Tesina finale
Master on-line Gestione e Sicurezza Ambientale
(Dic. 2010)
Analisi e applicazioni delle energie alternative nella costruzione
di abitazioni e nel settore automobilistico
di
Andrea Pegoraro
INDICE
1.
Premessa
2.
Energie Rinnovabili
3.
Abitazioni ad alta efficienza energetica :
CasaClima
4.
Settore automobilistico : Auto ibride ed elettriche
5.
Conclusioni
6.
Ringraziamenti
1. Premessa
Il contenuto di questa tesina vuole trattare il tema delle energie rinnovabili.
La mia attenzione si è
concentrata in particolare sui temi abitativi e automobilistici,
sviluppando un breve iter che, partendo dalle tipologie di fonti
energetiche, passa attraverso le soluzioni pratiche ed ecologiche per
una maggiore efficienza della stessa .
Ho scelto questo tema in quanto ritengo che
sia necessario portare la questione energetica da un piano puramente
scientifico e didattico ad un livello più vicino alla nostra realtà
quotidiana; L’interesse per l’argomento è ancora più giustificato dalla
evidente crisi energetica ed ambientale che la nostra ‘’astronave terra
‘’ sta affrontando e che ci deve portare ad utilizzarla con maggiore
rendimento e parsimonia.
2.
Energie rinnovabili
2.1 Energia eolica
Esistono
varie tipologie di energia rinnovabile , cioè forme di energia
che provengono dalla natura e che quindi sono fonti inesauribili: una
tra le più importanti è l’energia eolica.
La
produzione di energia eolica costituisce infatti una delle maggiori
novità del settore energetico degli ultimi trent’anni: l’Europa mira ad
installare altri 180000MW eolici (oltre ai 94000 MW attuali) entro il
2020 per soddisfare il 13% del fabbisogno elettrico continentale e dare
un contributo decisivo all’ambizioso obiettivo di produrre energia con
fonti rinnovabili per il 20% entro quella data.
Uno dei
problemi maggiori riguardante l’utilizzo di tale forma di energia è la
non continuità: dipendendo dalle correnti e dalla potenza dei venti non
è sempre possibile
mantenere la stessa quantità di energia nel tempo.
Tuttavia i
limiti di questo tipo di tecnologia sono accompagnati da altrettanti
pregi, basti pensare che un impianto eolico da 10 MW e sufficiente per
fabbisogni elettrici di 4000 famiglie europee medie e l’impianto è di
facile costruzione e manutenzione.
2.2 Energia idroelettrica
Un’altra
forma di energia rinnovabile utilizzata soprattutto in Italia consiste
nello sfruttamento della caduta di acqua per generare energia meccanica
o elettrica: questo avviene attraverso la costruzione di dighe dotate di
una tecnologia relativamente semplice e, a differenza dell’energia
eolica, non presenta problemi di intermittenza energetica.
Nel mondo
di oggi sono in funzione 800000 dighe mentre il 15% dei consumi
elettrici italiani è coperto da energia idrica.
2.3 Energia solare
Abbiamo
visto i limiti e i pregi di alcune delle energie rinnovabili più
utilizzate, tuttavia non è ancora stata elencata la più importante:
l’energia del sole.
Si tratta
di un fonte di energia che ha molte prospettive di sviluppo e utilizzo
in numerosi campi, non solo per quanto riguarda l’energia termica, ma
anche quella elettrica e meccanica .
Possiamo
quindi dire che l’energia del Sole è la più importante e la più potente
a nostra diposizione, soprattutto perché la si può trovare ovunque.
Numerose
sono le forme di applicazione che l’uomo ha inventato:
-
pannelli solari: consiste nella conversione di energia solare in
calore a bassa temperatura. Un pannello solare di circa 3 m2
è sufficiente per fornire acqua calda ad uso domestico per una famiglia
media, generalmente ha la durata di 30 anni e richiede poche
manutenzioni.
-
pannelli fotovoltaici: permettono la conversione di energia luminosa
in energia elettrica, il loro funzionamento è dovuto un materiale
semiconduttore (silicio) che assorbendo luce origina un movimento di
cariche elettriche all’interno di una cella fotovoltaica.
