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La panda rossa e il vecchio sub: storia di un
giorno d’estate nel traffico delle vacaNZE
di
Giovanni Minieri
L’estate è arrivata con un clima non certo favorevole, ma
alla vacanza non si può rinunciare dopo un anno di duro lavoro. E così
ci lasciamo alle spalle le riforme del Senato, la soppressione delle
provincie, gli inviti a spendere questi benedetti 80 euro come se
fossero il viatico risolutivo di quel Pil ancora una volta negativo,
guarda caso, contro ogni aspettativa, e partiamo per le vacanze. Senza
però dimenticare di controllare l’efficienza del veicolo: pressione dei
pneumatici, fatto!, Livelli acqua, olio, liquido freni, fatto!, Accensione delle luci, fatto!, spazzole tergicristalli, fatto!,
Partenza
nel giorno da BOLLINO NERO, FATTO! E sì perché, vuoi o non vuoi, il
giorno in cui tu vuoi partire,
coincide con quello in cui tanti altri come te vogliono partire. Ovvio,
se si lavora fino al venerdì o al sabato, ci si ritrova tutti a lasciare
il caldo delle città nel fine settimana. Ma fa nulla, ce ne facciamo una
ragione e, fantasticando sulle candide spiagge baciate da un mare
cristallino, incolonnati sulla A1,
beviamo il nostro reintegratore di sali
minerali tirato fuori dal minifrigo collegato alla presa accendisigari,
sintonizzati diligentemente su ISORADIO, mentre salutiamo per l’ennesima
volta i marmocchi seduti nella familiare che ci precede e ferma in coda
come noi da 20 minuti buoni e sempre con i tre stop accesi…
Al che ti chiedi:”ma è umanamente possibile tenere il
piede pigiato sul pedale del freno per 20 minuti consecutivi? Il caro
automobilista che precede sarà dotato di un polpaccio bionico? Mah!” E
quando i marmocchi di cui sopra, dai saluti passano alle boccacce e tu,
contro qualsiasi logica e contro soprattutto i rimproveri di tua moglie,
cominci a fare lo stesso, per poi scoprire che il loro papà, quello
bionico, ti sta guardando dallo specchietto retrovisore tra il perplesso
e l’incazzato… ecco che si riparte. E chissà perché ci sentiamo tutti
dei piloti, tutti con la freccia sinistra accesa pronti a
sorpassare tutti e
tutto, a qualsiasi costo! Tutti
Alonso, anche il vecchietto che è lì con la sua
Panda a metano rossa targata EV…
e presa nuova fiammante il mese prima proprio in vista delle vacanze.
Lo superi, ti giri un attimo a guardarlo e resti
annichilito nel vedere il suo sedile distante soli dieci centimetri dal
cruscotto, il viso quasi infilato tra le razze del volante e i suoi
occhiali spessi altrettanti dieci centimetri. La battuta cattiva ti esce
dalle labbra nello stesso istante in cui la pensi: “ma con quegli
occhiali ci vai anche sott’acqua?” politically scorret, tua
moglie ti redarguisce, e, mentre cerchi di giustificare
l’ingiustificabile, in lontananza noti quelle che prima erano frecce
sinistre scoccate alla conquista del far-asfalto,
diventare due frecce lampeggianti… RALLENTAMENTI! La corsia in cui sei
tu, chissà perché, è sempre più lenta delle altre e dopo pochi metri sei
di nuovo fermo in colonna, mentre in quella a destra le auto procedono,
piano, ma procedono. E così, prima di infilarti, dai un’occhiata allo
specchietto destro e lì, in un angolino, vedi un puntino rosso che si
avvicina . Aguzzi la vista e riesci a vedere dietro Il parabrezza due
lampi accecanti, quasi come gli occhi di un gatto di notte, più lucenti
di qualsiasi abbagliante. E’ lui, il vecchietto dagli occhiali da sub,
si avvicina, inesorabilmente. E in men che non si dica ti affianca,
sfila la testa dalla corona del volante, si gira verso di te
e si sistema la maschera da sub col dito medio. Pensi, no, ma sarà un
caso, non mi avrà mica voluto mandare a quel paese.
Ma poi succede quello che non
avresti mai pensato. la sua bocca si schiude in quello che dovrebbe
essere un sorriso, i suoi denti gialli e macchiati dalla nicotina delle
tante sigarette fumate calamitano la tua attenzione, le labbra
schioccano e lo senti pronunciare tra il beffardo e il
compiaciuto:” con i miei occhiali vado anche sott’acqua e vedo pesci come te, pesci PIRLA!”.
Non osi credere alle tue orecchie, come una eco lontano senti tua moglie
che incomincia a dirtene di ogni, ma e' solo un rumore di fondo che
accompagna il tuo sguardo che insegue quella panda rossa e il suo pilota
sub. Quando d'un tratto ti ridesti perche' l'auto che hai dietro
strombazza a più non posso mentre tua moglie ti strattona, davanti s'è
fatto il vuoto. Guardando il retrovisore ti sorprendi nel vedere la tua
faccia, gocce di sudore imperlano la tua fronte, dalle tempie vengono
giù rivoli di sudore che imperlano la tua fronte, gli occhi sbarrati e
la bocca aperta, e in quel momento realizzi che il vecchio aveva proprio
ragione, la tua e' una faccia da PIRLA!
Giovanni Minieri |
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