare il loro futuro. Un supporto forte è stato dato ai genitori con corsi sulla genitorialità. “La strada maestra, cioè, come indica la denominazione - ha concluso il dott. Errico-  ha tracciato un sentiero lungo il quale i giovani disorientati possono finalmente avviarsi  con serenità”.

Elemento di spicco del convegno è stato il prof Guido Pesci, pedagogista clinico, docente di pedagogia sociale presso l’Università di Siena, il quale ha confermato che la dispersione è un fenomeno complesso che investe l’intero sistema scolastico e sociale, pertanto, per prevenire il fenomeno dell’abbandono bisogna definire strategie organizzative, sociali e didattiche plurime che consentano di capire a fondo le motivazioni per poi intervenire sulle criticità e sulle debolezze in maniera incisiva. Il rientro post abbandono è sicuramente da incoraggiare ma richiede soprattutto accompagnamento e sostegno sia al minore sia alla scuola, al fine di evitare che l’insuccesso scolastico si trasformi in depressivo fallimento totale. Il prof. Pesci si è complimentato con il dott. Errico e con tutti i partner del progetto per le scelte mirate e concrete e per il coraggio mostrato nell’intraprendere una “strada maestra” sì, ma lastricata di difficoltà. Tra gli interventi, assai significativi quelli di Giovanni De Rosa e Domenico Di Vincenzo, rispettivamente dirigenti dell’ITC Torrente e del Gandhi, i quali, da profondi conoscitori dei giovani, hanno sottolineato la necessità del dialogo, quale strumento privilegiato attraverso il quale i giovani possono vedere più chiaramente in se stessi e scelti gli obiettivi, perseguirli senza arrendersi alla prima difficoltà.  “Uniti si vince”: ha ribadito il dott Gennaro D’Auria, plaudendo a questo progetto che coagula tante forze vive intorno ai giovani al fine di evitarne il depauperamento di energie.

Al convegno erano presenti alunni dell’ITC Torrente e del Brando, tutti i dirigenti scolastici delle scuole di Arzano, Casavatore, Casoria, dirigenti e operatori sociali e Asl, tra cui il le dottsse Arnone, Silvestro, Iovine, docenti  in prima linea da sempre per combattere la dispersione,  Gennaro De Mare -già consigliere provinciale, Ass. Cultura -Casavatore D’Angelo; tra gli Ass. di Casoria: Pasquale D’Anna- P.I., Ambiente -Pietro Iodice, Raffaella Iodice- Economia;  avv. Cusano vicepresidente camera forense; rappresentanti forze dell’ordine, tra cui il comandante Stazione Carabinieri Casoria  E. Giordano e tante, tante altre personalità, che per motivi di spazio ci scusiamo di non nominare, vicine al mondo della scuola e ai giovani .

(V.C.)


GIRULA’! - TEATRO A NAPOLI

Premi  alla creativita’ partenopea

Il premio  GIRULA’! - TEATRO A NAPOLI   ha alzato il sipario sulla quindicesima edizione, il 6 ottobre, presso il teatro Mercadante, sotto l’egida della Presidenza della Giunta Regione Campania, dell’EPT, dell'Assessorato alla Cultura Comune di Napoli, del Teatro Stabile  di Napoli, dell’Associazione  Culturale Antego.

Con le prestigiose  sculture create  in esclusiva da Oreste Zevola sono stati premiati gli artisti che maggiormente si sono messi in luce nella stagione teatrale 2008|09.

Il Premio Girulà-Teatro a Napoli, istituito nel 1994 in favore di autori, registi, attori e operatori teatrali di origine e cultura partenopea, si propone di incoraggiare e valorizzare la tradizione teatrale napoletana e favorire il suo incontro e il suo rapporto dialettico con altre correnti teatrali e culturali.

Sono premiati, perciò,  non solo autori e attori napoletani, ma anche non napoletani , i quali hanno però contribuito ad arricchire la nostra tradizione.
La scelta, certamente non facile, è toccata alla prestigiosa giuria composta da Marina Gemelli -presidente “L’Isola dei Ragazzi Edizioni”, Antonia Lezza -docente Storia del Teatro presso “Suor Orsola Benincasa” e Giuseppe Tortora -docente Storia della Filosofia alla “Federico II” di Napoli, coordinata da Matteo D’Ambrosio ed Eleonora Puntillo.                                      
La serata di gala “Lo Spettacolo degli spettacoli”,  è stata  condotta da Mimmo Liguoro assieme a Francesca e Amelia Rondinella.

Tra i premiati: Fulvia Carotenuto, Roberto Azzurro, rispettivamente migliore attrice e attore protagonisti;  Giovanni Esposito, migliore attore non protagonista; il gruppo di attrici non protagoniste Attolini, Bauco, Caratozzolo, Carloni, De Matteo, Giorgetti, Marigliano, Picello, Vicardi.