Uno dei maggiori pregi
di questa tecnologia è che consente di produrre energia là dove serve,
senza una costosa rete di distribuzione a lunga distanza.
-Biomasse e biocombustibili:
Il processo di fotosintesi produce idrocarburi, cioè masse vegetali e
marine in grandi quantità ogni anno. Le biomasse sono dei “combustibili
solari” che possono essere bruciati per produrre energia in sostituzione
ai combustibili fossili. Un esempio è il biodisel che si produce
da oli vegetali, oppure il bioetanolo che sfrutta piantagioni
ricche di carboidrati come il mais o la canna da zucchero.
2.4 Energia geotermica
Per
energia geotermica si intende quella contenuta, sotto forma di "calore",
all'interno della Terra. La temperatura aumenta con la profondità,
secondo un gradiente geotermico di 3°C ogni 100 metri e deriva
principalmente dal decadimento degli isotopi radioattivi presenti
soprattutto nel mantello. Questa energia fluisce verso l’esterno
trasportata da vettori quali acqua e vapore e si dissipa con regolarità
verso la superficie della Terra. Gli impianti geotermici sono quelli
che, tra le varie forme di energie rinnovabili, permettono le più alte
potenze installate e di conseguenza le più consistenti energie prodotte.
In Italia la produzione di energia elettrica di origine geotermica che
viene immessa nella rete nazionale purtroppo incide ancora in misura
minima sul totale prodotto ( circa 3% ).
3. CasaClima
II
risparmio energetico è il metodo più rapido, più economico e più
efficiente per ridurre la dipendenza da energie fossili. lnoltre, così
si riducono anche le emissioni di gas serra e si migliora la qualità
dell'aria. Nel settore edile le possibilità di risparmio oscillano tra
il 70 e il 90 per cento. Sarebbe irresponsabile non cogliere questa
opportunità. Non sono richiesti esperimenti straordinari o progetti
spettacolari, bensì materiali e tecnologie efficienti sotto il profilo
energetico. Un’ abitazione CasaClima utilizza una quantità di
energia decisamente inferiore a quella di una casa tradizionale , ed
quella che andremo ad analizzare.
3.1 Abitazione CasaClima
La
progettazione è la fase più importante nella costruzione di una casa. II
progettista deve tenere conto, fin dall'inizio, del fabbisogno
energetico dell'edificio e trovare soluzioni insieme al cliente. In
questo modo I'efficienza energetica diventa parte integrante della
progettazione.
La
formula è semplice: comfort abitativo a basso costo energetico.
L'obiettivo principale è costruire riducendo le perdite di calore
dell'edificio grazie ad un buon isolamento termico.
CasaClima
non definisce pertanto uno stile architettonico ad un particolare tipo
di costruzione, ma bensì la categoria energetica dell'edificio. Gli
edifici CasaClima possano essere costruzioni di grandi o di piccole
dimensioni.
CasaClima Oro (ovvero da 1 litro)
Indice termico dell'edificio inferiore ai 10 kWh/m²a
CasaClima A (ovvero da 3 litri)
Indice termico dell'edificio inferiore ai 30 kWh/m²a
CasaClima B (ovvero da 5 litri)
Indice termico dell'edificio inferiore ai 50 kWh/m²a
Esprimendo I'indice termico in quantità di combustibile utilizzato, si
evidenzia il fatto che per riscaldare un metro quadrato di superficie
abitabile di una CasaClima Oro è necessaria 1 litro di gasolio, ovvero 1
metro cubo di gas all'anno.
II
fabbisogno energetico di una casa di questa tipo è talmente basso che si
può anche fare a meno dell'impianto di riscaldamento.
3.2 Caratteristiche
principali di una Casaclima
3.3 Perché avere una Casaclima ?
3.3.1 Risparmiare Energia
Una
delle principali caratteristiche di CasaClima è un ottimo bilancio
energetico.
L'alto rendimento energetico si ottiene minimizzando le perdite e
sfruttando al massimo i guadagni solari passivi ed i contributi interni
di calore.
