IL
CENTRO COMUNE DI RICERCA DELLA COMMISIONE EUROPEA
di Lara Amalfitano
1. Introduzione
Per affrontare in modo
decisivo le problematiche della nostra epoca, senza sprecare ulteriore
tempo ed energie, é necessario avere a disposizione uno strumento
indispensabile: una legislazione efficace, affidabile, continuamente
aggiornata e che si adatti alle nuove esigenze, ma soprattutto basata su
certezze scientifiche e indipendente da interessi nazionali. A questo
proposito, la Direzione Generale Centro Comune di Ricerche della
Commissione Europea (DG CCR) é stata creata per fornire un supporto
tecnico scientifico alla Commissione nell’ elaborazione e aggiornamento
della legislazione europea.
La DG CCR, ancora oggi
non sufficientemente conosciuta a livello internazionale ma anche
all’interno dell’Europa, ha lavorato e sta lavorando in questa
direzione, fornendo un supporto e un sostegno tecnico scientifico di
fondamentale importanza per l’Europa. Lavorando a stretto contatto con i
responsabili delle politiche, i ricercatori del CCR collaborano con
partner europei ed extraeuropei .
Il compito del CCR si
estende su diversi livelli: anticipando, sviluppando, attuando e
valutando le linee politiche più idonee, quindi fornendo analisi
previsionali, modelli, valutazioni su diverse opzioni e nuove strategie.
Oltre a sorvegliare sulla corretta applicazione delle regole
comunitarie.
La DG CCR ha diverse
attività che spaziano dall’ambiente alle risorse naturali, dall’energie,
alla sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori, ma anche sostegno
in caso di crisi umanitarie, catastrofi naturali, incidenti industriali.
Il suo lavoro richiede
flessibilità nell’adeguarsi all’evolversi delle esigenze e quindi alle
politiche dell’UE, oltre alla capacità di concentrare le sue forze sugli
aspetti più rilevanti, sia quelli che richiedono interventi rapidi con
effetto immediato sia quelli che richiedono interventi con risultati a
lungo termine. Infine non é trascurabile l’impegno nel campo della
ricerca esplorativa, delle nuove tecnologie, tenendo sempre come
riferimento le politiche future e valutando l’impatto sull’economia e
sulla società
"È
evidente che quasi ogni politica pubblica sostenibile richiede un
comprensivo fondamento scientifico per un'attenta valutazione
dell'impatto che comporterà la sua applicazione. La politica dell'UE non
fa eccezione. È lì che il CCR gioca un ruolo chiave." Janez Potočnik,
Commissario Europeo per la Scienza e la Ricerca.
La DG CCR ha una missione
e una visione ben precise :
Missione:
Il Centro Comune di Ricerca ha per l’appunto una missione ben precisa,
fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo
sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione
Europea, adeguato alle esigenze poste in atto. Come servizio della
Commissione europea, il Centro Comune di Ricerca funge da centro di
riferimento per le questioni di carattere scientifico e tecnologico in
seno all’Unione.
Vicino agli ambienti
in cui vengono formulate le politiche, il Centro Comune di Ricerca
agisce nell’interesse comune degli Stati membri, senza essere legato ad
interessi privati o nazionali.
Visione:
Il CCR vuole essere un partner affidabile per i responsabili politici
dell’Unione
Europea (UE), in
grado di elaborare opzioni strategiche basate su fondamenti scientifici
che consentano di affrontare le principali sfide della nostra società
con il sostegno di una ricerca riconosciuta a livello internazionale.
2. La struttura
ll Centro Comune di
Ricerca è stato istituito nel 1957 in seguito al trattato Euratom.
Il Centro Comune di
Ricerca (CCR) é una Direzione Generale della Commissione Europea, che
dispone di 7 Istituti di Ricerca dislocati in cinque Stati Membri
dell’Unione Europea:
- Istituto dei
Materiali e delle Misure di Riferimento (IRMM) a Geel in Belgio. In
questa sede vengono testati e creati i materiali di riferimento
necessari per ottenere dati e misure confrontabili, precise e accurate.
Un sistema di misure comune é necessario in supporto alle politiche UE,
in tutti i settori, analisi ambientali, sanitarie, commerciali, per la
protezione del consumatore e anche per le misure nucleari.
