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Crash test deludente gli ultimi test
Euro NCAP per la nuova Panda
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Ora è possibile guidare
a 17 anni
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Obbligo di nuova targa
per tutti i ciclomotori
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Il centro prove di Nardò
viene comprato dalla Porsche
di
Lino Conte
La
nuova Panda è fin dalla fase progettuale, da alcuni anni, principale
oggetto di discussione tra i critici automobilistici nazionali ed oltre.
Ma la
nuova Panda, su cui poggia buona parte delle speranze di vendita Fiat
nel 2012, sembra partire male dal punto di vista della sicurezza.
Infatti nei crash-test EuroNCAP, gli unici test europei che abbiano
rilevanza in fatto di certificazioni di sicurezza delle automobili e
delle loro dotazioni, recentemente resi noti dall’ufficio stampa
dell’ente certificatore, la nuova Panda ha ottenuto solo quattro stelle,
contro uno standard ormai normale di cinque per auto della stessa
categoria (che infatti è stato raggiunto dalla sua diretta concorrente
Volkswagen, la up!. Apparentemente colpa non solo dell'ormai
inammissibile assenza dell'Esp (controllo elettronico della stabilità,
che sarà disponibile solo nel corso del 2012), ma anche perché la vera e
propria prova d'urto sia frontale angolata che laterale non è andata
tanto bene quanto era lecito attendersi. Ma la nuova Panda ha anche un
grosso punto di forza: sarà la prima italiana in assoluto a poter
montare, anche se come optional salvo offerte speciali, il sistema
anticollisione in città.
D'altra parte, anche l'elettrica Renault Fluence ZE, vettura molto
attesa e forse anche più recente in fatto di progetto, non è andata
bene. Le automobili cinesi, invece, per la prima volta hanno ben
impressionato.
La
berlina francese ha sofferto di un'insufficiente pressione di gonfiaggio
dell'airbag guidatore e non ha nemmeno protetto bene le gambe di
quest'ultimo. Né c'era l'airbag per le ginocchia, che in casi del genere
può essere utile per tappare le falle. Si è andati al risparmio, dato
che il prezzo di partenza delle auto elettriche è ancora tale da
spaventare anche i clienti più ecologisti? Poco esaltante anche
l'efficacia degli appoggiatesta anteriori in caso di tamponamento.
Nessun problema, invece, dalla parte elettrica, che nell'urto non ha
innescato alcun principio d'incendio (ma questo ormai per le elettriche
è ormai un risultato standard).
Quanto ai cinesi, all'EuroEuroNCAP sono rimasti favorevolmente sorpresi
da MG6 e Geely Emgrand EC7, due berline con qualche timida ambizione
europea. Intendiamoci: niente di che, visto che non sono andate oltre le
quattro stelle. Ma finora la produzione cinese arrivata da noi era
andata molto peggio, quindi soprattutto è questione di aspettative. Se
poi pensate al fatto che la Geely due anni fa ha comprato la Volvo e che
la Great Wall sta per iniziare la produzione in Bulgaria, capite che tra
non molto potremmo vedere un'ascesa cinese simile a quella fatta dai
coreani negli ultimi cinque anni. I costruttori generalisti europei sono
avvisati. Soprattutto la Fiat, tra i pochi a non aver ancora messo a
regime una solida testa di ponte in Cina il cui mercato in espansione è
usato dagli altri per compensare le perdite europee.
Ecco i risultati:
-Chevrolet Malibu
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 94%
Protezione bambini: 83%
Protezione pedoni: 57%
Dotazione di sicurezza: 71%
-Chevrolet Volt
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 85%
Protezione bambini: 78%
Protezione pedoni: 41%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Fiat Panda
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 82%
Protezione bambini: 63%
Protezione pedoni: 49%
Dotazione di sicurezza: 43%
-Geely Emgrand EC7
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 75%
Protezione bambini: 80%
Protezione pedoni: 42%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Jaguar XF
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 79%
Protezione bambini: 73%
Protezione pedoni: 62%
Dotazione di sicurezza: 71%
-Jeep Grand Cherokee
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 81%
Protezione bambini: 69%
Protezione pedoni: 45%
Dotazione di sicurezza: 71%
-Kia Rio
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 92%
Protezione bambini: 84%
Protezione pedoni: 46%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Mercedes Classe B
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 97%
Protezione bambini: 81%
Protezione pedoni: 56%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Mercedes Classe C Coupé
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 90%
Protezione bambini: 79%
Protezione pedoni: 57%
Dotazione di sicurezza: 86%
-MG6
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 73%
Protezione bambini: 71%
Protezione pedoni: 42%
Dotazione di sicurezza: 71%
-Range Rover Evoque
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 86%
Protezione bambini: 75%
Protezione pedoni: 41%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Renault Fluece ZE
Punteggio totale: 4 stelle
Protezione adulti: 72%
Protezione bambini: 83%
Protezione pedoni: 37%
Dotazione di sicurezza: 84%
-Seat Mii
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 89%
Protezione bambini: 80%
Protezione pedoni: 46%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Skoda Citigo
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 89%
Protezione bambini: 80%
Protezione pedoni: 46%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Subaru XV
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 86%
Protezione bambini: 90%
Protezione pedoni: 64%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Volkswagen Beetle
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 92%
Protezione bambini: 90%
Protezione pedoni: 53%
Dotazione di sicurezza: 86%
-Volkswagen up!
