40 ANNI DI STORIA ITALIANA
Gli anni del Duetto Alfa Romeo
di Roberto Maurelli
Era il 1966 quando il signor Guidobaldo
Trionfi di Brescia vinse un concorso indetto dall'Alfa Romeo per
scegliere il nome della sua nuova spider. Da quel momento la spider per
eccellenza prodotta dall'Alfa Romeo fu conosciuta da tutti come
"Duetto", un nomignolo che sottolineava la configurazione a due posti
della vettura. Tale nome, tuttavia, poté essere utilizzato solo per un
anno a causa di un omonimia con la denominazione di una merendina al
cioccolato prodotta in quegli anni.
A rafforzare ulteriormente la fama della
Spider fu il suo utilizzo nelle riprese del film "Il laureato" (1967) in
cui il protagonista, interpretato da Dustin Hoffman, guidava uno
splendido e esemplare della scoperta italiana.
In effetti, la prima serie della Duetto fu
presentato ufficialmente proprio negli Stati Uniti, dove il design
targato Pininfarina suscitò immediatamente grande emozione.
Anche in Italia, d’altronde, in quegli anni
era il momento del “Boom economico”, si voleva riscoprire la gioia di
vivere la libertà. Il Duetto riecheggiava, con la sua splendida eleganza
proprio questa atmosfera da Dolce Vita…
La base su cui fu realizzata la vettura era
la stessa della Giulia con passo accorciato, ma, rispetto a questa, le
forme del muso e della coda erano notevolmente arrotondate. In
particolare il posteriore della prima serie aveva una caratteristica
forma discendente che le fruttò il soprannome di "osso di seppia". Di
notevole impatto visivo, per quegli anni, erano anche le fiancate che
presentavano una superficie convessa che congiungeva i passaruota
anteriori e posteriori. Sembra che questo studio stilistico, che
giungeva al termine di una lunga gestazione iniziata con il prototipo
Super Flow (1956), sia stato l’ultimo effettuato dal grande Pininfarina.
Il propulsore montato su questa serie era il
consueto e meraviglioso 1600 cc da 125 cv.
Nel 1969 cominciò la commercializzazione
della seconda serie, caratterizzata esteticamente da una coda tronca. Il
paraurti era realizzato in acciaio inox con un sottile profilo in gomma
che protezione; erano state inoltre eliminate le calotte copri faro.
Le motorizzazioni spaziavano da 1300 cc fino
ad un 1750 cc, poi sostituito dalla versione 2000 cc da 130 cv che
equipaggiava la cosiddetta Spider Veloce. Tutti questi motori erano
caratterizzati da due carburatori doppio corpo, ad eccezione delle
versioni realizzate per il mercato USA, dotate di iniezione meccanica.
La versione Junior 1300, tuttavia, non era
equipaggiata, a fronte di un prezzo più popolare, di servofreno e di
deflettori apribili; la precisione della capote, inoltre, non era
proprio delle migliori…
La più ricca versione 1750 presentava,
invece, carreggiate e cerchi allargati, barra antirollio posteriore,
servofreno e corona del volante in legno.
La terza serie, introdotta nel 1983,
introduceva soprattutto significative modifiche nell'aerodinamica, in
particolare uno spoiler nero di plastica sulla coda e minigonne
laterali. Probabilmente questa fu la versione meno riuscita dal punto di
vista stilistico, proprio perché queste appendici appesantivano
notevolmente la linea filante inizialmente immaginata.
Queste considerazioni spinsero, nel 1990, a
dar vita all'ultima serie della Spider, più snella e moderna. In
quell'occasione vennero introdotte modifiche negli equipaggiamenti, tra
cui figuravano il servosterzo, gli specchietti laterali comandati
dall'interno, i paraurti incassati e i copri longheroni al posto delle
minigonne. Facevano la loro comparsa, infine, le motorizzazioni di 2000
cc dotate di iniezione elettronica Bosch Motronic ML4.1 e catalizzate.
Nel 1992 uscì di scena la 1600, mentre nel
1993 fu interrotta anche la produzione della 2000. Ciò, tuttavia, non ha
influito minimamente sul fascino che la Duetto ancora oggi riesce ad
esercitare. Le sue numerose declinazioni rimangono una indimenticabile
testimonianza di quasi quattro decenni di storia della nostra società.
Il prezzo d’acquisto si
aggira attorno ai 10.000 euro, ma, come per molti altri modelli
indimenticabili, le cifre possono risultare considerevolmente più alte.
Molto dipende dallo stato di conservazione, dalle finiture e, spesso,
anche dal passato della vettura. Basti pensare che qualcuno ha fatto
follie per rintracciare il Duetto originale guidato da Dustin Hoffman!
Roberto Maurelli
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