Drug test obbligatorio per i
neopatentati
di Rossella Le Donne
In arrivo il test
antidroga per conseguire la patente.
Sarà obbligatorio
sottoporsi al test antidroga per i neopatentati e per i conducenti di
bus, taxi e gli autotrasportatori.
E' sempre più
frequente ormai leggere tra le notizie di cronaca che a provocare
incidenti della strada, alcuni dei quali anche mortali, siano sempre più
spesso persone sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o di alcool, le
quali, perso il contatto con la realtà, sopravvalutano le proprie
capacità sottovalutando i rischi connessi con la guida di un veicolo.
E' risaputo
infatti, che chi assume droghe perde completamente la percezione del
mondo reale, vivendo in uno stato di alterazione sensoriale e
modificando il proprio stato d’animo e il proprio comportamento.
Diversi studi
scientifici hanno infatti messo in risalto che l’assunzione delle
sostanze psicotrope, cosi come anche l’assunzione delle bevande
alcoliche, agendo sul sistema nervoso centrale, alterano la funzione dei
neurotrasmettitori determinando una riduzione della concentrazione ed un
notevole innalzamento dei tempi di reazione, non consentendo quindi
all'automobilista di valutare bene le distanze e di regolare
correttamente la velocità in funzione di una corretta guida.
La nuova riforma
del Codice della Strada, divenuto legge da pochi giorni, prevede, fra le
tante novità, che in caso di rinnovo della patente dei conducenti di
autobus, taxi e camion, vi sia l'obbligo della presentazione di un
certificato che attesti la mancata dipendenza dalla droga.
Tale
documentazione appare giustificata dalla natura del lavoro che questi
professionisti svolgono e dalla responsabilità in termini di vite umane
che grava su di loro, stando tutti giorni e a tutte le ore su strade più
o meno trafficate ed a volte per lunghi periodi di tempo (anche oltre il
normale orario che sarebbe consentito per legge).
Anche per i
neopatentati il test antidroga sarà obbligatorio, quindi oltre al
consueto esame scritto e alla prova pratica coloro che decideranno di
conseguire la patente dovranno sottoporsi ad accertamenti tossicologici
.
Una novità
importante è prevista anche per coloro che si troveranno a dover
rinnovare la patente .
Infatti da ora,
per rinnovare la patente, occorrerà presentare un'anamnesi “storica”
rilasciata dal proprio medico di famiglia. Dunque non sarà più
sufficiente il vecchio certificato medico che attesti la sana
costituzione del conducente nel momento in cui questi viene sottoposto
alla visita , ma il medico dovrà assicurare che in passato il soggetto
in questione non abbia sofferto di particolari patologie che possano
compromettere la reattività alla guida (cosa che peraltro già avviene
nei confronti del personale militare in servizio permanente al quale si
chiede di effettuare un vero e proprio drug-test in caso di rinnovo
della patente di guida).
La ratio di
queste modifiche al codice è ovviamente quella di restringere i
parametri psicofisici che consentono l'abilitazione alla guida di taluni
soggetti cercando in questo modo di limitare il più possibile alcune
delle cause di incidente.
Alcol e droga
però non sono gli unici fattori che causano incidenti sulle nostre
strade.
Secondo un'
indagine dell' Istituto Piepoli (nota azienda Leader in Italia nelle
ricerche di mercato specifiche) con il patrocinio del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e su incarico dell’Anas Spa , i fattori
determinati degli incidenti stradali oltre ad alcool droghe o taluni
farmaci, sono anche stress, stanchezza, imprudenza ed euforia; contro
questi ultimi purtroppo non esiste alcun rimedio preventivo come
potrebbero essere gli esami tossicologici e i test alcolemici .
Ed ecco che
diventano necessari gli investimenti in moderni sistemi di sicurezza
come il sistema Tutor ed ancora barriere di sicurezza di ultima
generazione e pavimentazioni drenanti, affiancati anche ad una buona e
regolare manutenzione della rete stradale e ad una corretta e regolare
manutenzione di tutti i veicoli normalmente in viaggio sulle nostre
autostrade, (cosa che si può concretizzare solo con controlli sugli
autoveicoli i quali, già previsti per legge, a volte non vengono
eseguiti proprio a regola d'arte e con coscienza dalle officine deputate
ad effettuarli).
Ma occorre
potenziare i controlli ed i sistemi di sicurezza anche nelle città,
perchè gli incidenti mortali non si verificano solo nelle autostrade,
come erroneamente si potrebbe essere portati a pensare, ma anche laddove
le velocità dei veicoli non sono particolarmente elevate, ed ecco che
allora magari qualche guidatore riduce l'attenzione o le norme di
sicurezza.
Occorre inoltre
agire anche sui fattori soggettivi del conducente, facendo leva sul suo
stato d’animo e sulla sua emotività; questo è quanto si è cercato di
fare in Gran Bretagna, lanciando una campagna pubblicitaria denominata
“Think “ ovvero spot pubblicitari “shock“ incentrati su immagini crude
di incidenti e vittime il cui scopo è quello di far riflettere gli
automobilisti sulla gravità di alcuni comportamenti che sarebbe
opportuno non adottare se si tiene cara la propria vita .
Da noi in Italia
invece ci si limita a semplici inviti alla prudenza e al richiamo delle
più ovvie norme di sicurezza da parte di personaggi pubblici, dello
sport o dello spettacolo per far leva sulla coscienza dei singoli
individui. Ma ascoltare attori o atleti che ci ricordano cosa fare
quando ci troviamo alla guida della nostra autovettura non sembra
sortire molti effetti; molte persone intervistate ricordano di aver
visto quel comico o quel ginnasta dire qualcosa riguardo alla guida ma
non sanno bene riferire cosa, a differenza di tutti i ragazzi inglesi i
quali, intervistati dopo la visione delle altre campagne pubblicitarie
"ad effetto" invece ricordavano molto bene il messaggio che esse
volevano mandare, dimostrando quindi che una visione più "cruda" e reale
degli effetti di un comportamento sconsiderato alla guida viene
interpretato correttamente, viene ricordato e cosa più importante,
invita a riflettere.
Del resto si sa
che un'immagine forte vale molto più di mille parole
(Set. 2010).
Rossella Le Donne |