L'EMERGENZA RIFIUTI E LE ISOLE ECOLOGICHE
di
Giuseppe Ferraggina
INTRODUZIONE
I rifiuti sono un problema di tutti, complesso, sia per
la quantità che ognuno di noi produce ogni giorno e sia perché tanti e
diversi sono i materiali e le sostanze di cui sono composti.
I rifiuti sono, nel loro insieme, tutto quanto
risulta di scarto o avanzo alle più svariate attività umane. La Comunità
europea, con la Direttiva n.2008/98/Ce del 19 novembre 2008 (Gazzetta
Ufficiale Europea L312 del 22 novembre 2008) li definisce
sottoprodotti, e, in particolare, qualsiasi sostanza od oggetto
di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o l'obbligo di
disfarsi.
Negli ultimi decenni ha suscitato un interesse
particolare in materia di rifiuti ciò che riguarda la riduzione degli
effetti sulla natura e sull' ambiente e la possibilità di recuperare
risorse
da essi, e la riduzione della produzione di rifiuti stessi.
In tal senso sono state elaborate, sia a livello europeo
che nazionale, una serie di direttive per quanto riguarda la gestione
dell’intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro
sorte finale, volte ad assicurarne il minimo impatto ambientale.
I problemi ecologici e di difesa ambientale, pertanto,
rendono sempre più difficile reperire aree per le discariche di tipo
tradizionale, nelle quali immettere materiali di tutti i generi,
indifferenziati, talvolta inquinanti o più volte utili come fonti di
materie prime.
E’ in questo contesto che prende sempre più piede il
concetto di raccolta differenziata che è ormai da anni parte della
cultura dei paesi nordeuropei.
Esso è un sistema di raccolta che prevede, per ogni
tipologia di rifiuti, una prima selezione da parte dei cittadini, i
quali distribuiranno i diversi materiali negli appositi contenitori
messi a loro disposizione dai Comuni.
Attuare questo sistema è, quindi, un dovere etico del
cittadino che consentirà così di ridurre la quantità di rifiuti da
inviare alle discariche, ottenendo così il recupero di frazione
organica, carta, legno, plastica e lattine che possono essere
trasformate e riutilizzate nel ciclo produttivo.
L’EMERGENZA RIFIUTI
Una delle disfunzioni più gravi che lo sviluppo socio
economico ha portato, in Italia ed ovunque nel mondo, è certamente
quella dei rifiuti solidi urbani.
Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è sempre stato
effettuato con l'ammassamento, in discariche più o meno grandi, poste
nelle immediate vicinanze dei centri di cui erano a servizio; sopportate
malvolentieri dagli abitanti vicini ma strettamente necessari in
mancanza di un serio piano alternativo di smaltimento.
Purtroppo l'aumento indiscriminato delle quantità di
rifiuti avviati in discariche non che il peggioramento delle loro
caratteristiche, l'espandersi delle zone urbanizzate contestualmente
all'esaurimento di cave e di altre depressioni naturali deputate
all'espletamento della funzione di discarica, ma anche la maggiore
attenzione che si è creata nei confronti dell' ambiente, ha portato
all'impossibilità oggettiva di proseguire su questa strada costringendo
a cercare nuove vie da percorrere.
Lo smaltimento di rifiuti può avvenire tramite le
succitate discariche controllate, il riciclaggio,il compostaggio ed il
recupero energetico; questi processi, non sono alternativi ma
complementari in una corretta politica dello smaltimento delle
tonnellate di rifiuti prodotte dalle grandi metropoli
Per risolvere il problema rifiuti si deve intervenire su
ogni fase della produzione del rifiuto, soprattutto, quando possibile,
all'origine della formazione del bene che diverrà rifiuto; massimizzare
il riutilizzo o il riciclaggio e infine sfruttando il contenuto
energetico mediante la produzione di
compost, biogas o la termocombustione di ciò che non è
stato possibile valorizzare.
Alla fine di questo processo la frazione destinata a
discarica , sempre e comunque presente, sarà di quantità estremamente
inferiore a quella di partenza e, se trattata opportunamente, molto
stabile.
Quindi riduzione,
riutilizzo del materiale,
riciclaggio della materia costituente il materiale
raccolto e recupero sono i nuovi quattro imperativi che si
impongono per affrontare correttamente il problema dello smaltimento dei
rifiuti solidi urbani.
Noi tutti dovremmo essere consapevoli di essere una,
parte del complesso meccanismo che può aiutare l'ambiente e noi stessi a
vivere meglio.
