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Le “GREEN WALLS” di Patrick Blanc
Maria Teresa Lembo
La diffusione del verde nelle aree urbane è
ormai di indiscutibile importanza ai fini del miglioramento della
qualità della vita. Infatti, la presenza del verde urbano contribuisce a
mitigare notevolmente gli effetti prodotti dal degrado ambientale. Tra
le numerose funzioni, finora riconosciute e dimostrate su basi
scientifiche, si possono citare l’azione depurativa chimica e
batteriologica dell’atmosfera, l’attenuazione dei rumori per mezzo della
capacità di assorbimento delle onde sonore, la difesa del suolo, la
conservazione della biodiversità. Il verde concorre anche alla
formazione di microclimi volti a regolarizzare la temperatura, a fornire
spazi di socializzazione, oltre a rivestire un ruolo fortemente
simbolico, psicologico ed estetico-architettonico.
Di fronte agli squilibri ambientali della
città contemporanea, l’attuale concetto di “rinaturalizzazione” dei
centri urbani si sta diffondendo sempre di più attraverso la
realizzazione di progetti ecosostenibili all’interno dell’ambiente
costruito.
A tale proposito, è doveroso citare
l’attività svolta da Patrick Blanc, scienziato, botanico e
ricercatore francese presso il Centre National de la Recherche
Scientifique – CNRS dal 1982.
“…Piante ed architettura devono essere integrate in un
tutt’uno, solo così le città possono assumere un nuovo punto di vista.
Parcheggi, stazioni ferroviarie, metropolitane, in tutti quei difficili
spazi dove non ci si aspetta di vedere un angolo verde, quella è la mia
reale sfida, dove la Natura è in grado di poter riprendersi una piccola
parte di terra. Viviamo sempre più in città dove gli unici spazi
accessibili alla vegetazione sono le pareti verticali e questo può
creare un piccolo benessere per le nostre città…”.
Questo il pensiero del creatore delle cosiddette
“green walls”.
Si tratta di veri e propri giardini verticali posti sulle facciate
esterne o sulle pareti interne degli edifici. Una delle opere più
conosciute è sicuramente la green wall del Musée du Quai Branly a Parigi,
di Jean Nouvel, dedicato all’arte primitiva
di Africa, Asia,
Oceania e Americhe, dove le piante ne ricoprono interamente la facciata.
“All’esterno, la fusione con
la natura è totale: lo circondano alberi, colline artificiali, specchi
d’acqua e piante di ogni tipo attraverso le quali, lungo stradine
tortuose, si giunge all’entrata del complesso. All’interno si
respira un’aria magica e sacra: pochi e tenui raggi di sole riescono a
filtrare attraverso i frangisole in legno illuminando gli oggetti
tipici dei diversi continenti del mondo.
Quello realizzato per il Museo
Quai Branly di Parigi, è un muro vegetale di 800 mq con 15.000
piante di 150 differenti specie provenienti da Giappone, Cina, Europa
centrale e Stati Uniti. A contribuire alla sostenibilità del complesso,
un impianto di pannelli fotovoltaici riveste le pareti verticali ed i
tetti, mentre sonde geotermiche nel sottosuolo sfruttano l’inerzia
termica del terreno per risparmiare energia per la climatizzazione”.
(www.architetturaecosostenibile.it:
“Il museo sostenibile Quai Branly di Jean Nouvel” di Antonia Guerra).
Patrick Blanc ha realizzato, collaborando
con importanti architetti
e designers, opere in ogni
parte del mondo: dal centro Caixa Forum di Madrid al centro
commerciale Des Quatre Temps nel quartiere La Défense di Parigi,
da una parete dell’Hotel Athenaeum di Londra ad altre
istallazioni in Portogallo, nel Kuwait, in Australia ed in Asia.
Il
giardino verticale
per l’Hotel Athenaeum a Londra, completato di recente,
dimostrerebbe ancor più la sua capacità di progettazione. Il grande
giardino verticale, situato di fronte a Green
Park, è costituito da circa 12.000 piante.