- Istituto dei
Transuranici (ITU) a Karlsruhe in Germania. Questo Centro ha come
obiettivo proteggere i cittadini europei contro i rischi collegati alla
manipolazione e conservazione dei materiali radioattivi.
- Instituto
dell’Energia (IE) a Petten in Olanda e in parte anche a Ispra in
Italia. In queste due sedi si studia l’ energia su diversi fronti: la
sostenibilità, la sicurezza, l’efficienza nella produzione,
distribuzione e consumo.
- Istituto per la
Protezione e la Sicurezza del Cittadino (IPSC) a Ispra. Si occupa
per l’appunto della sicurezza dei cittadini nei confronti di incidenti,
catastrofi, attacchi deliberati, frodi e altre azioni illegali.
- Istituto per
l’Ambiente e della Sostenibilità (IES) a Ispra. Questo Istituto
lavora fornendo un importante supporto scientifico in campo ambientale,
valutando differenti politiche per una gestione sostenibile delle
risorse naturali della terra. I settori chiave sono: cambiamenti
climatici (protocollo di Kyoto), rischi naturali, trasporti, qualità
dell’aria, utilizzo sostenibile delle risorse naturali, modellazione di
possibili scenari futuri, attività di monitoraggio degli ecosistemi e
creazione di banche dati.
- Istituto per la
Salute e Protezione del Consumatore (IHCP) a Ispra. Questo Istituto
fornisce informazioni importantissime su tutto cio’ che concerne
sostanze chimiche, alimenti e prodotti destinati al consumatore incluso
informazioni relative ai rischi, ai benefici e alla tracciabilità.
- Istituto per le
Prospettive Tecnologiche (IPTS)
a Siviglia n Spania. Questo Istituto, nato nel 2004, si occupa delle
relazioni che intercorrono tra tecnologie, società ed economia.
3. Il Centro di
Ricerche di Ispra : un sito in costante evoluzione
Il CCR nella quale ho
avuto il piacere di lavorare, é situato nella stessa area dove 50 anni
fa sorgeva il primo reattore Nucleare in Italia.
In origine, prima di
diventare Centro Europeo nel 1961, questo centro faceva parte del
Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN).
Questa epoca é stata
testimone di una grande espansione dei già numerosi laboratori
esistenti, con un estensione dell’area occupata da 95.000 m2 fino a
155.000 m2.
Furono costruiti nuovi
edifici, laboratori e infrastrutture.
Dal 1973, una nuova
richiesta di ricerca non nucleare, in particolare nel campo della
sicurezza e dell’ambiente, determinarono nuovi cambiamenti sia nelle
risorse umane sia nelle infrastrutture. Passò dall’essere
un’organizzazione dedicata esclusivamente all’attività di ricerca, con
particolare attenzione alla tecnologia nucleare, all’essere
un’organizzazione di ricerca in supporto alle politiche comunitarie.
Nel 1992, quando il
risparmio energetico diventò una questione di rilievo internazionale, il
CCR, in quanto organismo di riferimento, decise di ottimizzare l’impiego
di energie apportando ulteriori cambiamenti nelle strutture con
l’obiettivo di creare un sito con maggiore sensibilizzazione sulle
problematiche ecologiche e nello stesso tempo sostenibile a livello
economico.
Oggi il sito di Ispra
ospita 4 Istituti: l’Istituto per l’Ambiente e della Sostenibilità,
l’Istituto per la salute e protezione del consumatore, l’Istituto per la
Protezione e Sicurezza del Cittadino e parte dell’istituto per
l’Energia.
4. Il CCR Ispra oggi
: al servizio dei cittadini
Il personale
amministrativo e scientifico, proviene da tutta Europa (piu di 55
nazionalità attualmente sono presenti nel solo sito di Ispra) : tecnici,
studenti, neo-laureati, ricercatori, tutti mettono a disposizione le
loro conoscenze ed esperienze lavorative per un obiettivo comune,
cercare di dare un contributo alla ricerca per il sostegno delle
politiche in Europa. Ancora piu stimolante é la consapevolezza di poter
fare qualcosa per migliorare la vita dei cittadini europei e anche oltre
i confini e naturalmente la vita delle generazioni future.
