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orecchio assoluto

I piccoli indizi di malfunzionamento del motore

 

 di Roberto Maurelli

 

Come accade per i motori di serie, anche in quelli elaborati è possibile che ci si accorga di un calo del rendimento.

Mentre i motori di serie, però, sono in grado di coprire percorrenze nell’ordine dei 250.000 km senza patire un eccessivo consumo di olio e ricorrendo alla sola manutenzione “ordinaria”, i motori elaborati, soprattutto quelli da competizione, hanno tendenzialmente una vita molto più breve.

Ciò dipende sia dal fatto che queste auto vengono guidate molto più sportivamente, sia dal fatto che i principali organi meccanici sono sottoposti a sollecitazioni meccaniche e termiche molto più elevate di quelle previste dai costruttori in sede di progettazione.

A causare un decadimento delle prestazioni è, in primo luogo, l’usura. Il continuo movimento dei pistoni all’interno dei cilindri, infatti, porta ad un progressivo ma inesorabile aumento del gioco fra le varie componenti, determinando una peggior tenuta e, quindi, una diminuzione della potenza disponibile.

L’usura, tuttavia, non interessa solo i pistoni. Già in un precedente articolo avevamo esaminato quanto fosse “stressante” la vita delle valvole. Anche queste ultime, all’aumentare dei chilometri, possono accusare delle difficoltà a mantenere la loro tenuta, il che comporta un abbassamento della pressione di compressione immediatamente avvertibile.  

Un altro problema che potrebbe verificarsi non di rado è un consumo eccessivo di olio. Come tutti sanno i motori più spinti hanno un consumo piuttosto elevato di lubrificante per far fronte ai maggiori carichi di lavoro cui sono sottoposti. L’utente, però, non deve preoccuparsi se la sua vettura richiede stabilmente qualche litro di olio in più rispetto al passato; ciò che si deve temere è un’impennata anomala e temporanea nel fabbisogno di lubrificante, che potrebbe nascondere qualche grave difetto nell’elaborazione oppure un’usura eccessiva di qualche componente.

Per aiutare  tenere sotto controllo i valori dell’olio, è una buona idea far installare sul cruscotto (o dove preferite!) un manometro ed un termometro dell’olio. Questi strumenti permettono di misurare, rispettivamente, la pressione di funzionamento dell’impianto di lubrificazione e la temperatura raggiunta dall’olio. La temperatura tende ad innalzarsi quando il potenziamento del motore rende insufficiente la capacità di smaltimento del calore. In questi casi è opportuno sostituire il radiatore dell’olio con uno di dimensioni maggiori oppure acquistare un nuovo scambiatore di calore.

La pressione, invece, può abbassarsi troppo in caso di usura delle bronzine oppure a causa di un regime di rotazione molto elevato. In ogni caso è sempre necessario effettuare controlli prima e dopo l’elaborazione, raffrontando gli eventuali cambiamenti con la situazione precedente. Va da sé che l’utilizzo di un ottimo lubrificante, specifico per le particolari condizioni di lavoro del proprio propulsore, è il primo degli accorgimenti cui prestare attenzione.  

Detto ciò passiamo ad esaminare alcuni particolari rumori sospetti che possono farci accorgere che qualcosa non va. La capacità di saper interpretare questi segnali e la premura nel cercare di risolverli è garanzia di una lunga vita del motore!

Ancora una volta dobbiamo citare il famoso “battito in testa”, quel rumore metallico avvertibile ai bassi e medi regimi causato dalle onde di pressione che urtano violentemente contro le pareti della camera di combustione. Esso può essere causato dall’impiego di un carburante con numero di ottano troppo basso, da un rapporto di compressione troppo elevato oppure da un eccessivo anticipo di accensione (nonché da tutti questi elementi insieme!). Se portato alle estreme conseguenze, il battito in testa può determinare la detonazione, ossia lo sfondamento del cielo del pistone. Insomma non proprio un bel vedere: fate attenzione!

Vi consiglio, inoltre, di non trascurare mai la rumorosità degli organi di distribuzione ai bassi regimi. Quando si elabora un motore, molto organi meccanici potrebbero essere stati montati con un gioco maggiore che determina una fisiologica rumorosità a freddo. Qualora questa rumorosità dovesse permanere anche al raggiungimento del regime ottimale di funzionamento del propulsore, occorre verificare  nuovamente la misura dei giochi. 

Infine non dimenticate anche i rumori di strisciamento o di rotolamento delle pulegge o di certi cuscinetti. In questi casi il controllo è davvero semplice ed economico, per cui non dovreste incontrare particolari difficoltà.

Insomma non abbandonate mai la vostra creatura, riservatele sempre le giuste attenzioni e vedrete che lei saprà ricambiarvi con grande generosità. Anche il buon pilota deve possedere un orecchio speciale, quello per la meccanica!

 

 Roberto Maurelli

 


 

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