KTM e TM a confronto
Desiderio per sedicenni
di Giuseppe Capitanio
Tra le
case motoristiche produttrici di motociclette con motori a due tempi
spiccano KTM e TM
I sedicenni amano più i due tempi poiché sono più “cattivi” , cioè più
bruschi nell’erogazione della loro potenza, ed è proprio per questo che
vengono amati. Ma vediamo quali sono le differenze nelle due enduro: la
KTM, fabbrica austriaca che della ricerca della perfezione motoristica
ha fatto la sua mission, a partire dai primi giorni del 2010
commercializzerà due versioni, la EXC SIX DAYS, con pancia della
marmitta “Doma”, serbatoio trasparente e portadocumenti cucito sulla
sella e altri gadget che risulteranno utili nell’enduro, e la EXC, cioè
la versione base, adatta anch’essa ad una guida enduristica, ma con meno
gadget estetici.
Entrambi i modelli hanno un motore eccellente, con molti bassi,
un’erogazione perfetta ai medi e scoppiettante agli alti. Nella versione
del 2010 sono state apportate modifiche al motore, che è stato portato a
28 cavalli rispetto ai 31 di qualche anno fa, ma questo solo per poter
facilitare l’erogazione. Rispetto alla rivale italiana, che ha un
carburatore da 38mm, l’austriaca ne ha uno da 36mm: ma attenzione, non è
una perdita di potenza, ma solo per migliorare come già scritto,
l’erogazione.
Per quanto riguarda la ciclistica, le KTM dominano anche in questo
campo, con sospensioni WP da 50mm e con una rapportatura perfetta
per l’utilizzo della moto. L’unico elemento discutibile di questa
splendida moto austriaca è la sospensione posteriore, che ha una
taratura molto morbida e per chi è oltre 75 chili, è lenta nel ritorno.
KTM
125 EXC SIX DAYS
KTM
125 EXC VERS. BASE
La
risposta italiana all’austriaca in livrea arancione è la TM.
La Tm è un’azienda pesarese che opera nel settore dal 1979, che per
raggiungere la perfezione ha adottato una maniacale produzione
artigianale. La pesarese sforgia un colore blu elettrizzante: è una
racing completamente da interpretare.
Ai sedicenni la TM 125 EN piace proprio per la sua erogazione; sprigiona
potenza bruscamente, e per l’enduro non è sicuramente la più adatta,
d’altro canto questa versione è nata con una ciclistica e una mappatura
della centralina con derivazione motard ed è poi stata trasformata in
enduro, poiché ai bassi è molto vuota, ai medi comincia a far sentire
la potenza del motore, ma quando prende i giri agli alti, sembra un
treno ad alta velocità; sprigiona una potenza impensabile per un 125 due
tempi. La ciclistica anche qui spicca con delle forcelle anch’esse
italiane, Marzocchi, da 50mm. E’ inoltre possibile far montare sulla TM
il monoammortizzatore Ohlins, migliore per eccellenza nel suo campo.
La KTM è una moto tuttofare, utilizzabile sia per andare a scuola che
per l’enduro con amici della domenica, senza nessun problema, invece
l’italiana, è da interpretare.
Anche la due tempi pesarese può essere perfezionata, a partire dalla
sella, molto dura e non adatta per i lunghi tragitti. Altra pecca è che
è una moto artigianale e quindi i pezzi sono reperibili in lunghi
periodi di tempo, al contrario della KTM, prodotta di serie.
TM
125 EN
Questo sono le differenze, chi avrà più successo?
Ai sedicenni l’ardua sentenza.
Giuseppe Capitanio
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