Questo si traduce in risparmio delle spese di riscaldamento, in
miglioramento del comfort abitativo e, a lunge termine, in un aumento
del valore commerciale dell'edificio.
Quattro fattori sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo:
-
I'isolamento termico
-
la finestratura
-
la tenuta d'aria
-
I'orientamento
Tra
questi, il fattore più importante è I'isolamento termico.
3.3.2. Termico in estate
Durante I'inverno I'energia fornita dal sole è sempre la benvenuta, ma
durante i mesi estivi può causare un surriscaldamento all'interno
dell'edificio. Bisogna pertanto trovare un buon compromesso tra
I'apporto d'energia in inverno e la necessità di proteggersi dal calore
in estate senza per questa dover rinunciare all'illuminazione naturale
dei locali. La capacità di accumulare calore da parte di un edificio
consente di stabilizzare la temperatura interna degli edifici in quanto
riduce I'influenza delle fluttuazioni termiche esterne. Per avere un
buon isolamento termico anche d'estate non basta usare dei buoni
materiali isolanti, ma è anche necessario fare ricorso ad una buona
inerzia termica dei materiali al fine di ritardare la trasmissione di
calore attraverso gli elementi costruttivi. Un buon cappotto termico,
che puó essere applicato su ogni edificio, ha una doppia funzione:
protegge d´ inverno dal freddo e d´ estate lascia fuori per tanto tempo
il caldo.
3.3.3Tutela dell’ ambiente e protezione del clima
Rispetto ad una casa tradizionale, un edificio CasaClima A utilizza
circa l´ 80 per cento in meno di combustibile da riscaldamento. Le
emissioni di inquinanti atmosferici sono ridotte in uguale misura.
3.3.4 Vivere nel confort termico
II
corpo umano è continuamente sottoposto a degli scambi termici con
I'ambiente circostante. AII'interno degli edifici, questi scambi
termici avvengono tra elementi costruttivi (muri, finestre, solai,
pavimenti) e I'aria presente nei locali. Pertanto, la temperatura
dell'aria e degli elementi è decisiva per il nostro comfort termico.
Quindi è importante che la differenza tra la temperatura dell'aria
interna e quella della vetrata sia la minore possibile. Quanto più bassa
è la differenza tra temperatura interna e temperatura degli elementi
costruttivi, tanto più alto è il comfort termico all'interno delle
mura. Con un buon isolamento termico si ottiene una maggiore
temperatura superficiale degli elementi costruttivi ed è così possibile
ridurre la temperatura interna. Gli effetti sono positivi sia per il
comfort abitativo che per il consumo energetico. Un buon isolamento
termico non protegge solo dal freddo invernale, ma anche dal calore
estivo. Inoltre non migliora solo il bilancio economico delle famiglie,
ma aumenta anche il comfort abitativo.
3.3.5 Impianto di ventilazione
Arieggiare è importante per tre motivi: far entrare aria fresca, far
uscire aria viziata ed allontanare I'umidità. Durante I'inverno, quando
è in funzione I'impianto di riscaldamento, bisogna portare la
temperatura dell'aria esterna allo stesso livello dell'aria interna.
Tale risultato si ottiene solo con I'apporto di calore. E' per questo
motivo che arieggiando in continuazione si utilizza molta energia e si
aumentano Ie spese di riscaldamento. La ventilazione forzata è una
valida alternativa. L'impianto di ventilazione consente di raggiungere
un'ottima qualità dell'aria interna can bassi costi energetici. Inoltre,
I'impianto di ventilazione aiuta a ridurre possibili inquinamenti
dell'aria interna garantendo I'apporto d'aria pulita 24 ore su 24.
Grazie all'installazione di appositi filtri, molte persone soggette ad
allergie possono avere un'aria interna priva di agenti allergenici (ad
es. il polline). Chi desidera avere una buona qualità dell’ aria in casa
mantenendo bassi i costi energetici, dovrebbe sempre far ricorso
all'impianto di ventilazione. Gli impianti di alta qualità sono
silenziosi e non provocano vibrazioni.
3.4 Certificato Energetico e detrazione irpef
Finanziaria 2008 (decreto 11.marzo 2008).Detrazione IRPEF
del 55% per spese di riqualificazione energetica degli edifici .Per
usufruire della detrazione fiscale deve essere presentato un attestato
che riporti il fabbisogno di energia primaria dell’edificio.
