cinema e motori
di Clara Tumminelli
"FUORI IN 60 SECONDI"
“Fuori in 60 secondi” prodotto da Jerry
Bruckheimer, nel 2000, è un film tipicamente americano con le sue azioni
veloci e rocambolesche.
Il personaggio principale Randall Raines (Nichilas
Cage), famoso ladro di macchine, aveva abbandonato la sua carriera
all’apice del successo su richiesta della madre, per evitare che il
fratello minore seguisse le sue orme. Ironia della sorte Kip Raines
(Giovanni Ribisi) è diventato un ladro di macchine. Ingaggiato da un
nuovo boss della mafia dell’est Europa deve rubare cinquanta auto di
lusso. Il ragazzo fallisce e per salvargli la vita Randall,
soprannominato Memphis, deve ritornare alla sua vecchia vita ed
accettare l’incarico del fratello: 50 macchine in 72 ore.
Impossibilitato a farlo da solo è costretto a ricontattare la sua
vecchia banda, tra cui la sua ex-sexy fiamma Sara Wayland, in arte Swan.
(Angiolina Jolie).
La tecnica utilizzata è tutte le auto in una
notte sola, così quando i proprietari ne denunceranno il furto sarà
troppo tardi e la polizia non potrà più far nulla.
La vicenda si complica quando il detective
Roland Castleback, che all’epoca seguì il caso di Memphis, decide di
tenerlo sotto controllo. Non è mai riuscito a catturarlo e ha seguito il
furto andato male del fratello, pur non riuscendo ad arrestare nessuno.
La prima parte del film scorre relativamente
tranquilla: preparazione del piano, vari sopraluoghi. Le macchine in
codice prendono il nome di donna, così che i poliziotti non possono
capire di cosa si parli.
L’auto che rubano per ultima e di cui
Memphis è affascinato, ma ne ha anche paura è una Shelby Mustang del
1967, grigia con le strisce nere. Eleanor. E’ definita dal ladro il suo
unicorno, l’animale mitologico impossibile da catturare. Per lei Memphis
ha rischiato la vita due volte, ma è come se ci fosse un legame tra
loro. Prima di rubarla parla con lei, vuole fare la pace promettendole
che questa volta volerà.
L’ultima terza parte del film racconta
dell’inseguimento di tutta la polizia stradale dietro alla Shelby.
Strano è vedere delle semplici automobili seguire alla stessa velocità
la GT 500. Ancora più ridicolo se confrontato alla scena in cui si è in
un canale e la Mustang è davanti, dietro i poliziotti e nel cielo un
elicottero della polizia. Memphis accelera semina le auto, l’unico a
seguirlo è l’elicottero, aumenta la velocità ed ad un certo punto aziona
il sistema di propulsione. L’elicottero lo perde, il pilota sconsolato e
un po’ arrabbiato al rimprovero di averlo perso dice: “ Guido un
elicottero, non un missile”.
La prima serie della Shelby fu realizzata
nel 1965. Il motore era una versione modificata del Windsor K-code da
4,7 litri. Le modifiche apportate furono speciali coprivalvole Cobra,
diverse prese d’aria, tre collettori a Y e carburatori Holley. Nel
modello del 1966 vengono montati delle prese d’aria (air Scoop) nella
parte posteriore su entrambi i lati.
Nel 1967 fu presentato il nuovo modello
della Mustang: la Shelby GT500. Questa vettura montava il motore da 7
litri, che produceva 400 cavalli a 5600 rpm.
Altre modifiche riguardarono l’estetica: il
gruppo luci posteriori senza cromatura, lo spoiler angolare che si fonde
con le fiancate posteriori, la presa d’aria del cofano si sdoppia e
altre prese d’aria sostituiscono i finestrini posteriori.
Apprezzato fu lo spoiler più basso e
sporgente sostituibile a quello di dotazione.
All’inizio del 1967 le luci posteriori erano
affiancate nel centro della grigia, nei successivi modelli sono spostate
ai lati opposti della griglia.
Nell’abitato fu introdotto un largo roll bar
con cinture di sicurezza integrate.
Tutto della Shelby, interno ed esterno,
mostra la sua anima aggressiva, selvaggia, di potenza pura, come un
cavallo Mustang libero nelle praterie americane.
Memphis salva la vita del poliziotto,
restituisce tutte le auto e non viene catturato, ma la sua Eleanor
viene distrutta dagli scagnozzi del boss.
