di Giuseppe Capitanio
Anche
quest'anno, il 1° gennaio prenderà il via la trentatresima edizione
della mitica Dakar, che si correrà per la quarta volta in Sudamerica.
Esigenze geopolitiche consigliarono per motivi di sicurezza il
trasferimento della leggendaria Parigi – Dakar oltre oceano, rinunciando
quindi oltre alla sabbia sahariana anche a parte del nome originario, ma
il fascino che essa esercita è rimasto graniticamente inalterato,
infatti anche quest'anno i posti disponibili sono andati esauriti in
pochissimi giorni e molti sono stati i piloti aspiranti corridori che
sono rimasti esclusi.
Gli
equipaggi ammessi sono stati 465 di cui 183 moto, 33 quad, 171 auto e 76
camion provenienti da 50 nazioni. Quest'anno la corsa attraverserà anche
il Perù oltre ai consueti Cile ed Argentina per cui si può parlare di
una gara che sarà “coast to coast”, partirà infatti da Mar del Plata
località sull'Oceano Atlantico per terminare a Lima sull'Oceano
Pacifico. La corsa si articolerà in 14 tappe su un percorso di 8360 km
così suddivise: 5 in Argentina ed in Cile e 4 in Perù. I piloti dovranno
affrontare vari tipi di terreno con fondi molto differenti e ciò
garantirà che sarà come sempre massacrante. Anche gli sbalzi climatici e
termici saranno sostanzialmente agli estremi, si passerà da temperature
prossime allo zero sulle Ande alle torride temperature del deserto di
Fiumalba. Per quanto riguarda le moto è stato posto un limite massimo
alla cilindrata che sarà di 450 cc e si prevede che la sfida sarà tra le
KTM e le Yamaha.
Tra le
auto si prevede che la battaglia per la vittoria sarà tra le 5 Mini All
4 Racing e le 3 BMW X3 tutte della scuderia X Raid e l'Hummer H3 di
Nasser Al Attiyah vincitore nell'edizione del 2011. Grande assente il
gruppo Volkswagen che quest'anno ha deciso di dedicare tutte le energie
nel Mondiale rally 2013.
Tra i
piloti italiani da segnalare Alex Caffi che debuttera alla guida di una
Pandakar 4x4 mentre Miki Biasion sarà alla guida di un camion IVECO
appositamente preparato.
La Dakar
quest'anno avrà anche una novità ecologica, per la prima volta infatti
parteciperà un'auto a metano, si tratta della Toyota Tundra spinta da un
potente 8 cilindri a V di 5700 cc capace di erogare 380 cv.
La novità
Toyota sarà un interessante banco di prova per verificare la fattibilità
tra sport motoristici estremi e rispetto ambientale.
(G.C.)
POLITICHE ASSICURATIVE ED ATTIVITA' PERITALE
Il Decreto
sulle liberalizzazioni proposto dal Governo Monti dall'art. 29 all'art.
33 affronta alcuni aspetti del settore assicurativo e di alcuni
operatori del settore, al fine di migliorare il servizio, ridurre le
tariffe e contrastare le frodi. Sicuramente il settore della RCA
coinvolge milioni di automobilisti, decine di Compagnie di
assicurazione, migliaia di carrozzerie e migliaia di Periti
assicurativi, in pratica una sostanziale parte del tessuto economico e
sociale del nostro paese, la cui necessaria revisione andrebbe
concertata tra tutte le categorie del settore senza esclusione alcuna,
mentre purtroppo spesso i Periti assicurativi ovvero coloro i quali
fungono da cuscinetto tra le imprese assicurative ed i danneggiati e che
con il loro operare complessivo determinano il costo medio del sinistro
che si ripercuoterà sul costo delle polizze, sono stati esclusi, così è
stato per la stesura del Nuovo Codice delle Assicurazioni nel 2005 e
così continua ad essere oggi.
All'art. 29 il
Decreto tratta dell' “Efficienza produttiva del risarcimento diretto e
risarcimento in forma specifica” che prevede in caso di incidente
stradale il risarcimento in forma specifica del veicolo danneggiato,
cioè è facoltà della Compagnia offrire la riparazione del danno presso
una carrozzeria di sua fiducia al posto di una equa somma di denaro. Ciò
ha determinato una prevedibile levata di scudi dei carrozzieri che
tramite le associazioni di categoria stanno sollevando contestazioni al
Governo invocando l'immancabile anticostituzionalità del provvedimento.
L'art. 30 tratta la “Repressione delle frodi”, in pratica si invita
le Imprese assicurative ad un maggiore impegno nel contrastare le frodi,
ed infatti il Decreto chiedendo loro che annualmente stilino una
relazione nella quale indichino il numero di querele e l'esito
conseguito, le stimola ad abbandonare la consueta abitudine dove
trattandosi di importi modesti, si preferisce pagare piuttosto che
affrontare un contenzioso dagli esiti incerti.
Gli art. 31 e 32 normalizzano la gestione dei contrassegni e delle
scatole nere, apparecchi in grado di rilevare un incidente, e
l''accelerazione o decelerazione che subisce nell'impatto.
Le novità sostanziali sono però racchiuse nell'ultimo articolo,
infatti il 33 prevede che “ periti assicurativi che accertano e stimano
falsamente danni a cose conseguenti a sinistri stradali da cui derivi il
risarcimento a carico della società assicuratrice si applica la
disciplina di cui al comma 1 legge 30 luglio 2010, n. 122 , in quanto
applicabile”.
La fumosità dell'articolo è evidente, che il Perito sia
condannabile quando stima falsamente è ragionevolmente dovuto ed
acquisito come qualunque altro professionista ed allora cosa si è voluto
sottolineare?
A tal proposito l'AICIS, organizzazione dei periti, ritiene che al
perito venga riconosciuto lo status di incaricato di pubblico servizio,
l'ANPA, altra organizzazione, ritiene addirittura che ai periti al pari
dei notai, sia riconosciuta la doppia figura di liberi professionisti ed
al contempo di pubblici ufficiali, infatti è un libero professionista
perchè esercita autonomamente e con mezzi propri la propria professione
e dovrebbe divenire pubblico ufficiale perchè è super partes,
imparziale.
Giuseppe Capitanio |