Navigando su questo sito web si accettano i cookie utilizzati per fornire i Nostri servizi. Per maggiori informazioni leggere l'informativa sui cookie

SPAZIO MOTORI HOME PAGE- Testata giornalistica telematica autorizzata dal Tribunale di Napoli con n.5141-Dir. Resp. Dott.Massimiliano Giovine Il primo periodico telematico di informazioni ed inserzioni auto,moto,nautica,trasporti,viabilità,ambiente,sicurezza stradale,ecc.Testata Giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registraz.n.5141-Provv.del 27/6/2000-Direttore Responsabile Dott.Massimiliano Giovine - © Tutti i diritti riservati

|HOME|

|Presentazione|

|Note/GeRENZA| Cookie |

|Lettere|

|Spazio Motori "Ambiente"|

|Inserzioni gratis|

|Links auto|

|Links moto|

|Links utili|

|Assicuraz. web|

Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

|C E R C A|

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMOTORINO: in 2 anche a 16 anni
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto, quanto mi COSTI
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoL'auto ITALIANA riparte dal lusso
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto e TECNOLOGIA oggi
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoBMW serie 2 Gran Tourer 7 posti

GLI INTERNI DELLA BMW SERIE 2 GRAN TOURER

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMoto D'EPOCA: ritorna la tassa?

TOYOTA MIRAI AD IDROGENO"MIRAI": idrogeno anche per casa

LA TOYOTA "MIRAI" AD IDROGENO

CARPOOLING IN TEMPO REALE EICMA moto: 73°edizione

CARPOOLING IN TEMPO REALEPRA o Motorizzazione?

CARPOOLING IN TEMPO REALERicerca sui SINISTRI in Italia

CARPOOLING IN TEMPO REALECARPOOLING istantaneoCAR POOLING: condividere l'auto

L'automobile elettrica in Italia: possibile?Auto ELETTRICA: utopia?

SEGNALAZIONI LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI. Scrivi anche Tu!

KTM super Duke "R"

Pillole/News
Rubrica "Spazio AMBIENTE"
ARCHIVIO articoli
Scrivi a:redazione1@spaziomotori.it

 

Scrivici

Torna alla Home page

 | Gerenza |

  • Fumo, da vietare anche in auto?

  • CARBURANTI ALTERNATIVI, E' POSSIBILE?

di Simone Pavarin

 

Il fumo di sigaretta, ormai è noto, nuoce alla salute, tanto che i fumatori sono avvertiti dalle stesse case distributrici che hanno l’obbligo di apporre sulle scatole delle “bionde”  frasi di funesti presagi come “Il fumo uccide”. La pericolosità del fumo di sigaretta è stata presa in considerazione a tal punto che si sono varate leggi per proibire di fumare nei locali aperti al pubblico e nelle aree di lavoro. La legislazione sul divieto di fumo in generale è stata accolta come una grande conquista civile che, limitando la “libertà” dei fumatori,  preserva la salute di coloro che non sono fumatori ma, condividendo gli stessi spazi, potrebbero avere dei danni dal così detto “fumo passivo”. Sono definiti dagli esperti  “fumatori di terza mano”, invece,  coloro che pur non avendo mai fumato sviluppano patologie o disagi tipici dei più accaniti fumatori, come asma o problemi respiratori.

La differenza principale tra il fumatore passivo e quello di terza mano risiede nel fatto che il primo è esposto principalmente al fumo diretto proveniente dalla sigaretta, il secondo assorbe le sostanze nocive che il fumo ha depositato nell’ambiente circostante, sostanze che permangono anche dopo lo spegnimento del mozzicone. E’ proprio per proteggere i fumatori di terza mano, che spesso si rivelano essere i bambini, il legislatore sta studiando diverse ipotesi che vieterebbero di fumare anche nei luoghi privati chiusi come le autovetture. Per i non fumatori spesso le autovetture con all’interno un tabagista sono delle vere e proprie camere a gas e  se ne esce, oltre che intossicati, anche con gli abiti impregnati di cattivo odore.