Punteggio totale: 5 stelle
Protezione adulti: 89%
Protezione bambini: 80%
Protezione pedoni: 46%
Dotazione di sicurezza: 86%
(L.C.)
1 dicembre 2011
Ora è possibile guidare a 17 anni
Sulla
Gazzetta Ufficiale del 23 dicembre 2011 è stato pubblicato il decreto
ministeriale che autorizza la guida accompagnata dell’auto a 17 anni, in
previsione dell’esame per la patente B da sostenere al compimento della
maggiore età. Il provvedimento entrerà in vigore il 21 aprile 2012.
I
contenuti sono quelli anticipati dal testo firmato dall’ex ministro dei
Trasporti Matteoli l’11 novembre scorso, sulla scorta della riforma del
Codice della Strada varata a luglio 2010.
La
novità consentirà agli aspiranti automobilisti di esercitarsi alla guida
dell’auto in funzione dell’esame pratico da sostenere per il rilascio
della patente specifica. Potranno richiedere l’autorizzazione i
possessori di patente moto, previo corso di dieci ore di guida presso
un’autoscuola (ore che verranno computate al momento di prendere la
patente B, se la richiesta verrà presentata nei primi sei mesi dal 18°
compleanno).
Le
lezioni andranno comprovate su un apposito libretto vidimato dalla
Motorizzazione Civile, ente a cui spetta il rilascio del permesso che
dovrà sempre essere portato con sé dal richiedente durante la guida
accompagnata, insieme alla patente A. Si potranno indicare fino a tre
accompagnatori che dovranno avere un’età massima di 60 anni e almeno 10
anni di esperienza con la patente B.
Gli
accompagnatori dovranno inoltre avere una “fedina” stradale immacolata:
nessuna sanzione al Codice che abbia comportato il ritiro del documento
di guida nei 5 anni precedenti. Ogni trasgressione alle norme della
circolazione che comporti la perdita del diritto di guidare, farà
perdere immediatamente il permesso di accompagnatore. Lo stesso vale per
il conducente che perderà l’autorizzazione a esercitarsi con l’auto nel
caso gli venga revocata la patente moto. Infine, le auto utilizzate per
esercitarsi dovranno esibire il contrassegno “GA”: guida accompagnata.
(L.C.)
0bbligo di nuova targa per tutti i
ciclomotori
Nel
2010, con la legge n.120 del 29 luglio, è stata estesa anche ai
ciclomotori dotati di certificato di idoneità tecnica l’obbligo di
essere muniti del certificato di circolazione e della nuova targa per
motorini. Qualche giorno fa la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il
calendario delle operazioni di rilascio di carte di circolazione e nuove
targhe come da Decreto Legge del 2 febbraio scorso.
In
sintesi, per poter continuare a circolare, uno scooter 50 non potrà più
essere munito di targa esagonale come in passato ma dovrà avere
obbligatoriamente la nuova targa quadrata e il nuovo certificato di
circolazione.
La consegna ai proprietari verrà gestita come segue:
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Entro sessanta giorni - 1° giugno 2011 - per i ciclomotori muniti di
contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “0",
“1" e “2".
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Entro centoventi giorni - 31 agosto 2011- per i ciclomotori muniti di
contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “3",
“4" e “5"
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Entro centottanta giorni - 30 ottobre 2011- per i ciclomotori muniti di
contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “6",
“7" e “8".
