La Direttiva Rifiuti e gli obiettivi di
riciclo: il caso del Comune di Massa Lubrense
di Rosario Apreda
INDICE
1.
Premessa
2.
Italia: paese dai 1000 campanili e dai tanti sistemi di
raccolta
3.
La produzione dei rifiuti urbani in Italia nel 2013
4.
La raccolta differenziata in Italia nel 2013
5.
La direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE
6.
Il comune di Massa Lubrense
6.1
Dati anagrafici;
6.2
La produzione rifiuti
nel Comune di Massa Lubrense nel 2013;
6.3
L’evoluzione della
raccolta differenziata nel Comune di Massa Lubrense dal 2001 al 2013;
7.
Il tasso di riciclaggio: una prima previsione per il
Comune di Massa Lubrense
8.
Conclusioni
1.
Premessa
Scopo del presente
lavoro è la esposizione dell’impatto delle previsioni della Direttiva
quadro sui rifiuti 2008/98/CE nel caso di un Comune virtuoso della
Provincia di Napoli. Verranno ripercorsi ed analizzati i dati nazionali
di produzione rifiuti e delle raccolte differenziate, unitamente alle
principali disposizione della richiamata Direttiva 2008/98/CE.
Infine verrà fatta una
simulazione a partire dai dati del Comune di Massa Lubrense per
collocare lo stesso all’interno dell’obiettivo del tasso di riciclaggio
del 50% previsto dalla normativa europea.
2.
Italia: paese dai 1000
campanili e dai tanti sistemi di raccolta
L’Italia, è risaputo, è
il “paese dai mille campanili e dalle cento città” dove le
diverse realtà locali hanno proprie specificità che li differenziano le
une dalle altre.
Questo principio vale
anche per la raccolta differenziata, con sistemi di raccolta diversi,
risultati delle raccolte differenziate diversi, tipologie di gestione
diverse e impiantistiche diverse.
Se per es.
ci soffermiamo sui sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani,
possiamo raggrupparli in tre macro categorie:
·
raccolta domiciliare o “porta a porta”;
·
raccolta stradale;
·
raccolta mista (“porta a porta” + “stradale”).
La Banca
Dati sulla raccolta differenziata dell’ANCITEL dati 2012 ci riferisce
che, su base nazionale, i sistemi di raccolta sono classificabili sulla
base di tre tipologie: sistemi di raccolta domiciliare, stradale e
misti. Gli
stessi dati riferiti a Comuni e a abitanti gestiti forniscono la
situazione seguente:
Circa il
36% della popolazione è servito da raccolta domiciliare, il 14% da
raccolta stradale a cassonetto, mentre la parte residuale, circa il 46%,
da un sistema di raccolta mista.
Non è
possibile stabilire preliminarmente quale sia la modalità di raccolta
“migliore” rispetto alle diverse opzioni possibili, occorrendo in tal
senso individuare, per ogni specifico contesto, la migliore soluzione da
adottare tenendo conto – nel rispetto di quanto introdotto nel quadro
normativo nazionale dalla della Direttiva 2008/98/CE - delle diverse
variabili (demografiche, urbanistiche, geografiche, specifiche di
settore, ecc.).
3.
La produzione dei rifiuti
urbani in Italia nel 2013
Nel 2013, la produzione
nazionale dei rifiuti urbani si è attestata, a circa 29,6 milioni di
tonnellate, facendo registrare una riduzione di quasi 400 mila
tonnellate rispetto al 2012 (-1,3%) Tale contrazione, che fa seguito ai
cali già registrati nel 2011 e nel 2012, porta a una riduzione
complessiva di circa 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%).
Il dato di produzione
dei rifiuti urbani si attesta, nel 2013, a un valore inferiore a quello
rilevato nel 2002 (29,9 milioni di tonnellate).
