Reality show
circa il 63% degli italiani li detesta ma impazzano sugli schermi
televisivi…. -
Il bullismo degrado
sociale o problema di tipo organico?
di Paola Dasco
I reality show sono apparsi in Italia alla fine
degli anni 90 trattasi di format stranieri riadattati per la tv
italiana.
I primi sono stati il grande fratello trasmesso da
Canale 5 e Operazione trionfo su Italia uno, non solo trasmessi dai
canali mediaset anche dai canali della rai : tra i quali Music Farm ,
Ballando con le stelle.
L’ esplosione di questo nuovo modo di fare la tv
ha all’inizio e per un po’ affascinato e coinvolto il pubblico
televisivo.
I reality nascono per mostrare uno spaccato di
vita reale e soprattutto per dare modo a persone comuni che non hanno
mai avuto esperienza televisiva di mettersi in gioco.
Il pubblico ad interrogarsi se le immagini di
questi reality e i loro protagonisti fossero davvero reali o già
pianificate con la produzione.
Un esempio di reality che mette in luce il falso è
la talpa trasmessa da rai due e poi passata su italia uno.
Il programma consiste che 10 concorrenti vip
affrontino sfide anche disgustose tra loro c’è appunto la talpa che in
accordo con la produzione e gli autori sabota le prove degli altri
concorrenti agendo in copertura senza farsi scoprire dai compagni.
I telespettatori italiani intorno al 2005 hanno
preferito quei reality in cui sono presenti le persone famose e meno
attenzione a quelli in cui c’era gente comune.
Uno di questi reality che ha goduto di uno
strepitoso successo è l’isola dei famosi oggi giunta alla 5 edizione a
cui partecipano persone famose che sono sottoposti a prove di
sopravvivenza per 3 mesi su un’isola sperduta dove provvedono a
procurarsi il cibo e vivere a contatto con la natura.
A tre anni di distanza del successo dell’Isola dei
famosi e con il calore del suo pubblico le persone intervistate
quest’anno ammettono di essere stanche dei reality , di trovare la tv
superficiale , volgare, diseducativa.
Sia gli uomini che le donne hanno espresso giudizi
negativi su tali programmi.
Però c’è una parte della popolazione italiana che
li segue i giovani quella fascia di età che va dai 18 ai 24 anni,
quella percentuale pari al 19% che ha ammesso di guardarli perché la tv
li impone non essendoci altro.
Qual è il futuro della tv?
Quanto ancora resisteranno nei palinsesti
televisivi tali programmi?
I tecnici esprimono il loro giudizio puntando sul
fatto che la tv generalista è ormai superata e vecchia.
Il futuro televisivo sarà la tv on demand cioè sul
web e i reality saranno trasmessi in rete.
Negli Usa esiste grazie all’uso di Youtube il
reality Justin dove un giovane ragazzo californiano registra 24h su 24h
la sua vita.
Oltre ad esistere il sito justin è stata creata la
Justin.tv.com una società televisiva e
Il giovane ha già a disposizione degli sponsor che
pubblicizza riprendendoli con la telecamera.
(P.D.)
Il
bullismo degrado sociale o problema di tipo organico?
Il bullismo è un fenomeno
che non ha una vera e propria definizione sia dal punto di vista
psicologico e sociale ma è rappresentato da una serie di comportamenti
violenti e di sopraffazione da parte di soggetti giovani o bambini che
assumono nei confronti dei loro coetanei.
Vi è differenza tra il
bullismo maschile e femminile, i maschi sono in genere più diretti con
prepotenze e aggressioni sia fisiche che verbali.
Le femmine invece sono più
indirette con azioni di allontanamento del soggetto preso di mira dal
gruppo, calunnie, pettegolezzi.
Esistono vari tipi di
bullismo:
-verbale prendendo in giro
la vittima con insulti e offese
-fisico aggressioni con
spinte, calci e molestie sessuali nei confronti della vittima
-psicologico mandando in
circolo false voci sul coetaneo da escludere che viene escluso dal
gruppo.
Esistono tipi di bulli che
hanno legami con la criminalità , il fenomeno è stato studiato già
dagli anni 70’ in Scandinavia, negli anni 90 in Gran Bretagna, Australia
e attualmente anche nel nostro paese.
I ricercatori
dell’Università di Cambridge da poco hanno scoperto che questi
comportamenti dei bulli antisociali non sarebbero determinati da
comportamenti criminali ma bensì dalla mancanza nel sangue di un ormone
il cortisolo che quando si trova a bassi livelli scatenerebbe
comportamenti di bullismo.
Il cortisolo è un ormone
della risposta allo stress ; i ricercatori di Cambridge avrebbero
effettuato una ricerca su un campione di ragazzi prelevandone il
cortisolo dalla saliva e constatato un livello normale i soggetti
esaminati condurrebbero una vita normale.
Tale tesi porterebbe a
pensare che sia un disturbo il bullismo giovanile piu’ di tipo organico
che sociale.
Bisognerebbe capire come
questa mancanza si determini per poter agire utilizzando terapie ben
mirate per curare e cercare di arginare tali comportamenti aggressivi .
Nelle scuole italiane tale
fenomeno si è aggravato in una maniera impressionante nel corso degli
anni.
Si sono verificate
situazioni estreme e di degrado che sono ribaltate alla cronaca e
delineano uno stato di mancanza di controllo e di piani ben precisi per
attenuare il fenomeno.
Il ministro dell’istruzione
Maria Stella Gelmini ha dichiarato tolleranza zero nei confronti del
bullismo!
Innanzitutto aprendo un
dialogo tra insegnanti e studenti, cercando di dare delle regole chiare
e ben precise nelle scuole.
Nel decreto che è in fase
di emanazione ha reintrodotto l’insegnamento dell’educazione civica per
stimolare gli studenti alla cultura del rispetto delle leggi,
il ritorno ai voti e alla
bocciatura non solo per il rendimento scolastico ma per il
comportamento.
Quindi rischierebbero la
bocciatura i bulli !
La scuola in
generale non deve essere portatrice solo di saperi e conoscenze ma
anche della sua antica funzione educativa in particolar modo.
Paola Dasco |