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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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  • Crash test deludente gli ultimi test Euro NCAP per la nuova Panda

  • Ora è possibile guidare a 17 anni 

  • Obbligo di nuova targa per tutti i ciclomotori

  • Il centro prove di Nardò viene comprato dalla Porsche
    di Lino Conte

La nuova Panda è fin dalla fase progettuale, da alcuni anni, principale oggetto di discussione tra i critici automobilistici nazionali ed oltre.

Ma la nuova Panda, su cui poggia buona parte delle speranze di vendita Fiat nel 2012, sembra partire male dal punto di vista della sicurezza. Infatti nei crash-test EuroNCAP, gli unici test europei che abbiano rilevanza in fatto di certificazioni di sicurezza delle automobili e delle loro dotazioni, recentemente resi noti dall’ufficio stampa dell’ente certificatore, la nuova Panda ha ottenuto solo quattro stelle, contro uno standard ormai normale di cinque per auto della stessa categoria (che infatti è stato raggiunto dalla sua diretta concorrente Volkswagen, la up!. Apparentemente colpa non solo dell'ormai inammissibile assenza dell'Esp (controllo elettronico della stabilità, che sarà disponibile solo nel corso del 2012), ma anche perché la vera e propria prova d'urto sia frontale angolata che laterale non è andata tanto bene quanto era lecito attendersi. Ma la nuova Panda ha anche un grosso punto di forza: sarà la prima italiana in assoluto a poter montare, anche se come optional salvo offerte speciali, il sistema anticollisione in città.

D'altra parte, anche l'elettrica Renault Fluence ZE, vettura molto attesa e forse anche più recente in fatto di progetto, non è andata bene. Le automobili cinesi, invece, per la prima volta hanno ben impressionato.

La berlina francese ha sofferto di un'insufficiente pressione di gonfiaggio dell'airbag guidatore e non ha nemmeno protetto bene le gambe di quest'ultimo. Né c'era l'airbag per le ginocchia, che in casi del genere può essere utile per tappare le falle. Si è andati al risparmio, dato che il prezzo di partenza delle auto elettriche è ancora tale da spaventare anche i clienti più ecologisti? Poco esaltante anche l'efficacia degli appoggiatesta anteriori in caso di tamponamento. Nessun problema, invece, dalla parte elettrica, che nell'urto non ha innescato alcun principio d'incendio (ma questo ormai per le elettriche è ormai un risultato standard).

Quanto ai cinesi, all'EuroEuroNCAP sono rimasti favorevolmente sorpresi da MG6 e Geely Emgrand EC7, due berline con qualche timida ambizione europea. Intendiamoci: niente di che, visto che non sono andate oltre le quattro stelle. Ma finora la produzione cinese arrivata da noi era andata molto peggio, quindi soprattutto è questione di aspettative. Se poi pensate al fatto che la Geely due anni fa ha comprato la Volvo e che la Great Wall sta per iniziare la produzione in Bulgaria, capite che tra non molto potremmo vedere un'ascesa cinese simile a quella fatta dai coreani negli ultimi cinque anni. I costruttori generalisti europei sono avvisati. Soprattutto la Fiat, tra i pochi a non aver ancora messo a regime una solida testa di ponte in Cina il cui mercato in espansione è usato dagli altri per compensare le perdite europee.

Ecco i risultati:

-Chevrolet Malibu

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 94%

Protezione bambini: 83%

Protezione pedoni: 57%

Dotazione di sicurezza: 71%

-Chevrolet Volt

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 85%

Protezione bambini: 78%

Protezione pedoni: 41%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Fiat Panda

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 82%

Protezione bambini: 63%

Protezione pedoni: 49%

Dotazione di sicurezza: 43%

-Geely Emgrand EC7

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 75%

Protezione bambini: 80%

Protezione pedoni: 42%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Jaguar XF

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 79%

Protezione bambini: 73%

Protezione pedoni: 62%

Dotazione di sicurezza: 71%

-Jeep Grand Cherokee

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 81%

Protezione bambini: 69%

Protezione pedoni: 45%

Dotazione di sicurezza: 71%

-Kia Rio

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 92%

Protezione bambini: 84%

Protezione pedoni: 46%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Mercedes Classe B