Regione |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
|
Nord |
14.621.204 |
14.808.248 |
14.345.531 |
13.719.787 |
13.595.249 |
Centro |
7.185.564 |
7.323.097 |
7.017.984 |
6.741.275 |
6.628.319 |
Sud |
10.303.142 |
10.347.766 |
10.022.705 |
9.532.467 |
9.371.097 |
Italia |
32.109.910 |
32.479.111 |
31.386.220 |
29.993.529 |
29.594.665 |
|
|
|
|
|
|
Campania |
2.719.170 |
2.786.097 |
2.639.586 |
2.554.383 |
2.545.445 |
L’andamento della
produzione dei rifiuti urbani appare, in generale, coerente con il trend
degli indicatori socio-economici e in particolare con quello relativo ai
consumi delle famiglie possono concorrere ad un calo del dato di
produzione dei rifiuti urbani; tra questi si citano, ad esempio:
•
diffusione di sistemi di
raccolta domiciliare e/o di tariffazione puntuale che possono concorrere
a una riduzione di conferimenti impropri;
• riduzione
delle quota relativa ai rifiuti assimilati, a seguito di gestione
diretta da parte dei privati, soprattutto nel caso di tipologie
economicamente remunerative;
•
azioni di riduzione della
produzione dei rifiuti alla fonte a seguito di specifiche misure di
prevenzione messe in atto a livello regionale o sub-regionale.
Regione |
Popolazione 2013 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
kg/abit.*anno |
Nord |
27.785.211 |
530 |
533 |
527 |
505 |
489 |
Centro |
12.070.842 |
604 |
613 |
605 |
582 |
549 |
Sud |
20.926.615 |
493 |
495 |
486 |
463 |
448 |
Italia |
60.782.668 |
532 |
536 |
528 |
505 |
487 |
|
|
|
|
|
|
|
Campania |
5.869.965 |
467 |
478 |
458 |
443 |
434 |
Relativamente alla
produzione pro capite si osserva, tra il 2012 e il 2013, una riduzione a
livello nazionale di 18 kg per abitante per anno, corrispondente a un
calo percentuale del 3,6%, che fa seguito al calo di 23 kg per abitante
per anno fatto rilevare tra il 2011 e il 2012.
Il valore pro capite di
produzione del Nord scende, nel 2013, al di sotto dei 500 kg per
abitante per anno, attestandosi a 489 kg per abitante per anno, mentre i
valori del Centro e il Sud si collocano, rispettivamente, a 549 e 448 kg
per abitante per anno. Rispetto al 2009 si osserva una riduzione, su
scala nazionale, di 45 kg per abitante per anno (-8,5%) con decrescite
pari a 55 kg per abitante per anno al Centro, 45 kg per abitante per
anno al Sud e 41 kg per abitante per anno al Nord.
4.
La raccolta differenziata in Italia nel
2013
Necessaria premessa ad
una sommaria analisi dei dati delle raccolte differenziate è il
riferimento agli obiettivi di legge (d.lgs. n. 152/2006 e la legge 27
dicembre 2006, n. 296) che così individuano gli obiettivi di raccolta
differenziata:
• almeno il 35% entro il
31 dicembre 2006;
• almeno il 40% entro il
31 dicembre 2007;
• almeno il 45% entro il
31 dicembre 2008;
• almeno il 50% entro il
31 dicembre 2009;
• almeno il 60% entro il
31 dicembre 2011;
• almeno il 65% entro il
31 dicembre 2012.
L’andamento per macro
aree geografiche delle raccolte differenziate nel quinquennio 2009-2013
risulta il seguente:
Regione |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
1000*t |
% |
1000*t |
% |
1000*t |
% |
1000*t |
% |
1000*t |
% |
Nord |
7.025,30 |
48,00 |
7.269,90 |
49,10 |
7.327,00 |
51,10 |
7.234,40 |
52,70 |
7.400,4 |
54,40 |
Centro |
1.788,30 |
24,90 |
1.987,00 |
27,10 |
2.122,50 |
30,20 |
2.229,60 |
33,10 |
2.404,3 |
36,30 |
Sud |
1.963,00 |
19,10 |
2.195,70 |
21,20 |
2.398,50 |
23,90 |
2.528,30 |
26,50 |
2.704,2 |
28,90 |
Italia |
10.776,60 |
33,60 |
11.452,60 |
35,30 |
11.848,00 |
37,70 |
11.992,30 |
40,00 |
12.508,9 |
42,30 |
Se approfondiamo
ulteriormente l’analisi a livello regionale il rapporto ISPRA ci mostra
una fotografia del nostro Paese molto variegata con due sole regioni,
Veneto e Trentino Alto Adige, che presentano dati di raccolta
differenziata allineabili all’obiettivo di legge del 65% da raggiungere
entro il 2012.
