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L'EFFETTO SERRA

di Bernardo De Crescenzo

 

L'effetto serra è un principio naturale di un pianeta che riesce a trattenere una parte del calore proveniente dal Sole: grazie all'effetto serra è possibile la vita sulla Terra perchè cosi si possono evitare squilibri termici, cosa tipica dei pianeti privi di atmosfera. 

L'aumento o la diminuzione dell'effetto serra consiste appunto nella capacità di trattenere calore da parte dell'atmosfera terrestre, e questo ha come conseguenza l'aumento o la diminuzione della temperatura interna del nostro pianeta; i fattori che permettono di innalzare o di abbassare l'effetto serra sono molteplici, sia interni che esterni all'atmosfera: alcuni esempi sono le piogge, gli annuvolamenti per quanto riguarda i fattori interni, ed evaporazione dei mari o emissioni vulcaniche per quanto concerne i fattori esterni.

Quando questi fattori partecipano insieme annullandosi a vicenda il sistema climatico rimane in equilibrio termico, quando invece si distaccano c'è una situazione di disequilibrio, che provoca rischi all'ambiente e alla stessa salute dell'uomo; in particolare l'effetto serra agisce anche in funzione dei gas serra (che sono appunto gas contenuti nell'atmosfera), il quale diffondono o assorbono e riemettono la radiazione infrarossa, che è un tipo di radiazione di poco inferiore alla luce visibile all'occhio umano. Inoltre, non meno importante, l'effetto serra ha anche la capacità di regolare le condizioni termiche di diversi pianeti o satelliti del sistema solare, sopratutto Marte e Venere. 

Il primo a scoprire l'effetto serra è un fisico-matematico francese, Joseph Fourier, che nell'Ottocento fece un sacco di esperimenti sulla trasmissione del calore nei corpi, riuscendo a capire come l'atmosfera riuscisse a trattenere o meno calore: col passare degli anni, attraverso altri studi più approfonditi e dettagliati, si è arrivati al concetto che l'effetto serra è indispensabile per il clima e la vita sulla Terra, visto che grazie all'azione dei gas serra permette di innalzare la temperatura globale molto più di quello che sarebbe stato senza di esso.

Ma uno dei punti cardine degli ultimi anni è come questo fenomeno naturale si propaghi con l'aumento delle emissioni di gas serra, dovuto all'era industriale e post-industriale, con conseguenze molto pericolose: infatti con maggiori emissioni di gas la temperatura terrestre aumenta costantemente e questo impedisce ai fattori atmosferici di annullarsi a vicenda, provocando un disequilibrio termico, cioè una forte alterazione degli ecosistemi naturali: in parole più semplici un forte inquinamento nell'atmosfera, nell'ambiente con seri danni anche tra gli esseri umani. Per citare qualche dato storico, negli ultimi due secoli la temperatura media del nostro pianeta è aumentata di circa un grado centigrado, che sembra poco ma in realtà è tantissimo e difatti molti effetti disastrosi sono avvenuti o stanno avvenendo, come l'innalzamento delle acque, la crescita della desertificazione, il disboscamento, l'enorme perdita di biodiversità, cioè la scomparsa di molte specie animali e vegetali.

Se le emissioni di gas serra continueranno a questo ritmo anche per i prossimi anni o decenni, la temperatura globale terrestre aumenterebbe di qualche altro grado con rischi ancora più catastrofici e inimmaginabili. 

Diverse convenzioni per combattere questi rischi hanno finora portato a poco: la Convenzione di Rio de Janeiro del 1992 obbligava i governi ad adottare una forte prevenzione contro le " interferenze antropogeniche" pericolose per il sistema climatico: in particolare il monito principale andava contro i paesi industrializzati, che dovevano ridurre le emissioni di gas serra entro il 2000 ai livelli di qualche decennio prima; successivamente, nel 1997, il Protocollo di Kyoto permise di trovare un accordo tra paesi più ricchi e quelli in via di sviluppo sulla diminuzione dei gas serra tra il sei e l'otto per cento entro il 2012, ma alcuni Stati principali come gli USA, la Cina e l'India hanno rifiutato l'adesione, in particolare gli USA che sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni totali del mondo all'inizio ratificarono il trattato sotto la guida di Clinton, poi Bush ritirò l'adesione: altri Stati come la Russia hanno ratificato il trattato nel 2005, a distanza dunque di molti anni.