La scena finale è il
così detto lieto fine, tutti insieme: gli amici stanno facendo una
grigliata, Kip lancia delle chiavi a Memphis. Lui non ci può credere,
ancora chiavi, ma queste non sono chiavi qualunque, aprono le porte
della sua nuova auto: una Shelby Mustang GT 500 del 1967. Eleanor.
LETTERATURA, CINEMA E
MOTORI
La letteratura ed il cinema sono sempre
stati affascinati dal mondo dei motori. In molti libri e altrettanti
film sono presenti numerosi modelli di automobili e motociclette.
Non è un eccezione nemmeno la nuova saga che
sta spopolando nel mondo dei teenagers e non solo. La saga di Twilight.
Stephenie Meyer, l’autrice dei libri da cui
sono tratti i film, ha dedicato particolare attenzione ai veicoli
utilizzati dai personaggi della sua storia.
La trama ha come protagonisti Isabella Marie
Swan, Bella per gli amici e Edward Cullen, un vampiro, come tutti i
membri della sua famiglia. I due si innamorano e dopo lunghe e difficile
peripezie convolano a nozze e dopo ulteriori problemi avranno anche loro
l’happy end.
Confrontando i libri e i primi due film si
notano delle differenze, dovute non solo alle esigenze di copione, ma
soprattutto al periodo di uscita che intercorre tra i libri e i film.
In Twilight fa subito la sua comparsa il
pick up arancione utilizzato da Bella (Kristen Steward). Il veicolo
descritto nel libro è un vecchio Chevrolet Pickup Truck del 1953,
utilizzato realmente dalla Meyer nella sua adolescenza, chiamato
familiarmente Chevy. Nel film è sostituito con un Pickup Chevrolet del
1963. La differenza sostanziale è nella linea del muso: rotondo e
bombato in quello del ’53, squadrato in quello del ’63.
La differenza rilevante riguarda l’auto del
protagonista, Edward (Robert Pattinson). L’auto descritta nel romanzo è
una Volvo S60R a quattro ruote motrici, con un motore da 300 cavalli.
L’auto guidata è, invece, una Volvo C30, colore grigio metallizzato con
gli interni scuri. La regista (Catherine Hardwicke) ha scelto quest’auto
per vari motivi. Il modello era appena stato inserito sul mercato e
questo si addice molto alla famiglia Cullen che è sempre alla moda e
amante delle belle cose. La C30 è la più piccola della casa, pensata per
i giovani grintosi, amanti della velocità, con un occhio alla sicurezza.
Una macchina cool, come cool è il personaggio che la guida.
Nel secondo film “New Moon” il regista
(Chris Weiz) ha volutamente sostituito la C30
con una Volvo XC60 di colore grigio Faville
metallizzato, interni beige con rivestimenti bicolore espresso/beige,
volante in pelle color panna, cerchi Achilles 19 pollici con taglio a
diamante ed accessori esterni come battitacco laterali, barra per il
paraurti anteriore e skidplate posteriore.
Nel garage di casa Cullen troviamo la BMW M3
convertibile di colore rosso con interni chiari di Rosalie, “sorella” di
Edward. Auto molto appariscente. La Mercedes S55 AMG, nera, del Dottor
Cullen, padre adottivo di Edward. La jeep Wrangler di Emmett, fratello
di Edward, descritta da Bella come una mostruosa jeep, dalle ruote così
alte che arrivano a superarle la vita. Nel secondo libro e nel film si
aggiunge la Porche 911 Turbo di colore giallo. Sportiva dalla linea
inconfondibile con i fari rotondi tipici dei vecchi modelli.
Bisogna aggiungere l’auto di Jacob Black
(Taylor Lautener), amico di Bella e rivale di Edward, una Golf Rabbit e
le moto che Bella salva dalla demolizione e che Jacob restaura: una
Harley e un’Honda (libro).
Nel terzo (Eclipse) e quarto libro (Breaking
dawn) ci sono altre aggiunte a questa lista di macchine e forse le più
interessanti.
La macchina del prima e del dopo
trasformazione di Bella in vampiro. Una delle condizioni, che Bella deve
accettare, è che Edward le compri un’automobile a sostituzione del suo
vecchio pick up, ormai esanime. La macchina del prima è una Mercedes
S600 Gard, nera con i vetri oscurati a prova di pallottole, ma anche a
prova di missile e capace di resistere ad un’esplosione.
La macchina del dopo: una Ferrari F430 rossa
fiammante.
Ultimo esemplare eccezionale un’Aston Martin
Vanquish.