È interessante notare
come nel 2013 la regione Campania abbia superato per raccolta
differenziata la regione Toscana e diverse altre regione del centro
nord. Secondo i dati del rapporto
Comuni ricicloni
2014 di Legambiente, solo 8 Municipi sui 358 censiti in Campania hanno
una percentuale di differenziata minore del 35%; 230 superano il 55% di
differenziata (di cui 143 vanno oltre il 65%).
5.
La direttiva quadro sui
rifiuti 2008/98/CE
La direttiva quadro sui
rifiuti 2008/98/CE, recepita nell’ordinamento nazionale dal d.lgs. n.
205/2010, affianca, agli obiettivi di raccolta previsti dalla normativa
italiana, target di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio per
specifici flussi di
rifiuti quali i rifiuti urbani e i rifiuti da attività di costruzione e
demolizione.
In
particolare, per quanto riguarda i primi, l’articolo 11, punto 2
stabilisce che “al
fine di
rispettare gli obiettivi della presente
direttiva e
tendere verso una società europea
del riciclaggio
con un alto livello di efficienza
delle risorse,
gli Stati membri adottano le misure
necessarie per
conseguire i seguenti obiettivi:
a) entro il
2020, la preparazione per il riutilizzo
e il
riciclaggio di rifiuti quali, come minimo,
carta, metalli,
plastica e vetro provenienti
dai nuclei
domestici, e possibilmente di altra
origine, nella
misura in cui tali flussi di rifiuti
sono simili a
quelli domestici, sarà aumentata
complessivamente almeno al 50 % in termini di
peso”.
La direttiva 2008/98/CE,
pur non prevedendo target di raccolta differenziata richiede, dunque,
che si proceda all’attivazione della stessa e che siano conseguiti
obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio almeno per
almeno quattro frazioni (carta, metalli, plastica e vetro).
Va
rilevato che, in base a quanto riportato dalla decisione 2011/753/UE,
concorrono al raggiungimento degli obiettivi solo le operazioni di
preparazione per il riutilizzo e di riciclaggio dei rifiuti urbani
intese come:
·
«preparazione per il riutilizzo» le operazioni di
controllo, pulizia e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di
prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere
reimpiegati senza altro pretrattamento (articolo 3, punto 16 della
direttiva 2008/98/CE);
·
«riciclaggio» qualsiasi operazione di recupero attraverso
cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti,
materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per
altri fini. Include il ritrattamento di materiale organico ma non il
recupero di energia né il ritrattamento per ottenere materiali da
utilizzare quali combustibili o in operazioni di riempimento (articolo
3, punto 17 della direttiva 2008/98/CE).
Le
modalità ed i criteri di calcolo degli obiettivi sono individuati dalla
decisione 2011/753/UE.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani, la scelta può
essere effettuata tra quattro possibili metodologie riferite a:
a.
metodologia 1: percentuale
di riciclaggio di rifiuti domestici costituiti da carta, metalli,
plastica e vetro;
b.
metodologia 2: percentuale
di riciclaggio di rifiuti domestici e simili costituiti da carta,
metalli, plastica e vetro e altri singoli flussi di rifiuti domestici e
simili;
c.
metodologia 3: percentuale
di riciclaggio di rifiuti domestici in generale;
d.
metodologia 4: percentuale
di riciclaggio di rifiuti urbani.