Se fossero solo queste le controindicazioni del fumo in auto la vicenda non si caricherebbe di tale importanza, in realtà le sostanze cancerogene che sprigiona la sigaretta bruciando sono inalate ed in generale assorbite da coloro che stazionano nelle immediate vicinanza, proprio come i bambini che viaggiano in auto con mamma o papà fumatori.

Sulla scorta di queste evidenze empiriche, nello Stato del Galles, si sta sperimentando un’iniziativa che ha suscitato un forte malcontento fra i fumatori, la campagna “Fresh Start”. Sponsorizzata dall’Associazione Medici Britannici, mira a proibire il fumo nelle automobili. Questa drastica decisione  nasce dai risultati di  diverse ricerche. Tali indagini avrebbero dimostrato come l’auto che tutti noi quotidianamente utilizziamo, già di per sé rappresenta un ricettacolo di agenti chimici nocivi, ed il fumo prodotto dalle sigarette in questo ambiente aumenterebbe di ben 23 volte la sua dannosità rispetto al fumo prodotto nei locali di un bar. Nello specifico si è rilevato che accendere una “bionda” all’interno di un abitacolo significa innalzare il livello delle polveri sottili, dei composti organici volatili come il benzene e del monossido di carbonio.

Per rendersi conto delle dimensioni del problema un gruppo di enti pubblici tra cui la Regione Veneto ha condotto un’indagine dai risultati preoccupanti. Sono stati osservati circa 6.000 veicoli a 148 incroci in 74 comuni. Il risultato è stato che nel 12% delle automobili, almeno un occupante stava fumando e nel 1% dei casi era presente anche un bambino. Sembrerebbe che attualmente, in  Europa, solamente la Spagna si sia dotata di una disposizione legislativa che vieti di accendere sigarette in auto in presenza di bambini o altre fasce deboli come anziani o donne in gravidanza.

Fumare in auto oltre che un rischio a “lunga scadenza” per gli occupanti della vettura, rappresenta anche un rischio immediato in quanto il conducente nell’atto di accendere e assaporare la “bionda”  inevitabilmente si distrae dalla  guida. Questo aspetto non è nuovo,  già nel 2009 infatti, un gruppo di senatori, in Parlamento, presentò una proposta di legge che però venne rapidamente accantonata. Certamente è necessario privilegiare la salute delle persone che ci sono accanto soprattutto se si tratta di bambini, però sarebbe anche doveroso garantire la libertà dei fumatori che, negli ultima anni, sembra che siano troppo spesso utilizzati come capro espiatorio. Non dimentichiamo infatti che, se da un lato il fumo nuoce gravemente alla salute, dall’altro, per lo Stato, attraverso una fitta rete di accise, le sigarette rappresentano un  monopolio ben retribuito.

(S.P.)


Carburanti alternativi, è possibile?

E’ inevitabile parlare oggi della possibilità di utilizzare per le nostre auto carburanti diversi da una benzina, ma anche da un gasolio, che si aggirano ormai attorno a quota  €. 1.8 al litro. Innanzitutto vi sono i gas gpl e metano, il cui utilizzo in questi ultime mesi è aumentato sensibilmente. Gpl e metano sono più economici della benzina e del gasolio, un pieno con questi gas costa mediamente la metà rispetto ai tradizionali combustibili liquidi, anche se condividono con questi ultimi l’origine fossile.

La caratteristica che rende però i gas da trazione così attraenti è rappresentata dal fatto che sono anche ecologici, ovvero, i residui della combustione contengono sostanze nocive in quantità molto limitata. Impatto ambientale contenuto ed economicità hanno reso il gpl ed il metano molto  popolari tra gli automobilisti che si servono delle sempre più numerose strutture di rifornimento specializzate disponibili sulle strade.

