Anno XIV num.4 |
Lug./Ago. 2015 |
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L'effetto serra è un principio
naturale di un pianeta che riesce a trattenere una parte del calore
proveniente dal Sole: grazie all'effetto serra è possibile la vita
sulla Terra perchè cosi si possono evitare squilibri termici, cosa
tipica dei pianeti privi di atmosfera.
L'aumento o la diminuzione
dell'effetto serra consiste appunto nella capacità di trattenere
calore da parte dell'atmosfera terrestre, e questo ha come
conseguenza l'aumento o la diminuzione della temperatura interna del
nostro pianeta; i fattori che permettono di innalzare o di abbassare
l'effetto serra sono molteplici, sia interni che esterni
all'atmosfera: alcuni esempi sono le piogge, gli annuvolamenti per
quanto riguarda i fattori interni, ed evaporazione dei mari o
emissioni vulcaniche per quanto concerne i fattori esterni.
Quando questi fattori partecipano
insieme annullandosi a vicenda il sistema climatico rimane in
equilibrio termico, quando invece si distaccano c'è una situazione
di disequilibrio, che provoca rischi all'ambiente e alla stessa
salute dell'uomo; in particolare l'effetto serra agisce anche in
funzione dei gas serra (che sono appunto gas contenuti
nell'atmosfera), il quale diffondono o assorbono e riemettono la
radiazione infrarossa, che è un tipo di radiazione di poco inferiore
alla luce visibile all'occhio umano. Inoltre, non meno importante,
l'effetto serra ha anche la capacità di regolare le condizioni
termiche di diversi pianeti o satelliti del sistema solare,
sopratutto Marte e Venere.
Il primo a scoprire l'effetto serra è
un fisico-matematico francese, Joseph Fourier, che nell'Ottocento
fece un sacco di esperimenti sulla trasmissione del calore nei
corpi, riuscendo a capire come l'atmosfera riuscisse a trattenere o
meno calore: col passare degli anni, attraverso altri studi più
approfonditi e dettagliati, si è arrivati al concetto che l'effetto
serra è indispensabile per il clima e la vita sulla Terra, visto che
grazie all'azione dei gas serra permette di innalzare la temperatura
globale molto più di quello che sarebbe stato senza di esso.
Ma uno dei punti cardine degli ultimi
anni è come questo fenomeno naturale si propaghi con l'aumento delle
emissioni di gas serra, dovuto all'era industriale e
post-industriale, con conseguenze molto pericolose: infatti con
maggiori emissioni di gas la temperatura terrestre aumenta
costantemente e questo impedisce ai fattori atmosferici di
annullarsi a vicenda, provocando un disequilibrio termico, cioè una
forte alterazione degli ecosistemi naturali: in parole più semplici
un forte inquinamento nell'atmosfera, nell'ambiente con seri danni
anche tra gli esseri umani. Per citare qualche dato storico, negli
ultimi due secoli la temperatura media del nostro pianeta è
aumentata di circa un grado centigrado, che sembra poco ma in realtà
è tantissimo e difatti molti effetti disastrosi sono avvenuti o
stanno avvenendo, come l'innalzamento delle acque, la crescita della
desertificazione, il disboscamento, l'enorme perdita di
biodiversità, cioè la scomparsa di molte specie animali e vegetali.
Se le emissioni di gas serra
continueranno a questo ritmo anche per i prossimi anni o decenni, la
temperatura globale terrestre aumenterebbe di qualche altro grado
con rischi ancora più catastrofici e inimmaginabili.
Diverse convenzioni per combattere
questi rischi hanno finora portato a poco: la Convenzione di Rio de
Janeiro del 1992 obbligava i governi ad adottare una forte
prevenzione contro le " interferenze antropogeniche" pericolose per
il sistema climatico: in particolare il monito principale andava
contro i paesi industrializzati, che dovevano ridurre le emissioni
di gas serra entro il 2000 ai livelli di qualche decennio prima;
successivamente, nel 1997, il Protocollo di Kyoto permise di trovare
un accordo tra paesi più ricchi e quelli in via di sviluppo sulla
diminuzione dei gas serra tra il sei e l'otto per cento entro il
2012, ma alcuni Stati principali come gli USA, la Cina e l'India
hanno rifiutato l'adesione, in particolare gli USA che sono
responsabili di oltre un terzo delle emissioni totali del mondo
all'inizio ratificarono il trattato sotto la guida di Clinton, poi
Bush ritirò l'adesione: altri Stati come la Russia hanno ratificato
il trattato nel 2005, a distanza dunque di molti anni.
