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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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Riconoscimento CE e l’adesione al progetto  ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA – AIC prontuario degli alimenti di un laboratorio per la produzione di salumi crudi, freschi, salati e stagionati per una clientela intollerante al glutine

di Yvonne Centorame

 

Introduzione: chi ha mai sentito parlare di celiachia?

Innanzitutto questo disturbo non è una malattia bensì una intolleranza dell’organismo al glutine. Si è constatato grazie a delle statistiche, che in Italia l’1% della popolazione è celiaca, sicché la ditta che andrò ad esporvi, come tante altre nel nostro paese, si è adoperata per produrre alimenti senza glutine. In particolar modo vi parlerò di prodotti tipici abruzzesi per celiaci. 

 

Scopo:  La presente relazione riguarda il riconoscimento CE  e i  requisiti per l’inserimento nell’elenco del prontuario AIC (ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA) dei  prodotti senza glutine.

 

Lo stabilimento dispone delle principali tecnologie tipiche dell’industria alimentare nel settore delle carni.

Prettamente l’azienda lavora carni suine, le quali vengono tritate,  poi aromatizzate con spezie varie, insaccate in budelli sintetici o naturali e per finire vengono salati a bassa temperatura.

Le fasi di produzione degli insaccati sono:

?         Prelievo e pesatura carni

?         Triturazione

?          Pesatura ingredienti

?          Impasto

?          Sosta di  maturazione

?          Ammorbidimento budelli

?         Insaccatura

?          Stufatura

?         Stagionatura

?          Toelettatura

?         Confezionamento sottovuoto o ATM (atmosfera controllata)

?         Etichettatura

?          Imballaggio e spedizione

 

Le carni suine vengono identificate con un numero di lotto, come previsto da Reg Ce 178/02, e stoccate in cella frigo.

Le altre materie prime (additivi,  spezie, aromi e budelli naturali e sintetici) sono identificate con il nome e il numero del lotto di produzione apposto dal fornitore.

È stato predisposto un sistema documentato, cioè un manuale d’autocontrollo, per dimostrare l’attuazione delle procedure basate sui principi HACCP, che sono: sistema di  monitoraggio, analisi dei rischi, identificazione dei punti critici di controllo, le non conformità e registrazione delle azioni correttive adottate in caso di non conformità, individuazione del responsabile per l’implementazione e il mantenimento delle procedure, planimetria dell’impianto, protocollo di pulizia e disinfezione preoperativo e operativo comprensivo dei piani di verifica e programma di campionamento per il controllo microbiologico delle superfici, le schede tecniche dei prodotti utilizzati, piano di azione nel caso in cui sia necessario un intervento straordinario, e la documentazione sulla formazione specifica del personale.

 

Per immettere nel mercato prodotti di origine animale fabbricati nella Comunità, la ditta deve essere registrata e riconosciuta dalla CE, ai sensi dei  regolamenti CE 852/04 e 853/04 che stabiliscono norme sull’igiene dei prodotti alimentari e norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale. Pertanto l’azienda deve rispettare in maniera specifica le seguenti disposizioni comunitarie:

·       Regolamento CE 178/02 sulla rintracciabilità dei prodotti.

·       Regolamento CE 1774 / 2002, eliminazione dei sottoprodotti d’origine animale non destinati al consumo umano

·       Regolamento  CE n. 1760/2000  riguardanti l’etichettatura.

·       Decreto Legislativo del 25/01/92 n.107 relative agli aromi destinati ad essere impiegati nei prodotti alimentari ed ai materiali di base per la loro preparazione.

·        Linee guida per la predisposizione di piani di autocontrollo,  in materia igienico sanitaria, nelle industrie alimentari del settore delle carni Allegato A. G.U. n°32 del 09/02/2005

·       D. Lgs. n. 81/2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

·       D. Legge n°37/08 del 22/01/2008 (ex Legge 46/90)

·       Linee guida della Regione Abruzzo, deliberazione 21/08/2006 n° 950

 

Inoltre, per avere il riconoscimento CE e per produrre i prodotti a base di carne, bisogna adeguare gli ambienti di lavorazione attenendosi ai regolamenti CE 852/04 e 853/04, in modo da rispettare le norme igienico – sanitarie. Anche i macchinari utilizzati devono essere conformi alle disposizioni del D.P.R. del 24/07/96 nr. 459 e tutti opportunamente certificati con marchio CE. Gli impianti, sia elettrico, termico che idrico,  sono conformi alla normativa dell’UNI e del CEI e Leggi Regionali vigenti ed in particolar modo al D. Legge n°37/08 del 22/01/2008 (ex Legge 46/90) e s.m.i.. Il registro delle temperature di ogni singola cella frigo (tra 0° e +4°C) e del laboratorio (temperatura ambientale non superiore ai +12°C) viene effettuato automaticamente dal registratore di temperatura con sensore interno senza display, con frequenza giornaliera (24 ore su 24).

 

L’approvvigionamento idrico deve essere fornito dall’acquedotto pubblico, secondo disposizioni di legge in materia di potabilità delle risorse idriche, D. Lgs. 31/01.

Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque di scarico provenienti dalla lavorazione, l’immobile è dotato di una fossa  biologica tipo imhoff ,che viene periodicamente pulita da personale specializzato, ai sensi  del D.L. 152/06, All.5, Tab.3.

 

Gli  scarti, prodotti dalla lavorazione, sono ritirati da ditte specializzate e conformi al regolamento CE 1774/2002; gli altri rifiuti non alimentari e provenienti dalle operazioni di pulizia dei locali (carta, plastica, eccc…), sono assimilati dagli urbani.

Nell’attività non sono presenti emissioni in atmosfera:D.P.R. 203 del 24/05/1988 e D. Lgs. 195/06 e smi per la tutela della qualità dell'aria.  Inoltre i rumori immessi nell’ambiente esterno rientrano  nei limiti consentiti dalla normativa vigente  legge 447 del 26/10/1995 e smi, D. Lgs.81/2008 titolo VIII capo II e smi.

Per la disinfestazione dello stabilimento vi sono dispositivi antiratto del tipo “Sicurbox” e finestre protette da zanzariere.

 

I requisiti tecnici che l’AIC ritiene fondamentali per assicurare l’assenza di glutine nei prodotti, sono i seguenti:

·   Qualifica fornitori e affidabilità delle materie prime.

·  Forniture e condizioni di trasporto degli ingredienti.

·  Stoccaggio delle materie prime destinate alla produzione del senza glutine.

·   Procedure di generale pratica igienica (GHP) e buona pratica produttiva (GMP).

·  Produzione e confezionamento.

·  Personale informato ed addestrato sulle problematiche connesse alla produzione di prodotti senza glutine.

·  Analisi di un laboratorio indipendente certificato ISO9001, ISO17045 ed accreditato SINAL.

·  Metodi analitici  di campionatura, per  rilevare presenza di glutine (metodo Mendez).

Yvonne Centorame

 


 

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