IN ITALIA PREMI RC DOPPI RISPETTO A FRANCIA E GERMANIA
Indagine Isvap: al Sud anche 7mila euro per i giovani. Aumentano i non assicurati
08 giugno 2010
Situazione davvero assurda in Italia per gli automobilisti ed i motociclisti. Da noi il premio medio per l'Rc auto e' praticamente il doppio rispetto a quello praticato in Germania, Francia e Spagna: 407 euro contro, rispettivamente, 222, 172 e 229. A lanciare l'ennesimo, pericoloso allarme sul caro Rc auto è il presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini nella relazione annuale in cui rileva che l'andamento degli indici dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto per il periodo 2002-2009 ''mostra per l'Italia un incremento cumulato quasi triplo, il 17,9% contro il 7,1% della media europea''. E il 2010 certamente non è andato meglio. Secondo Giannini l'aumento delle tariffe ''non e' la risposta corretta'' alle problematiche del settore e l'Rc auto e' ''il tallone d'Achille del sistema''.
Oltre alla riduzione del 3,6% della raccolta premi, nel 2009 e' peggiorato al 108% il rapporto tra spese piu' oneri sui sinistri e gli incassi derivanti dai premi (combined ratio). Il buon andamento della gestione finanziaria ha consentito di contenere in meno di 100 milioni le perdite del comparto, ma alle difficoltà le imprese hanno reagito azionando la leva degli aumenti tariffari, ha aggiunto il numero uno dell'Isvap, ricordando che ''nel periodo aprile 2009-aprile 2010 sono aumentate a due cifre le tariffe medie ponderate relative a tutte le tipologie di assicurati sotto osservazione''. Quello dell'aumento delle tariffe e', secondo Giannini, ''solo la leva più immediata e a più rapido effetto in un mercato in cui il cittadino e' obbligato ad assicurarsi''.
Sulla determinazione del costo finale dell'rc auto, ha aggiunto, intervengono numerosi fattori tipici dell'Italia, dallo stato delle strade all'elevata incidenza delle lesioni denunciate, ''ma il confronto con quanto accade negli altri Paesi europei deve comunque far riflettere''. L'indagine condotta dall'Isvap sulla gestione dei sinistri da parte delle imprese conferma l'esistenza di ''diffuse inefficienze alle quali occorre porre rimedio''. Negli ultimi cinque anni, ad esempio, la presenza di uffici di liquidazione dei sinistri sul territorio, e' diminuita del 30%, il rapporto tra reclami e sinistri e' peggiorato del 77%, l'importo delle sanzioni e' salito del 40%. Giannini ricorda quindi che finora le compagnie hanno rinviato gli investimenti necessari, ma ''e' arrivato il momento di agire''. Tra gli ulteriori e solleciti interventi auspicati dall'Isvap ci sono la tabellazione del danno biologico per le lesioni di maggiore entità, e l'abolizione del tacito rinnovo.
INDAGINE ISVAP, AL SUD PREMI RC PER I GIOVANI A CIFRE "STELLARI", ANCHE 7000 EURO - Assicurare un'autovettura di media cilindrata per giovani e neopatentati in alcune zone del Sud può raggiungere cifre astronomiche, che in alcuni casi superano i 7.000 euro. E' quanto ha rilevato l'Isvap che ha aperto un'indagine. Nella relazione annuale, il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, ha precisato che l'istituto di vigilanza ''ha aperto un'indagine per verificare se tali livelli siano giustificate sul piano tecnico o non integrino piuttosto la fattispecie della elusione dell'obbligo a contrarre, cui per legge le imprese sono tenute''.
