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FERIE? QUANTE NE VUOI!
di Giovanni Minieri
Tempo di
vacanze, finalmente. Tutti al mare o in montagna a seconda delle
inclinazioni o del… portafogli. Quante settimane di ferie vi ha concesso
il vostro datore di lavoro? Una? Due? O siete stati tra i pochi
fortunati a cui il vostro capo, in uno slancio di magnanimità, vi ha
riconosciuto un mese intero? Ebbene, c’è un datore di lavoro che non
concede ferie, sono i suoi dipendenti a prendersene quante ne vogliono.
Si tratta di Richard Branson, patron delle Virgin.
In realtà
Branson non è nuovo a simili iniziative. Aveva già deciso di lasciare
ogni suo dipendente libero di scegliere come, dove e quante ore lavorare
per portare a termine il proprio lavoro. Il suo libro, “The Virgin Way”,
è una sorta di Richard pensiero, una summa di ciò che bisogna e
non bisogna fare perché un’impresa abbia successo. Lui stesso afferma
che “Non abbiamo più un orario di lavoro
dalle 9 alle 5, e quindi non ci serve neppure una policy per le vacanze.
Il lavoro flessibile ha rivoluzionato come, dove e quando svolgiamo le
nostre mansioni. Perciò, se lavorare dalle 9 alle 5 non esiste più,
perché dovremmo avere linee rigide annuali per le vacanze?”
Ed ecco
cosa si è inventato il vulcanico hippie biondo: i dipendenti della
Virgin potranno restare a casa tutto il tempo che vogliono, ovviamente
senza che ciò pregiudichi il business dell’azienda né tantomeno i
progetti a cui si sta lavorando.
L’idea
sembra sia partorita dalla mente, altrettanto vulcanica dobbiamo dirlo,
della figlia e del management della piattaforma streaming Netflix, dove
è già applicata. La sperimentazione riguarda solo 170 dipendenti degli
uffici Virgin di Londra, Ginevra e New York. Dalla riuscita di questa
sorta di test dipenderà l’estensione delle policy ai dipendenti di tutte
le altre società della Virgin Group. Così le ferie non saranno più
oggetto di contrattazione lavorativa, non peseranno economicamente sulle
aziende quando non vengono godute, riuscendo a coniugare le esigenze sia
del dipendente che dell’azienda stessa. Branson sembra fiducioso, i suoi
dipendenti “non abuseranno dell’opportunità offerta”, anzi, saranno più
responsabili, motivati, creativi e riconoscenti verso l’azienda.
Così
sotto la spinta motivazionale, saranno più produttivi. Tutto bene
quindi. Non sembra. Tra i detrattori c’è chi punta il dito proprio sulla
troppa responsabilità cui si fa carico il dipendente. Il rischio, dicono
alcuni, è che proprio per non mancare l’obiettivo e portare a termine il
lavoro iniziato, molti potrebbero rinunciare alle ferie e lavorare un
anno di fila senza mai prendersi neanche un giorno di vacanza. Inoltre a
conti fatti, i beneficiari di questa iniziativa sono poche centinaia sui
50 mila dipendenti Virgin, il che fa pensare che si sia trattato solo
dell’ennesimo spot utile a dare visibilità alla holding del magnate
inglese.
Ma nel
frattempo alcuni imprenditori hanno interpretato la filosofia aziendale
di Branson in una declinazione che a definirla discutibile è dir poco.
Come il miliardario messicano Carlos Slim che ha proposto ai suoi
dipendenti di lavorare solo 3 giorni a settimana, ma per 11 ore e
impegnandosi a non andare in pensione prima dei 70 anni. Se Branson
attribuisce l’ idea delle ferie senza limiti a sua figlia, ci auguriamo
che al signor Slim l’idea sia da attribuire ad una notte passata insonne
per una indigestione da tortillas e tacos innaffiati da abbondante
sangria.
Giovanni Minieri
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