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LOUISIANA VS NUTRIE[1].

 

OVVERO UN INTERVENTO COORDINATO, UNIFORME E MONITORATO: IL COASTWIDE NUTRIA CONTROL PROGRAM IN LOUISIANA (USA) “ARGINA” CON SUCCESSO I DANNI PROVOCATI AL TERRITORIO DAL MYOCASTOR COYPUS (NUTRIA). DA CIRCA 80.000 SONO PASSATI A CIRCA 23.000 GLI ACRI DI ZONE UMIDE IMPATTATE.

 

di Gianna Servello 

 

            Più simile ad un topo che ad un castoro, la Nutria, è un roditore di grossa taglia – pesa circa 5,4 kg. Nonostante appaia goffa, la nutria è capace di spostarsi con velocità su terra per lunghe distanze, ma sa anche nuotare speditamente in acqua, elemento in cui si trova particolarmente a suo agio – il naso e la bocca sono dotati di valvole per evitare che entri l’acqua. Le nutrie, anche dette “castorini”, sono estremamente prolifiche. I maschi raggiungono la maturità sessuale tra i 4 e i 9 mesi, invece le femmine la raggiungono tra i 3 e i 9 mesi.

Con una gestazione di soli 130 giorni, in un anno, una nutria adulta può generare due cucciolate e rimanere gravida una terza volta. Il numero di piccoli in una cucciolata va da 1 a 13, con una media di 4,5 piccoli[2]. Con grande velocità le nutrie possono quindi colonizzare una data area.

 

A questo proposito cito l’uragano Audry, che nel 1957 colpì il sud ovest della Louisiana: oltre ad indebolire ulteriormente le paludi, provocò una grande onda d’acqua salata che spinse migliaia di nutrie nell’entroterra accelerando il processo di espansione di questo animale.

Abitudini alimentari. Il danno alla vegetazione. I piccoli si cibano di vegetali anche dopo poche ore dalla nascita, ma vengono allattati per 7-8 settimane. Per le nutrie adulte, il momento di più intensa attività di ricerca di cibo, è poco prima dell’alba e dopo il tramonto. Esse arrivano a consumare giornalmente circa il 25% del loro peso, mangiando sia sulla terra ferma che in acqua.

Questi mammiferi si nutrono prevalentemente della base degli steli delle piante e d’inverno ricercano le radici e i rizomi, che vengono dissotterrati. Spesso costruiscono “piattaforme” circolari formate da vegetazione che emerge dall’acqua spessa e compatta, che vengono usate come luogo dove consumare il cibo, partorire, riposare e pulirsi.

Le nutrie possono costruire cunicoli sotto terra, barriere e rialzi causando quindi anche deterioramenti alle opere dell’uomo atte al contenimento delle piene come gli argini. Il danno alla vegetazione causato dalle nutrie è stato riscontrato in almeno 11 siti nei bacini di Barataria-Terrebone in Louisiana, dove sono stati stimati almeno 80.000 acri di palude danneggiata.

“Almeno”, perché solo le situazioni di degrado più evidente sono ben rintracciabili dalle osservazioni aeree. Come risultato dell’eccessivo pascolo, la vegetazione è rimossa dalla superficie della palude, i terreni organici, molto fragili, sono in fine esposti all’erosione attraverso l’azione della maree e delle tempeste. Se le aree danneggiate non si rivegetano velocemente, diventano open water. Frequentemente anche i sistemi di radici delle piante vengono danneggiati, rigenerandosi solo dopo molto tempo.

Dallo studio eseguito nelle terre palustri della Louisiana, si nota che i bacini d’acqua dolce (corrente) sono le zone predilette dalle nutrie e quindi anche quelle più impattate (circa il 93%). Le piante tipicamente colpite in queste zone sono la Eleocharis spp. e la Hydrocotyle spp.; nelle zone d’acqua ferma e salmastra, lo sono la Schoenoplectus Americanus e la Eleocharis spp.