Un altro aspetto molto
importante, che chi lavora all’interno del centro di ricerche condivide
e sta lavorando per migliorare é la collaborazione. Il CCR collabora
con numerose organizzazioni all’interno dell’Europa, e sta cercando di
consolidare la collaborazione anche con soggetti internazionali. Risulta
di fondamentale importanza condividere tutte le informazioni tra chi fa
ricerca, ma anche con le industrie, le autorità politiche e normative,
le autorità locali, le associazioni, e non solo, anche i cittadini
devono essere informati correttamente, é necessario lavorare insieme ,
mettere insieme tutte le forze, non solo le conoscenze ma anche
l’energia e la voglia di migliorare quindi la partecipazione ed il
contributo di tutti.
Si lavora seguendo un
obiettivo comune: rendere più sicura e migliore la vita dei cittadini
europei e di tutto il mondo, il CCR lavora per l’interesse comune degli
stati membri, questo lo rende un posto unico in Europa.
In un ambiente molto
stimolante, multiculturale, multilingue, dinamico e dove c’e la grande
chance di avere a disposizione strumentazioni, attrezzature e tecnologie
all’avanguardia, laboratori altamente specializzati. Le attività svolte
riguardano diverse aree tematiche che si evolvono seguendo le priorità
che la nostra società richiede.
I progetti cambiano, le
ricerche vengono indirizzate su nuove strade, i ricercatori si adeguano
a quelle che sono le esigenze, le richieste, studiano e si aggiornano.
Nell’attuale contesto mondiale sono ritenute prioritarie attività
legate a sfide quali: cambiamenti climatici, sicurezza energetica, la
globalizzazione, la ripresa economica,..
5. La capacita di
adattamento del CCR : la nuova strategia
Per rispondere e
anticipare le nuove esigenze, il CCR ha presentato la nuova strategia
istituzionale per il periodo 2010/2020.
Sono state individuate
diverse aree tematiche:
Verso un economia
aperta e competitiva
Il CCR sta sviluppando
le sue analisi per poter affrontare una riforma economica rapida e
sostenibile, dove le conoscenze sono condivise e dove gli aspetti presi
in esame sono l’impatto delle attività sull’ambiente, l’occupazione,
gli standard sociali,..
Sviluppo di una
società a basso consumo di carbonio
Oggi il concetto di base
é “ridurre la produzione di carbonio senza ostacolare la crescita
economica”. Per questo é necessario incrementare l’uso di energie
rinnovabili promuovendo l’efficienza energetica. Il CCR (in particolare
l’istituto ce si occupa delle energie e l’istituto dell’Ambiente) sta
lavorando per facilitare la strada in questa direzione, attraverso
attività di ricerca che riguardano l’efficienza energetica di edifici e
elettrodomestici, ricerche sulle emissioni dei trasporti, le tecnologie
energetiche a basse emissioni e i modelli di consumo fondamentali per
testare opzioni strategiche, valutarne l’impatto ed esaminare approcci
innovativi. La produzione di energia elettrica e i trasporti sono due
settori da cui derivano gran parte delle emissioni di gas ad effetto
serra e che rientrano tra gli obiettivi di misure di mitigazione del
cambiamento climatico.
Gestione sostenibile
delle risorse naturali
Il CCR segue un grande
obiettivo: migliorare la disponibilità, la qualità e l’utilizzo di
risorse energetiche.
La gestione sostenibile
di risorse quali l’energia, gli alimenti, l’acqua, l’aria, i minerali,le
terre coltivabili, ecc. é una priorità operativa di lunga data e sarà
probabilmente la principale sfida dei prossimi decenni sul piano
sociale, scientifico e politico. Ecco perché nel CCR vengono fatte
analisi integrate degli scenari ambientali a seconda delle diverse
opzioni politiche. Si studia il funzionamento e le interazioni dei
sistemi naturali, prendendo in considerazione l’impatto delle attività
economiche sull’ambiente, le possibilità di innovazione. L’obiettivo
finale é arrivare ad una crescita sostenibile. Si parla di sviluppo
economico, sociale, ambientale.
La prima definizione di sviluppo
sostenibile diffusa nel 1987 dalla Commissione Indipendente
sull'Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and
Development), presieduta da Gro Harlem Brundtland, secondo la quale: “L’umanità
ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che
esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la
capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.