"CARS. MOTORI RUGGENTI"
Il film d’animazione della Disney, “Cars.
Motori Ruggenti” è la trasfigurazione del mondo umano nel mondo
automobilistico, il regista è John Lasseter, anno di produzione 2006.
E’ il primo ed unico cartone animato che ha
per protagonisti solo automobili e ne racconta le loro esperienze e le
loro vite.
Saetta Mc Queen è un’auto da corsa, molto
promettente ed è la più giovane auto della Piston Cup, il campionato
automobilistico più importante in america. E’ bello, forte, amato e
ammirato da milioni di fans. Dalla vita ha tutto quello che vuole, ma è
anche arrogante ed uno sbruffone, si crede di essere superiore agli
altri, perché è già diventato qualcuno per la sua giovane età.
La Piston Cup termina ex-equo tra lui e
altre due auto. La prima è Ship, The King Weathers, una Plymouth
Superbird 70, indiscusso vincitore di innumerevoli Piston Cup,
chiamato “Maestà”, per la sua importanza, ma è anche un personaggio
umile e semplice. La seconda è Chicks Hicks, una Buick Regal
degli anni ’80, scorretto e privo di scrupoli. Gli organizzatori del
campionato decidono di fare un’ultima corsa tra le tre automobili per
stabilire chi sarà il vincitore ed assegnare il trofeo.
Durante il trasferimento verso il circuito
della California, dove si disputerà la grande finale, Saetta è perso dal
suo Mack, il suo camion-assistente, ed è costretto a una sosta
obbligata, ma non voluta. Nel tentativo di ritrovare il suo truck
distrugge l’asfalto della strada principale di un piccolissimo paese di
provincia: Radietor Springs, nella provincia di Carburator Country,
sulla Route 66.
Un paese ricco e florido, prima che
costruissero la moderna autostrada e lo tagliassero fuori dal grande
flusso automobilistico.
Il giudice di questo paese, Doc Hudson, lo
condanna a riasfaltare la strada e finchè non avrà finito non potrà
andarsene. In questo piccolo paese Saetta imparerà una grande lezione di
umiltà. Grazie ai valori dei suoi abitanti conosce la vera felicità:
amici sinceri, un amore reale e dei valori sani.
Saetta Mc Queen è probabilmente una Dogde
Charter Nascar. Il suo nome è in memoria di Glenn McQueen, animatore
Pixar, deceduto nel 2002.
Sally è il personaggio femminile di cui
s’innamora Saetta. E’ una Porche 911 Carrera. Interpreta
un’avvocatessa di successo che stanca della città si trasferisce in
questo piccolo paesino.
Il giudice che condanna Mc Queen è Doc
Hudson, una Hudson Hornet del 1951, con al suo attivo tre Piston
Cup. Si è dovuto ritirare, perché fu coinvolto durante una corsa in un
bruttissimo incidente che lo ha portato a fermarsi per molto tempo. Al
suo rientro la situazione era diversa e non lo vollero più, perché era
diventato obsoleto.
Il carrattrezzi che deve fare da guardia e
lo rimorchia, di nome Cricchetto, è un simpatico personaggio, che
diventerà il suo migliore amico. Cricchetto, probabilmente, è un
truck Chevrolet o GMC, anno di fabbricazione 1955-57. E’ molto
arrugginito, ma molto abile negli spostamenti.
Luigi, una Fiat 500 del 1957, è il
proprietario del negozio “La Casa della Tires”. Un divertente
personaggio con accento romagnolo. Suo compagno inseparabile è Guido, un
muletto simile a una BMW Isetta del 1956. Il suo sogno è di
partecipare ad un vero pit stop, durante una gara automobilistica.
Entrambi amanti delle corse d’auto, soprattutto della Formula 1, in cui
partecipano le Ferrari.
Altri personaggi sono un Fillmore un
Volkswagen Minibus, che interpreta un personaggio Hippy, produttore
di un bio-carburante e amante di Jimi Hendrix; il Sergente, una
Willys Mb del 1942, proprietario di un negozio di residuati bellici;
i coniugi Ramon, una Chevrolet Impale del 1959, artista della
verniciatura e sua moglie Flo, una Cadillac Eldorado del 1942,
proprietaria del ristorante V-8; Red il camion dei pompieri, lo
Scheriffo, una Mercury Police Car del 1942 e la statua di
Stanley, il fondatore di Radietor Springs, una Ford Modl T Tanker.
Clara Tumminelli |