GRISO
di Clara Tumminelli
Griso
è un nome che incute rispetto.
Griso
è il capo dei “Bravi” nel romanzo di Alessandro Manzoni “I Promessi
Sposi”, personaggio aggressivo, rude e spavaldo.
La Griso è
anche una delle moto più amate degli ultimi modelli usciti dalla casa di
Mandello, la Moto Guzzi.
La sua livrea
ostenta aggressività e potenza, sottolineata dai due metri e ventisei
centimetri di lunghezza e dal peso a secco di 227 kg.
Le masse sono
esibite: i possenti tubi del telaio racchiudono il serbatoio, i
fianchetti si protraggono in avanti e i collettori avvolgono il
propulsore. La robusta parte centrale si contrappone alla snellezza
dell’anteriore, caratterizzata dal grande faro.
Il manubrio
largo assicura una maggiore comodità di guida e assieme alla sella alta
800 mm danno la possibilità al guidatore un massimo controllo e cambi di
direzione rapidi, in qualsiasi situazione. Una stabilità indiscussa è
fornita dall’interasse lungo, 1554 mm; alla quale si contrappone,
tuttavia, un’agilità assicurata grazie alla ciclistica, telaio tubolare
a doppia culla.
Salire è
molto facile, grazie alla bassezza della sella. Il sedile posteriore
offre una seduta comoda al passeggero e un discreto comfort.
Girando la
chiave si illumina il display LCD chiaro, leggibile e completo. Indica
velocità istantanea, massima e media, i consumi, il contachilometro
totale e parziale, l’orologio e la temperatura ambientale.
Basta una
leggera pressione sul pulsante per sentire il cuore palpitante della
Griso.
Il
bicilindrico a V di 90°, 4 tempi, è stato completamente rinnovato,
adeguato e omologato alla normativa Euro 3. I consumi e le emissioni
sono ridotti al minimo.
L’alternatore
è alloggiato nell’alveo tra i due cilindri e non più in asse con
l’albero motore. Modificato è anche il nuovo propulsore da 1100 cc. Le
bielle sono state alleggerite di circa il 10% il loro peso. Le fasce e
il pistone sono stati assottigliati per ridurre le vibrazioni e
contenere le forze d’inerzia. Lo scambio termico è migliorato dalle
nuove guarnizioni metalliche, che assicurano anche una costanza di tiro
ai prigionieri. Nuovi sono anche i coperchi motore ed il cambio.
Il nuovo
propulsore è equipaggiato con iniezione elettronica dotata di stepper
motor. L’erogazione è progressiva e lineare. La doppia candela di
accensione e il sistema di alimentazione con iniettori alloggiati sui
collettori d’aspirazione offrono prestazioni elevate e regolari.
La potenza di
64,8 KW, pari a 88,1 cv a 7600 giri minuto e la coppia massima di 89 Nm
a 6400 giri minuto possono dare l’impressione di prestazioni non
eclatanti, smentita dalla prova su strada.
Rappresentano
una dotazione di particolare pregio le sospensioni anteriori a steli
rovesciati da 43 mm di diametro e il serbatoio del gas separato,
regolabili entrambi nel precarico, estensione e compressione.
L’impianto
frenante consiste in due dischi anteriori flottante in acciaio inox, da
320 mm, pinze a 4 pistoncini contrapposti; in un disco fisso posteriore,
in acciaio inox da 282 mm, pinza flottante a 2 pistoncini paralleli.
Le ruote sono
a tre razze cave in lega di alluminio fuse in conchiglia e la gommatura
di serie consiste in un pneumatico Metzeler Rennsport dalle
caratteristiche “racing” con dimensioni per l’anteriore di 120/70 ZR17 e
il posteriore di 180/55 ZR17.
Elevato è il
livello di finitura della moto in ogni singolo particolare. Penalizzante
è, invece, l’inesistente vano sottosella del passeggero al quale si
contrappongono i numerosi optionals: il kit di borse semirigide da 25
litri, il kit portapacchi, il cupolino aggiuntivo, la componentistica in
ergal - leva freno/frizione, coperchietti delle pompe della frizione e
del freno, poggiapiedi per il pilota serbatoio del freno posteriore e
supporto targa.
La Griso
ammaglia anche per i colori della livrea: nero Guzzi, rosso corsa e il
nuovo arancio satinato.
La Griso è
nata sul lago e la strada a lei più congeniale è piena di curve che
percorre senza esitazione, in sicurezza e con agilità.
Clara Tumminelli |