Il Motor Show ai tempi della crisi
di Immacolata Iavazzo
Anche quest'anno la prima decade di Dicembre
vede come protagonista assoluto il Salone dell' auto emiliano, la più
importante fiera italiana del settore automobilistico: il Motor Show
di Bologna.
Il 2009 è stato un anno particolare per
questo evento che ha risentito della crisi ancora in atto.
La FIAT ha disertato questo appuntamento
additando la colpa ai prezzi troppo elevati, dietro di lei importanti
case automobilistiche hanno dato forfait, creando così non pochi danni
all'organizzazione. Nonostante tutto il quattro Dicembre si sono aperti
i battenti di questa nuova edizione e si chiuderanno il giorno otto
Dicembre. La manifestazione di quest'anno si presenta priva di qualche
novità in campo automobilistico ma più ricca di spettacolo. Nell'area
44, infatti, la pista a disposizione è ancora più grande del solito, la
Ferrari è presente con una giornata intera di esibizioni con la Formula
1 e le F430 del Ferrari Challenge in rappresentanza della nostra Italia.
Il Motor Show nasce nel 1976 da un'idea di
Mario Zodiaco e in poco tempo sostituisce il Salone dell'automobile di
Torino, che qualcuno negli ultimi giorni ha proposto di riportare in
auge. Nel corso degli anni ha saputo adattarsi all'evoluzione
tecnologica stando al passo delle case automobilistiche. Molti
padiglioni sono dedicati alla sicurezza stradale come per esempio l'
area 42/1 dove il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti terrà
dei corsi di guida sicura su due ruote e crash test.
Nell'area 49 sarà la nota azienda Subaru a
far provare le sue autovetture con i suoi istruttori. La Bridgestone
proporrà test drive con i suoi pneumatici della sua linea ecologica
montati su vari veicoli Toyota. Non mancheranno i consueti test drive di
Quattroruote che darà la possibilità a chiunque si sia prenotato di
provare auto come Porsche Cayman S, Mercedes E 63 AMG, Mini Cooper S,
Alfa Romeo Mito 135 CV Multiair e molte altre ancora.
Le auto, dunque, ci sono e si vedranno in
questa kermesse che ha subito, forse e non poco, lo snobismo di
industrie che negli ultimi tempi stanno cercando di ritrovare loro
stesse per prime una identità per ritornare ad essere concorrenziali con
i mercati mondiali e nella ricerca continuano a perdere di vista il bene del loro
territorio.
Il Motor Show da sempre sinonimo del lusso
e dell'avanguardia forse quest'anno avrebbe stonato se avesse ostentato
troppo delle ricchezze accessibili a pochi, il biglietto ridotto a 12
euro, la riduzione degli ingaggi delle modelle rimangono, a nostro
sindacabile giudizio, non il segnale di qualcosa che sta morendo ma
semplicemente la manifestazione di qualcosa che deve per forza adattarsi
alla società reale che vive la crisi corrente senza dimenticare di
sognare vetrine illuminate a festa per una volta un po' più accessibili.
Immacolata Iavazzo |