ALLARME EVASIONE, I NON ASSICURATI AUMENTANO SEMPRE PIU' - E' vero e proprio allarme evasione nel settore dell'Rc auto. A lanciarlo è il presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini che nella relazione annuale ha puntato il dito contro un aumento del fenomeno dei non assicurati, dei contrassegni falsi e delle compagnie assicurative fantasma. "Si moltiplicano i segnali che inducono a ritenere in aumento il fenomeno dell'evasione assicurativa nel campo dell'Rc auto", ha rilevato Giannini. In particolare, è in aumento il ricorso al fondo vittime della strada da parte di cittadini che hanno avuto sinistri con veicoli non assicurati (oltre 21.000 nel 2009, contro i circa 11.500 del 2002) o con terzi fuggiti dopo l'incidente. Inoltre, secondo il presidente dell'Isvap, cominciano a diventare di una certa significatività le cifre sui falsi contrassegni in circolazione. L'Isvap ritiene che queste cifre siano la punta dell'iceberg e che la dimensione della non assicurazione sia ben più importante. L'Autorità sta dunque collaborando con le istituzioni competenti per arrivare alla produzione di contrassegni la cui difficoltà di falsificazione sia pari a quella della carta moneta. "Il progetto - ha detto Giannini - é in fase avanzata". Cresce anche il fenomeno delle imprese che operano senza autorizzazione; compagnie fantasma dedite al raggiro dei cittadini con l'offerta di premi esigui dietro i quali non ci sono né strutture né riserve né, ovviamente, risarcimenti. Dal 2002 in totale ne sono state individuate 48. "Imprese, operatori della distribuzione e autorità non possono non tenere in debita considerazione il diffondersi di un fenomeno, quale quello della evasione assicurativa, sintomo pericoloso in un segmento di mercato come la rc auto" ha aggiunto il presidente dell'Isvap.
SISTEMA SOLIDO, TORNA UTILE, MA OCCORRE CAUTELA - Il sistema assicurativo italiano è solido: è caratterizzato da un grado di solvibilità in linea con i maggiori paesi europei e da una composizione più prudente degli investimenti. A rilevarlo è il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, che precisa come nel 2009 il settore sia tornato in utile (3,9 miliardi di euro contro la perdita di 1,9 del 2008). Ma il numero uno dell'Autorità di controllo invita tuttavia alla "cautela" sulle prospettive future. Nel 2009, ha spiegato Giannini nella sua relazione annuale, la raccolta premi totale del settore ha segnato un aumento di oltre il 28% a 118 miliardi. Il risultato è dovuto alla forte crescita delle polizze vita (+49%) e soprattutto al boom delle polizze vita tradizionali (+106%). Mentre la raccolta danni è diminuita del 2% a quota 36,7 miliardi, a causa soprattutto della negativa performance della rc auto, calata del 3,6%. Nel confronto internazionale il mercato italiano è stato, con quello francese, uno dei più dinamici del 2009. Il motivo, ha spiegato Giannini, è da ricercare nella riallocazione del risparmio che ha portato le famiglie italiane a privilegiare la sicurezza dell'investimento, in termini di garanzia di restituzione del capitale e di rendimenti positivi. "Il fenomeno è stato favorito dalla immagine di solidità del sistema assicurativo italiano, considerato un porto sicuro in tempi di crisi".
L'andamento positivo della raccolta vita sta proseguendo anche nei primi mesi dell'anno sebbene a ritmi più lenti. Tuttavia, ha osservato Giannini, "occorre cautela: quella attuale non è una crisi né congiunturale né strutturale, bensì un vero e proprio cambio di paradigma economico sociale. I fattori che hanno portato al boom dei rami vita potrebbero non persistere nei prossimi mesi a causa dell'incertezza che caratterizza lo scenario macroeconomico. Inoltre, a dispetto della positiva performance del 2009, l'Italia resta un paese strutturalmente sottoassicurato, al 22mo posto nel mondo per incidenza della produzione assicurativa sul Pil. Quanto alla situazione economico-patrimoniale del settore, il numero uno dell'Isvap ha ricordato che il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti nei portafogli delle imprese è salito a 10,7 miliardi, tornando ai livelli pre-crisi. Gli indici di solvibilità a fine dicembre erano pari, rispettivamente per la gestione vita e quella danni, a poco meno di 2 e 3 volte i minimi richiesti per legge. Questi risultati sono stati possibili grazie anche agli interventi di rafforzamento patrimoniale, attraverso aumenti di capitale ed emissioni di prestiti subordinati, per un ammontare complessivo di circa 4,5 miliardi, sollecitati dall'Autorità.
(Giu. 2010)