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 97%

Protezione bambini: 81%

Protezione pedoni: 56%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Mercedes Classe C Coupé

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 90%

Protezione bambini: 79%

Protezione pedoni: 57%

Dotazione di sicurezza: 86%

-MG6

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 73%

Protezione bambini: 71%

Protezione pedoni: 42%

Dotazione di sicurezza: 71%

-Range Rover Evoque

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 86%

Protezione bambini: 75%

Protezione pedoni: 41%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Renault Fluece ZE

Punteggio totale: 4 stelle

Protezione adulti: 72%

Protezione bambini: 83%

Protezione pedoni: 37%

Dotazione di sicurezza: 84%

-Seat Mii

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 89%

Protezione bambini: 80%

Protezione pedoni: 46%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Skoda Citigo

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 89%

Protezione bambini: 80%

Protezione pedoni: 46%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Subaru XV

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 86%

Protezione bambini: 90%

Protezione pedoni: 64%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Volkswagen Beetle

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 92%

Protezione bambini: 90%

Protezione pedoni: 53%

Dotazione di sicurezza: 86%

-Volkswagen up!

Punteggio totale: 5 stelle

Protezione adulti: 89%

Protezione bambini: 80%

Protezione pedoni: 46%

Dotazione di sicurezza: 86%

(L.C.) 1 dicembre 2011


Ora è possibile guidare a 17 anni 

Sulla Gazzetta Ufficiale del 23 dicembre 2011 è stato pubblicato il decreto ministeriale che autorizza la guida accompagnata dell’auto a 17 anni, in previsione dell’esame per la patente B da sostenere al compimento della maggiore età. Il provvedimento entrerà in vigore il 21 aprile 2012.

I contenuti sono quelli anticipati dal testo firmato dall’ex ministro dei Trasporti Matteoli  l’11 novembre scorso, sulla scorta della riforma del Codice della Strada varata a luglio 2010.

La novità consentirà agli aspiranti automobilisti di esercitarsi alla guida dell’auto in funzione dell’esame pratico da sostenere per il rilascio della patente specifica. Potranno richiedere l’autorizzazione i possessori di patente moto, previo corso di dieci ore di guida presso un’autoscuola (ore che verranno computate al momento di prendere la patente B, se la richiesta verrà presentata nei primi sei mesi dal 18° compleanno).

Le lezioni andranno comprovate su un apposito libretto vidimato dalla Motorizzazione Civile, ente a cui spetta il rilascio del permesso che dovrà sempre essere portato con sé dal richiedente durante la guida accompagnata, insieme alla patente A. Si potranno indicare fino a tre accompagnatori che dovranno avere un’età massima di 60 anni e almeno 10 anni di esperienza con la patente B.

Gli accompagnatori dovranno inoltre avere una “fedina” stradale immacolata: nessuna sanzione al Codice che abbia comportato il ritiro del documento di guida nei 5 anni precedenti. Ogni trasgressione alle norme della circolazione che comporti la perdita del diritto di guidare, farà perdere immediatamente il permesso di accompagnatore. Lo stesso vale per il conducente che perderà l’autorizzazione a esercitarsi con l’auto nel caso gli venga revocata la patente moto. Infine, le auto utilizzate per esercitarsi dovranno esibire il contrassegno “GA”: guida accompagnata.

(L.C.)


0bbligo di nuova targa per tutti i ciclomotori

Nel 2010, con la legge n.120 del 29 luglio, è stata estesa anche ai ciclomotori dotati di certificato di idoneità tecnica l’obbligo di essere muniti del certificato di circolazione e della nuova targa per motorini. Qualche giorno fa la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il calendario delle operazioni di rilascio di carte di circolazione e nuove targhe come da Decreto Legge del 2 febbraio scorso.

In sintesi, per poter continuare a circolare, uno scooter 50 non potrà più essere munito di targa esagonale come in passato ma dovrà avere obbligatoriamente la nuova targa quadrata e il nuovo certificato di circolazione.

La consegna ai proprietari verrà gestita come segue:

- Entro sessanta giorni - 1° giugno 2011 - per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “0", “1" e “2".

- Entro centoventi giorni - 31 agosto 2011- per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “3", “4" e “5"

- Entro centottanta giorni - 30 ottobre 2011- per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “6", “7" e “8".

