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KTM: LA STORIA

 

di Giuseppe Capitanio

 

Correva l’anno 1934, quando l’ingegnere austriaco Hans Trunkenpolz, già affermato da tempo per la sua capacità nell’effettuare riparazioni su moto e auto, fonda nella cittadina di Mattighofen, la Kronreif und Trunkenpolz Mattighofen, ovvero la KTM. Il suo progetto era quello di produrre biciclette e di fatti riscosse un elevato successo. Ma la svolta principale per la casa austriaca produttrice di biciclette si ebbe nel 1951, quando Trunkenpolz progettò per la prima volta un motociclo, se cosi si può definire, da 98 centimetri cubici: la R100. Trascorsi due anni dalla produzione della R 100, la casa stava perdendo campo a causa della forte concorrenza mondiale; e si risollevò grazie a un importante uomo d'affari, Ernst Kronreif, che chiese a Trunkenpolz il permesso di poter amministrare l’azienda, che prese il nome di KTM Motorfahrzeugbau AG. la prima grande vittoria si ebbe nel 1956, quando Egor Dornauer, in sella al motociclo progettato da Trunkenpolz, vince la “sei giorni”. Dal 1957 al 1964, la Ktm subì un grosso calo di produzione a causa della crisi; ma passati questi duri anni, nel 1964 viene formata la prima squadra di fuoristrada, e sempre nello stesso anno inizia l’esportazione negli Stati Uniti d’America ed arriva anche il successo nella categoria nazionale del motocross austriaco.

A partire dal 1970 la Ktm offre ai suoi clienti ben 42 modelli, distinti tra cross, enduro e scooter. Sempre nello stesso anno, la distribuzione principale si sposta in Italia, grazie a Fairoli, che forma un team di motocross-enduro in sella a moto marchiate Ktm. L’apice delle vendite continua a crescere fino al 1981, quando ben ¾ delle moto sono esportate all’estero, e viene introdotto il raffreddamento a liquido, fornito sui modelli da 125 centimetri cubici.  Questo continuo sviluppo stimola i produttori austriaci, che affiancano al radiatore a liquido, due freni a disco su tutti i modelli.

La Ktm si afferma nel fuoristrada e per dedicarsi a tempo pieno a questo settore, nel 1987 cessa la produzione di scooter e ciclomotori, affiancando alla gamma da 2 tempi, potenti motori da 4 tempi.

Ma ancora una volta una grave crisi colpisce l’azienda ed infatti nel 1991 la Ktm fallisce miseramente, ma così come fallisce riesce altrettanto velocemente a rinascere e si rimette in sesto solo un anno dopo; nel 1992 la casa di Mattighofen si divide i propri rami d’azienda in tre compagnie:

  • KTM Sportmotorcycles GmbH; rinominata nel 1994 KTM Sportmotocycles AG (produttrice di motocicli);

  • KTM Fahrrad GmbH (produttrice di biciclette);

  • KTM Kühler GmbH (produttrice di radiatori).

Negli anni a venire, grazie alla sponsorizzazione da parte della Red Bull, la Ktm ottiene numerose vittorie in fuoristrada, tanto che le permettono economicamente di poter acquistare la Husaberg, casa  motoristica svedese. Arrivati ai giorni d’oggi, la Ktm non smette di stupire, offrendo ai suoi clienti, la possibilità di avere sulla propria moto, l’avviamento elettrico, che permette a colui che  cade di rialzare la moto e accenderla con un semplice tocco di pulsante, evitando di faticare con la pedivella, che comporterebbe, in particolar modo nelle gare, un’enorme perdita di tempo.

Tutt’oggi la Ktm è leader nel campo fuoristradistico e del cross, grazie anche a piloti che corrono in sella alle moto dell’ingegner Trunkenpolz, quali Cairoli  e Musquin, entrambi vincitori del titolo di Campione del  mondo di motocross nelle categorie MX1 e MX2, ma non solo: sono infatti più numerosi gli enduristi campioni europei e mondiali che cavalcano le moto austriache, per rammentarne alcuni Salminen e Cervantes.

Continuerà l’avanzata austriaca?

Giuseppe Capitanio

 


 

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