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DALLA BULGARIA CON FURORE...E
SENZA MULTE
di
Giovanni Minieri
E’ solito vedere in giro per le nostre città auto con
targa straniera. Niente di più normale. Siamo un paese in cui il turismo
è (dovrebbe essere) florido e specie nel periodo estivo assistiamo ad
una invasione di auto francesi, tedesche. Ma cosa succede se una di
queste auto parcheggia in sosta vietata? Succede che il vigile urbano
rileva la trasgressione, e lascia sul parabrezza dell'auto il verbale di
contestazione con il bollettino da pagare. A questo punto il
trasgressore straniero prende il bollettino allegato, lo compila in
tutte le sue parti e va alla posta a pagare l'importo come da verbale.
Ma... se invece il turista straniero, diciamo, non comprende l'italiano
scritto oppure se ne dimentica? Ecco, a questo punto le cose si
complicano di molto e chi non è in buona fede lo sa bene.
A giudicare dal numero di auto con targa straniera che si
vedono in giro, sembra che non siano pochi quelli che hanno scoperto
quanto difficile sia contestare un verbale per la violazione del codice
della strada ad un residente in un paese estero. Ricordiamo che le
violazioni possono essere le più disparate: transito in zona a traffico
limitato, semaforo rosso, autovelox. Si calcola che la metà delle 13
mila contravvenzioni annuali contestate ad auto di residenti oltre
confine, non verranno mai pagate, e al danno si aggiunge la beffa perché
ogni verbale ha dei costi legati a tutto il lavoro fatto per redigerlo e
notificarlo. La difficoltà nel reperire l'indirizzo del trasgressore in
terra straniera è spesso dovuta alla mancata collaborazione delle
autorità del paese di residenza, come succede ad esempio con i francesi.
Gli svizzeri non sono da meno, anche se nel verbalizzare gli stranieri
si dimostrano molto efficienti. Addirittura notizie di poche settimane
fa raccontano di una pattuglia della polizia svizzera che ha bloccato
loro colleghi della polizia stradale italiana che avevano sconfinato
perché impegnati nell'inseguimento di un'auto sospetta che dall’Italia
era fuggita nel loro paese. Non solo li hanno bloccati, ma, temendo
fossero in stato di ebbrezza, gli hanno fatto anche l'alcol test.
Fortunatamente ci sono anche paesi più propensi alla
collaborazione come Germania, Austria, Spagna e Moldavia. Ciò che più
allarma però è che sono stati scoperti anche casi di vere e proprie
truffe consistenti nella immatricolazione in paesi esteri di auto i cui
proprietari sono italiani, una stima prudenziale calcola siano circa il
10% dei mezzi circolanti. Una rapida ricerca sul web consente di trovare
siti internet che, senza tanti problemi, si occupano dell'intera
pratica, così in pochi giorni la nostra punto parla bulgaro. Proprio la
Bulgaria sembra essere uno dei paesi dove risulta più semplice
reimmatricolare le auto degli italiani. Li il bollo è inesistente e i
premi assicurativi sono di gran lunga più convenienti di quelli
italiani. Inoltre non si ha l'obbligo della revisione quadriennale né
tantomeno della certificazione dei fumi di scarico.
A questo si aggiunga che non si rischia di vedersi
sottratti punti dalla patente o peggio di vedersela sospesa, a meno che
la contestazione non sia immediata.
Eppure l'art. 132 del Codice della Strada autorizza i
possessori di autoveicoli con targa estera a circolare in Italia per la
durata massima di un anno dalla data di immatricolazione, attestata sul
certificato dello stato di origine, obbligando gli stessi alla
successiva registrazione negli elenchi della Motorizzazione Civile. Il
mancato adempimento prevede l'irrogazione di una sanzione che va da 80 a
318 euro, spiccioli rispetto al risparmio che si matura dopo anni di
invisibilità agli occhi dello Stato. Ma la favola potrebbe finire nel
peggiore dei modi.
Ricordiamoci infatti che una condotta del genere espone
il furbetti a rischi di non poca rilevanza. Si pensi, ad esempio, ad un
incidente in cui ci siano feriti o addirittura morti, se l'assicurazione
bulgara risulta scoperta o farlocca, il proprietario dell'auto che ha
cagionato l'incidente si ritroverà a dover pagare di tasca propria danni
che potrebbero essere anche di svariati milioni di euro, annullando di
fatto tutti i vantaggi maturati negli anni vissuti da bulgaro.
Giovanni Minieri |
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