Il premio Franco Carmelo Greco è stato conferito a : Elisabetta Ventura, Ivano Schiavi, quali migliori attrice e attore non protagonisti; Antonio Calenda, migliore regia;  Mimmo Borrelli e Davide Iodice, drammaturgia dello spettacolo; Daniele Spisa, migliore scenografia; Daniela Ciancio, migliori costumi;  Massimo Maraviglia, autore del testo;   Fratelli Mancuso, musiche originali;  Nicola Console e Alice Mangano, premio tecnico; Rosalba di Girolamo è stata invece considerata l’autrice del migliore progetto di teatro per ragazzi e con i ragazzi. 

“L’anima buona del Sezuan”, messa in scena dal Teatro Stabile di Genova  al Diana, è stato premiato come migliore spettacolo fra quelli non di cultura napoletana.

Da quest'anno- importante novità -  il Premio Girulà ha aperto  le  porte anche alla letteratura: un riconoscimento per mettere in luce ogni anno «un'opera – ha affermato Mimmo Liguoro -che abbia i caratteri della novità e dell’acutezza nel descrivere in forma letteraria un aspetto della problematica legata a Napoli e al suo difficile rapporto con i temi del proprio sviluppo».

Da qui l'idea di costruire un legame tra il premio teatrale - che resta il fine principale del Girulà - e una ricerca di novità letteraria che possa costituire un segnale di attenzione e apprezzamento soprattutto verso il lavoro di scrittori giovani.
Il libro premiato quest’anno è «Napoli per le strade» (Azimut Libri), 21 racconti, a cura di Massimiliano Palmese; i ricavati delle vendite andranno al P.O. pediatrico Santobono.

Questo interessante appuntamento annuale col teatro ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che, nonostante tutti i problemi che attanagliano Napoli e provincia,  la fervida creatività partenopea è sempre vivace e sorprendente.

(V.C.)


DACIA MARAINI

UN MITO A PALAZZO SERRA DI CASSANO

Nel tempio della cultura, l’istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Dacia Maraini, il 6 ottobre, ha colloquiato piacevolmente con un pubblico attento e ammirato.

“Un pensiero, un’immagine, un’idea si presentano come una cometa all’orizzonte e si traducono in poesia”: così Dacia definisce l’ispirazione poetica, facendo poesia della poesia. “La poesia non è traducibile, è un assoluto puro” – risponde a chi le chiede se ritenga possibile tradurre le poesie da una lingua all’altra, riproducendone, un fonema dopo l’altro, la musicalità.

Intervistatrice garbata e colta, Ester Basile, giornalista e presidente dell’Associazione Culturale Eleonora Pimmentel Fonseca, ha ripercorso alcune tappe della vita della scrittrice, traendo spunto dagli scritti più noti e fornendo l’occasione a Dacia per raccontarsi.

Via via, sull’onda dei ricordi ecco Dacia, negli anni 70, donna impegnata nella fondazione del Teatro della Maddalena, in cui da spazio alla creatività femminile, a dispetto dell’imperante maschilismo che tuttavia non le risparmia attacchi.  Quando, infatti, mette in scena "Dialogo di una prostituta con un suo cliente", tradotto in inglese e francese e rappresentato in dodici paesi diversi, è attaccata senza pietà.   

Del 1980 è "Storia di Piera" scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti :il libro avrà otto edizioni e Marco Ferreri ne ricaverà un film con Marcello Mastroianni, Hanna Shigulla e Isabelle Huppert.   “lsolína”, pubblicato da Mondadori nel 1985 e, ripubblicato da Rizzoli nel 1992, riceve il premio Fregene. 

Negli anni '90, poi, la scrittrice pubblica diversi romanzi, ma in particolare la Maraini si sofferma sulla genesi di: "La lunga vita di Marianna Ucrìa" (1990 -premio Supercampiello e "Miglior libro dell'anno"), "Bagheria" (1993, Rizzoli), "Voci" (1994), "Buio" (1999), che parla della violenza sull'infanzia e sull'adolescenza in dodici storie e riceve il "Premio Strega".

Con "La nave per Kobe", racconto del viaggio che la famiglia Maraini compie per raggiungere il Giappone, quando Fosco, etnologo, padre della scrittrice, riceve una borsa di studio, dopo essersi abbandonato alla rischiosa tentazione di strappare la tessera fascista, l’emozione dei ricordi ha il sopravvento e Dacia narra la fame sofferta, da bambina, nei campi di concentramento giapponesi.

Ed ancora… le opere più recenti.

Nel 2004, col romanzo "Colomba", la scrittrice accompagna i lettori alla scoperta di una storia dai contorni fiabeschi, che penetra con delicatezza le motivazioni e i sentimenti che muovono l'animo umano. 

Per finire: “Il treno dell’ultima notte ”, in cui è chiara l’eco dello sterminio ebreo. Per ritrovare le tracce del suo inseparabile amico d'infanzia, Amara attraversa l'Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest durante la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi.

Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui s’intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell'abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza di un mondo diverso.

Con questo romanzo, dato in omaggio a tanti presenti che fanno a gara per un autografo, si conclude l’incontro, non prima che l’attrice Anna Maria Ackermann abbia letto una poesia di Dacia Maraini.

 

Vittoria Caso


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|Anno XIV num.4 - Lug./Ago. 2015| - Per informazioni e-mail: redazione1@spaziomotori.it

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