Il commissario Jose Barroso ha recentemente
affermato “Il 2010 deve segnare un nuovo inizio. Voglio che l’Europa
esca rafforzata dalla crisi economica e fin un futuro sostenibile,
dobbiamo sin d’ora guardare oltre il breve termine. L’Europa deve
ritrovare la strada giusta e non deve più perderla. È questo l’obiettivo
della strategia Europa 2020: più posti di lavoro e una vita migliore.
../...
La Commissione
propone per il 2020 cinque obiettivi misurabili dell’UE, che guideranno
il processo e verranno tradotti in obiettivi nazionali. Tali obiettivi,
che riguardano l’occupazione, la ricerca e l’innovazione, il cambiamento
climatico e l’energia, l’istruzione e la lotta contro la povertà,
rappresentano la direzione da seguire e ci consentiranno di valutare la
nostra riuscita.
Ora dobbiamo
trasformare i nostri obiettivi in realtà. “
Per perseguire
l’obiettivo di gestire le risorse naturali in modo sostenibile é
necessario sviluppare le
fonti alternative
di energia invece del consumo massiccio di
combustibili
fossili. L’Istituto dell’ Energia e quello dell’Ambiente
stanno lavorando su diversi progetti inerenti l’impiego di energie
alternative come ad esempio elaborando mappe di irraggiamento utili per
valutare il potenziale di irraggiamento esistente per la produzione di
elettricità solare utilizzando diverse tecnologie. Inoltre, l’impianto
Sperimentale europeo ESTI, é stato creato per sperimentare celle e
pannelli solari, il suo lavoro di supporto nella ricerca e sviluppo di
nuove celle solari, nelle industrie europee e in particolare fornendo
dati affidabili e indipendenti utilizzati anche per ottenere
certificazioni di qualità.
Informazioni relative ai
consumi energetici vengono periodicamente rese pubbliche e quindi utili
riferimenti per stabilire nuove politiche nel campo dello sviluppo
dell’energia solare.
Nuovi
progetti sono incentrati sulla politica e sull'analisi di mercato
fornendo dati ai mercati nazionali e una valutazione delle politiche
nazionali. Il lavoro si concentra in particolare sui nuovi Stati membri,
sui paesi candidati e sui paesi vicini, dove è presente il maggiore
potenziale per migliorare l'efficienza energetica e dove c'è stato meno
sviluppo e sostegno per le energie rinnovabili. L’obiettivo é utilizzare
al meglio le fonti di energia locali attualmente disponibili.
L’Istituto
Ambiente fornisce un grande supporto alle politiche europee per la
protezione e lo sviluppo sostenibile. In questo istituto si studiano
risorse quali, l’acqua, il suolo, l’aria, le foreste.
Per quanto
riguarda l’acqua il lavoro si concentra sulla ricerca di metodi
affidabili per controllare la qualità di questa importantissima risorsa,
e quindi la presenza di sostanze chimiche come ad esempio pesticidi e
prodotti farmaceutici, si elaborano banche dati per raggiungere standard
di qualità uguali per tutti i cittadini europei.
Anche
l’aria é una risorsa su cui l’Istituto dell’Ambiente ha lavorato e sta
lavorando, monitorando ed elaborando modelli futuri, si cerca di
stabilire gli effetti combinati tra le politiche inerenti il cambiamento
climatico e quelle specifiche per l’inquinamento dell’aria. Pur
riconoscendo che sarà difficile limitare una crescita della temperatura
terrestre nei prossimi 20-30 anni é comunque necessario lavorare per
ottenere dei benefici nel lungo termine.
Parlando
delle diverse problematiche legate al cambiamento climatico é necessario
parlare anche del fenomeno ‘desertificazione’. L’Istituto dell’Ambiente
partecipa a un progetto internazionale per l’ elaborazione di un
“world atlas desertification”ed é coorganizzatore della prima conferenza
centrata su questo aspetto “per cercare di capire e valutare l’andamento
futuro di questo fenomeno”.
Tutti gli
ecosistemi sono fondamentali perché sono fonte di risorse indispensabili
quali acqua, aria, combustibili, cibo, habitat naturali, ma queste
risorse sono limitate e se mal gestite presto non saranno più
sufficienti. Ecco perchè vengono monitorati attivamente questi
ecosistemi anche mediante satelliti, fornendo un supporto nelle scelte
che riguardano le attività agricole, l’irrigazione, l’uso di pesticidi,
ecc
Sempre
nell’Istituto dell’Ambiente c’é chi si occupa di foreste fornendo mappe
e altre utili informazioni sullo stato attuale, banche dati vengono
elaborate anche relativamente al suolo e alle acque marine.