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Entro duecentoquaranta giorni - 29 dicembre 2011 - e comunque non oltre
il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori muniti di contrassegno di
identificazione la cui sequenza numerica inizia per “9? e la cui
sequenza alfanumerica inizia con la lettera “A”.
Entro
fine anno, quindi, tutto il parco ciclomotori circolante verrà dotato
del targhino di nuova generazione, e trascorsi diciotto mesi dalla data
di entrata in vigore della presente legge, chiunque circolerà con un
ciclomotore non regolarizzato in conformità alle disposizioni di cui al
comma 2 sarà soggetto alla sanzione amministrativa che può variare da
389,00 € a 1.559,00 €.
(L.C.)
Una «app» manda in pensione il navigatore
Finalmente addio a grovigli di cavi o appiccicose ventose in auto. Il
navigatore satellitare, così come era conosciuto sinora, pare che a
strettissimo giro scomparirà semplicemente dalla lista dei gadget
indispensabili in auto. Spodestato da una «app» che si scarica sul
proprio smartphone ed interagisce con il sistema multimediale della
vettura. La novità è targata made in USA dove la Chevrolet ha lanciato
l'innovativo sistema GoGo Link, cioè un Gps low cost, che costa appena
50 dollari, o, se si preferisce 38 euro. Cifra ridicola rispetto al
prezzo di un dispositivo portatile.
Integrandosi, poi, con lo schermo sulla plancia, si superano la limitata
visibilità propria del telefonino oltre alla conseguente necessità di
fissaggio dello stesso in plancia. Se è vero che le «app» di navigazione
esistono da tempo per iPhone, Android, Windows e altri sistemi operativi
è vero anche che in auto risultano poco pratici, innanzitutto per la
limitata ricettività dell’antenna gps interna in luoghi chiusi, poi per
le dimensioni ridotte del display ed, infine rendono necessaria
l’installazione di un supporto per fissare il cellulare al parabrezza.
E
allora a quel punto tanto vale acquistare un Gps portatile che ha lo
schermo più grande ed è più preciso. Con il GoGo Link, che debutterà
sulla Sonic, versione americana della Chevrolet Aveo, un'auto della
categoria della Fiat Punto, basta entrare in auto con la connessione
Bluetooth attiva o collegare lo smartphone con l'applicazione
pre-caricata a una presa Usb. Inserendo la destinazione sul display
touchscreen della plancia si potranno ascoltare le indicazioni vocali
attraverso gli altoparlanti propri dell’impianto audio già presente in
auto.
Il
costruttore coreano che l'ha sviluppata, EnGIS Technologies, ritiene che
questa App ha le stesse caratteristiche di un impianto di navigazione da
1.000 dollari. Come lo schermo ad alta risoluzione, gli aggiornamenti in
tempo reale sul traffico, l'accesso ai contenuti dello smartphone
attraverso i servizi Cloud. Ma è un dispositivo unico a comandare: il
telefono. Ovviamente va precisato che in auto dovrà essere comunque già
presente un sistema di intrattenimento dotato di display touchscreen,
antenna gps e apparato audio in grado di connettersi con o senza fili
con lo smartphone.
Dalla
divisione marketing di Chevrolet Cristi Landy commenta: “Secondo le
previsioni circa il 90% dei clienti che compreranno una Sonic o una
Spark possiedono uno smartphone e vogliono poterlo utilizzare anche in
auto”.
(L.C.)
Il centro prove di Nardò viene comprato
dalla Porsche
Il
Gruppo Porsche Engineering, ha acquisito il Nardò Technical Center dalla
società Prototipo Spa, che a sua volta lo aveva acquistato nel 1999
dalla Fiat che la deteneva dal 1975. Una mossa strategica per il gruppo
tedesco, che acquisisce un centro prove sperimentale utilizzabile tutto
l’anno grazie al clima particolarmente favorevole e la bassissima
piovosità, contrariamente ai centri prove già in possesso del gruppo
situati nel nord Europa utili prevalentemente per i test invernali in
condizioni limite tipiche di quella parte dell’emisfero. A Nardò sarà,
invece, possibile utilizzare il centro prove sperimentale per tre turni
giornalieri, tutti i giorni dell’anno.
La
Porsche Engineering, oltre che allo sviluppo dei propri modelli,
dedicherà il centro prove sperimentale di Nardò ad una vasta gamma di
servizi, come la fornitura di tecnologia e servizi di ingegneria dalla
fase di progettazione fino alla produzione in serie di componenti,
sistemi, moduli e veicoli completi. Commenta Malte Radmann, CEO di
Porsche Engineering “Con la sua ricca gamma di servizi i nostri clienti
automotive potranno continuare a fare largo uso di Nardò per le loro
prove di veicoli”.