Ancor più ecologici e se possibile con minor impatto sull’ambiente sono i biocarburanti, ovvero quelle sostanze ottenute dal trattamento di alcune specie vegetali. In particolare i ricercatori stanno concentrando l’attenzione sugli oli vegetali e sulla fermentazione degli zuccheri. Nel primo caso il carburante si ottiene attraverso un processo di estrazione da prodotti quali il mais, le arachidi o la colza. Nel secondo caso invece si innesca la fermentazione di zuccheri o carboidrati estratti per esempio dalla barbabietole da zucchero. I biocarburanti vengono ritenuti talmente utili che la stessa Unione Europea ne incentiva l’utilizzo. Tale situazione però, secondo alcuni economisti, rischierebbe di far schizzare alle stelle il prezzo dei prodotti quali il masi,  che a tutt’oggi rappresenta una voce importante nelle esportazione di alcune economie. Una soluzione a questa problematica potrebbe arrivare dalla produzione dei biocarburanti di seconda generazione. Questo tipo di biocarburante non deriva dalla produzione agricola, bensì da altre fonti di scarto quali le così dette biomasse ovvero residui organici di origine animale o rifiuti urbani.

Oggi si parla diffusamente anche di motore ad idrogeno, in realtà molti studi hanno dimostrato che per ora l’energia per produrre questo elemento chimico è superiore a quella utilizzata per la combustione, per cui tale fonte non è economicamente conveniente.

Al contrario, sembrerebbe che lentamente ma inesorabilmente l’energia elettrica per trazione stia avendo un certo successo, prova ne è il fatto che ormai tutte le case automobilistiche globali investono nella ricerca e nello sviluppo di sempre nuove applicazioni nel campo automobilistico.  La Honda, per esempio, ha “sfornato” la Insight  Hybrid, un’ ibrida, come dice il nome stesso, che può utilizzare alternativamente due fonti energetiche, quella elettrica e la più tradizionale di origine fossile. L’obiettivo più o meno dichiarato è quello di produrre un’ automobile con un costo accettabile totalmente elettrica.

Già ne esistono di diversi modelli e marchi, per esempio la Smart potrebbe rappresentare l’auto elettrica per le aree urbane, il costo però è piuttosto alto si aggira sui 20.000 Euro.

L’innovazione più interessante nell’ambito delle auto alimentate da corrente elettrica è rappresentata dai metodi di ricarica delle costose batterie. In origine si faceva un “pieno di elettricità” collegando il veicolo per ore alla rete elettrica con tutti i disagi del caso: auto ferma per molto tempo, luogo adatto per la ricarica non sempre a portata di mano. Oggi la ricerca promette una soluzione di ricarica rivoluzionaria “via wireless”. Il Mit prima e l’Università di Standford poi hanno messo a punto un sistema per cui un dispositivo elettrico può essere caricato ad una distanza anche cospicua, decine di centimetri, con una dispersione energetica ritenuta trascurabile.

L’idea sostanzialmente è quella di inserire nel manto stradale delle speciali bobine che permetterebbero di ricaricare costantemente l’auto durante la marcia. Questa soluzione, tengono a precisare i ricercatori, è ancora da valutare nella fattibilità, ma se dovesse funzionare aprirebbe scenari innovativi. Nell’Università americana si parla già di implementare, con lo stesso sistema wireless, anche sistemi di sicurezza come un controllo automatico dello sterzo per evitare che la vettura vada fuori strada.

 

Simone Pavarin

 

 


 

Home pageCopyright 2000/2015 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved - Testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registr. n. 5141-Provv.del 27-06-2000.

Editore: associazione culturale no-profit "Confgiovani"- Iscr. ROC n.19181. Direttore Resp. Dott.Massimiliano Giovine - giornalista (Tes. Prof. n.120448, già n.84715).

Direzione, Redazione: via D. De Dominicis, 20 c/o Giovine-cap. 80128 Napoli. E' vietata la riproduzione o trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma, di testi, immagini, loghi ed ogni altra parte contenuta in questo sito web senza autorizzazione.

La Redazione non è responsabile di eventuali errori imputabili a terzi, nè del contenuto delle inserzioni riservandosene, pertanto, la pubblicazione.

Nomi e numeri sono citati a puro titolo informativo, per offrire un servizio al lettore. Proprietà artistica e letteraria riservata ©. Vedi gerenza e note legali/tecniche.

|Anno XIV num.4 - Lug./Ago. 2015| - Per informazioni e-mail: redazione1@spaziomotori.it

Sito web ottimizzato per "Firefox", Internet "Explorer 5.0" o superiore - Risoluzione schermo consigliata: 1024 x 768 pixel - >>Privacy/Cookie<<