Negli ultimi anni da segnalare sono
le Convenzioni di Poznan, in Polonia, dove si è trovato un accordo
sui finanziamenti di un fondo da donare alle nazioni più povere per
combattere i cambiamenti climatici, e quella più recente di
Copenaghen, svoltasi nel dicembre 2009: questa conferenza è stata
incentrata sulla diminuzione dell'anidride carbonica( o biossido di
carbonio), uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera. In
particolare ogni Stato si è impegnato a ridurre di parecchio la
percentuale di emissione: l'Unione Europea tra il venti e il trenta
per cento entro il 2020, gli Stati Uniti del diciassette per cento
entro il 2020 e dell'ottantatrè per cento entro il 2050, la Cina e
il Brasile del quaranta per cento circa entro il 2020, l'India e il
Giappone del venti-venticinque per cento, l'Australia del cinque per
cento, il Sudafrica del trentaquattro per cento, sempre entro il
2020. Una conferenza su cui tutto il mondo ha sperato e spera in
futuro viste le condizioni e gli accordi, e se tutti i paesi
rispetteranno le decisioni prese ci sarà certamente un riequilibrio
del sistema climatico e dunque una prospettiva futura più rosea.
Alcune persone confondono il termine
effetto serra con quello del buco nell'ozono, ma ci sono differenze
sostanziali tra i due fenomeni: mentre l'effetto serra riguarda,
come detto prima, la capacità dell'atmosfera di trattenere calore
provocando un aumento o una diminuzione della temperatura terrestre,
il buco nell'ozono riguarda la riduzione temporanea dell'ozonosfera,
cioè dello strato si ozono presente nella stratosfera (che è uno dei
cinque strati in cui è suddivisa l'atmosfera).
L'ozono fa parte dunque dei gas
presenti nell'atmosfera, ma è diverso nelle caratteristiche dagli
altri gas serra: infatti trattiene e assorbe l'energia direttamente
dal Sole e non dalla superficie terrestre. Il buco nell'ozono,
dunque, è un fenomeno naturale totalmente diverso dall'effetto
serra, con altri tipi di conseguenze naturalmente: l'unica cosa
diciamo che li accomuna è l'effetto catastrofico che possono creare
sull'ambiente e contro l'uomo, ma le modalità e gli aspetti sono
appunto diversi, in particolare sul riscaldamento globale si può
dire che l'effetto serra e il buco nell'ozono sono le due cause
principali, per via delle attività provocate dall'uomo, ma con
caratteristiche diverse.
L'effetto serra, dopo la scoperta
fatta da Fourier, è stato continuamente analizzato e approfondito da
esperti del settore o da altri appassionati, e tra i ricercatori è
da ricordare senz'altro l'italiano De Marchi, che alla fine
dell'Ottocento ha calcolato le conseguenze del vapore d'acqua sulla
temperatura terrestre in relazione alle glaciazioni, oppure Abate e
Langley che nel 1900 hanno calcolato per la Luna, unico satellite
del nostro pianeta e non costituito da atmosfera, una temperatura di
quarantacinque gradi.
Comunque, non si sanno ancora con
esatta precisione gli effetti dell'anidride carbonica prodotta dalle
attività umane, cioè su come possa influire sui cambiamenti
climatici e sull'effetto serra; questo perchè, mentre si pensava che
l'aumento di anidride carbonica facesse aumentare la temperatura
globale, negli ultimi anni si è assistito ad una piccola diminuzione
della temperatura terrestre, cosa che era già avvenuta anche nel
periodo tra il 1950 e il 1970, e dunque il fenomeno dell'effetto
serra, e in particolare le conseguenze che può portare sul
riscaldamento globale provocato dall'uomo, deve essere ancora
studiato con maggiore precisione scientifica.
Bernardo De Crescenzo |
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