Negli ultimi anni da segnalare sono le Convenzioni di Poznan, in Polonia, dove si è trovato un accordo sui finanziamenti di un fondo da donare alle nazioni più povere per combattere i cambiamenti climatici, e quella più recente di Copenaghen, svoltasi nel dicembre 2009: questa conferenza è stata incentrata sulla diminuzione dell'anidride carbonica( o biossido di carbonio), uno dei principali gas serra presenti nell'atmosfera. In particolare ogni Stato si è impegnato a ridurre di parecchio la percentuale di emissione: l'Unione Europea tra il venti e il trenta per cento entro il 2020, gli Stati Uniti del diciassette per cento entro il 2020 e dell'ottantatrè per cento entro il 2050, la Cina e il Brasile del quaranta per cento circa entro il 2020, l'India e il Giappone del venti-venticinque per cento, l'Australia del cinque per cento, il Sudafrica del trentaquattro per cento, sempre entro il 2020. Una conferenza su cui tutto il mondo ha sperato e spera in futuro viste le condizioni e gli accordi, e se tutti i paesi rispetteranno le decisioni prese ci sarà certamente un riequilibrio del sistema climatico e dunque una prospettiva futura più rosea.

Alcune persone confondono il termine effetto serra con quello del buco nell'ozono, ma ci sono differenze sostanziali tra i due fenomeni: mentre l'effetto serra riguarda, come detto prima, la capacità dell'atmosfera di trattenere calore provocando un aumento o una diminuzione della temperatura terrestre, il buco nell'ozono riguarda la riduzione temporanea dell'ozonosfera, cioè dello strato si ozono presente nella stratosfera (che è uno dei cinque strati in cui è suddivisa l'atmosfera).

L'ozono fa parte dunque dei gas presenti nell'atmosfera, ma è diverso nelle caratteristiche dagli altri gas serra: infatti trattiene e assorbe l'energia direttamente dal Sole e non dalla superficie terrestre. Il buco nell'ozono, dunque, è un fenomeno naturale totalmente diverso dall'effetto serra, con altri tipi di conseguenze naturalmente: l'unica cosa diciamo che li accomuna è l'effetto catastrofico che possono creare sull'ambiente e contro l'uomo, ma le modalità e gli aspetti sono appunto diversi, in particolare sul riscaldamento globale si può dire che l'effetto serra e il buco nell'ozono sono le due cause principali, per via delle attività provocate dall'uomo, ma con caratteristiche diverse. 

L'effetto serra, dopo la scoperta fatta da Fourier, è stato continuamente analizzato e approfondito da esperti del settore o da altri appassionati, e tra i ricercatori è da ricordare senz'altro l'italiano De Marchi, che alla fine dell'Ottocento ha calcolato le conseguenze del vapore d'acqua sulla temperatura terrestre in relazione alle glaciazioni, oppure Abate e Langley che nel 1900 hanno calcolato per la Luna, unico satellite del nostro pianeta e non costituito da atmosfera, una temperatura di quarantacinque gradi.

Comunque, non si sanno ancora con esatta precisione gli effetti dell'anidride carbonica prodotta dalle attività umane, cioè su come possa influire sui cambiamenti climatici e sull'effetto serra; questo perchè, mentre si pensava che l'aumento di anidride carbonica facesse aumentare la temperatura globale, negli ultimi anni si è assistito ad una piccola diminuzione della temperatura terrestre, cosa che era già avvenuta anche nel periodo tra il 1950 e il 1970, e dunque il fenomeno dell'effetto serra, e in particolare le conseguenze che può portare sul riscaldamento globale provocato dall'uomo, deve essere ancora studiato con maggiore precisione scientifica.

(Sett. 2010)

 

Bernardo De Crescenzo


 

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