LCA ( lyfe
cycle assesment), é un altro progetto il quale si occupa di valutare in
che modo le tecnologie di produzione ed i prodotti di consumo
influiscono sull’ambiente, anche in questo caso le informazioni
ricavate, se sfruttate sia da chi produce sia da chi consuma i prodotti,
potranno essere molto utili in sostegno dell’ambiente oltre che a
indirizzare chi fa le regole e le politiche.
Infine
come non accennare all’aiuto che l’Istituto dell’Ambiente sta offrendo
ai paesi dell’Africa nelle scelte verso uno sviluppo sostenibile in
seguito ad un progetto adottato nel 2007.
Sicurezza degli
alimenti e dei prodotti di consumo
La sicurezza e la
qualità dei prodotti alimentari e di quelli destinati ai consumatori
rimangano uno degli argomenti di primaria importanza. La legislazione
europea lavora per assicurare che questi prodotti siano sicuri per i
cittadini.
Gli standard europei in
materia di sicurezza alimentare rispondono alla crescente necessità di
garantire che i materiali e le tecnologie utilizzate nella produzione
degli alimenti siano sicuri per i consumatori. Al fine di ottenere
standard approvati ed armonizzati a livello europeo, i ricercatori del
CCR offrono supporto alla standardizzazione dei metodi di analisi e dei
criteri per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti di consumo.
Ciò consente a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea di applicare
gli stessi standard di verifica. Il CCR intende inoltre mantenere un
livello di competenze che consenta di rispondere rapidamente a
potenziali crisi nel settore alimentare e dei mangimi. A tale scopo
sviluppa, armonizza e implementa metodi di verifica costantemente
aggiornati per tutta l’Unione Europea, in stretta collaborazione
con l’Autorità Europea
per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Ultimamente il CCR é
intervenuto in seguito a situazioni di emergenza elaborando e valutando
l’affidabilità dei test necessari per individuare il morbo della BSE e
per verificare la presenza della melamina, sostanza pericolosa presente
in molti prodotti lattiero caseari provenienti dalla Cina.
Per quanto concerne la
sicurezza alimentare l’Istituto pe la Salute e Protezione del
Consumatore sta lavorando su diversi fronti. In particolare gestisce il
Laboratorio di Riferimento Comunitario per il rilevamento di OGM negli
alimenti e nei mangimi e ha creato una Rete europea di Laboratori per
gli OGM. Il lavoro svolto é importantissimo in quanto permette di
fornire a chiunque fosse interessato informazioni sui metodi e tecniche
più recenti per individuare OGM non autorizzati proteggendo quindi i
cittadini.
Un altro problema molto
attuale che ci coinvolge direttamente concerne i materiali che vengono
a contatto con gli alimenti. Questi materiali, in alcuni casi, possono
rilasciare sostanze nocive alla salute umana.
Il CCR ha realizzata una
banca dati dove sono elencate caratteristiche chimico fisiche di piu di
400 componenti utilizzati nella produzione dei materiali di
confezionamento e ha creato un Laboratorio Comunitario di riferimento
per i materiali a contatto con gli alimenti che collabora con altri
laboratori con l’obiettivo di garantire standard di qualità più elevati.
L’analisi di alcuni campioni di utensili condotta dal CCR ha però
rilevato che alcuni di questi prodotti rilasciano nel cibo una
significativa quantità di sostanze chimiche. È stato inoltre osservato
che, in passato, la mancanza di un approccio comune, valido per tutti
gli Stati Membri, si traduce-va nell’applicazione di metodi di analisi
estremamente diversificati.
Il Laboratorio
Comunitario di Riferimento per i Materiali a Contatto con gli Alimenti,
ha messo a punto alcune linee guida sui metodi di analisi per gli
utensili da cucina, a cui oggi tutti i laboratori di controllo ufficiali
distribuiti sul territorio dell’UE sono tenuti ad attenersi. Inoltre Il
CCR affianca i laboratori dell’UE e dei paesi terzi nell’esecuzione di
esperimenti e di esami comparativi, affinché le analisi possano essere
effettuate in maniera efficace e corretta, in modo da garantire la
sicurezza degli utensili adoperati in cucina e quindi, del cibo che
consumiamo.