I metodi di calcolo 1
e 3 permettono di determinare la percentuale di avvio a riciclaggio
dei soli rifiuti domestici. Tali equazioni risultano difficilmente
applicabili a livello nazionale, in quanto richiedono la distinzione dei
flussi di rifiuti di provenienza domestica dagli altri flussi di rifiuti
urbani (ad esempio, rifiuti prodotti da mense, ristoranti, attività
commerciali, ecc.). Questa distinzione, date le modalità di raccolta
comunemente adottate in Italia, appare non effettuabile.
Il metodo di calcolo
2 contempla, oltre al flusso dei rifiuti domestici, anche rifiuti
provenienti da "flussi simili", il metodo 4 è riferito
invece al totale dei rifiuti urbani prodotto. Le metodologie 2 e 4,
invece, non richiedono una distinzione dei rifiuti di provenienza
domestica dai rifiuti di altra origine. La metodologia 4 richiama,
infatti, i rifiuti urbani in generale, mentre la 2 fa riferimento
all’insieme dei rifiuti domestici e dei rifiuti simili, intendendo per
questi ultimi “i
rifiuti comparabili, per tipo e composizione,
ai rifiuti domestici, esclusi
i rifiuti da processi
produttivi e i rifiuti provenienti
dall’agricoltura
e dalla silvicoltura”
(in pratica, i rifiuti urbani).
L’equazione 2, a differenza della 4, dà però la
possibilità di prendere in considerazione solo talune frazioni
selezionate, tra le quali devono in ogni caso essere ricomprese la
carta, il vetro, la plastica e il metallo.
Nella prima relazione sul monitoraggio dei target
effettuata dagli Stati membri nel 2013, in cui doveva essere indicata la
metodologia di calcolo prescelta, l’Italia ha comunicato di aver scelto
la seconda metodologia e di estendere l’applicazione della stessa al
legno e alla frazione organica.
Dai risultati emersi dalle simulazione riportate nel
Rapporto Ancitel Banca Dati raccolta differenziata pubblicato a ottobre
2012 e quella fatte recentemente dall’ISPRA (rapporto rifiuti urbani
presentato a giugno scorso dati rifiuti 2011) i risultati migliori in
termini di % di riciclo si ottengono con la Metodologia di calcolo 2 il
cui metodo calcolo è riportato di seguito:
Pertanto:
·
il numeratore
della
formula esprime il totale della quantità di raccolta differenziata delle
frazioni considerate effettivamente avviate ad impianti di
recupero/riciclo (operazioni "R" di cui all'Allegato C del D.Lgs.
152/06), al netto degli scarti;
·
il denominatore
è
costituito dalla somma delle quantità prodotte di ciascuna frazione
considerata.
6.
Il comune di Massa Lubrense
Il
Comune di Massa
Lubrense,
in penisola sorrentina, ha circa 14.000 abitanti ed è composto da
numerosi borghi e frazioni disperse su un territorio di circa 20 kmq
prevalentemente collinare. Per la posizione, la storia e la bellezza del
suo territorio, il Comune di Massa Lubrense accoglie nei numerosi
alberghi e strutture ricettive decine di migliaia di turisti, oltre ai
numerosi proprietari di seconde case.
La Società Terra delle Sirene SPA si occupa del servizio
di raccolta e trasporti dei rifiuti e delle raccolte differenziate.
Fino al 6 aprile 2008 la raccolta dei rifiuti avveniva su
base stradale, tramite l’impiego di cassonetti da lt 1300 in lamiera
zincata o di colore verde scuro, vuotati da automezzo a caricamento
posteriore. Le raccolte differenziate previste erano quelle del vetro,
che veniva effettuata mediante campane collocate sul territorio, e
quella del multimateriale leggero (plastica, alluminio e banda
stagnata).
