L’Italia delle Quattroruote e dei
non ci sto
di Vincenzo Latteo
Appare evidente come il mondo delle
Quattroruote sia legato all’ambiente e non solo a quello.
Occorre ricordare che la propulsione ha
subito innumerevoli evoluzioni e che il problema dell’ambiente ci tocca
da vicino solo da un decennio, o poco più.
Cominciamo con i primi motori a gasolio (il
famoso ciclo otto dei tedeschi), che ancora oggi regge il passo
all’inquinamento, poi la scoperta della benzina (sarebbe meglio dire
il contrario), ma anche a me viene meglio esprimermi con questi
parametri. Si perché
addentrarsi in queste sottigliezze significa
farla fare da padrone a certa classe dirigente che dell’automobilista ne
ha fatto mercato e non solo dell’automobilista.
La burocrazia, che accompagna l’Italia degli
ultimi settant'anni, ci trova oggi a non sapere rispondere alle
richieste dell'Europa. Siamo così in balia di chi vorrebbe la
propulsione elettrica(progetto legato alla sostituzione delle cabine
telefoniche con impianti automatizzati di rifornimento), ma
Confindustria si è espressa in modo diverso. Adesso si sente parlare di
macchine ad aria compressa ,ma personalmente penso che anche in questo
caso il parere sarà sfavorevole. Così concludendo rimane come ipotesi il
metano e molte Aziende in tal senso hanno preso ___contromisure____.Ma
quanto il metano disturbi l’ambiente non ci è dato saperlo sino in
fondo. Se da un lato mantiene le polveri sottili ad un livello, diciamo,
più ossigenato,pone l’atmosfera ad una repentina evoluzione. Queste le
indicazioni.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Dunque
in Italia, come del resto in tutta Europa, si fanno normative anti
inquinamento che servono solo a penalizzare il portafoglio. Euro
0,………Euro 5 solo per accontentare la classe dirigente. No anche i non ci
sto, ossia quella categoria di persone che non vuole il peso e il
fardello di vedersi targare con l’etichetta del tu inquini. Il
problema è sociale;perché una strada risulta inquinata ed un’altra no?
Perché le colonnine di misurazione vengono
poste in una via anzichè in un'altra?
Ma poi è così vero che inquina più
l’automobile che non la spazzatura?.....e i propulsori marini allora! Ed
i mezzi di servizio pubblico,dove spesso ci si vede rispondere che non
ci sono abbastanza soldi per sostituirli con mezzi più nuovi? E il
circolo si chiude e si torna alle discariche. Inadempienze.
Incompetenze. Fatto sta che si è sollevato il problema dell’inquinamento
e non si è pensato o non si è voluto risolverlo sino in fondo. Ormai ci
sono intere popolazioni che non comprano il giornale perché non
avrebbero dove smaltire la carta, non mangiano chewingum per la stessa
ragione.
Vincenzo Latteo
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