3.4.1 Interventi di risanamento:
Interventi di riqualificazione globale su edifici
esistenti che conseguono un indice di prestazione energetica che non
supera i valori previsti dal decreto .Interventi sull'involucro di un
edificio esistente: interventi sulle strutture opache e sostituzione di
finestre comprensive di infissi. Installazione di pannelli solari per la
produzione di acqua calda .Interventi di sostituzione di impianti di
climatizzazione invernale.
3.5 Il percorso che ci porta a Casaclima
Gli
edifici CasaClima non nascono dal nulla. Servono proprietari interessati
a realizzarli, progettisti che sanno progettarli e ditte che riescono a
costruirli.
Per
realizzare tali obbiettivi è necessario:
3.6 La certificazione CasaClima
II
certificato CasaClima esprime in modo chiaro e comprensibile la
caratteristica energetica di una casa.
Con
I'aiuto delle lettere dell'alfabeto e della tipica scala cromatica del
semaforo, il consumo energetico viene suddiviso in diverse categorie.
E’
stato così focalizzato il concetto: "Finalmente il risparmio energetico
ha un nome: CasaClima. Oggi il cliente esige semplicemente una CasaClima
A."
II
certificato é in linea con la direttiva europea sul rendimento
energetico nell'edilizia (2002/91/CE).
3.7 La targhetta CasaClima
Una
casa che consuma poca energia non è sempre riconoscibile dall'esterno,
ne tanto meno si può esporre il certificato CasaClima per rendere
esplicito il basso consumo energetico di una casa.
Per
questo si è optato per una targhetta metallica da appendere vicino alla
porta d'ingresso e che informa sull'alta efficienza energetica della
casa. La targhetta promuove I'immagine della casa e ne aumenta il
valore commerciale. Lo testimoniano le numerose richieste di assegnare
pubblicamente le targhette.
La
targhetta CasaClima è sempre abbinata al certificato.
Questo segno di riconoscimento viene conferito ad ogni CasaClima che ha
un fabbisogno energetico pari o inferiore a 50 kWh/m² per anno e la
targhetta riporta la relativa categoria di efficienza (Oro, A 0 B).
La
categoria C corrisponde ad un fabbisogno termico di 70 kWh/m² per anno.
( standard minimo in Alto Adige ).
3.8 Leggi e Norme
È
importante distinguere tra i requisiti minimi richiesti dalla normativa
sul risparmio energetico e quelli necessari per ottenere il
riconoscimento di CasaClima. Le norme nella provincia di Bolzano
stabiliscono un indice termico massimo non superiore ai 70 kWh/m2 a
(ovvero categoria C). La legge nazionale sul risparmio energetico
(10/1991) non viene più applicata in Alto Adige. II metodo di calcolo
per determinare l'indice termico e le relative categorie d'efficienza
energetica sono formalizzati in un decreto.Per ottenere la concessione
edilizia il richiedente ed il progettista devono rilasciare una
dichiarazione firmata. Per ottenere il certificato di abitabilità è
necessario produrre il certificato attestante la categoria di
fabbisogno termico dell'edificio.
Cat. di indice Termico |
Fabbisogno annuo di calore |
Legenda |
Categoria A |
FACngf < 30 kWh / (m² ∙ a) |
FAC= fabbisogno annuo di calore
ngf= superficie netta
a= superficie abitabile
|
Categoria B |
FACngf < 50 kWh / (m² ∙ a) |
Categoria C |
FACngf < 70 kWh / (m² ∙ a) |
Categoria D |
FACngf < 90 kWh / (m² ∙ a) |
Categoria E |
FACngf < 120 kWh / (m² ∙ a) |
Categoria F |
FACngf < 160 kWh / (m² ∙ a) |
Categoria G |
FACngf > 160 kWh / (m² ∙ a) |
3.8 CasaClima Più
3.8.1 Efficienza energetica e sostenibilità ambientale
L'alta efficienza energetica è il primo importante passo.
