AMBIENTE ED INFORMATICA: IL FUTURO DEL NOSTRO PIANETA
Le
prospettive per migliorare l’efficienza del sistema ecologico e per
responsabilizzare il settore dell’information tecnology
di Franco De Luca
Ogni anno
consumiamo più risorse naturali di quanto il nostro pianeta ne possa
produrre: per di più, la maggior parte di queste risorse non sono
rinnovabili. Che cosa potrebbe accadere, se l’umanità dovesse continuare
a vivere in questo modo? La prospettiva meno realistica è purtroppo
anche quella più tristemente vera: sarebbero necessari molti pianeti per
coprire i nostri bisogni in risorse.
Riuscire ad individuare le
possibili soluzioni, questa è l’unica vera risposta in grado di
sbrogliare l’intricata matassa: d’altro canto, la sopravvivenza a lungo
termine sarà possibile soltanto attraverso una gestione assai più
economica ed attenta dell’energia, dell’acqua e delle derrate
alimentari. Garantire la stessa qualità di vita con meno materiali ed
energia è diventata quindi un’esigenza vitale, alla quale devono aderire
tutti i settori economici.
Ma un
contributo decisivo ad una tale efficienza ecologica può essere senza
dubbio portato dall’informatica. Garantire al genere umano uno sviluppo
duraturo e “sostenibile” comporterà nei prossimi anni un’intensa
attività di adattamento dei processi industriali: si pensi, ad esempio,
allo sviluppo del riciclaggio di materie prime, un passaggio
fondamentale che parte dalla fase di produzione e che si evolve in un
minor consumo di energia, determinando infine un reinserimento delle
risorse naturali in circuiti chiusi nei processi di produzione.
Così, per
quanto riguarda l’utilizzo dell’energia nella produzione di beni, nei
trasporti o nel riscaldamento di edifici, è e sarà l’informatica la
tecnologia-chiave in grado di far compiere l’effettivo salto di qualità
tanto nella copertura dei nostri bisogni (in termini di beni di servizio
ed alloggi) quanto nel cospicuo risparmio sulle risorse naturali.
Ma
mantenere la qualità della vita sulla Terra non può prescindere da
un’accurata, profonda comprensione circa l’influenza che le attività
umane producono sulla natura e sui suoi cicli. Quali fattori hanno un
impatto determinante sulla gestione dell’acqua in una determinata
regione? Ed in quali aree il riscaldamento climatico provocherà maggiori
conseguenze sulla vita dei cittadini? A questo punto, risulta essenziale
il ruolo dell’informatica ambientale, soprattutto per i concetti delle
tecniche di misurazione, in modo particolare nella valutazione ed
analisi dei dati. Attraverso una migliore conoscenza delle cause e degli
effetti collaterali dei fattori ambientali, l’informatica ci consente di
influenzare con maggiore precisione le attività umane sul ciclo della
natura: un aspetto che favorisce il mantenimento dell’equilibrio
naturale.
Ecco perché,
per l’avvenire, gli informatici saranno chiamati a collaborare sempre di
più con altri scienziati (biologi, meteorologi, sociologi e geologi) per
ideare modelli sempre più convincenti. Ma anche se il ramo
dell’informatica ambientale rappresenta una risorsa irrinunciabile per i
motivi che abbiamo elencato poc’anzi, è pur vero che non si può non
chiedere all’informatica stessa di essere intelligente e meno sprecona.
Se da un lato uno degli aspetti più interessanti dell’ultimo decennio è
costituito da una maggiore consapevolezza sulle tematiche ambientali
(resa possibile anche dalla massiccia campagna informativa condotta su
Internet da vari social network e blog), il rovescio della medaglia
presenta un'Information Technology da annoverare tra le più serie fonti
di inquinamento del ventunesimo secolo.
Da non
trascurare, infatti, il consumo energetico, l’utilizzo di componenti
nocivi e lo smaltimento dei rifiuti (i cosiddetti e-waste): tutte
conseguenze della dilagante diffusione di personal computer,
periferiche, cartucce per stampanti, telefonini, eccetera.
L’ottimizzazione dei consumi energetici di Pc e server è stato
l’obiettivo di un progetto di efficienza energetica (“climate savers computing”),
promosso di recente da Google ed Intel. Ma l’invito alla riduzione
notevole del consumo energetico delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione è solo uno dei due compiti cui dovrà assolvere il
mondo dell’informatica: nuove soluzioni, infatti, urgono in materia di
produzione ed eliminazione dei computer, allo scopo di ridimensionare
l’utilizzo di materie prime rare e di eliminare le componenti talvolta
tossiche utilizzate nei dispositivi elettronici. Detto questo, un
aspetto va ribadito: è indubbio che l’informatica ambientale assumerà un
ruolo importante da giocare nella creazione di un avvenire duraturo.
Al riguardo,
si può ritenere senz’altro pionieristico e di indubbio valore EnviroInfo,
appuntamento che da alcuni anni viene organizzato nel continente
europeo. Si tratta di una conferenza che si prefigge di facilitare lo
scambio di esperienze e di know-how tra docenti e professionisti in
questo campo di ricerca, concentrandosi proprio su “informatica
ambientale ed ecologia industriale”. Tra gli obiettivi c’è anche quello
di fornire un contributo per aggregare le diverse comunità di ricerca,
incentivare la collaborazione interdisciplinare e transdisciplinare,
incoraggiando dunque progetti di ricerca in questo campo.
Quest’anno il
simposio si terrà a Berlino (dal 9 all’11 settembre 2009).
Di assoluto
rilievo sono gli assunti da cui muove il convegno: le società moderne,
infatti, stabiliscono metabolismi socioeconomici o industriali per
provvedere al bisogno dei loro abitanti. In questa prospettiva, la
sostenibilità può essere assunta come un concetto complessivo per
mantenere a lungo andare anche il metabolismo socioeconomico, ad esempio
l’uso sostenibile di risorse ed energia, nonché gli impatti di prodotti
e processi sul clima, come del resto l’impatto delle variazioni
climatiche sulle catene di valore.
Sono diversi
gli approcci di modellistica complementare richiesti per esaminare la
condizione attuale e lo sviluppo di metabolismi con il supporto di
indicatori di chiave metabolici (ad es.: la simulazione di evento
continua e distinta, analisi di flusso di materiale, spesso basata su
dati spaziali, accertamento di ciclo di vita, gestione di rischio
ambientale, contabilità di gestione ambientale).
Approcci che comunque
richiedono sofisticate tecniche di elaborazione dati e sistemi di
informazioni basati sul computer (come strumenti di simulazione di
processo, sistemi di contabilità ambientali e di informazioni
geografiche), per quanto possibile integrati in una struttura di
modellistica costante.
Franco De Luca |