LOUISIANA VS
NUTRIE.
OVVERO UN INTERVENTO COORDINATO, UNIFORME E MONITORATO: IL COASTWIDE NUTRIA CONTROL PROGRAM IN LOUISIANA (USA)
“ARGINA” CON SUCCESSO I DANNI PROVOCATI AL TERRITORIO DAL MYOCASTOR
COYPUS (NUTRIA). DA CIRCA 80.000 SONO PASSATI A CIRCA 23.000 GLI ACRI DI
ZONE UMIDE IMPATTATE.
di Gianna Servello
Più
simile ad un topo che ad un castoro, la Nutria, è un roditore di
grossa taglia – pesa circa 5,4 kg. Nonostante appaia goffa, la nutria è
capace di spostarsi con velocità su terra per lunghe distanze, ma sa
anche nuotare speditamente in acqua, elemento in cui si trova
particolarmente a suo agio – il naso e la bocca sono dotati di valvole
per evitare che entri l’acqua. Le nutrie, anche dette “castorini”,
sono estremamente prolifiche. I maschi raggiungono la maturità
sessuale tra i 4 e i 9 mesi, invece le femmine la raggiungono tra i 3 e
i 9 mesi.
Con una
gestazione di soli 130 giorni, in un anno, una nutria adulta può
generare due cucciolate e rimanere gravida una terza volta. Il numero di
piccoli in una cucciolata va da 1 a 13, con una media di 4,5 piccoli. Con grande velocità le nutrie possono quindi
colonizzare una data area.
A questo proposito cito l’uragano Audry,
che nel 1957 colpì il sud ovest della Louisiana: oltre ad indebolire
ulteriormente le paludi, provocò una grande onda d’acqua salata che
spinse migliaia di nutrie nell’entroterra accelerando il processo di
espansione di questo animale.
Abitudini alimentari. Il danno alla vegetazione.
I piccoli si cibano di
vegetali anche dopo poche ore dalla nascita, ma vengono allattati per
7-8 settimane. Per le nutrie adulte, il momento di più intensa attività
di ricerca di cibo, è poco prima dell’alba e dopo il tramonto. Esse
arrivano a consumare giornalmente circa il 25% del loro peso, mangiando
sia sulla terra ferma che in acqua.
Questi
mammiferi si nutrono prevalentemente della base degli steli delle piante
e d’inverno ricercano le radici e i rizomi, che vengono dissotterrati.
Spesso costruiscono “piattaforme” circolari formate da vegetazione che
emerge dall’acqua spessa e compatta, che vengono usate come luogo dove
consumare il cibo, partorire, riposare e pulirsi.
Le
nutrie possono costruire cunicoli sotto terra, barriere e rialzi
causando quindi anche deterioramenti alle opere dell’uomo atte al
contenimento delle piene come gli argini. Il danno alla vegetazione
causato dalle nutrie è stato riscontrato in almeno 11 siti nei
bacini di Barataria-Terrebone in Louisiana, dove sono stati
stimati almeno 80.000 acri di palude danneggiata.
“Almeno”, perché solo le situazioni di degrado più evidente sono ben
rintracciabili dalle osservazioni aeree. Come risultato dell’eccessivo
pascolo, la vegetazione è rimossa dalla superficie della palude, i
terreni organici, molto fragili, sono in fine esposti all’erosione
attraverso l’azione della maree e delle tempeste. Se le aree danneggiate
non si rivegetano velocemente, diventano open water.
Frequentemente anche i sistemi di radici delle piante vengono
danneggiati, rigenerandosi solo dopo molto tempo.
Dallo studio eseguito nelle terre palustri della Louisiana, si nota che i bacini d’acqua dolce
(corrente) sono le zone predilette dalle nutrie e quindi anche quelle
più impattate (circa il 93%). Le piante tipicamente colpite in queste
zone sono la Eleocharis spp. e la Hydrocotyle spp.; nelle
zone d’acqua ferma e salmastra, lo sono la Schoenoplectus Americanus
e la Eleocharis spp.