La
scelta dei materiali ecocompatibili è di grande importanza per il
benessere e la salute delle persone. In fase di progettazione è quindi
necessario prendere delle decisioni che non vanno solo nella direzione
del risparmio energetico, ma che tengono anche conto degli aspetti
sanitari ed ambientali.
3.8.2 Vivere in Più
II
marchio CasaClima più viene rilasciato ad edifici che soddisfano i
quattro criteri fondamentali di un'edilizia ad alto rendimento
energetico e rispettoso della salute e dell'ambiente:
v
un indice
termico inferiore ai 50 kWh/m²a
v
I'uso di
fonti energetiche rinnovabili
v
I'utilizzo
di materiali ecologici ed innocui per la salute
v
accorgimenti per tutela dell'ambiente
3.8.3 Indice termico inferiore ai 50 kWh/m2 per anno
Un
criterio fondamentale per poter considerare ecocompatibile un edificio
e il basso consumo di energia per riscaldare. II "Più" viene quindi
riconosciuto solo ad edifici della categoria Oro, A o B.
3.8.4 Riscaldare con fonti di energia rinnovabile
Lo
sviluppo sostenibile si fonda sull'utilizzo di energie rinnovabili.
L'impianto di riscaldamento di una CasaClima Più deve essere alimentato
senza ricorrere a combustibili di origine fossile.
3.8.5 Prodotti ecocompatibili ed innocui per la salute
Esistono diversi modi per valutare i materiali di costruzione in
relazione al loro impatto sanitario ed ambientale. La valutazione deve
tener conto del ciclo di vita di una materia e dalla sua produzione al
suo smaltimento.
II
marchio CasaClima Più è un primo passo in questa direzione perché, oltre
all'alta efficienza energetica ed all'impiego di energie rinnovabili,
sono utilizzati materiali innocui per la salute e per i quali e
dimostrata la piena compatibilità ambientale.
4. Auto ibride ed elettriche
La svolta dell’auto elettrica è adesso,
negli anni della grande paura per i cambiamenti climatici, nei tempi in
cui la domanda più frequente che ci viene rivolta è “quanta CO2
emetti?” Ne esistono
talmente tante varietà rispetto ai tempi di Edison. L’ibrida elettrica,
anche detta HEV (Hybrid Electric Vehicle) è una tecnologia collaudata
da anni che abbina un piccolo motore elettrico, capace da solo di
piccole percorrenze (circa 2 chilometri), con un motore a benzina. Il
motore elettrico entra in funzione solo alle basse velocità e si
ricarica mentre l’auto è in moto grazie al calore del motore termico e
all’energia sprigionata durante la frenata. È questa la tecnica
utilizzata dalla Toyota sul modello Prius, la prima auto ibrida di serie
al mondo che dal lontano 1997 ad oggi ha venduto più di un milione di
esemplari, soprattutto in nord America e Giappone.
Esiste poi l’auto totalmente elettrica,
classificata BEV (Battery Electric Vehicle), dotata solo di batterie che
una volta scariche provocano l’arresto completo del mezzo e la
digitazione
del numero del soccorso stradale. A quel punto urge una
presa di corrente domestica per ricaricarla in 6-8 ore, un po’ come
fosse un cellulare. La produzione di serie di questi modelli dovrebbe
partire dal 2011 con la Nissan Leaf. Ultima generazione di veicoli
elettrici è quella denominata ibrida plug-in o PHEV (Plug-in hybrid
vehicle) e vede la combinazione di un motore a combustione interna con
un motore elettrico di maggiore capacità rispetto a quello di una
semplice ibrida. In modalità solo elettrica un Phev può percorrere fino
a sessanta chilometri. Una volta scaricata la batteria entra in funzione
il normale motore a benzina con un’autonomia di centinaia di chilometri.
La ricarica delle batterie avviene attaccandola ad una normale presa di
corrente domestica per circa sei ore.
Il
primo Phev di serie dovrebbe essere la Chevrolet Volt (o Opel Ampera),
che sarà venduto a partire dal 2010/11 dalla Gm.