Continuando a parlare di
questo Istituto , ulteriori progetti sono in corso, come quello che ha
come obiettivo fornire una banca dati per verificare l’autenticità di
alcuni prodotti alimentari, in particolare il vino e quindi individuare
eventuali frodi.
Un altro progetto
riguarda la validazione di metodi di analisi alternative a quelli
effettuati su animali cavia per valutare l’effetto nocivo di sostanze
chimiche.
Infine anche nel campo
delle nanotecnologie sono in corso diversi studi, ad esempio per
valutare il rilascio di alcune nanoparticelle come l’ossido di titanio
da prodotti quali le creme solari. Anche in questo caso l’obiettivo è
fornire informazioni utili, oggi ancora non sufficienti nonostante i
prodotti siano già in commercio, per definire una legislazione in grado
di garantire prodotti sicuri e senza rischi per i consumatori.
Sicurezza nucleare
L’energia nucleare è la
principale fonte di energia elettrica a basso tenore di carbonio nell’UE
per il carico di base, rappresentandone un terzo dell’attuale
produzione. Le attività di ricerca sulla sicurezza nucleare sono
dedicate alla sicurezza del combustibile nucleare, alla sicurezza dei
reattori esistenti e a quelli di nuova generazione. Tra le sue attività
il CCR coordina il contributo dell’UE al Forum internazionale per lo
sviluppo della nuova generazione di reattori nucleari. Inoltre il CCR
esegue attività di ricerca volte a ridurre la radiotossicità dei
rifiuti, sia in termini di attività che di durata, e a prevenire il
rilascio di radionuclidi nella biosfera. Nell’ambito della sicurezza
nucleare, il CCR è attivo sul fronte delle misure di salvaguardia, di
non proliferazione nucleare e nella lotta alle attività illecite
riguardanti i materiali nucleari e radiologici. Il CCR collabora con
l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e sostiene i servizi
della Commissione sviluppando tecnologie e metodi avanzati di
individuazione delle attività illecite.
Gestione della
sicurezza e della crisi
I ricercatori del CCR
sviluppano sistemi di allerta tempestiva e metodologie di valutazione
rapida dei danni, in grado di migliorare considerevolmente la
preparazione alla gestione di catastrofi naturali e di ottimizzare
l’efficacia e la rapidità delle operazioni di soccorso, limitando al
contempo i danni economici. Con l’ausilio di tecnologie innovative, come
l’analisi automatizzata d’immagini satellitari, la web intelligence e i
sistemi informativi in tempo reale, il CCR collabora con l’UE ed altre
organizzazioni internazionali al coordinamento delle risposte alle
situazioni di crisi e all’implementazione delle misure di ricostruzione
e di aiuto umanitario. Altro settore chiave di attività del CCR è
l’analisi e la protezione delle infrastrutture critiche quali, ad
esempio, le reti di trasporto, le reti di comunicazione ed energetiche o
gli impianti chimici.
Il CCR si occupa anche
di migliorare la capacità di prevenire e di gestire le situazioni di
crisi come in caso di alluvioni, incendi boschivi, o terremoti e svolge
un ruolo importante per migliorare attraverso la creazione del Sistema
Europeo d’informazione sugli incendi boschivi e nel caso di allarme
inondazioni con il Il sistema di allarme Inondazioni. Questi fenomeni,
che negli ultimi anni si stanno verificando sempre con maggiore
frequenza sono problemi che escono dai confini nazionali e coinvolgono
un gran numero di cittadini., diventa sempre più importante intervenire
sia cercando di individuare le cause, stabilire come prevenirli e
limitarne il verificarsi ma anche molto importante a questo punto quando
ormai molti errori sono stati fatti ed é necessario ridurre i danni,
intervenire fornendo informazioni tempestive ed affidabili per salvare
vite umane e proteggere l’ambiente.
Materiali e Misure di
Riferimento
L’ottimizzazione
dell’assistenza sanitaria, della sicurezza alimentare e della tutela
ambientale sono solo alcuni dei settori in cui misure accurate e
affidabili possono accrescere la qualità della nostra vita. Si registra
una crescente richiesta di sistemi di rilevamento sempre più accurati,
in particolare in alcuni settori emergenti come le biotecnologie e la
medicina personalizzata. Un elemento essenziale per definire
l’affidabilità delle misure è la disponibilità dei materiali di
riferimento, che offrono ai laboratori di analisi di tutto il mondo ,
Un parametro di
confronto che consente di ottenere risultati attendibili e tracciabili.