- Entro duecentoquaranta giorni - 29 dicembre 2011 - e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “9? e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera “A”.

Entro fine anno, quindi, tutto il parco ciclomotori circolante verrà dotato del targhino di nuova generazione, e trascorsi diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, chiunque circolerà con un ciclomotore non regolarizzato in conformità alle disposizioni di cui al comma 2 sarà soggetto alla sanzione amministrativa che può variare da 389,00 € a 1.559,00 €.

(L.C.)


Una «app» manda in pensione il navigatore

Finalmente addio a grovigli di cavi o appiccicose ventose in auto. Il navigatore satellitare, così come era conosciuto sinora, pare che a strettissimo giro scomparirà semplicemente dalla lista dei gadget indispensabili in auto. Spodestato da una «app» che si scarica sul proprio smartphone ed interagisce con il sistema multimediale della vettura. La novità è targata made in USA dove la Chevrolet ha lanciato l'innovativo sistema GoGo Link, cioè un Gps low cost, che costa appena 50 dollari, o, se si preferisce 38 euro. Cifra ridicola rispetto al prezzo di un dispositivo portatile.

Integrandosi, poi, con lo schermo sulla plancia, si superano la limitata visibilità propria del telefonino oltre alla conseguente necessità di fissaggio dello stesso in plancia. Se è vero che le «app» di navigazione esistono da tempo per iPhone, Android, Windows e altri sistemi operativi è vero anche che in auto risultano poco pratici, innanzitutto per la limitata ricettività dell’antenna gps interna in luoghi chiusi, poi per le dimensioni ridotte del display ed, infine rendono necessaria l’installazione di un supporto per fissare il cellulare al parabrezza.

E allora a quel punto tanto vale acquistare un Gps portatile che ha lo schermo più grande ed è più preciso. Con il GoGo Link, che debutterà sulla Sonic, versione americana della Chevrolet Aveo, un'auto della categoria della Fiat Punto, basta entrare in auto con la connessione Bluetooth attiva o collegare lo smartphone  con l'applicazione pre-caricata a una presa Usb. Inserendo la destinazione sul display touchscreen della plancia si potranno ascoltare le indicazioni vocali attraverso gli altoparlanti propri dell’impianto audio già presente in auto.

Il costruttore coreano che l'ha sviluppata, EnGIS Technologies, ritiene che questa App ha le stesse caratteristiche di un impianto di navigazione da 1.000 dollari. Come lo schermo ad alta risoluzione, gli aggiornamenti in tempo reale sul traffico, l'accesso ai contenuti dello smartphone attraverso i servizi Cloud. Ma è un dispositivo unico a comandare: il telefono. Ovviamente va precisato che in auto dovrà essere comunque già presente un sistema di intrattenimento dotato di display touchscreen, antenna gps e apparato audio in grado di connettersi con o senza fili con  lo smartphone.

Dalla divisione marketing di Chevrolet Cristi Landy commenta: “Secondo le previsioni circa il 90% dei clienti che compreranno una Sonic o una Spark possiedono uno smartphone e vogliono poterlo utilizzare anche in auto”.

(L.C.)


Il centro prove di Nardò viene comprato dalla Porsche

Il Gruppo Porsche Engineering, ha acquisito il Nardò Technical Center dalla società Prototipo Spa, che a sua volta lo aveva acquistato nel 1999 dalla Fiat che la deteneva dal 1975. Una mossa strategica per il gruppo tedesco, che acquisisce un centro prove sperimentale utilizzabile tutto l’anno grazie al clima particolarmente favorevole e la bassissima piovosità, contrariamente ai centri prove già in possesso del gruppo situati nel nord Europa utili prevalentemente per i test invernali in condizioni limite tipiche di quella parte dell’emisfero. A Nardò sarà, invece, possibile utilizzare il centro prove sperimentale per tre turni giornalieri, tutti i giorni dell’anno.

La Porsche Engineering, oltre che allo sviluppo dei propri modelli, dedicherà il centro prove sperimentale di Nardò ad  una vasta gamma di servizi, come la fornitura di tecnologia e servizi di ingegneria dalla fase di progettazione fino alla produzione in serie di componenti, sistemi, moduli e veicoli completi. Commenta Malte Radmann, CEO di Porsche Engineering  “Con la sua ricca gamma di servizi i nostri clienti automotive potranno continuare a fare largo uso di Nardò per le loro prove di veicoli”.