Il 7 aprile 2008 è partito il servizio di raccolta
domiciliare porta a porta integrale su tutto il territorio comunale, con
la rimozione di tutti i cassonetti stradali, e la previsione del
prelievo dei RU e delle relative frazioni differenziate direttamente
presso il domicilio delle utenze domestiche (circa 5000 nuclei
familiari) e commerciali (circa 250 produttori specifici).Il sistema si
basa sulla raccolta domiciliare delle principali frazioni secce ed
umide, con l’impiego del sistema areato per la raccolta della frazione
organica e riduzione delle frequenze di raccolta per le frazioni secche.
Il
sistema progettato
ha permesso di raggiungere livelli di riduzione rifiuti e
raccolta differenziata di assoluta eccellenza.
6.1 Dati anagrafici
Regione
- Provincia:
Campania – Napoli
Zona:
Italia Meridionale
Superficie:
19,71 Km2 Densità Abitativa: 709 abitanti/Km2
Popolazione Residente (al 1/1/2011):
13.985 (Maschi 6.881 - Femmine 7.104)
Frazioni:
Acquara, Annunziata, Casa, Marciano, Marina del Cantone, Marina della
Lobra, Marina di Puolo, Monticchio, Nerano, Pastena, San Francesco,
Sant'Agata sui Due Golfi, Santa Maria, Santa Maria della Neve,
Schiazzano, Termini, Torca
Età media:
L’età media della popolazione residente è di 40,3 anni.
Utenze domestiche:
i nuclei familiari, abbinabili ad utenze domestiche, risultano circa
5000.
Utenze non domestiche:
le utenze non domestiche servite dal servizio di raccolta domiciliare
sono circa 150.
Mercati rionali:
sul territorio insiste un mercato rionale in località San Francesco che
si tiene il venerdì di ogni settimana.
6.2 La produzione
rifiuti nel Comune di Massa Lubrense nel 2013
ANNO |
RSU (ton) |
RD (ton) |
RSU TOTALE (ton) |
% RD |
2001 |
5496 |
332 |
5828 |
5,70% |
2002 |
5754 |
546 |
6300 |
8,67% |
2003 |
5565 |
943 |
6508 |
14,49% |
2004 |
5427 |
1318 |
6745 |
19,54% |
2005 |
5604 |
1276 |
6880 |
18,55% |
2006 |
5678 |
1491 |
7169 |
20,80% |
2007 |
5594 |
1781 |
7375 |
24,15% |
2008 |
2162 |
3194 |
5356 |
59,63% |
2009 |
1853 |
4155 |
6009 |
69,17% |
2010 |
1906 |
4160 |
6066 |
68,58% |
2011 |
1923 |
4355 |
6278 |
69,36% |
2012 |
1888 |
4381 |
6269 |
69,88% |
2013 |
1936 |
4342 |
6278 |
68,83% |
6.3
6.3
L’evoluzione
della raccolta differenziata nel Comune di Massa Lubrense dal 2001 al
2013
Il precedente grafico
evidenzia come, nel corso del 2008, si è ottenuta una virtuosa
inversione di tendenza
ed i
materiali differenziati hanno superato i rifiuti avviati a smaltimento
presso gli impianti S.T.I.R e/o successivamente in discarica.
In virtù di tali
risultati il Comune di Massa Lubrense supera gli obiettivi fissati dal
DLGS 152/2006 del 65%.
Il tasso di riciclaggio: una prima
previsione per il Comune di Massa Lubrense
Verrà
di seguito effettuata una simulazione con i dati delle raccolte
differenziate 2013 distinte per frazioni merceologiche per calcolare la
percentuale di riciclo.
La
simulazione prenderà in considerazione le 4
frazioni prioritarie (carta, plastica, metallo, vetro) + legno + tessili
+ RAEE + raccolte selettive + frazione organica.
Il denominatore della
frazione per il calcolo del tasso di riciclaggio sarà costituito dal
totale della produzione rifiuti dell’anno preso in considerazione, lordo
dei CER: 07.02.13 rifiuti plastici, 13.02.08 altri oli per motori,
ingranaggi e lubrificazione, 16.01.03 pneumatici fuori uso, 16.10.02
soluzioni acquose di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 16 10
01, 17.05.04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03,
18.01.03 rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando
precauzioni particolari per evitare infezioni e 20.03.07 Rifiuti
ingombranti.