Nell’esecuzione di tale opera Patrick Blanc
si è avvalso di un team di giardinieri-arrampicatori che hanno
assicurato alla superficie un’installazione di una gabbia portante
composta da un frame in alluminio rivestito e ricoperto da due fogli di
feltro sintetico continuamente irrorati da un sistema idrico che
utilizza acqua piovana e fertilizzanti. Un sistema di irrigazione,
appositamente creato, mantiene il feltro permanentemente umido
utilizzando anche l’acqua piovana che si accumula e scorre attraverso le
diverse tubazioni dell’impianto ed è controllata da un timer che ne
regola l’intensità liberando una miscela di acqua e sali. In
particolare, la struttura, di circa 6 cm di spessore, è appoggiata alla
parete ed è composta da una lastra di metallo, una di PVC espanso (1 cm)
e una di feltro con tasche di poliammide (2 cm). Il PVC serve a dare
rigidità alla struttura ed è impermeabile, il feltro a garantire una
distribuzione omogenea dell’acqua in tutte le parti del giardino. Le
specie di piante maggiormente utilizzate da Blanc sono ficus, felci,
filodendri e fatsie, vegetazioni che, in mancanza di terra, crescono su
pareti rocciose tipiche delle zone tropicali.
Circa l’80% è costituito da piante
sempreverdi, in modo da ridurre al minimo le opere di manutenzione,
mentre il 20% è realizzato da piante stagionali che creano suggestive
colorazioni ed effetti con il passare delle stagioni. Grazie a questa
varietà si possono creare sfumature e disegni sulle pareti in modo da
realizzare veri e propri giardini-opere d’arte. Tale installazione
richiede uno studio approfondito anche sulla capacità della vegetazione
di adattarsi alle diverse altezze ed ai relativi microclimi. Infatti,
l’ombra a livello del suolo favorisce maggiormente la crescita di rare
varietà di ortiche asiatiche; mentre, sulla parte superiore, molto più
luminosa, possono trovarsi tutte quelle varietà di piante resistenti ai
venti umidi e freddi.
Altra interessante opera di Patrick Blanc è
il giardino verticale che occupa la parete del museo Caixa Forum
di Madrid, progettato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron posta
di fronte alla piazza del Caixa Forum, composto da 15.000 piante per 250
specie diverse. Secondo Herzog “il giardino verticale del Caixa
Forum vuole essere un dialogo con il Giardino Botanico nella strada
adiacente al Prado. Ci piace creare cose nuove, sperimentando anche
nuovi materiali ed incontri insoliti tra il grezzo (di una parete
adiacente in metallo arrugginito NdT), il naturale e l’artificiale,
includendo un angolo di natura…”.
I benefici dei giardini verticali sono
molteplici: le piante nelle città possono arginare attivamente il
problema dell'inquinamento dell'aria fungendo da elemento filtrante per
polveri e gas e costituendo passivamente preziosi rilevatori della loro
presenza. Inoltre, la vegetazione produce ossigeno attraverso la
fotosintesi clorofilliana ed ha un importante ruolo sulla
termoregolarizzazione, soprattutto nei luoghi dove le ampie superfici di
cemento e di vetro non riescono ad assorbire l’insolazione.
Importantissime anche le proprietà isolanti: d’inverno la presenza del
verde permette di ridurre il fabbisogno di riscaldamento dell’edificio,
d’estate, invece, è rinfrescante, consentendo la riduzione di emissioni
di gas serra. L’installazione di un giardino verticale garantisce un
gradevole impatto scenografico ed un sicuro miglioramento estetico, sia
che si tratti del rivestimento della facciata di un edificio, sia che si
tratti di una parete interna di una sede aziendale o commerciale. La
qualità estetica e la vivibilità degli ambienti sono avvertite
psicologicamente come elemento positivo.
“Con la scoperta del lavoro di Patrick Blanc anche
in Italia la moda del giardino verticale è esplosa assieme alla
richiesta di rivestire pareti interne ed esterne con piante. Posizionata
nell’ambito di un nuovo romanticismo volto al recupero della natura
selvaggia, il tema dei giardini verticali non risolve semplicemente un
problema di spazio, né viene scelta per le caratteristiche pur rilevanti
di vantaggi ambientali. Si situa, infatti, nell’ambito del “terzo
paesaggio” di Gilles Clement, nello Junkspace di Rem Koolhaas, ovvero
laddove la città, nei suoi segmenti abbandonati, i suoi retri, nei vuoti
ed interstizi, diventa foresta e, spontaneamente, consente lo sviluppo
di forme antropiche e naturali. Questo è il nuovo regno della
biodiversità”. (www.genitronsvilluppo.com)
Maria Teresa Lembo |