Il primo rilevamento sulle abitudini erbivore della nutria, portato avanti lungo tutta la costa della Louisiana, è stato intrapreso dal 1998 al 2001, come parte integrante del Nutria Harvest and Wetland Demonstration Program. Successivamente, dal novembre 2002, viene condotto, ogni anno, il progetto “Coastwide Nutria Control Program”,  patrocinato dal Department of Wildlife  and Fisheries, su tutta la Costa della Louisiana: dopo aver rivisto una serie di possibili metodi di controllo delle nutrie, i Genesis Laboratories, in collaborazione con il Dipartimento delle Risorse Naturali della Louisiana, hanno concluso che il miglior modo di ridurre le nutrie è quello di stanziare incentivi in denaro rivolti ai cittadini interessati a partecipare[3], andando a caccia[4], appunto, di nutrie.

 

E così si è fatto: il cacciatore, ad ogni coda di nutria riceve circa 5$. Così, da quando è stato introdotto,  il numero degli acri di zone umide colpite è sceso sensibilmente: da 80.000 a 23.141.

Di seguito, alcuni dati curiosi, ma significativi del Nutria Control Program” del 2008-2009, terminato nell’aprile 2009:

 

·       sono stati elaborati  in tutto 401 apporti;

·       sono state raccolte 334.038 code di nutria del valore di 1.670.190 $ in incentivi; 262 i partecipanti attivi;

·       92 (35%) partecipanti hanno riportato meno di 200 code, 52 (20%) partecipanti hanno rinvenuto 200-499 code, 25 (10%) partecipanti tra le 500 e le 799 code, e 93 (35%) partecipanti hanno portato 800 o più code;

·       febbraio è stato il mese più attivo (della stagione di intrappolamento 2008-2009) per la cattura di nutrie: sono state raccolte 103.081 code;

·       La contea (c.d. parrocchia) di Terrebone ha riportato la maggior parte di code, 74.587. Le parrocchie di Lafourche e St. Martin seguono rispettivamente con 48.252 e 44.972 code;

·       il 49% (149,734) delle nutrie raccolte sono state uccise con la carabina; il 42% (130,330) catturate attraverso trappole; e il 9% uccise con il fucile da caccia. Nelle zone presso bacini d’acqua dolce (corrente) la carabina è stata l’arma più usata. Nei bacini d’acqua salmastra o salata, invece sono state le trappole quelle più utilizzate.

I dati raccolti sono stati classificati in base al tipo di zona palustre, quindi: bacini d’acqua dolce corrente o stagnante, bacini d’acqua salmastra, salata ed “altro tipo”. Nella stagione 2008-2009 il 45% delle nutrie rinvenute rientra nella categoria “bacini d’acqua dolce (corrente)” seguita dal 32% della categoria “altro tipo”. Uso della carcassa. Anche l’uso delle carcasse delle nutrie da parte dei cacciatori è stato registrato. Quasi l’11% delle nutrie catturate è stato utilizzato per la carne o per la pelliccia. Il rimanente 89% è stato autorizzato ad essere: 1) bruciato, 2) posto tra “fitta vegetazione”, 3) posto in acqua. Interessante è notare che tutti i partecipanti sono stati forniti di una lista di compratori/commercianti di pellicce per incoraggiare l’utilizzo delle “carcasse” e i compratori/commercianti di pellicce interessati forniti con la lista dei partecipanti al programma. Questo per non sprecare comunque una risorsa di Madre Natura.

 

Fonti: sito web nutria.com

“COASTALWIDE NUTRIA CONTROL PROGRAM 2008-2009”: “Nutria Harvest and Distribution 2008-2009” and “A Survey of Nutria Herbivory Damage in Coastal Louisiana in 2009”.                          

 


[1] Lettura non adatta a nutrie sensibili.

[2] Questo può variare anche a seconda dell’età della femmina, della qualità dell’habitat e del periodo dell’anno. I piccoli di nutria alla nascita sono

 

ricoperti completamente di peli e già con gli occhi aperti.

[3] Nel 2000 lo US Congress ha fornito i finanziamenti per numerose ricerche sulle nutrie. Il Coastal Wetlands Planning, Protection, and Restoration

 

Act (Breaux Act) ha stanziato i fondi per la conservazione e il restauro delle coste.

[4] Il Programma non contempla l’uso di sostanze chimiche.

 

Gianna Servello

 


 

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