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MOTOGP: IL MONDIALE ENTRA NEL VIVO
di Bernardo De Crescenzo
Mancano
pochi giorni al ritorno in pista delle Motogp 800cc e l'attesa, oltre
che la curiosità, è tanta per vedere chi riuscirà ad esprimersi su
livelli eccelsi e chi, invece, dovrà accontentarsi di posizioni di
rincalzo.
Inutile dire che i favoriti sono i soliti “ fantastici quattro”, da
diversi anni protagonisti del campionato: Rossi, Lorenzo, Pedrosa e
Stoner che a loro volta, però, si differenziano in vari aspetti. Per il
pesarese della Yamaha nove volte campione del mondo si prospetta una
riscossa, dopo il terzo posto di Jerez alle spalle del duo spagnolo
Lorenzo-Pedrosa, con il primo in testa alla classifica e rivale
principale l'anno scorso nonché compagno di squadra, che ha acquisito
una mentalità e un'intelligenza tattica probabilmente superiori al
passato ma anche una maggior consapevolezza dei propri mezzi; l'asso
italiano comunque è pronto ad un'altra “ battaglia” in pista, ne ha
fatte tante in dieci anni di classe regina, alcune epiche, e non si
lascerà di certo intimorire. Le Mans, sede della prossima gara il 23
maggio, non gli è una pista particolarmente favorevole ma lo è per la
Yamaha, che si adatta perfettamente su piste dove è fondamentale
l'agilità e l'equilibrio della moto e la casa di Iwata ha nel suo punto
forte questi aspetti tecnici: certamente bisogna trovare anche molto
grip con le gomme sia all'anteriore che al posteriore per avere una
messa a punto che permetta di lottare per la vittoria, ma in gara
talvolta contano, più ancora dei dettagli tecnici, le capacità
strategiche, il talento, la concentrazione e la determinazione che alla
fine risultano sempre, o quasi, decisive. L'aspetto mentale, dunque, è
essenziale per ogni pilota, e un esempio lampante lo è Rossi rispetto a
tanti suoi avversari: Lorenzo a parte, che sembra l'unico a saper
gestire la pressione del rivale, gli altri, a partire da Stoner e
Pedrosa, spesso hanno dimostrato limiti forti nella testa e hanno finito
col cedere, in particolare l'australiano della Ducati che dopo la gara
di Laguna Seca del 2008 non sembra essersi più ritrovato, a
dimostrazione che il suo gran talento, la capacità fisiologica di
mettere subito a posto la moto e di martellare continuamente giri veloci
non bastano a completare il lavoro proprio perchè nella testa si perde
l'auto-controllo di sé stessi, quando si vuole strafare, dominare a
tutti i costi o ci si sente il fiato sul collo dell'avversario;
Valentino, al contrario di tanti altri, ha sempre dimostrato una certa
autonomia nella testa, cioè l'attitudine a non pensare agli altri e
studiarli nel modo più profondo senza per forza strafare, quindi una
forte intelligenza tattica oltre che la giusta mentalità, il che gli
permette di essere il pilota più completo.
L'unico avversario che sembra in grado di contrastarlo in questi termini
è, come detto prima, Jorge Lorenzo ed è pronosticabile dunque una lotta
serrata tra i due per l'intera stagione, che entra nel vivo con sette
gran premi tra la fine di maggio e la fine di luglio, con piste che si
alternano in base alle proprie caratteristiche e fisionomie oltre che
per storia: da circuiti agili e brevi come Le Mans, Sachsenring e Laguna
Seca, si va su tracciati con curvoni veloci e rettilinei lunghi dove è
importante in particolare la potenza della moto, come al Mugello, a
Barcellona e ad Assen: ma non è detto ovviamente che su alcuni circuiti
i piloti Yamaha vadano più forte e su altri siano i centauri della
Ducati e della Honda ad avere la meglio, ma servirà sempre la giusta
attitudine e il giusto lavoro tecnico-mentale, come spiegato prima.
C'è e ci sarà spazio comunque anche per altri piloti che vogliono
ottenere buoni risultati, come Dovizioso che a quanto pare ha trovato il
proprio adattamento sulla Honda Repsol, dopo un mondiale 2009 piuttosto
turbolento e chiuso in involuzione, e il terzo posto del Qatar alla
prima gara di quest'anno è un buon segno ed iniezione di fiducia per il
futuro; quell'iniezione che vogliono trovare anche Melandri e l'ex
campione del mondo 250 Simoncelli, i quali dopo un pre-campionato
difficile dovuto anche a dei ritardi nell'arrivo di materiale per il
loro team hanno corso abbastanza bene nell'ultima gara a Jerez e possono
ulteriormente migliorare il setting, mentre Capirossi con la Suzuki avrà
il suo bel da fare per cercare di cambiare la moto che cambiata non
sembra negli ultimi due anni, anche se lui è giustificato per l'età, per
la grinta e gli stimoli che ancora porta in pista. Il campione del mondo
2006 Nicky Hayden dopo due quarti posti vuole assaporare il podio e
dimostrare che non il solo Stoner è in grado di guidare bene una Ducati,
cosi come il connazionale Edwards, il meno giovane della truppa dopo
Capirossi, non si vuole sentire già “ vecchio” e il compagno di squadra
Spies vuole dimenticare il ritiro di Jerez con buone prestazioni;
proprio Spies, il campione Superbike 2009, è una delle curiosità da
seguire quest'anno sopratutto sulle piste che ancora non conosce. E poi
ci sono gli altri esordienti come Aoyama, Bautista e Barberà che
vogliono continuare a progredire nonché De Puniet, uno dei prolifici dei
piloti Honda in quest'inizio 2010.
Insomma, un po' tutti hanno delle motivazioni a fare bene, chi per un
obiettivo chi per un altro, e agli appassionati non resta che sperare in
gare emozionanti e spettacolari e che vinca il migliore!
Bernardo De Crescenzo |