Insieme all’America ci sono altri due paesi
che sponsorizzano con molta fanfara l’operazione auto elettrica. La
Francia a settembre ‘09 ha proclamato per mezzo del ministro
dell’energia Jean-Louis Borloo, l’obiettivo di due milioni di veicoli
elettrici venduti entroil 2020. Il programma prevede l’installazione di
stazioni per la ricarica, l’adattamento della rete elettrica, l’acquisto
di veicoli e il sostegno economico a produttori e acquirenti. In terza
posizione la Germania con il suo piano d’azione presentato ad agosto
(Piano di sviluppo dell’elettromobilità) per promuovere l’acquisto di
un milione di auto elettriche entro il 2020. Al centro del programma ci
saranno investimenti nella ricerca, lo sviluppo di una rete di stazioni
di rifornimento elettriche in tutta la nazione, nonché l’introduzione di
incentivi per incoraggiarne l’acquisto. In tutto la Germania punterà un
miliardo di euro sul settore elettrico.
4.1
L'elettrica Nissan Leaf
La Leaf è
la prima auto al mondo con motore elettrico commercializzata in grande
serie. Quindi è realmente a emissioni zero di CO2 dovute a
combustione di idrocarburi. E' un progetto in cui Nissan ha investito
oltre 2 miliardi di euro. All'inizio, privilegerà le nazioni più
impegnate sia dal punto di vista degli incentivi governativi per
l'acquisto, sia nella realizzazione di infrastrutture, colonnine di
ricarica per cominciare.
E' una
berlina a 5 porte e 5 posti che ospita comodamente cinque occupanti.
Il design è
moderno, personale: perfino aggressivo con quel muso che pare un
cazzotto pronto a partire e i fanali a guisa di artigli. Secondo quanto
dichiarato da Nissan, le batterie agli ioni di litio (sviluppate in
partnership con il socio Renault) consentono un'autonomia di circa
160/180 km. La ricarica completa avviene in 8 ore; quella veloce e
parziale in 30 minuti. Il "pieno" costerà meno di 2,5 euro.
In Italia si misurerà nel segmento C, quello delle vetture di classe
media che, per dimensioni della carrozzeria, vede svariatissimi modelli:
dalla WV Golf, alla Ford Focus, alla Fiat Bravo.
In Giappone, in ognuna dei suoi 2.200 concessionari, Nissan sta
installando caricabatterie. E tra gli optional della Leaf è prevista una
personale stazione di ricarica a poco più di 1.600 euro. E sono diversi
gli accordi siglati con diverse municipalità per ottenere tariffe
agevolate sui costi di ricarica.
Scheda tecnica:
Tipologia:
Berlina compatta
Potenza Mot. Elettrico kW/Cv: 80/109
Batteria kWh: 24
Autonomia/tempo ricarica:160/8
Prezzo o disponibilità: circa 35.000 euro / fine 2011
4.2
Toyota Prius
La Toyota Prius
è una
automobile costruita dall'azienda
giapponese
Toyota ed è la più venduta tra le
vetture ibride al mondo. Il lancio
del primo modello di Prius avvenne in
Giappone nel
1997, e nel mercato mondiale nel
2000. Nel
2004 il modello è giunto alla
seconda generazione, diventando una solida
berlina due volumi.In Europa, la
Prius è stata giudicata
auto dell'anno
2005.
4.2.1 Toyota Prius, modello 2004
Il grosso della
battaglia pubblicitaria della Prius ha insistito molto sul fatto
che la vettura possiede due
motori: uno a
benzina e uno
elettrico. Un sofisticato sistema
di oltre 40
centraline controlla il consumo
delle
batterie in relazione all'uso del
propulsore elettrico e comanda l'accensione o la pausa del motore
tradizionale, riducendo al minimo gli sprechi energetici.
