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Crash back sempre più selettivi

L’ Eurocap assegnerà le cinque stelle solo alle case automobilistiche che supereranno i nuovi test d’urto

di Davide Murgano

 
L’ auto è ancora oggi status symbol del benessere e del potere, valori che spesso i media, la pubblicità associano a questo mezzo insieme alla bellezza, l’eleganza, il confort. Tutti fattori che saltano all’ occhio e alla mente quando ci si reca da un concessionario per acquistare un auto o preventivarne l’ acquisto, ponendo in secondo piano quello più importante: la sicurezza. La tranquillità di viaggiare con un auto che abbia superato efficacemente le “prove d’ urto” i cosi detti Crash Test che determinano il livello di sicurezza del veicolo attribuito tramite un punteggio, stelle in gergo, il cui voto massimo è cinque.
Per raggiungere le fatidiche cinque stelle le case automobilistiche adesso dovranno elaborare qualcosa di nuovo. Infatti l’ EuroNcap, cioè l'organizzazione indipendente patrocinata dalla Fia che dal 1997 assegna le pagelle relative alla sicurezza nei crash test alle Case automobilistiche ha aggiunto nuove prove d’ urto. Molti costruttori, infatti, dopo aver studiato a fondo il sistema di assegnazione dei punteggi hanno migliorato sì i loro modelli, ma infilando la scorciatoia di puntare soprattutto su quegli aspetti dei test che consentono di raggiungere il punteggio massimo in fatto di sicurezza (5 stelle). EuroNcap è corsa ai ripari e, dopo aver aggiunto alle tradizionali prove di impatto frontale e laterale quella dell'urto con i pedoni, adesso ha deciso di rimescolare nuovamente le carte con l'introduzione di un ulteriore test, che consiste in pratica nella verifica degli effetti di un tamponamento, e di rivedere anche a seguito di ciò l'intero sistema di assegnazione dei punteggi. Il tutto per rendere ancora più significativa la valutazione globale sulla sicurezza offerta da ogni nuovo modello, ormai analizzato e messo alla prova da ogni angolazione, e per incoraggiare le Case automobilistiche a non lesinare alcuno sforzo nello sviluppo e nell'adozione di tecnologie che consentano di ridurre sempre di più il rischio di incidenti e i loro effetti I tamponamenti, anche a bassa velocità in ambiente urbano, hanno spesso fra i loro effetti il colpo di frusta, cioè una violenta sollecitazione del collo che può tradursi in una distorsione spinale con lunghi e dolorosi strascichi. Difficile e da diagnosticare e da trattare, il colpo di frusta incide per la maggior parte delle spese per danni alle persone negli incidenti, con un costo calcolato nella sola Europa di circa 10 miliardi di euro l’ anno. Perciò Eurocap ha deciso di inserire il nuovo test nel suo programma. Tecnicamente non si tratta di un vero e proprio impatto da dietro per una vettura. Per riprodurre gli effetti si è scelto invece di sottoporre all’ urto prima a bassa, poi a media e infine ad elevata velocità i sedili anteriori di ciascun modello rimontati su una slitta. La valutazione tiene conto delle dimensioni e della forma dei sedili, in particolare dei poggiatesta, e soprattutto del modo in cui reagiscono agli impatti, attenuando o ampliando gli effetti del colpo di frusta.
La prima sessione di test, effettuati nel laboratorio di Thatchman, in Inghilterra, ha fatto diverse vittime illustri e messo in luce quanta strada debbano ancora fare i costruttori di auto per migliorare il design dei sedili in modo da ridurre le conseguenze del colpo di frusta. Dei 25 modelli di auto nuove messi alla prova, solo 5 hanno ottenuto il verde colore che indica un giudizio “buono”: sono la Volvo Xc60, l’ Alfa Mito, la VW Golf VI, l’ Audi A4 e l’ Opel Insignia. Il resto della lista si è diviso fra 12 modelli con voto mediocre (segnalato con il colore arancio) e altri 8 a cui è stato esposto il cartellino rosso. Fra i peggiori, ben tre i modelli che al termine dei test tradizionali realizzati in precedenza si erano guadagnati il massimo dei voti, cioè le 5 stelle Eurocap: la Citroèn C5, la Ford Kuga e la Peugeot 308 CC. Se giudicate secondo il sistema comprendente il nuovo test che entrerà in vigore dal prossimo febbraio, queste vetture otterrebbero un voto finale decisamente più basso. Dunque, prepariamoci a qualche sorpresa, almeno fino a quando le Case non cominceranno a prendere le misure ai nuovi criteri di valutazione.
E non è un caso che un paio di modelli di marchi premium, come la Bmw X3 e la Mercedes Classe M, pur vantando la presenza dei poggiatesta attivi abbiano ottenuto nella prova del colpo di frusta un voto modesto: sotto questo profilo, la differenza per ora non la fa il prezzo. Può farla, invece, la capacità di innovare che va riconosciuta, per esempio, a un modello come la Toyota iQ. Con le quattro ruote agli angoli della carrozzeria, la rivoluzionaria citycar giapponese espone più di altre gli occupanti dei posti posteriori ai rischi derivati da un tamponamento.
Perciò accanto ai soliti cuscini frontali, laterali e per le ginocchia, è stata equipaggiata con un inedito airbag a tendina che in caso d'urto da dietro scende e si gonfia intorno ai poggiatesta dei sedili posteriori, creando un vero e proprio schermo protettivo. Rimane da vedere, comunque, se e quanto EuroNcap ne terrà conto. In attesa dei prossimi crash test, non resta che prendere atto, intanto degli ultimi risultati secondo il vecchio sistema.
 

 

Davide Murgano


 

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