Il CCR è uno dei
principali produttori al mondo di materiali di riferimento certificati,
in particolare nel settore clinico, alimentare e degli OGM.
6. Conclusioni
Sarebbe troppo lungo
parlare di tutte le attività svolte nel centro Comune di ricerca e non
ritengo di avere le conoscenze necessarie per stabilire quali attività
siano le più interessanti e rilevanti. I grandi problemi del nostro
tempo devono essere affrontati su diversi fronti senza escludere a
priori nessun aspetto.
Ritengo inoltre
doveroso chiarire che gli esempi riportati sono stati scelti in base a
quelle che sono le mie conoscenze e interessi personali, in particolare
nel campo delle tecnologie alimentari e dell’ambiente. É possibile
scoprire direttamente tutte le ricerche svolte e quelle attualmente in
corso entrando nel sito internet del CCR. In questo sito oltre a
trovare chiare informazioni generali che riguardano la storia e le
missioni del CCR, é possibile informarsi su tutte le attività di ricerca
concluse e attualmente in corso suddivise tra i diversi istituti.
Sempre in questo sito
sono disponibili diversi opuscoli on-line che permettono a chiunque
fosse interessato di acquisire informazioni e conoscenze che riguardano
clima, ambiente, energia, ecc.
Infine é possibile
visitare, quindi scoprire il CCR, le sue molte aree di ricerca e i
laboratori, partecipando anche a dimostrazioni pratiche, esibizioni e
conferenze durante l’”open day” che il CCR organizza in occasione della
celebrazione di Schuman.
Il 9 maggio 1950, Robert Schuman presentava
la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al
mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La
proposta, nota come "dichiarazione Schuman", è considerata l'atto di
nascita dell'Unione europea.
Per festeggiare questo
evento Il CCR apre le porte ai cittadini europei che vogliono vedere
direttamente parte di quello che si svolge al suo interno.
Conferenze, esibizioni
giochi organizzati dal personale del CCR che si unisce in questa
occasione per illustrare la scienza che sta dietro le politiche e
rispondendo a a domande come ‘Da
dove ci arriverà l'energia in futuro?' 'Come possiamo garantire la
sicurezza del cibo che mangiamo e dei prodotti che usiamo?' 'Come
possiamo proteggerci dai disastri naturali?' oppure 'Conosciamo
veramente l'ambiente in cui viviamo e come lo proteggiamo?'
e tante altre....
l’uomo sia
riuscito a compiere su un sistema perfetto quale era quello naturale.
I tanno cominciando a capire che, se un mondo più bello
Istituto dell'Ambiente e della Sostenibilità (IES), Ispra,
Italia.
• Ulteriori informazioni: http://ies.CCR.ec.europa.eu
Istituto per la Protezione e la Sicurezza dei Cittadini (IPSC),
Ispra, Italia.
• Ulteriori informazioni: http://ipsc.CCR.ec.europa.eu
Istituto dei Materiali e Misure di Riferimento (IRMM),
Geel, Belgio.
• Ulteriori informazioni: http://irmm.CCR.ec.europa.eu
Istituto degli Elementi Transuranici (ITU), Karlsruhe,
Germania.
• Ulteriori informazioni: http://itu.CCR.ec.europa.eu
Istituto per la Salute e la Protezione del Consumatore (IHCP),
Ispra, Italia.
• Ulteriori informazioni: http://ihcp.CCR.ec.europa.eu
Istituto dell'Energia (IE), Petten, Paesi Bassi.
• Ulteriori informazioni: http://ie.CCR.ec.europa.eu
Istituto per le Prospettive Tecnologiche (IPTS),
Siviglia, Spagna.
• Ulteriori informazioni: http://ipts.CCR.ec.europa.eu
Ulteriori informazioni
• Unità di Relazioni Pubbliche, Email CCR-info@ec.europa.eu
• Web: http://www.CCR.ec.europa.euto
del Corriere della Sera un fondamentale elenco di piccoli
accorgimenti che possiamo mettere io per i quali possiamo far
Lara Amalfitano |