Cuore della
Prius è il sistema Hybrid Sinergy Drive (HSD), che permette
l'ottimizzazione nella produzione e nell'uso dell'energia
tra i due motori, nel tentativo (in gran parte riuscito) di recuperare i
normali sprechi energetici di un'auto
tradizionale. Ad esempio:
-
nelle partenze e a
bassa velocità il sistema lavora sfruttando esclusivamente il motore
elettrico ;
-
a maggiori richieste
di energia l'HSD provvede ad azionare istantaneamente il motore
termico che unendo la propria spinta a quella del motore elettrico
garantisce
coppia e
accelerazione paragonabili a
quelle di una berlina con motore tradizionale;
-
non appena il piede
si stacca dall'acceleratore, il motore termico smette di funzionare
e dall'inerzia
del veicolo la batteria elettrica trae carica, basandosi sulle
ruote ancora in movimento;
-
il pacco di batterie
accumula carica anche durante la frenata, con un principio già in
uso in altre vetture elettriche;
-
qualora la carica
fosse insufficiente per il corretto funzionamento dell'auto, il
motore tradizionale si accende per garantire la potenza necessaria.
La potenza generata in eccesso dal motore tradizionale viene
automaticamente convertita in elettricità e accumulata nelle
batterie.
L'emissione di
anidride carbonica è, nelle
dichiarazioni della casa, di 104 g/km (meno degli attuali
motori diesel con
filtro antiparticolato) per
tragitti esclusivamente interurbani. In tragitti misti (il normale
andirivieni di un
pendolare dalla
provincia di Milano al centro città
e ritorno) sono state rilevate, in prove su strada della rivista
Quattroruote, emissioni pari a
128 g/km.
4.2.2 Prius Terza serie (dal 2009)
Dall'estate 2009 è
disponibile la terza generazione della prius .
La vettura, sebbene paia ad un primo sguardo solo un restyling della
versione precedente e nonostante mantenga le dimensioni della II serie,
presenta un'abitabilità maggiore dovuta a un miglior sfruttamento dello
spazio interno e notevoli miglioramenti sono stati ottenuti sul versante
dell'efficienza del veicolo.Le novità più rilevanti infatti si hanno
nella motorizzazione: la cilindrata è passata da 1,5 litri a 1,8 litri
con motore a
ciclo Atkinson, mentre la parte
elettrica e la gestione del sistema ibrido HSD ha consentito di
aumentare ragguardevolmente l'efficienza e quindi l'economia di
carburante. Il motore è un 1.8 da 98 CV (134 CV in combinazione
con il motore elettrico) con appena 89 grammi di CO2 al Km e un consumo
di 4,0 l/100km in ciclo urbano, 3,8 l/100km in ciclo extraurbano e 3,9
l/100km in ciclo combinato.
Come accessorio è
disponibile anche un pannello solare fotovoltaico installato nel tetto
che consente di avviare la ventilazione dell'abitacolo a veicolo fermo e
l'accensione del climatizzazione, grazie ad un tasto nel telecomando,
durante la stagione estiva poco prima del riutilizzo della vettura dopo
una lunga sosta al sole, in modo da migliorare il comfort dei passeggeri
nel momento della partenza. Per quanto riguarda l'estetica, il frontale è
più simile alle altre vetture Toyota e la linea è più squadrata e
sportiva.
5. Conclusioni
Dopo questa breve tesina
sulle applicazioni delle energie rinnovabili sembra lampante
constatare che la scelta dell’energia solare accompagnata da un utilizzo
più sobrio dell’energia sia l’unica strada percorribile per fare fronte
all’enorme problema energetico che stiamo affrontando.
La costruzione di case
come CasaClima come scelta responsabile per tutte le nazioni, porterà
una maggiore stabilità ed efficienza energetica.
Le auto ibride ed
elettriche riusciranno ad abbattere le dispendiose battaglie energetiche
per il petrolio e nel lungo periodo ci consentiranno di raggiungere il
prestigioso obiettivo del 0% CO2.
La sfida energetica è solo all’inizio della
partita ed ognuno di noi, responsabilmente, ne sarà attore e
protagonista con successo.
6.
Ringraziamenti
Al mio amore Monica per avermi sopportato, ai miei
genitori ( tizio e luci )e sorella (eli )per avermi sopportato, ai miei
amici ( Doc, Mario , Enrico, Mauro,Luca , Company Bassan , Company
Vicenza per avermi sopportato , e non per ultimi i miei colleghi in
particolare ( salva, cec, spuncio, vangio , sustosa , ciba, berny e
fagiano) .
Andrea Pegoraro |