Formula 1: la storia della storia
di Cesare Petti
La Formula 1 ha saputo costruirsi giro dopo
giro, anno dopo anno fino ad arrivare a quello che oggi è e rappresenta.
Si sono susseguiti nomi di piloti, scuderie, tecnici. Teorie,
invenzioni, materiali. Tutto ed il contrario di tutto. Ri-vedendo le
gare, anche quelle dell’anno passato, il tempo sembra più veloce delle
stesse autovetture: ci si scopre a sorridere di particolari ormai
datati. La velocità non è presente solo in pista!. Ma andiamo per
ordine con una piccola cronistoria.
Le competizioni ebbero inizio nel 1906.
Nel 1920 arrivarono i regolamentazione delle
gare, denominata "Formula Grand Prix"
Nel 1946 "Formula A", fino al 1948 quando
la nascita della Formula 2 prese l’attuale nome.
Nel 1950 il primo Campionato Mondiale di
Formula Uno, così denominato anche se di fatto si svolgeva a livello
europeo e fino ad oggi considerata la massima categoria automobilismo.
Gli ingegneri fin dall’inizio svilupparono
monoposto veloci e performanti lavorando sulla posizione del motore
(posteriore o centrale) piuttosto che sull’aerodinamica, sul motore
(Turbina, Kers) piuttosto della gestione ottimizzata del motore
(elettronica).
L’unica limitazione, oltre il genio, saranno i
regolamenti. Fin dalle prime competizioni saranno scritti e contestati,
riscritti e poi cambiati. In funzione dello spettacolo, della sicurezza
ed ultimamente del budget per la sopravvivenza della Formula 1 stessa.
Si perché gli sponsor sono quelli che permettono alla Formula 1 di
andare “avanti” nella tecnologia. Ma si sa: la competizione porta
inevitabilmente a spingersi sempre oltre, per primeggiare, per la
vittoria. Se però si “perde di vista il passo” si rischia di inciampare.
E a certe velocità…
Cesare Petti |