Il primo
rilevamento sulle abitudini erbivore della nutria, portato avanti lungo
tutta la costa della Louisiana, è stato intrapreso dal 1998 al 2001,
come parte integrante del Nutria Harvest and Wetland Demonstration
Program. Successivamente, dal novembre 2002, viene condotto, ogni
anno, il progetto “Coastwide Nutria Control Program”,
patrocinato dal Department of Wildlife and Fisheries, su
tutta la Costa della Louisiana: dopo aver rivisto una serie di
possibili metodi di controllo delle nutrie, i Genesis Laboratories,
in collaborazione con il Dipartimento delle Risorse Naturali della
Louisiana, hanno concluso che il miglior modo di ridurre le nutrie è
quello di stanziare incentivi in denaro rivolti ai cittadini
interessati a partecipare,
andando a caccia, appunto, di nutrie.
E così si è fatto: il cacciatore,
ad ogni coda di nutria riceve circa 5$. Così, da quando è stato
introdotto, il numero degli acri di zone umide colpite è sceso
sensibilmente: da 80.000 a 23.141.
Di
seguito, alcuni dati curiosi, ma significativi del “Nutria
Control Program” del 2008-2009, terminato nell’aprile 2009:
·
sono stati elaborati in tutto 401
apporti;
·
sono state raccolte 334.038 code di
nutria del valore di 1.670.190 $ in incentivi; 262 i partecipanti
attivi;
·
92 (35%) partecipanti hanno riportato
meno di 200 code, 52 (20%) partecipanti hanno rinvenuto 200-499 code, 25
(10%) partecipanti tra le 500 e le 799 code, e 93 (35%) partecipanti
hanno portato 800 o più code;
·
febbraio è stato il mese più attivo
(della stagione di intrappolamento 2008-2009) per la cattura di nutrie:
sono state raccolte 103.081 code;
·
La contea (c.d. parrocchia) di Terrebone
ha riportato la maggior parte di code, 74.587. Le parrocchie di
Lafourche e St. Martin seguono rispettivamente con 48.252 e 44.972 code;
·
il 49% (149,734) delle nutrie raccolte
sono state uccise con la carabina; il 42% (130,330) catturate attraverso
trappole; e il 9% uccise con il fucile da caccia. Nelle zone presso
bacini d’acqua dolce (corrente) la carabina è stata l’arma più usata.
Nei bacini d’acqua salmastra o salata, invece sono state le trappole
quelle più utilizzate.
I dati
raccolti sono stati classificati in base al tipo di zona palustre,
quindi: bacini d’acqua dolce corrente o stagnante, bacini d’acqua
salmastra, salata ed “altro tipo”. Nella stagione 2008-2009 il 45% delle
nutrie rinvenute rientra nella categoria “bacini d’acqua dolce
(corrente)” seguita dal 32% della categoria “altro tipo”. Uso della
carcassa. Anche l’uso delle carcasse delle nutrie da parte dei
cacciatori è stato registrato. Quasi l’11% delle nutrie catturate è
stato utilizzato per la carne o per la pelliccia. Il rimanente 89% è
stato autorizzato ad essere: 1) bruciato, 2) posto tra “fitta
vegetazione”, 3) posto in acqua. Interessante è notare che tutti i
partecipanti sono stati forniti di una lista di compratori/commercianti
di pellicce per incoraggiare l’utilizzo delle “carcasse” e i
compratori/commercianti di pellicce interessati forniti con la lista dei
partecipanti al programma. Questo per non sprecare comunque una risorsa
di Madre Natura.
Fonti: sito web
nutria.com
“COASTALWIDE NUTRIA CONTROL PROGRAM 2008-2009”:
“Nutria Harvest and Distribution 2008-2009” and “A Survey of Nutria
Herbivory Damage in Coastal Louisiana in 2009”.
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