Questa metodologia di impostazione è stata anche
sinteticamente denominata come "La filosofia delle 4R".
LE CARATTERISTICHE TECNICO-STRUTTURALI DI UN’ ISOLA
ECOLOGICA
L’ isola ecologica è un’area dotata di pavimentazione
solida in genere di cemento o asfalto che ospita uno o più contenitori
(bidoni o cassoni) destinati al conferimento delle frazioni
differenziate dei rifiuti urbani da parte dei privati cittadini.
La pavimentazione dell’area deve essere realizzata in
modo da impedire qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno ed
evitare fenomeni di inquinamento del suolo e delle acque sotterranee a
seguito di dispersioni accidentali di rifiuti liquidi.
I contenitori e le piazzole di deposito devono essere
corredati da apposita cartellonistica esplicativa riportante le
tipologie di rifiuti ammessi in modo da facilitare il corretto
conferimento delle frazioni differenziate omogenee da parte degli
utenti.
Particolare cura dovrà essere posta alla viabilità
interna del centro di raccolta ed all’accesso da parte degli utenti ai
contenitori ed alle piazzole di deposito.
L’intera area dell’isola ecologica dovrà essere recintata
con una rete di altezza non inferiore a 2 m e dovrà essere prevista la
piantumazione di essenze arbustive lungo tutto il perimetro al fine di
mitigare l’impatto visivo dell’impianto e favorire il suo inserimento
nel paesaggio circostante.
L’accesso al centro dovrà essere chiuso con apposito
cancello corredato da cartello riportante gli orari di apertura del
centro di raccolta.
La struttura deve essere dotata di un adeguato impianto
di illuminazione da lasciare preferibilmente in funzione anche nelle ore
di chiusura dello stesso per una sua più facile sorveglianza.
Dovranno essere previsti anche un idoneo impianto
antincendio conforme alle norme vigenti sulla sicurezza in ambienti
pubblici ed una rete idrica dedicata per le operazioni di lavaggio dei
contenitori di rifiuti, nonché delle superfici e dei piazzali del
centro.
Deve infine prevedersi la realizzazione di un locale ad
uso guardania – ufficio dotato di servizi ed eventuale magazzino.
COS’ E’ UN’ ISOLA ECOLOGICA?
Un'isola ecologica, o ecopiazzola, è un'area
recintata e sorvegliata, attrezzata per la
raccolta
differenziata dei rifiuti, disponibile in molti comuni
italiani.
L'utilità principale di questi centri è quindi, quella
di evitare lo smaltimento in discarica, per recuperare risorse e
tutelare meglio l'ambiente.
In genere queste strutture vengono localizzate in posti
facilmente accessibili come bordi stradali o perimetri cimiteriali.
Di norma le aree prescelte devono essere destinate a tale
uso dai P.R.G. comunali; in alternativa dovranno essere utilizzate le
aree con destinazione urbanistica per servizi ed attrezzature ad uso
pubblico.
La viabilità di collegamento tra l’isola e le aree urbane
da essa servite deve essere adeguata a sostenere la circolazione delle
autovetture e dei piccoli automezzi pubblici e privati che vi
conferiscono direttamente i rifiuti, nonché dei mezzi pesanti che
provvedono al carico del materiale ed al successivo trasporto verso gli
impianti di recupero o smaltimento.
L’isola ecologica prevede dei giorni e degli orari di
apertura al pubblico che devono essere stabiliti in funzione delle
esigenze degli utenti da essi serviti; a tal fine ne è consigliata
l’apertura pomeridiana e l’apertura durante il sabato e/o la domenica.
Durante gli orari di apertura al pubblico, inoltre, è
consigliata la presenza di almeno due operatori del centro al fine di
agevolare il conferimento dei rifiuti da parte degli utenti e per
garantire un adeguato controllo sulla qualità dei rifiuti conferiti.
E’ possibile
depositare materiali di varia natura: arredi ed elettrodomestici, legno
(pallets, cassette, imballaggi in legno, mobilio, assi, travi), residui
di potature e sfalci, carta e cartoni, vetro, metalli (reti, biciclette,
ringhiere, imballaggi in acciaio), lattine e alluminio, plastica,
pneumatici, oli alimentari, oli lubrificanti, accumulatori e batterie,
pile, cartucce stampanti, neon, farmaci, vernici, solventi, bombolette,
liquidi fotografici, filtri auto.
Giuseppe Ferraggina |