Il
Nardò Technical Center si estende per un’area di oltre 700 ettari con un
circuito di 6,2 km per le prove di handling che riproducono le curve
più famose dei tracciati nel mondo, oltre al celebre anello di 12,5 km
per i test di durata ad alta velocità, dotato di quattro corsie con 16
metri di carreggiata, con una inclinazione variabile dal 4 % al 22,5 %,
per compensare la forza centrifuga fino a 240 km/h. L’impianto è dotato
anche di 40 km di percorsi off-road, centri prova per le omologazioni,
16.000 metri quadri di officine e percorsi per la verifica della
rumorosità. Conta oltre cento tecnici altamente specializzati. Commenta
Matthias Müller, Presidente e amministratore delegato di Porsche AG
“L’impianto di Nardò è il completamento ideale delle nostre strutture
tecniche di Weissach –– la struttura pugliese sarà parte di Strategy
2018”.
Il
cambio di proprietà avviene in un momento florido per la struttura
salentina dal punto di vista delle commesse. Infatti negli ultimi mesi
ci sono state nuove commesse e nuovi clienti importanti come Toyota che
affianca la già blasonata lista di altri marchi storici utilizzatori
dell’impianto come Bmw, Iveco, Ford, Lamborghini. Il Centro Sperimentale
di Nardò per mantenersi tecnologicamente all’avanguardia, ha beneficiato
di uno stanziamento di ben 10 milioni di euro nel 2008 da parte della
Regione Puglia oltre ai 13 milioni di euro spesi dalla Prototipo Spa per
la realizzazione della nuova pista dinamica lunga oltre 6 km di
lunghezza. La Porsche comunque dichiara di volersi adoperare in un
cospicuo piano industriale per il rilancio della pista e delle attività
mediante la realizzazione di nuove officine.
Il
mantenimento dell’avanguardia tecnologica è stato reso possibile,
certamente anche grazie a Centrobanca, la corporate e investment bank
del gruppo Ubi Banca che deteneva il 100% delle quote del Nardò
Technical Center dal 2003, che appunto fa a capo alla Prototipo Spa.
Afferma Massimo Capuano, amministratore delegato di Centrobanca
“Centrobanca ha portato avanti con determinazione lo sviluppo di Nardò
Technical Center assicurando solidità finanziaria all’azienda e, con il
management, ne ha rafforzato l’offerta di servizi specializzati per
l’industria automobilistica europea - e aggiunge - l’operazione con cui
usciamo dal capitale è il compimento di un ciclo naturale, per la banca
e per la Sgr, che dopo la valorizzazione anche a beneficio del
territorio, si chiude con la cessione dell’impresa a un gruppo
industriale di altissimo standing”.
L’amministratore delegato della Prototipo Spa Vincenzo Ruocco, spiega:
“L’accordo rappresenta il riconoscimento del lavoro fatto negli ultimi
otto anni insieme all’azionista per il miglioramento del Centro Prove di
Nardò oltre che un fatto fondamentale per l’ulteriore sviluppo
tecnologico e di mercato, con ricadute positive sulla stabilità
occupazionale e sull’economia del territorio”.
L’acquisizione del centro prove sperimentale di Nardò da parte della
Porsche assicura certamente la longevità dell’impianto sul lungo periodo
con l’arrivo di un datore di lavoro estremamente solido e con le spalle
coperte dal più grosso gruppo automobilistico europeo (VW), cosa che in
tempi di crisi, soprattutto nel campo automobilistico, non guasta, ma
dall’altro canto fa riflettere sull’apparente incapacità del sistema
Italia di mantenere la proprietà di strutture ed aziende di eccellenza.
Queste ultime passano quotidianamente in mani estere, coerentemente con
il rafforzato e pericoloso flusso di menti brillanti in partenza verso
poli più propensi all’investimento ed allo sviluppo. I rischi principali
di questo andamento sono una denaturazione dei marchi e delle risorse
del nostro Paese ed una continua perdita del controllo sugli stessi.
Sembra mancare la volontà di mantenere italiane alcune realtà da sempre
legate all’immagine made in Italy. E la vicenda Ducati è l’ultimo
esempio in ordine di tempo (Mag. 2012).
Lino Conte |