La raccolta
differenziata 2013 del Comune di Massa Lubrense classificata per
frazione merceologica fornisce i seguenti dati espressi in kg.:
Poniamo dunque la condizione iniziale che il peso dei rifiuti conferiti
in modo differenziato agli impianti di recupero è stato posto uguale al
peso dei rifiuti riciclati o sottoposti ad altra forma di recupero di
materiale.
Scorporando dai dati
delle raccolte differenziate divisi per categorie merceologiche le 4
frazioni prioritarie (carta, plastica, metallo, vetro) + legno + tessili
+ RAEE + raccolte selettive + frazione organica otteniamo il totale dei
materiali differenziati avviati effettivamente al riciclo:
LE 4 FRAZIONI PRIORITARIE (CARTA, IMBALLAGGI IN
MATERIALI MISTI, METALLO, VETRO) + LEGNO+RAEE+TESSILI+RACCOLTA
SELETTIVA + FRAZIONE ORGANICA |
Frazione organica |
Carta |
Vetro |
Imb. in mat. misti |
Legno |
Metallo |
RAEE |
Tessili |
Raccolta selettiva |
Totale RD avviati effettivamente a riciclo |
2.249.490 |
555.080 |
295.100 |
652.950 |
112.834 |
70.430 |
97.720 |
45.360 |
10.562 |
4.089.526 |
Il tasso di riciclaggio
invece scaturisce da:
Calcolo della percentuale di riciclaggio
|
LE 4 FRAZIONI PRIORITARIE (CARTA, IMBALLAGGI
IN MATERIALI MISTI, METALLO, VETRO) +
LEGNO+RAEE+TESSILI+RACCOLTA SELETTIVA+ FRAZIONE ORGANICA |
4.089.526 |
|
65,13% |
Totale produzione rifiuti compresi
ingombranti e altro |
6.278.798 |
La semplice lettura dei
dati riscontrati ci permette di collocare il Comune di Massa Lubrense
ben oltre la soglia dell’obiettivo del 50% di effettivo avvio al
riciclo.
È interessante infine
considerare tali risultati comparati con quanto riscontrabile, però su
dati 2012, nel 3° Rapporto sulla Raccolta Differenziata e Riciclo
Ancitel 2012, che permettono di posizionare il Comune di Massa Lubrense
al di sopra di tutte le Regioni d’Italia.
8.
Conclusioni
Le previsioni operate
per il Comune di Massa Lubrense sono state fatte sulla base di alcune
assunzioni, talvolta semplificatrici di questioni più complesse.
È evidente, estendendo
l’orizzonte all’Italia intera ed all’Europa, la necessità di definire
una formula univoca per calcolare la raccolta differenziata e la
percentuale di avvio al riciclo, concordando a livello europeo i codici
CER da conteggiare nelle raccolte differenziate e nel rifiuto residuo o
indifferenziato.
Resta la problematica
collegata che la struttura delle informazioni disponibili non sempre
consente di applicare i metodi di calcolo delle percentuali di riciclo
in maniera rigorosa, in quanto nei vari contesti territoriali si
osservano differenti gradi di disaggregazione delle frazioni
merceologiche; in alcuni casi infatti la differenziazione delle diverse
tipologie di rifiuto non è effettuabile, di conseguenza i dati risultano
disponibili solo in forma aggregata (soprattutto per gli ingombranti).
Bibliografia e Fonti
-
DLGS n. 152/2006 e
legge 27 dicembre 2006, n. 296;
-
Direttiva Quadro sui Rifiuti 2008/98/CE
-
3° Rapporto Raccolta Differenziata e Riciclo 2012 – Banca
Dati Ancitel;
-
Rapporto ISPRA Rifiuti Urbani 2014
-
Sito
www.mysir.it
-
Rapporto Comuni Ricicloni Legambiente 2014
|