Il Nardò Technical Center si estende per un’area di oltre 700 ettari con un circuito di 6,2 km per le prove di handling  che riproducono le curve più famose dei tracciati nel mondo, oltre al celebre anello di 12,5 km per i test di durata ad alta velocità, dotato di quattro corsie con 16 metri di carreggiata, con una inclinazione variabile dal 4 % al 22,5 %, per compensare la forza centrifuga fino a 240 km/h. L’impianto è dotato anche di 40 km di percorsi off-road, centri prova per le omologazioni, 16.000 metri quadri di officine e percorsi per la verifica della rumorosità. Conta oltre cento tecnici altamente specializzati. Commenta Matthias Müller, Presidente e amministratore delegato di Porsche AG “L’impianto di Nardò è il completamento ideale delle nostre strutture tecniche di Weissach –– la struttura pugliese sarà parte di Strategy 2018”.

Il cambio di proprietà avviene in un momento florido per la struttura salentina dal punto di vista delle commesse. Infatti negli ultimi mesi ci sono state nuove commesse e nuovi clienti importanti come Toyota che affianca la già blasonata lista di altri marchi storici utilizzatori dell’impianto come Bmw, Iveco, Ford, Lamborghini. Il Centro Sperimentale di Nardò per mantenersi tecnologicamente all’avanguardia, ha beneficiato di uno stanziamento di ben 10 milioni di euro nel 2008 da parte della Regione Puglia oltre ai 13 milioni di euro spesi dalla Prototipo Spa per la realizzazione della nuova pista dinamica lunga oltre 6 km di lunghezza. La Porsche comunque dichiara di volersi adoperare in un cospicuo  piano industriale per il rilancio della pista e delle attività mediante la realizzazione di nuove officine.

Il mantenimento dell’avanguardia tecnologica è stato reso possibile, certamente anche grazie a Centrobanca, la corporate e investment bank del gruppo Ubi Banca che deteneva il 100% delle quote del Nardò Technical Center dal 2003, che appunto fa a capo alla Prototipo Spa. Afferma Massimo Capuano, amministratore delegato di Centrobanca  “Centrobanca ha portato avanti con determinazione lo sviluppo di Nardò Technical Center assicurando solidità finanziaria all’azienda e, con il management, ne ha rafforzato l’offerta di servizi specializzati per l’industria automobilistica europea - e aggiunge - l’operazione con cui usciamo dal capitale è il compimento di un ciclo naturale, per la banca e per la Sgr, che dopo la valorizzazione anche a beneficio del territorio, si chiude con la cessione dell’impresa a un gruppo industriale di altissimo standing”.

L’amministratore delegato della Prototipo Spa Vincenzo Ruocco, spiega: “L’accordo rappresenta il riconoscimento del lavoro fatto negli ultimi otto anni insieme all’azionista per il miglioramento del Centro Prove di Nardò oltre che un fatto fondamentale per l’ulteriore sviluppo tecnologico e di mercato, con ricadute positive sulla stabilità occupazionale e sull’economia del territorio”.

L’acquisizione del centro prove sperimentale di Nardò da parte della Porsche assicura certamente la longevità dell’impianto sul lungo periodo con l’arrivo di un datore di lavoro estremamente solido e con le spalle coperte dal più grosso gruppo automobilistico europeo (VW), cosa che in tempi di crisi, soprattutto nel campo automobilistico, non guasta, ma dall’altro canto fa riflettere sull’apparente incapacità del sistema Italia di mantenere la proprietà di strutture ed aziende di eccellenza.

Queste ultime passano quotidianamente in mani estere, coerentemente con il rafforzato e pericoloso flusso di menti brillanti in partenza verso poli più propensi all’investimento ed allo sviluppo. I rischi principali di questo andamento sono una denaturazione dei marchi e delle risorse del nostro Paese ed una continua perdita del controllo sugli stessi. Sembra mancare la volontà di mantenere italiane alcune realtà da sempre legate all’immagine made in Italy. E la vicenda Ducati è l’ultimo esempio in ordine di tempo (Mag. 2012).

Lino Conte

 

 

 


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